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Autore: hirondelle_    13/09/2014    2 recensioni
[Nosense, Demenziale] [Accenni non molto accenni ad Harry Potter e la Pietra Filosofale]
[Aggiunta di un personaggio NON presente nell'anime: il fratello di Rei]
"Hogwarts... È... Un locale gay?"
Sousuke lo guardò di sottecchi e arricciò le labbra. Lo sguardo attonito di Kisumi era ancora rivolto all'insegna di fronte a loro. "Ehi... What did you expect?"
Genere: Comico, Demenziale, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Shigino Kisumi, Un po' tutti
Note: Cross-over, Nonsense, OOC | Avvertimenti: Threesome
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Hogwarts Gay Club: You are a bitch, Kisumi!
 
"You are a bitch, Kisumi!"
Il ragazzo in questione rimase attonito a fissarlo per attimi interminabili. Davvero non riusciva a credere che quel ragazzo lo avesse fermato nel bel mezzo della strada e gli avesse appena appoggiato una mano sulla spalla con quel cipiglio severo.
"I-- I'm what?!" chiese sbalordito, tenendo testa al suo sguardo sinistro e inquisitore.
"A bitch! And a trumphing good one, I'll wager, once you've been trained a bit."
Il ragazzo dai capelli rosati scosse ancora la testa, non riuscendo a credere a quelle parole. "I think you've made a mistake. I mean, I... can't be a... bitch. I'm... just... KissMe. Just KissMe. E poi, Sousuke, perché diamine mi stai parlando in ingles-"
Non fece in tempo a concludere la frase che delle labbra passionali e carnose si avventarono sulle sue in un bacio affamato e possessivo, che lo fece tremare e inarcare leggermente all'indietro. Incurante di essere in mezzo a un affollato marciapiede in uno dei centri più frequentati di Londra, Kisumi ricambiò il bacio con lo stesso fervore e istintivamente si ritrovò a infilare il ginocchio tra le gambe del nuotatore.
Si separò da lui dopo un minuto che gli parve un'eternità, perplesso persino dal proprio gesto. "Perché mi hai baciato?"
Sousuke lo osservò come fosse stata la prima volta. "Non lo so. Forse perché me l'hai chiesto tu, just KissMe..."
Il giocatore di basket non seppe come replicare, paonazzo in viso. Si nascose il volto tra le mani e fangirlò senza pietà. Quasi rischiò un infarto quando la mano si Sousuke si strinse attorno al suo braccio e la sua voce suadente gli sussurrò all'orecchio poche parole: "Andiamo, siamo in ritardo"
"Per cosa?" chiese smarrito il rosa guardandolo con fare quasi provocatorio.
"Per la tua ammissione a Hogwarts, mi sembra ovvio!"
Kisumi lo fissò a lungo, senza dire una parola. Quando poi Yamazaki lo trascinò lontano dai passanti e lo condusse in un vicoletto laterale abbastanza buio, non osò minimamente protestare. Erano passati tanti anni dall'ultima volta che si erano visti ma, così come allora, Sousuke gli ispirava sesso. "L'ammissione a Hogwarts" improvvisamente acquisì un senso insperato.
Avrebbe voluto dirgli che gli avrebbe volentieri donato la sua non-verginità se non fosse stato per il fatto che improvvisamente il ragazzo si fermò davanti a un negozietto appartato.
"Ecco qui la lista dell'occorrente." gli disse porgendogli un foglietto scritto fittamente. "Ti aspetterò qui."
Kisumi spostò lo sguardo verso il negozietto e sbarrò gli occhi nel notare la scritta posta all'entrata, con tanto di silouette femminile impreziosita da un inequivocabile luce a neon.
Era un sexy shop.
 
"Rei-chaaaaaaaaan"
Una voce petulante si sparse per tutto il locale e presto il proprietario si ritrovò a trotterellare tra i tavoli e i cubi cercando attentamente con lo sguardo ogni singolo particolare che lo riconducesse al fidanzato.
Il club non aveva ancora aperto, ma il piccolo shotacon già si era vestito della divisa da maid che tanto adorava, e che suscitava apprezzamento anche nel Ryugazaki. Tuttavia, nonostante la sensualità di Nagisa, il ragazzo sembrava del tutto intenzionato a nascondersi alla sua vista.
"Rei-chaaaaaaaaan,  vieni dalla mamma ♥"
"Nagisa, per favore, sto cercando di concentrarmi"
Gli occhi vispi del ragazzino si posarono sul senpai che sostava accanto alla porta, alcune giacche appese alle braccia. Sbuffava di tanto in tanto, appoggiandosi al muro e sorreggendo sulla testa una pila infinita di cappelli abbandonati. Nessuno veniva a recuperarli da un pezzo.
"Haru-chan, non dovresti lamentarti, sei pur sempre un appendiabiti! Un appendiabiti coi fiocchi, direi!"
Il moro roteò gli occhi e sbuffò contrariato, riprendendo la posizione precedente quando dei passi affrettati riecheggiarono per la stanza e una certa voce da cannibale chiamò il nome di Ai.
Rin si interruppe per qualche secondo fissando Haruka di sottecchi. "Quel boa di piume rosa shocking ti dona, davvero".
"Ma stai zitto"
Rin lo ignorò e si rivolse a Nagisa con un sorriso di miele. "Hai visto Ai? Devo vedere se riesce a ballare ammanettato al palo".
A quelle parole sopraggiunse un fragore di bicchieri rotti. Lo spogliarellista e la maid si precipitarono verso il bancone del locale, dietro al quale un tremante Aiichirou Nitori raccoglieva i cocci cercando di evitare lo sguardo contrito del senpai.
"Ai!" ruggì il Matsuoka. "Cosa pensavi di fare?!"
Balbettando, Nitori alzò gli occhi lucidi verso il compagno. "V-Vedi, io stavo provando a fare quella cosa che f-fa Ryugazaki s-senpai con i cocktail, ma p-poi ti ho s-sentito e... ecco mi sono distratto ecco-- s-scusa senpai!"
"Rin" lo corresse sospirando il ragazzo aiutandolo ad alzarsi. "Non dovresti ostinarti, sai meglio di me che non sei portato per queste cose!"
"Ma Atsuishi senpai è così bravo..." borbottò il kohai ignorando l'espressione di pura gelosia che si dipinse sul volto del compagno a quelle parole. "Comunque, Nagisa, se stai cercando Rei lo troverai di sicuro nel retro... Sta facendo i soliti conti mensili".
Il biondino trotterellò felice verso la porticina nell'angolo recante la scritta "Privato", dal quale Atsuishi uscì un secondo dopo, tra il trafelato e il curioso: "Cosa sta succedendo?"
"Aiichirou voleva imparare a fare le evoluzioni con i cocktail..." sospirò esasperato il Matsuoka, scuotendo la testa e portandosi i capelli all'indietro.
Il più grande dei Ryugazaki sorrise rassegnato, prendendo un respiro profondo:"L'importante è che nessuno si sia fatto male!" mormorò con un sorriso dolcissimo. E subito la sua espressione gioviale si tramutò in un ghigno serafico. "Certo, è presto per dirlo!"
Nitori strillò accucciandosi dietro il senpai: il più grande dei Ryugazaki aveva la brutta abitudine di spaventarlo in tutti i modi possibili. Era decisamente più allettante l'idea di provare le esibizioni sporche con il suo amato senpai, e in un certo senso Rin lo sapeva benissimo: "Magari un'altra volta...?"
Atsuishi si mise a ridere e Nitori sospirò,  consapevole che in fondo quel ragazzo gli voleva bene  e che prenderlo in giro era ormai diventata una routine di rito in quel locale.
La voce atona di Haru interruppe la loro conversazione: "Dato che ci siamo, qualcuno ha visto Makoto?"
"Non agitarti, Haru!" replicò pazientemente Rin salendo indisturbato sul palco e trascinando Ai con sé. Mentre lo ammanettava al palo della lapdance poté sentire distintamente un singhiozzo eccitato del povero ballerino.
"Ho bisogno di Makoto. È una settimana che sto qui in piedi. E voglio nuotare."
"L'esibizione della sirenetta sarà domani sera... Momotarou ha rotto il vetro della vasca, lo sai no?"
Haru fissò Rin e Rin fissò Haru, e in tutto questo Ai si limitò a mugolare vergognosamente per il ginocchio del senpai premuto contro il suo inguine.
"Non me ne frega un cazzo."
"... Bene."
"Io la sirenetta posso farla con il locale allagato per quello che mi importa."
"... Capisco."
"E io Makoto lo bacio quando e dove mi pare, non mi serve un tuo permesso scritto. Il contratto diceva io nei giorni pari e tu nei giorni dispari."
"... Giusto..."
"Ci siamo capiti."
Fu così che Nanase lasciò cadere a terra cappotti e cappottini, cappelli e cappellini, boa di piume e occhiali da sole e se ne andò,  semi-nudo com'era, nel retro del locale. E Rin osò chiedersi come facesse a restare sempre in costume.
Haru evitò accuratamente lo studio di Rei dal quale provenivano rumori molesti di indubbia natura e si precipitò nel camerino di Makoto, nel quale lo spogliarellista, seduto docilmente su uno sgabello, riparava il costume di scena -una divisa da pompiere particolarmente soggetta a strappi e morsi da parte di alcuni poliziotti di loro conoscenza.
Non gli servì il suo sguardo amorevole per buttarsi a pesce tra le sue braccia.
 
"Hogwarts... È... Un locale gay?"
Sousuke lo guardò di sottecchi e arricciò le labbra. Lo sguardo attonito di Kisumi era ancora rivolto all'insegna di fronte a loro. "Ehi... What did you expect?"
Kisumi boccheggiò assolutamente stravolto, e varcò la soglia quasi con paura. Superò perplesso una certa pila di vestiti nell'atrio e quasi avvampò a certi pensieri ridicoli e perversi che quella visione gli provocò.
"Apri troppo le gambe!"
Quella voce lo fece sussultare e alzare gli occhi verso il palco. Un poliziotto dai capelli magenta se ne stava tranquillamente su una sedia e dava le spalle all'entrata, mentre un aggraziato ballerino volteggiava attorno al palo al quale era ammanettato e stringeva le gambe leggermente storte. Il fatto che indossasse solo dei comodi boxer bianchi rendeva quella visione decisamente sensuale, ma l'espressione troppo concentrata del ragazzino lo rendeva un po' infantile. Kisumi non si trattenne dal ridere.
Il ballerino smise immediatamente la sua esibizione e iniziò a balbettare goffamente, cadendo per terra con un tonfo sonoro. "S-senpai! C'è quello n-nuovo!"
"Ah. Finalmente." Il poliziotto roteò nella sedia girevole verso di loro, le gambe accavallate e altre due paia di manette che volteggiavano sul suo dito magro. Ghignò soddisfatto mostrando denti da squalo  e per un attimo Kisumi pensò che quella specie di sorriso fosse rivolta a Sousuke, ma girandosi scoprì che era praticamente scomparso nel nulla.
"Aspetta un momento... Rin?" chiese stupefatto fissandolo ancora una volta.
A quel punto il diretto interessato si volse verso di me e mi guardò quasi rabbioso. "Lo stai rendendo troppo OOC! Possibile che non ne combini una giusta?"
Sollecitata da quello sguardo omicida ma per nulla turbata, ripresi a scrivere da dove avevo interrotto sistemandomi i goffi occhiali tondi e rannicchiandomi maggiormente sulla mia poltroncina di velluto.
Infatti poco dopo l'espressione del rosato si tramutò in un sorriso malizioso. "Allora ci sei tu a capo di  questo bordello?"
Rin gli rivolse un'espressione scocciata. "In realtà io sarei il fratello del capo, ma non specifichiamo" spiegò un po' ferito nell'orgoglio al ricordo di quella posizione, e sorrise amabilmente un secondo dopo. "Direi che possiamo cominciare con l'ammissione!"
A quelle parole Gou si precipitò nella stanza con passo spedito, alle sue spalle due ragazzi dai capelli rossi la seguivano praticamente sbavando. Presumibilmente fratelli. Erano sicuramente fratelli, sì.
"Gou, da quanto tempo! ~" le sorrise amabile, ma a giudicare dall'espressione risoluta della ragazza si trattava di un momento estremamente serio.
"KissMe, ti prego di salire sul palco!"
In breve tempo attorno a loro si riunirono tutti i dipendenti del locale. Rin e Sousuke lo osservavano dalle poltroncine poco distanti ammiccandogli di tanto in tanto, perfetti nelle loro divise da poliziotti. Makoto e Haruka, il primo rilassato e felice nel vederlo, l'altro decisamente meno, lo salutarono con un cenno della testa.  Nagisa e i Ryugazaki si appollaiarono impazienti dietro il bancone, mentre i fratelli Mikoshiba restarono a guardare la più piccola dei Matsuoka in religioso silenzio. In quanto ad Ai... Beh, lui era rimasto ammanettato al palo e lì sarebbe rimasto, perché dubitava seriamente che qualcuno avrebbe ascoltato davvero le sue richieste stridule.
"Benvenuto nell'Hogwarts gay club, Kisumi Shigino!" proclamò solennemente Gou, in piedi davanti a lui.
"Ciao" borbottò in risposta, decisamente a disagio.
"Avrai l'onore di far parte della nostra compagnia ci nuotatori gay, e io stessa sceglierò il tuo ruolo in questo locale!"
Kisumi avrebbe voluto far notare che non aveva fatto nessuna richiesta di ammissione particolare, ma l'intero mondo sembrò fregarsene e Gou proseguì convinta la sua parlantina.
"I ruoli sono i seguenti: Stripper, abili rubacuori e proclamatori di clienti, Dancer, intrattenitori efficienti e grandi appassionati di spade in generale..."
"Ehi!"
"Camerieri, efficienti e sorprendenti cacciatori di prede, Leccapiedi, sempre al mio servizio senza che io me ne possa accorgere minimamente, e infine Attaccapanni, utili nel caso qualcuno smarrisca le proprie mutande".
Gou a quelle parole iniziò ad esaminarlo accuratamente, soffermandosi sulle sue gambe allenate e i bicipiti ben proporzionati dopo anni di basket. Gli alzò appena la maglietta alla ricerca degli addominali e l'abbassò abbastanza soddisfatta.
Kisumi si ritrovò a mormorare a bassa voce, la tensione a mille: "Non Attaccapanni, non Attaccapanni, non Attaccapanni..."
"Non Attaccapanni, eh?" commentò Gou quasi giocosa. "Eppure vedo del potenziale. Una buona resistenza fisica e, sembra, molto sangue freddo. Haru può confermare che il ruolo di Attaccapanni non è affatto male... Vero Haru? Hai qualcosa da dire per incoraggiare il vostro nuovo compagno?"
Haru fissò malamente prima la Matsuoka, poi il rivale. "Da qui si gode un'ottima vista della schiena di Makoto. Ma se solo osassi puntargli gli occhi addosso potrei vendicarmi con il mio schiaffetto diabolico e--"
Gou coprì le sue ultime parole con un strillo abbastanza acuto: "Bene!! Ho preso la mia decisione! Kisumi sarà..."
 
Kisumi si alzò di soprassalto, battendo la testa contro lo spigolo del letto di sopra.
Cacciò un urlo e si massaggiò il punto leso con espressione dolorante, attorcigliato tra le lenzuola. Rin, addormentato tra le sue gambe nude, bofonchiò qualcosa di molto simile a un "Bitch" e si rigirò sul suo inguine scoperto martoriandogli senza volerlo il sesso afflosciato.
"Cazzo Rin, le palle!"
"Ma vattene a fanculo, troia..." mormorò la voce di Sousuke dal letto di sopra.
"Kisumi, che c'è?" sbadigliò paziente Makoto, probabilmente sul letto di sopra assieme a Sousuke.
"Sono le tre del mattino..." si lamentò Haru avvinghiato a una gamba di Matsuoka.
Shigino si stropicciò gli occhi appannati e si guardò attorno con fare incerto: la camera di Rin e Sousuke era nel più completo caos, tra bottiglie di alcolici e sigarette, e la televisione ancora accesa trasmetteva silenziosamente il telegiornale.
"Precisamente, dopo la maratona di Harry Potter, cosa abbiamo fatto?"
"Scopato" mugugnò Rin iniziando a contare sulle dita. "Scopato" un secondo dito. "Torturato  Ai" terzo dito. "Scopato" quarto dito...
"A proposito, dov'è Ai?"mormorò Sousuke un po' preoccupato.
"Non ci stava qui e ha dormito sul tappeto. Deve essere in doccia" replicò Makoto premurosamente.
"Rin sei ancora ubriaco".
"Disse la troia".
"No sul serio hai la voce da travestito".
Kisumi sospirò e si abbandonò alle lenzuola, chiudendo pigramente gli occhi.
Qualcosa nella voce di Haru e in quella di Rin gli diceva che forse aveva troppi scopamici.
E che doveva finirla di azzeccarsi alla prima cosa che vedeva. Tipo Harry Potter.
Angolino di mademoiselle hirondelle
Sono estremamente mortificata, ma se dovete prendervela con qualcuno la colpa è anche di Niki. Del duo Distorted Reflection. Quindi non linciatemi.
Intendo solo ricordare agli eventuali haters che amo Harry Potter come tutti voi.
Ma se vi ho strappato un sorriso sarò ben felice di condividere questa pazzia con voi c:
Au revoir!

Fay

P.S: Il nome di Atsuishi è di nostra invenzione. Tuttavia pare che il fratello di Rei Ryugazaki esista veramente, accennato in un'intervista rilasciata dalla KyoAni.

 
   
 
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