Colpa delle stelle, 'Carissima Hazel Grace' di Miliko

Importanti Note Sulla Storia Inventata Totalmente Da Me (Introduzione alla fan fiction): Augustus aveva scritto quel sequel. Semplicemente gli aveva fatto talmente schifo da pensare che Hazel non meritasse di leggere un tale obbrobrio. E poi sarebbe potuta sopravvivere senza, no? I personaggi di quel libro non esistevano davvero, giusto? Allora gettò la lettera nel cestino della spazzatura che teneva sotto la scrivania, nel seminterrato. Appena recuperata abbastanza forza per andare laggiù, Mark Waters ritrovò l’obbrobrio, e ritenne necessario che Hazel lo leggesse.

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Carissima Hazel Grace,
probabilmente mentre leggi queste parole io non farò più parte di questo mondo, e probabilmente tu starai piangendo quindi ti chiedo di non farlo- piangere sarà un effetto collaterale dell’amare, ma ancor di più del morire. Asciuga i tuoi dolci occhi e leggi ciò che io, l’attraente ma non poi così brillante Augustus Waters, ho da dire.
Ti avevo promesso un sequel di Un’imperiale afflizione, quel giorno ad Amsterdam, ricordi? Ebbene, dato che sono un uomo di parola, eccolo qui. Spero ti piaccia, benché io sia uno scrittore di merda o, come ho scritto a Van Houten in una lettera che probabilmente non leggerai mai, magari non faccio così schifo come scrittore, ma non riesco a tenere insieme le idee. I miei pensieri sono stelle che non riesco a far convergere in costellazioni.
Spero perdonerai la mia narcisistica voglia di citare me stesso e vorrei poterti dire che sì, in paradiso si vive in una casa fatta di nuvole, si cavalcano unicorni e si suona l’arpa ma purtroppo non ci sono ancora arrivato. E soprattutto, sai che non ci credo nemmeno io.
E quindi, ti lascio a questo ammasso di pensieri non conversi in costellazioni, nella speranza di regalarti un momento di felicità. Spero di aver risposto a tutti i tuoi interrogativi.

Breve sequel di Un’Imperiale afflizione per Hazel Grace

Come aveva detto Peter Van Houten, il criceto Sisyphus finirà nelle amorevoli mani di Christine, l’amica di Anna, morendo nel suo sonno di criceto dopo due anni. Probabilmente sentiva nostalgia di casa. L’amica Christine non abbandonò completamente Anna dopo la sua morte; andò a trovarla spesso, al cimitero, nella speranza che lei potesse sentire le sue lacrime sconsolate.
La madre di Anna non sposerà l’Olandese dei Tulipani, ma lo seguirà in Olanda, dove egli scomparirà. D’altronde, era la rappresentazione metaforica di Dio, giusto?
La madre di Anna non ha avuto altri figli, ma tornerà in America nella quale renderà utile la sua esperienza di madre con figlia malata di cancro ad altre madri con figli malati di cancro. No, non si suiciderà e no, non rovinerà la sua vita.

P.S.: Come hai visto, sono uno scrittore di merda incapace di mettere assieme parole. Chiedo sinceramente venia per questo.

P.S 2.: Okay?