Storie originali > Romantico
Segui la storia  |      
Autore: WriteForLove    13/09/2014    0 recensioni
Marianne Reed ha 20 anni, una passione per la Musica e il sogno di diventare una scrittrice.
Paul Wind è un chitarrista di 35 anni che ha passato la vita calcando i palcoscenici di tutto il paese.
Un'intervista li farà incontrare e la forza del Rock li unirà nel profondo.
Non importa però che i due si vogliano "Così come sei", la differenza d'età è uno scoglio che non tutti sono disposti a superare.
Che ne sarà delle loro vite?
Sesso, Droga e Rock 'n Roll basteranno per assicurargli il lieto fine?
Leggete e scopritelo.
Genere: Erotico, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 1

Come as you are


Capitolo 1.

Il corridoio del backstage era stretto e afoso, la gente correva avanti e indietro con occhi febbrili per preparare tutto l'occorrente per il concerto.
In mezzo a quel caos una ragazza rimaneva immobile, con la schiena contro il muro e lo sguardo nervoso, torturandosi le mani sudate.
La porta del primo camerino sulla destra si aprì e spuntò un uomo calvo e con due piccoli occhi da roditore che fece un cenno nella sua direzione "Tu sei Marianne Reed, giusto? Vieni dentro."
Staccandosi dalla parete Mary trasse un profondo respiro, spostando all'indietro i capelli castani e tentando di mantenere la calma, almeno in apparenza.
L'uomo-ratto la lasciò passare, squadrandola in modo viscido, per poi uscire e chiudersi la porta alle spalle.
Quando si abituò alla penombra del camerino la ragazza individuò un uomo mollemente abbandonato su una poltrona sgangherata che le puntava addosso due occhi corvini che le fecero tremare la ginocchia.
Raccogliendo tutto il coraggio a sua disposizione disse "Signor Wind, è un piacere conoscerla, la ringrazio di aver accettato l'intervista."
Il rocker non si scompose "Il piacere è mio, ma chiamami Paul e dammi del tu, sono vecchio ma non così tanto. Prego accomodati, giuro che non mordo."
Lei allora si mosse lentamente fino a raggiungere un divanetto di pelle scolorito, si sedette, tirò fuori carta e penna e ripetendosi mentalmente di star calma si schiarì la gola "Ok, iniziamo parlando di come..."
"Ti spiace se fumo?"
Sorpresa alzò lo sguardo sul suo interlocutore e annuì sorridendo in modo tirato "Solo se posso fare lo stesso."
La risata bassa dell'uomo la  mise leggermente più a suo agio mentre tirava fuori una sigaretta dal pacchetto malandato che teneva in borsa.
"Prima le signore" sussurrò lui porgendole un accendino rosso sgargiante.
Nel momento in cui le loro mani si sfiorarono, sul volto di Paul si dipinse un sorriso sornione nell'accorgersi che era arrossita nonostante tentasse di nascondere la sua aria timida negli occhi pesantemente contornati di matita nera.
Osservandola da capo a piedi constatò che sembrava molto rock 'n roll, ma sicuramente non conosceva tutte le schifezze di quel modo, alla sua età non conosceva ancora nessun mondo.
Dopo qualche minuto in cui si limitarono a godersi la sensazione della nicotina che rilassa i muscoli decise di rompere il silenzio "Da dove vieni e quanti anni hai?"
Lei lo guardò un secondo perplessa, prima di rispondere "Vent'uno tra qualche mese e vengo da qui vicino. Ma dovrei essere io quella a fare le domande."
"Stupida!- le gridò una vocina nella sua mente- Tu e le tue stramaledette frasi fatte!"
Per fortuna lui sembrò apprezzare questo improvviso moto di coraggio "Touchè. Forza, signora reporter, vediamo che sai fare."
Prendendola come una sfida, Marianne fece scattare la penna e gli rivolse il suo miglior sorriso iniziando l'intervista.
Mano a mano che procedevano con le domande la ragazza si rilassava e i due si persero in una conversazione sulla musica e sul suo influsso nelle loro vite.
Improvvisamente la porta si aprì facendoli sussultare e l'uomo-ratto fece la sua apparizione "Paul! Ancora non hai finito? Devi salire sul palco tra dieci minuti!"
"Arrivo Jim, rilassati." Sbuffò il chitarrista alzadosi e stiracchiandosi come un felino
"Il nostro tempo purtroppo è scaduto,  resterai per il cocerto?"
Mary sorrise e annuì "Assolutamente."
L'uomo non rispose, limitandosi a farle l'occhiolino e a sparire seguendo il suo manager fuori dal camerino.
Stanca ma soddisfatta per l'esito di quell'inconro uscì dal backstage, attraversò il pub raggiungendo il bancone e ordinò una birra ghiacciata.
Nell'esatto momento in cui il barman le mise davanti la sua ordinazione, le luci si spensero e il suono di una chitarra elettrica riempì l'aria.
Paul fece il suo ingresso e, mentre la canzone proseguiva, Marianne si ritrovò a pensare che fosse un perfetto animale da palcoscenico: carismatico, a suo agio e maledettamente sexy.
"Che diavolo ti prende?- le chiese quella vocina nella sua testa - È troppo vecchio!"
Turbata da quei pensieri poco casti buttò giù a grandi sorsate il contenuto del suo bicchiere tentando di riprendere il controllo e liberarsi la mente.
A fine concerto saltò giù dallo sgabello ed uscì dal locale, accendendosi una sigaretta per rilassarsi.
Mentre stava lì ad osservare il fumo che si innalzava verso le stelle, una voce interruppe i suoi pensieri "Ecco dov'eri finita. Allora, piaciuto lo show?"
Voltandosi, con il cuore che batteva all'impazzata, si ritrovò di fronte il chitarrista ed un sospiro di sollievo le uscì spontaneo dalle labbra "Mi hai spaventata! Comunque sì, davvero, siete stati fenomenali:"
Il suo sorriso si allargò, raggiungendo quegli occhi neri come la notte che li circondava.
L'uomo aprì la bocca per dire qualcosa ma una voce di donna dall'interno iniziò a chiamare il suo nome, cercandolo per continuare la festa.
I loro sguardi si incrociarono e lei gli fece cenno di entrare "Sembra che ti stiano aspettando, non farli attendere troppo."
Lui senza scomporsi si chinò verso di lei "È stato un piacere conoscerti Mary, spero di vederti presto."
Detto questo le scoccò un sonoro bacio sulla guancia e sparì così com'era arrivato.
Rimasta sola la ragazza si guardò intorno, come alla ricerca di qualcuno che avesse ascoltato la loro breve conversazione e avesse notato il rossore che ora le colorava guance.
"Oh ma smetttila!" si rimbeccò mentalmente prima di stringersi nel giubbotto e dirigersi a passi svelti verso casa.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: WriteForLove