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Autore: Bitter_Inside    12/09/2014    0 recensioni
La vita di Hilde Bauer, tedesca residente in Italia, non ha subito grandi sconvolgimenti per più di vent'anni, proseguendo nel tranquillo paese di Acquechiare.
Tuttavia, una chiamata inaspettata e l'arrivo della figlia a casa sua potrebbero cambiare le cose...
Genere: Generale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Un paio di schizzi di acqua salmastra, probabilmente portati dal vento o da qualche incauto bambino gocciolante, svegliarono Hilde Bauer dal suo consueto riposo pomeridiano.
La donna, una simpatica e paffuta sessantenne con un'energia invidiabile, era solita addormentarsi al sole, sulla spiaggia, dopo aver pranzato con un semplice panino al prosciutto, oppure con una macedonia preparata precedentemente, nella sua confortevole abitazione.
Era una fresca e ventilata giornata di Luglio, c'erano ancora pochissimi bagnanti e la spiaggia, che si estendeva per un paio di chilometri lungo la costa, era quasi deserta.
La sabbia fine ed uniforme era stata smossa soltanto in pochi punti, dove erano stati infilati dei solitari e variopinti ombrelloni e, così, Hilde aveva deciso che sarebbe stata la giornata perfetta per chiudere il suo negozietto al centro del paese e godersi un po' di raggi solari.
Non aveva però fatto i conti con le due famiglie che dividevano il tratto di spiaggia occupato dalla sua sdraio, né con il gentile venticello che era passato dal lambire delicatamente la sua pelle allo sferzarla con sabbia ed acqua durante le brevi raffiche.
Infastidita, Hilde si mise a sedere, asciugandosi le goccioline d'acqua e di sudore che le imperlavano la fronte e decise di fare un breve bagno, cercando riparo dalla calura pomeridiana.

La storia d'amore di Hilde con il mare era cominciata tanti anni fa, durante la sua infanzia.
Suo padre, Franz Bauer, aveva deciso, quando lei aveva solo tre anni, di prenotare per un mese una stanza in un minuscolo albergo di un paese sperduto in Italia.
Non aveva una grande disponibilità economica ma amava la sua famiglia ed ancor di più amava vedere gli occhi di sua moglie Hanna brillare. Quando diede la notizia del loro imminente viaggio nel paesino a moglie e figlia, entrambe reagirono con grande entusiasmo.
Hilde, cresciuta in una piccola cittadina vicina a Monaco, non aveva assolutamente idea di cosa fosse il mare, pur avendolo visto in svariate fotografie.
Il suo primo incontro con la spiaggia e con l'acqua fu talmente emozionante, per la piccola Bauer, che ricordava ancora, a distanza di anni ed anni, tutti i dettagli del suo primo bagno, della sgradevole sensazione provocata dall'acqua salata nelle narici e del castello di sabbia che sua madre Hanna aveva costruito per lei.
Franz, invece, era un po' più restio ad abbandonarsi ai giochi acquatici: era un tedesco rigido ed abituato alle gite in montagna ed alle fredde serate trascorse con un buon boccale di birra tra le mani, non riusciva proprio a tranquillizzarsi quando sua moglie e sua figlia giocavano insieme tra le onde, o quando lui stesso era immerso.
Tuttavia, quel paesino sperduto, all'epoca poco frequentato dai turisti, si fece spazio nel cuore di tutti e tre i Bauer, che organizzarono sempre le loro vacanze lì. L'Italia li aveva stregati, con la sua cucina, il suo clima, il suo mare e con la cordialità dei suoi abitanti.
In realtà, gli abitanti del paese di Acquechiare non erano molto abituati ai forestieri a causa della loro posizione abbastanza isolata, tra il mare e la montagna, ma accolsero comunque calorosamente i Bauer e, circa vent'anni dopo, accolsero nello stesso modo la nuova proprietaria della villetta vicino al porto ed alla spiaggia, Hilde.
Non avendo mai amato particolarmente il trambusto delle grandi città o le folle oceaniche, quando le si era presentata l'opportunità di trasferirsi nel paese dei suoi sogni a fare il lavoro dei suoi sogni, Hilde non aveva avuto bisogno nemmeno di un secondo per pensarci su.
D'altronde, suo padre Franz, così simile a lei caratterialmente, e sua madre Hanna erano entrambi deceduti quando lei aveva ventidue anni, lasciandola sola con una considerevole somma di denaro, che le avrebbe garantito la tranquillità.
Pensando che in Germania non ci fosse più nulla per lei, anche a causa della rottura con il suo storico fidanzato Heinrich Schmidt, Hilde aveva acquistato un piccolo vocabolario Tedesco-Italiano ed era partita, vendendo la sua vecchia e fredda casa di famiglia ed il suo squallido appartamentino a Monaco, senza mai voltarsi indietro.
I primi tempi erano stati difficili per lei, non era in grado di parlare la lingua e non poteva comunicare efficacemente; inoltre, non conosceva nessuno e trovare un modo per avviare la sua attività fu difficoltoso.
Ci furono numerosi momenti, nella vita di Hilde, in cui la disperazione prese il sopravvento, facendole versare calde lacrime prima di andare a dormire e spingendola a maledirsi in tedesco per aver abbandonato la Germania.
Dopo un periodo buio che l'aveva quasi condotta alla depressione, però, Hilde trovò la forza di rialzarsi e di andare avanti, riuscendo finalmente ad imporsi ed a riprendere il controllo sulla sua vita. Le uniche due cose che Hilde avesse mai amato erano il mare e le attività che le permettessero di usare la sua creatività. Non era mai stata un'artista vera e propria, di quelle che dipingono opere d'arte sofferte o d'avanguardia, al contrario: Hilde amava definirsi, semplicemente, una persona creativa.
Aveva frequentato una prestigiosa scuola d'arte, si era cimentata, con risultati brillanti, in ogni tipo di attività, dalla scultura alla pittura, ma non si era mai sentita una pittrice, una scultrice oppure una ritrattista.
La natura le aveva donato mani agili e dita affusolate, per non parlare di una precisione unica, di un'occhio ai dettagli fuori dal comune e di un senso estetico spiccato, ma l'unica cosa in grado di concederle davvero pace ed appagamento era utilizzare il suo dono per decorare o costruire mobili, oggetti di uso comune oppure riutilizzare i materiali più disparati per creare soprammobili o qualsiasi altra cosa avesse in mente.
Prima che lei partisse, quando il suo fidanzato era ancora Heinrich, l'aveva spesso sentito ridere di lei e delle sue attività, più adatte ad una casalinga annoiata che non ad una persona così talentuosa.
I primi tempi, Hilde si era sentita lusingata dalla considerazione di Heinrich per le sue capacità, anche se si sentiva sempre punta nel vivo quando lui parlava con disprezzo di qualsiasi oggettino lei avesse creato nel tempo libero tra un esame e l'altro.
In seguito, però, durante una lite furibonda, la vera natura del suo fidanzato era venuta fuori: uomo. gretto ed invidioso, Schmidt non era altro che uno studente ed un uomo fallito, incapace di provare amore o qualsiasi altro sentimento positivo.
Avrebbe voluto che Hilde si dedicasse ad attività più serie semplicemente perché, nei suoi freddi e spietati calcoli, se la donna avesse avuto successo, avrebbe potuto continuare a vivere alle sue spalle, senza mai lavorare e continuando a tradirla.
Hilde si era allontanata dalla Germania anche per colpa di Heinrich ed era riuscita a canalizzare il suo dolore nella sua attività commerciale, riuscendo ad avere successo tra il sempre crescente numero di turisti di Acquechiare.

Dopo aver sguazzato un po', la donna, troppo stanca per fare una nuotata, decise di abbandonare la spiaggia e rincasare, prendendosi tutta la giornata libera.
Ufficialmente, ore prima, si era ripromessa che la pausa dal lavoro sarebbe durata poco, ma il tempo si era dilatato e non aveva più alcuna voglia di tornare a sedere nel suo negozio, aspettando turisti che quasi certamente, in quel giorno meraviglioso, non si sarebbero presentati.
Sciaquò le sue ciabatte sporche di sabbia in giardino, notando di aver quasi perso uno dei gioielli decorativi sulla fascia che le reggeva il piede, poi girò la chiave nella toppa ed entrò nell'ingresso, buio a causa delle finestre chiuse.
Il suo gatto, un piccolo randagio che aveva accolto l'anno precedente, si precipitò verso di lei per darle il benvenuto, facendo le fusa e strusciandosi contro le sue gambe, parzialmente coperte dal leggero vestito che aveva indossato sopra il costume. 《Hallo, Wolff》disse, in tedesco, rivolgendosi con tono affettuoso al micio. Gli aveva scelto, scherzosamente, come nome, il cognome del protagonista di una nota serie tv tedesca, Wolffs Revier*, che lei però aveva guardato sulla tv italiana, ridendone ogni volta e trovandola ridicola e noiosa.
Si recò in cucina, preparandosi una tisana, lasciando vagare lo sguardo sulla piccola torre di piatti sporchi che non aveva ancora lavato.
La sua attenzione venne attirata dal suo cellulare, appoggiato lì vicino, un regalo di sua figlia Margret.

Poco tempo dopo il suo arrivo in Italia, Hilde si era innamorata di Antonio La Greca, uno scontroso e solitario capitano. Si erano incontrati al porto, lei si era spinta lì durante una delle sue passeggiate ed era rimasta colpita dal giovane Antonio, anche lui ormai ventiquattrenne, che armeggiava con una corda sulla sua nave.
Antonio, dal canto suo, era rimasto letteralmente folgorato da Hilde, che da giovane possedeva una bellezza delicata che non la faceva passare inosservata. D'altronde, come avrebbe potuto non notare l'esile e minuta bionda con gli occhi azzurri e la carnagione chiarissima?
Avevano cominciato a frequentarsi ed era subito scattata la scintilla tra il muscoloso ed aitante capitano e la bella straniera, si erano sposati ed avevano avuto una figlia, Margret, restando insieme per ben trentaquattro anni, amandosi come il primo giorno.
Antonio non aveva un carattere facile ma avrebbe fatto di tutto per rendere sua moglie e sua figlia felici e, quando la sua nave era affondata ed il suo equipaggio disperso, aveva lasciato un vuoto enorme nelle vite delle due donne, ma anche un'incrollabile fede in Hilde, che in fondo al suo cuore custodiva ancora la convinzione che suo marito non fosse morto.

Margret, ormai adulta, sposata e con due figli, si era trasferita in una città vicina, non riuscendo a sopportare la monotonia della vita ad Acquechiare, ma aveva insistito affinché sua madre si decidesse a convertirsi alla tecnologia, regalandole un cellulare e costringendola a portarlo sempre con sé; non sopportava l'idea che Hilde si sentisse sola e quindi, quando non portava la figlia Angela (nome scelto come compromesso tra Margret, che non voleva tradire la sua parte tedesca, e suo marito) e il figlio Antonio a visitare la nonna ad Acquechiare, si intratteneva in lunghe conversazioni con la madre.

Controllando il cellulare, Hilde si accorse di avere una chiamata persa, ovviamente della figlia, così compose il numero e si preparò psicologicamente per i rimproveri di Margret. Le sembrava già di sentire la sua voce che le ripeteva, per l'ennessima volta, di non lasciare il cellulare in giro ma di portarlo con sé.
In realtà, però, la conversazione non andò come sperava.

* "Wolff, un poliziotto a Berlino" in Italiano.

Angolo autrice: un piccolo esperimento... Hilde è venuta a trovarmi durante un pomeriggio noioso chiedendomi di raccontare la sua storia, ma non sono certa di esserne capace... Vedrò come va (e soprattutto, vedrò se avrà un riscontro positivo o meno... *cough recensite cough*
   
 
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