12/09/2014
2 recensioniChapter 1: I can see a change! （＾∇＾)/
Il mio nome è Hayley e questo è tutto ciò che mi è successo in Corea; preparate i pop corn perchè la storia non sarà affatto corta!
Tutto iniziò un caldo giorno d'estate quando seppi da mio padre che dovevo trasferirmi in Corea. Da quando morì mia madre, vissi con mia nonna mentre mio padre iniziò a lavorare come produttore discografico in Asia. Lo vedevo poco e niente.
Erano circa le 10 del mattino quando il mio cellulare squillò; non avevo molti amici quindi il mio telefono squillava quasi mai.
- Pronto? - risposi aprendo le finestre.
- Salve, lei è la signorina Kim? Kim Hayley?- disse una voce femminile dall'altra parte del telefono.
- Mmh si, sono io perchè?- continuai spondandomi in cucina.
- Le comunico a nome di suo padre che ha un biglietto aereo pagato per la Corea che partirà oggi pomeriggio. - disse con tono lavorativo.
- Come sarebbe a dire che ho...Quindi io... Dovrò venire in Corea?! E per quale motivo, mi scusi? - esclamai mentre rimasi a bocca aperta insieme a mia nonna che rimase sull'uscio della porta.
- Non saprei di preciso, provi a parlare direttamente con suo padre. Arrivederci.- rispose chiudendo la chiamata.
In men che non si dica preparai le valigie mettendo di tutto e di più; in parole povere mi portai tutto l'armadio. Mia nonna mi guardò con espressione stupita per quanto fossi veloce a prepararle.
Ammirai dalla finestra della mia camera gli aerei atterrare e/o partire fino ad ora. Mi trasmisero un senso di libertà e felicità; uno dei miei grandi sogni fu da quel momento salirci sopra un giorno e scappare via da qui. Finalmente l'occasione che desideravo da tutta la vita si presentò e non me la farò scappare.
L'aereoporto era immenso, con gente che correva avanti e indietro con valigie e borsoni.
Dopo avere fatto la fila per secoli salii sull'aereo; misi le cuffie e mi lasciai trasportare dalla musica dato che il viaggio sarebbe durato tanto.
Dopo un lunghissimo viaggio passato a dormire per la maggior parte del tempo, fu il momento di scendere dall'aereo. Arrivai a Incheon e da lì sarei dovuta andare a Seul.
Speravo di trovare mio padre e salutarlo dato che non ci vedevamo da anni ma non lo vidi; girai mezzo aereoporto ma niente.
Dopo aver gettato la spugna decisi di sedermi sulla prima panchina che trovai in giro.
'say what you want, say what you want ..' faceva la canzone dell'aereoporto.
"Cos'è che voglio? Voglio capirci qualcosa in tutto ciò, è chiedere tanto?!" mi feci scappare urlando.
Ad un tratto un ragazzo alto, armato di occhiali, felpa e un cappello alquanto bizzarro venne nella mia stessa direzione.
"Pss."sussurrò lui guardandosi le spalle.
"S-si?" risposi squadrandolo dalla testa ai piedi un po' spaventata.
"Sei tu Hayley?" Continuò levandosi gli occhiali scuri lasciando intravedere i suoi occhi scuri a mandorla.
"Si perc..."
Mi tirò per un braccio correndo via senza lasciarmi finire la frase.
C'era una macchina grande molto scura ad aspettarci fuori. Entrai dentro e lui dopo di me.
Si levò gli occhiali e il cappello; si sistemò i capelli che erano di un biondo chiaro che donava alla sua carnagione scura.
Lo guardai strano mentre la macchina partì.
"Ma che cosa fai?! Dove stiamo andando?" esclamai.
"Scusa, non ci siamo presentati per bene. Io sono Namjoon, piacere. Non devi preoccuparti, non sono un rapitore" disse lui sorridendo.
Anche se non lo avevo mai visto e non lo conoscevo aveva l'aria affidabile. Spero davvero per lui che non lo sia altrimenti finisce male.
"Piacere, io sono Hayley ma penso che tu questo lo sappia già." risposi.
"Si, tuo padre mi ha parlato così tanto di te."
Come fa a conoscere mio padre?
"Conosci mio padre?" spalancai gli occhi.
"Si, io e il mio gruppo lavoriamo sotto la sua agenzia. Mi ha chiesto di venirti a prendere perchè lui non poteva.."
"Quindi t-tu sei un cantante?" domandai.
Ero in macchina con un cantante. Direi che come inizio non è affatto male.
Adesso si spiega il suo strano travestimento all'aereoporto e la corsa veloce di prima.
"Un rapper per la precisione."
"Wow, chissà quante ragazze mi staranno invidiando in questo momento.." pensai tra me e me ad alta voce.
"Mmh?" chiese lui.
"N-niente.. Come si chiama il vostro gruppo?" domandai curiosa cercando di cambiare argomento.
"Bangtan Boys, meglio conosciuti come BTS.. Oh, siamo arrivati!" esclamò prendendo la mia valigia dal bagagliaio.
"Ma no lascia faccio io!"
"Lascia fare a me, devi essere stanchissima."
Era stato davvero un gesto carino da parte sua; a dirla tutta ero stanchissima, stavo per crollare, anche se durante il viaggio non feci altro che dormire.
"Dove andiamo?" chiesi.
"Sei ospite a casa nostra, finchè tuo padre non si decide."
"Come? Aspetta, frena. Significa che dovrò stare da voi?" Domandai sorpresa.
"Si. Non fraintendere, non siamo dei pervertiti."
#Non vi conosco, come pretendete che io mi pssa fidare?!#
"N-no ma... Non vorrei creare fastidio."
"Ma quale fastidio, vieni dai. E' un piacere per noi ospitarti."
Namjoon bussò alla porta e dopo poco qualcuno aprì.
Rimasi a guardare quel ragazzo sull'uscio della porta; era davvero bellissimo.
Aveva i capelli scompigliati, di un castano scuro, la pelle olivastra ma delicata che contrastava con i suoi occhioni neri. Molto probabilmente stava dormendo dato che non fece altro che sbadigliare.
Namjoon mi diede una leggera pacca sulla spalla per farmi riprendere i sensi.
Chi era quel ragazzo?..
Avvertii una fitta allo stomaco e i pensieri che mi frullavano per la testa senza un motivo preciso furono infiniti. La mia testa entrò in un caos totale.
Error 404: Hayley not found.