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Autore: samb95ff    11/09/2014    2 recensioni
[Creepypasta]
[Creepypasta][Creepypasta - Jane The Killer, Jeff The Killer]
" Le scelte che facciamo determinano il nostro destino e noi stessi..."
Jane è di nuovo sulle tracce di Jeff ed è pronta a fargliela pagare.
I suoi piani cambieranno quando Slenderman la ospiterà nel suo castello, si farà degli amici ma anche dei nemici. Capirà poi di chi veramente si può fidare.
Premetto che il testo avrà scene "calde" ma non sarò molto esplicita e non userò termini troppo volgari, per quanto riguarda la parte horror... beh... lo scoprirete.
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Genere: Fluff, Horror, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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Jane

"Le scelte che facciamo determinano il nostro destino
e noi stessi...."

 Inciampai ripetutamente a causa del mio lungo vestito, e anche perchè era buio pesto. Barcollavo letteralmente alla cieca. Mi domandai che aspetto avessi, probabilmente dovevo avere il viso arrossato e i capelli completamente scompigliati. Ah già, senza contare le braccia ricoperte di graffi.  Stupidi cespugli.
 
Stanotte doveva esserci luna piena, ma questa era coperta da nuvole scure. Comprivano anche le stelle. Rivolsi il mio sguardo al cielo scuro. Mi chiedevo se i miei genitori fossero lì, se mi guardavano e se mi guidavano. Improvvisamente mi si seccò la gola. Giurai di vendicarli, manterrò il giuramento per loro. La strada era deserta, in effetti non sapevo dove mi trovavo e a dirla tutta, neanche come ci fossi arrivata lì. Sapevo che era notte inoltrata. Che genio. Nessuna macchina. Le case non emettevano un suono.

Ero scappata da casa mia alla ricerca di Jeff.  Ah, per chi non lo sapesse sono Jane, Jane the killer. Ma voglio mettere in chiaro che l'unica persona che ucciderò sarà Jeff. Nessun altro. Quella assurda storia che io uccido le persone prima che lo possa fare Jeff, è un emerita cavolata. Molti di voi sapranno la mia storia, ma per chi non la sapesse la riassumerei così:

 "Jeff era il mio vicino di casa. Sembrava un ragazzo normale come altri. Poi accaddero degli eventi (troppo lunghi da raccontare) che lo trasformarono in un pazzo. E' stato portato in ospedale dopo aver preso fuoco. Il suo aspetto era terrificante. La pelle bianca come il latte e si era inciso con un coltello, un sadico sorriso da pazzo. Andava da una guancia all'altra. //Era la brutta copia di Jocker. // Ma ciò che mi fece giurare di ucciderlo è che ha ucciso i miei genitori, oltre che la sua famiglia  compreso suo fratello Liu. Poi ebbe pure la malaugurata idea di darmi fuoco coprendomi di candegina e vodka. Quando mi svegliai all'ospedale non avevo un capello in testa e la pelle ustionata. Ricevetti dei regali da lui. Una parrucca con dei lunghi capelli neri, un vestito nero e una maschera. Bianca e con una bocca nera molto femminile e la parte degli occhi era coperta da un pizzo nero, cosicchè nessuno potesse vederli. Col passare degli anni iniziai a guarire. La pelle era diventata come la sua. Le mie labbra erano di un rosa tenue. Le sopracciglia e le ciglia mi erano ricresciute nere e folte. I medici decisero di trapiantarmi i capelli. Li scelsi neri. E poi partì alla ricerca di Jeff inpugnando il mio amato coltello." 

Nonostante tutto indosso ancora la maschera. Jeff mi aveva rovinato la vita. Iniziai a sentirmi stanca. Mi infiltrai nel bosco, dove non poco distante risplendeva un lago scuro, che sembrava mischiarsi al cielo. Mi avvicinai e vidi la luna uscire dalla coperta di nuvole che la avvolgeva. Comparve la mia maschera, anch'essa riflessa. Me la tolsi. Vidi i miei occhi verdi creare un contrasto innaturale con la mia pelle bianca. La mia bocca, carnosa, col suo rosa tenue abbozzavano un sorriso. Non facevo paura, sembravo quasi un fantasma. Mi rimisi la maschera e mi allontanai dalla triste verità. Non potevo tornare com'ero una volta. Non potevo...o non volevo? Beh, certo che lo volevo. Ma questo mi rese più forte.

Mi sedetti sotto un salice da dava sul lago e chiusi gli occhi. Rimasi così per dieci minuti credo, quando sentii dei passi veloci calpestare le foglie secche. Aprii immediatamente gli occhi e mi rintanai dietro l'albero. La figura si fece più vicina, anzi passò vicino al mio albero per dirigersi al lago. Aveva il fiatone. Come se avesse corso per 100 metri senza mai fermarsi. Bevve con molta avidità l'acqua. Si rialzò.

 Era un ragazzo. Sui diciasette anni credo. Aveva i capelli folti e neri che gli ricadevano sulle spalle. Aveva una felpa bianca macchiata di sangue non ancora rappreso. Portava dei jean. Si ravvivò i capelli con la mano, bianca. Bianca? Nell'altra mano teneva un coltello ancora insanguinato. Non ebbe neanche il tempo di voltarsi che emisi un lieve gemito, perchè finalmente capii.
 Jeff.
 La gola mi seccò e trattenni involontariamente il fiato. Eccolo. Finalmente. Strinsi il coltello.

-Ah come sono stupido.- disse parlando tra sè
 -Devo fare più attenzione. Un altro errorre del genere e tutto può andare a farsi fottere- Imprecò sottovoce.

 Mi dava le spalle e mi chiesi se fosse il caso di attaccare. Li commisi un errore madornale. Mi sporsi troppo dal mia nascondiglio e feci scricchiolare qualche foglia secca, provocando un forte rumore. Accidenti. Lui si era voltato. Sul volto aveva sempre il suo sadico sorriso ma la sua vera espressione era seria. Quasi spaventata. Ormai era fatta. Lasciai il mio albero e mi misi a pochi mentri da lui, le gambe mi tremarono leggermete.

-Ciao Jeff- la mia voce, al contrario, era decisa. Mi fissò incredulo. Poi sorrise.
 -Jane quanto tempo.- disse divertito. Non potei fare a meno di sorridere anch'io.
-Troppo. Non ho intenzione di aspettarne altro.- dissi troppo trafelata, e rovinò l'effetto caldo ma deciso della mia voce.
-Jane, so che vuoi uccidermi- rise -Ma io non combatto contro di te-
-Ah si? Hai paura che io possa batterti? Ahah-  risi ma strinsi forte il mio pugnale. Dovevo restare lucida. Non dovevo commettere errori.

Lui sembrava chiaramente divertito ma colsi un nota amara nella sua voce -Paura? No. Diciamo che sarebbe sleale. Io sono più altro, più forte e tu?Così magra... Non mi potresti mai battere.- abbassò lo sguardo per qualche secondo poi mi fissò con espressione neutra.
Io lo guarda irata  -AHAH non sei tanto più alto di me. E neppure più forte. Io sono comunque più veloce- sbuffai stizzita. Voltandomi di lato. Lui continuava a guardarmi, con un'espressione che non riuscivo a decifrare.Nei suoi occhi vidi quasi una scintilla. Ma forse me lo ero immaginata.

-Perchè porti ancora la maschera?- mi chiese interessato.
-Per colpa tua, idiota- risposi piuttosto irritata.
Silenzio.

Non ce la feci più

 -Tu hai ucciso la mia famiglia! Perchè? Perchè lo hai fatto?- Urlai poi.
-Jane..- iniziò Jeff ma io lo interruppi brusca. Avevo la gola che mi bruciava  e le lacrime che mi rigarono le guance da dietro la maschera.

 -Jeff, mi hai rovinato la vita. Non ti avevo fatto niente. Sei un pazzo, pensavo che tu fossi... un ragazzo normale, invece no! Tu sei.. sei un pazzo.- Non riuscivo a parlare, anche se in realtà avrei voluto usare altri aggettivi oltre che pazzo.
Lui se ne stava zitto.

Fu allora che persi la pazienza, una volta per tutte. Saldai la stretta sul pugnale e mi scagliai contro di lui, daprima lo ferii alla spalla. Lui mi fissava allibito come se non riuscisse a capire. Poi si riprese e sferrò la sua mossa, che schivai prontamente per poi colpirlo al fianco. Gli provocai ferite profonte, ma lui continuò a lottare. Mi colpì all'addome provocandomi un dolore lancinate. Barcollai a sinitra dove gli misi a punto un'altro colpo, stavolta in pieno petto. Con agili e voloci mosse Jeff mi colpi il braccio destro e mi scanso dal suo corpo. Era sudato e stanco. E anche io. Nel frattempo aveva iniziato a piovere e dei lampi illuminarono il cielo. Mi guardai le ferite, Erano profonde quanto quelle che avevo procurato a Jeff. Fui assalita da un'improvvisa vertigine. Fu jeff a scagliarsi contro di me stavolta, entrambi cercavamo i bloccarci i coltelli a vicenda quando gli sferrai un calcio sugli stinchi. Indietreggiò. Un fulmine molto vicino a noi, colpì un albero che inziò a bruciare. In pochi minuti intorno a noi si creò un cerchio di fiamme. Non so bene cosa successe dopo ma mi ritrovai a terra con Jeff seduto a qualche metro da me. Si alzò e senza degnarmi di uno sguardo mi porse la mia maschera. Come diavolo c'era finita nelle sue mani? Poi se ne andò.  Lasciandomi a terra stanca, confusa e ferita. Poi notai un ramo a terra proprio dove mi trovavo io prima mentre lottavo con lui. Possibile che... no, o forse si. Jeff mi aveva salvato la vita.

Jeff

Corsi tanto e il più veloce possibile. Quando arrivai al castello di Slenderman avevo il fiatone e scoppiai in una fragorosa risata. Ma che mi prendeva? Dovevo davvero essere un pazzo come diceva Jane.

Jane.
 
Il suo nome mi risuonò in testa. Poi mi diedi una calmata ed entrai al castello.
-Jeff, Dove diavolo ti eri cacciato?- Nina mi corse incontro e mi abbraccio stretto.
-Dovevi tornare per l'ora di cena, cos'è successo? Oddio ma sei ferito! Vado a chiamare Slendy-
-Nina perfavore, non è momento. E poi non è niente, solo graffi. Vado a letto.- dissi stanco
Mi allontai sentendomi il suo sguardo preoccupato seguirmi fino alle scale.

Al diavolo, pensai quando mi buttai sul letto con i vestiti ancora sporchi. Slendy mi aveva costretto a farmi medicare le ferite. Ora erano pulite e ricucite. Jane. La mia mente divagò, le ferite erano profonde come avrebbe fatto senza medicazioni? Sarebbe morta. Scacciai letteralmente quell'ipotesi perchè all'improvviso provai una stretta al stomaco. Era diventata una bella ragazza, anche sotto la maschera. Proprio bella. Alta e snella, molto femminile. Dovevo ammettere che combatteva bene.

Maledizione! Devo smettere di pensare a lei. Le ho anche salvato la vita. Quando quello stupido ramo si staccò, l'avrebbe colpita in pieno e allora mi lanciai su di lei. La mia finestra dava sul lato del bosco da cui ero arrivato. Mi misi seduto e fissai il cielo. Poi il mio sguardo si posò sul bosco. Era così fitto che neanche alla luce del giorno era possibile vedere bene.

Qualcuno bussò alla mia porta.
-Avanti- grugnì. Non volevo nessuno.
- Jeff, stai meglio?- risuonò nella mia mente la voce di Slender.
-Si grazie-
-Senti, dovresti riposarti un pò. Il mio proxy ti porterà la colazione a letto domani. Buonanotte- mi disse. Io ricambiai. Slender si congedò lasciando entrare Nina.

-Jeff.- si sedette a bordo letto e mi accarezzo la mano, io ero ancora intento a fissare il bosco, nella folle speranza di vedere Jane. Ma perchè poi?

-Jeff sento che tra noi le cose  non vanno molto bene, sembra che tu non ti fidi di me- disse triste. Mi girai per guardarla negli occhi ma vidi Jane. Spalancai gli occhi, per quando spalancarli in più fosse possibile, indietreggiai spaventato.
-Jeff!! Si può sapere che hai? Insomma, sono la tua ragazza. Perchè non ti fidi di me?- Nina aveva iniziato la frase quasi urlano ma poi la terminò amareggiata. Io nel frattempo dovevo aver assunto una faccia inebetita, perchè lei alzò gli occhi al cielo e disse -Quando ti sarai tranquilizzato fammelo sapere. Sono stufa di non sapere mai niente.- Uscì dalla stanza sbattendo la porta.
Sospirai. Non sapevo nemmeno io quello che mi stava succedendo. Impiantai la faccia sul cuscino tentando di tenere la mia mente in stand-by. Perchè cavolo mi sono bruciato le palprebre? Fu il mio ultimo pensiero prima di riuscire a chiudermi la mente infilandomi la benda sugli occhi
.

Jane


Ero stanca e ferita. Mi girava forte la testa ma non avevo altro posto dove andare. Mi rifugiai di nuovo sotto il salice, dove mi preparai un mucchietto di foglie come gaciglio. Non era il massimo, ma non avevo la forza di fare nient'altro. Le palpebre inziarono a fremere e mi addormentai di schianto.

Arrivò l'alba e sentii una voce aleggiare nella mia mente.
-Jane, so che sei ferita. Io ti posso ospitare e curare.- disse la voce che conosceva il mio nome.
Tentai di alzarmi ma non ci riuscii, mi sentivo un mattone sull'addome, dovevo essere peggiorata.
-Chi..sei?- chiese la mia voce flebile che stentavo a riconoscere.
La figura di cui doveva appartenere la voce comparve davanti a me. Un uomo bianco, senza volto. Alto,beh, molto alto. Le braccia lunghe toccavano quasi terra e dalla schiena partivano numerosi tentacoli neri, che volteggiavano come serpenti.
-Slenderman- sussussurai
-Esatto, Jane ti volevo proporre di venie a vivenere nel  mio castello. Insieme a quelli come te. Puoi sempre rifiutare se vuoi.-
 La mia mente elaborò che qualsiasi castello con cibo e acqua era la soluzione migliore che morire in questo bosco a causa delle ferite di Jeff. Potevo benissimo rinviare la caccia a domani, accettai.

 

 

 

Angolo dell'autrice.
Ciao, grazie per aver letto, ora a voi cari lettori vorrei darvi qualche info.
I primi capitoli sono abbastanza brevi e sto parlando di 4 pagine e mezzo di Word, carattere Times new roman 12. (utilizzerò sempre questi caratteri) Con l'avvanzare della storia inizieranno ad allungarsi.
La protagonista indiscussa è Jane (se non si fosse capito) ed è scritto in prima persona per valorizzare le sensazioni/sentimenti del personaggio. Inoltre, come avete ben visto, darò spazio anche agli altri personaggi di narrare la storia dal loro punto di vista (per avere una visione della storia molto ampia e dettagliata)  Prima di ogni cambio del personaggio verrà scritto il nome di quest'ultimo in modo che si capisca chi stia narrando.
(OOC : i personaggi a volte potranno avere comportamenti diversi dal loro "IO" originale anche se cercherò che questo accada il meno possibile, cercando di rendere il tutto più realistico. Sopratutto per chi odia le cose stravolte come me.)

Cercherò di pubblicare i capitoli con poca distanza l'uno dall'altro per non perdere il filo della storia. Se ci sono errori di qualunque genere o comunque volete esprimere il vostro giudizio non esitate a recensire. Aprezzo anche critiche costruttive e suggerimenti.
 
Grazie ancora, e consiglio la lettura dell'Angolo dell'Autrice per le news.

Capitolo 2
13/09/14

   
 
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