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Autore: perrieyes    14/09/2014    1 recensioni
When you mean it, I'll believe it
If you text it, I'll delete it
Let's be clear
Oh, I'm not coming back
You're taking 7 steps here
Genere: Sentimentale, Song-fic, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Perrie Edwards, Zayn Malik
Note: Cross-over | Avvertimenti: Triangolo
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Seven Things
 
I probably shouldn't say this
But at times I get so scared
When I think about the previous
Relationship we shared
 
Stavo correndo lungo il corridoio dalle pareti bianchi e con due fila di armadietti di metallo ai lati.
Era il primo giorno di scuola ed io ero già in ritardo.
Sono Perrie Edwards e frequento l’ultimo anno di liceo, sono il capo delle cheerleaders e sono anche la migliore di tutti i miei corsi.
Oggi come ogni anno nella palestra nella scuola si teneva il discorso di apertura da parte del preside per dare il benvenuto ai nuovi e il bentornato ai vecchi alunni.
Aprì lentamente la porta marrone della palestra per non fare rumore e mi avvicinai alla sedia posizionata in fondo alla sala senza farmi sentire da nessuno.
Quando l’uomo anziano con i baffi iniziò ad applaudire tutti i presenti in sala lo imitarono, feci per alzarmi quando una voce invase la sala l’attenzione di tutti tornò sul palco fissato solo per il primo e ultimo giorno di scuola.
I suoi vecchi jeans levis, la sua maglietta bianca coperta da una camicia rossa a quadretti e il ciuffo ben pettinato e laccato all’insù.
Zayn Malik.
Una fitta al cuore mi fece emettere una  smorfia di dolore quando il moro iniziò a parlare.
Non volevo ascoltarlo, non volevo più sentire la sua voce tanto angelica quanto odiosa.
Mi erano serviti tre mesi per dimenticarlo ma ora era di nuovo davanti a me, davanti a tutta la scuola per annunciare la sua annuale festa d’inizio anno.
La festa si sarebbe tenuta nella sua casa di famiglia fuori Bradford.
Sospirai lentamente scuotendo la testa a destra e successivamente a sinistra dopo che salutò tutto i presenti con un ‘se non venite alla festa sarete etichettati come sfigati’.
Zayn era così: vanitoso e arrogante ma era estremamente bello che nessuna ragazza o ragazzo qualsivoglia poteva resistergli.
 
It was awesome but we lost it
It's not possible for me not to care
And now we're standing in the rain
But nothing's ever gonna change
Until you hear, my dear
 
Presi il libro di inglese dal mio armadietto e lo chiusi con un  colpo sordo.
-Edwards, vuoi spaccare tutto già il primo giorno?- domandò divertita una voce alle mie spalle, mi voltai per vedere lo sguardo divertito della bionda, Katherine.
Katherine è la mia migliore amica da sempre.
La prima volta che l’avevo vista è stata al asilo, ero caduta nel cortile mentre rincorrevo una mia amichetta ed ero inciampata su un sassolino.
Katherine si era precipitata verso di me quando mi sentì piangere, mi aveva allungato la sua manina e io l’avevo afferrata mentre tiravo su col naso.
Mi aveva portato dalla maestra e il giorno seguente avevamo giocato insieme, nulla ci ha mai separato e mai niente ci separerà sono sicura.
-Certa gente mi fa salire il nervoso- dissi indicando con un cenno della testa il gruppetto di Zayn che stavano prendendo in giro dei nuovi arrivati
-dovresti lasciare perdere- disse la bionda posandomi una mano sulla spalla.
Katherine è l’unica che mi ha visto piangere per colpa sua, è l’unica che ha cercato di farmi divertire nei tre mesi precedenti.
 
Il rumore della campanella mise a tacere le nostre voci e salutai la mia amica con la mano per poi iniziare  a camminare verso l’aula di inglese.
Sbuffai quando vidi la porta già chiusa, bussai con cautela ed entrai dopo aver sentito la professoressa Smith darmi il permesso.
Sfoderai il mio miglior sorriso aprendo la porta dell’aula 207, salutai cordialmente la professoressa per poi cercare con gli occhi un posto libero, ignorai completamente il ragazzo con la testa  china sul banco che aveva le cuffie alle orecchie.
Solo quando mi sedetti sulla  sedia al fianco del ragazzo mi insultai mentalmente.
Il suo profumo, era il profumo di Zayn.
Sospirai scuotendo di nuovo la testa e aprì il libro alla pagina indicata dalla professoressa, il moro era ancora con la testa appoggiata al banco e non sembrava essersi accorto della mia presenza, mi morsi leggermente il labbro ricordando la nostra prima conversazione.
 
Era il mio primo giorno di liceo e non conoscevo nessuno tranne Katherine ma non avevamo corsi in comune.
Alla prima ora avevo il corso di francese così entrai assieme agli altri ragazzi che come me era persi e non sapevano cosa fare o altro, andai in fondo all’aula e mi sedetti in un posto libero vicino a un ragazzo che stava disegnando qualcosa su  un foglio a quadretti.
Allungai leggermente il collo per poter scrutare meglio il disegno quando il moro voltò il foglio e alzò gli occhi su di me.
Aveva un’aria  strafottente ma i suoi occhi color caramello mi avevano mozzato il fiato e il suo ciuffo sulla fronte mi sembrava perfetto per il suo viso.
-Hai finito di fare la ficcanaso?- domandò in modo sarcastico il bel moro
-io.. io non sono una ficcanaso!- esclamai guardandolo storto.
Certo che ero una ficcanaso, stavo spiando il suo disegno da quando mi sono seduta e da quando ha alzato il viso voglio sapere il suo nome.
-come ti chiami?- continuai arrossendo leggermente quando alzò un sopracciglio e dischiuse la bocca e si avvicino al mio orecchio
-scoprirai preso chi sono, Perrie Edwards- quando mi allontanai leggermente scrutai il suo sorrisetto maligno e prima che potessi aprire bocca la professoressa di francese fece il suo ingresso.
 
Era proprio come aveva detto lui ‘scoprirai presto chi sono’ nelle settimane successive si parlava tanto del nuovo capitano della squadra di calcio cosa parecchio strana visto che non c’era nessuno che giocasse a calcio in quella scuola.
Zayn aveva fondato una squadra di calcio il secondo giorno di scuola con dei suoi amici e alunni di altre classi.
Era il capitano, era il leader, il ragazzo che tutti ammiravano e temevano allo stesso tempo.
Il carattere del bel moro con gli occhi caramello è difficile.
Può essere gentile e simpatico per qualche minuto e subito dopo può diventare scontroso e suscettibile.
Eppure quel non so cosa mi ha fatto innamrare di lui.
Quando la professore Smith batte una mano sul banco vicino al mio mi fece saltare dalla sedia e sgranai gli occhi quando il moro alzò la testa  dal banco e si tolse le cuffiette dalle orecchie.
-Malik, vuole iniziare bene l’anno almeno?- domandò la vecchia insegnante con gli occhi sulla punta del naso, il moro si stiracchiò e voltò il viso verso il mio per accennare un sorriso che non ricambiai.
-Malik, mi sta ascoltando?- domandò ancora la Smith
-ci sento, cazzo!’ esclamò nervosamente il moro che si alzò dalla sedia con il cellulare in mano
-e ora dove va?- domandò insicura la donna.
Questa era una dote di Zayn: far sentire insicuri tutti in ogni fottuta situazione.
-non mi stava mandando dal preside- risposte mentre si passava una mano sul ciuffo corvino per tastare lo stato dei suoi capelli -sempre perfetti-  con un ghigno che non spariva dal suo viso.
-Sì- balbetto il risposta la donna mentre osservava il ragazzo più della classe uscire dalla porta.
 
La campanello finalmente suonò e  io corsi fuori dalla classe per andare il bagno.
Dovevo rinfrescarmi il viso dopo aver pensato per tutta la lezione a Zayn Malik.
Un braccio  si poso sulle mie spalle e voltai il viso, sgranando successivamente gli occhi alla vista del moro.
Il mio cuore iniziò a battere più forte del solito e il mio respiro si fece affannato.
I nostri nasi si sfioravano quasi e i suoi occhi avevano catturato i miei.
-Dove vai tanto di fretta, Pez?- domandò il moro senza staccare i suoi occhi dai miei
-in bagno- sussurrai in risposta.
Da quando Perrie Edwards sussurra?
Da quando Perrie Edwards è così fottutamente innamorata di Zayn Malik?
Ero cambiata da quando lui era entrato nella mia vita, ero più sicura di me e mi vedevo bellissima.
La storia sarebbe stata perfetta.
Il capitano delle cheerleaders e  il capitano della squadra di calcio.
Sarebbe stato tutto perfetto se non fosse arrivata lei.
Scossi leggermente il capo scostandomi da lui, il moro dischiuse la bocca per parlare e chiedere spiegazioni ma mi voltai e iniziai a camminare velocemente verso la porta del cortile.
Quando l’aprì con forza notai la pioggia cadere contro il pavimento del cortile, sbuffai e mi tastai le tasche alla ricerca di una sigaretta -che ovviamente mi aveva fregato Katherine- tirai un forte calcio al bidone che era posizionato alla mia destra e feci cadere il libro di inglese in una pozzanghera d’acqua piovane che era situata dietro l’oggetto che stavo colpendo ripetutamente.
Perché doveva essere tutto una merda?
Perché  la nostra storia è dovuta andare così?
Perché non ho lasciato perdere?
Sbuffai tirando un forte calcio al cestino che si stacco cadendo a terra provocando un rumore sordo.
-Perrie- mi voltai quando sentì gridai il mio nome, Zayn era lì, davanti alla  porta che mi guardava leggermente confuso.
-Vaffanculo Malik!- urlai in risposta mentre mi abbassai per prendere il libro ormai completamente rovinato.
Quando mi voltai vidì il moro venire verso di me con un’aria dura sul viso e sbuffai.
-Vuoi sapere le sette cose che odio di te?- domandò retoricamente mentre lo allontanavo da me con una mano sul petto.
 
The 7 things I hate about you!
The 7 things I hate about you, oh you
You're vain, your games, you're insecure
You love me, you like her
You make me laugh, you make me cry
I don't know which side to buy
 
Guardai il moro negli occhi mentre aprì leggermente la bocca per dire qualcosa ma prima che questo potesse cadere iniziai a parlare.
-Sei vanitoso, i tuoi giochi, sei insicuro, ami me e ti piace lei, mi fai ridere, mi fai piangere e non so quale parte prendere- dissi tutto d’un fiato prima che i miei occhi si lucidarono leggermente.
Cacciai indietro le lacrime, non doveva vedermi piangere.
Non doveva vedermi fragile, non l’avrei permesso.
Il moro respirò pesantemente mentre si voltò verso il muro che dava alle sue spalle e tirò un pugno.
-I miei giochi?- urlò mentre  i suoi occhi si assottigliavano
-io non faccio nessuno fottuto gioco!- urlò di nuovo mentre si avvicinava a me
-la tua vita è piena di giochetti, cazzo!- urlai in risposta spingendolo ancora.
 
Il secondo  semestre era ormai iniziato e stavo dando ripetizioni di francese a Zayn.
-Perché devo studiare una lingua ormai morta?- si lamentò per l’ennesima volta il moro buttando a terra la sua matita masticata.
Ridacchia leggermente mentre mi abbassai per riprenderla e poggiarla sul banco.
-smettila di fare il bambino, è una lingua bellissima- dissi appoggiando la matita mangiucchiata sul banco
-io preferire fare altro- disse con un ghigno mentre si alzò dalla sedia dov’era seduto per avvicinarsi a me
-e la tua testolina che idee ha?- domandai divertita mentre posai le mani sulle sue spalle posando lo sguardo sulle sue labbra leggermente carnose.
La porta si aprì prima che Zayn potesse dire qualcosa, una ragazza mora entrò nella stanza guardandosi attorno per poi soffermare lo sguardo su di noi.
-Scusate- disse impacciatamente mentre camminava all’indietro per uscire dalla stanza senza toglierci gli occhi di dosso.
Non sapevo che quella ragazza così goffa sarebbe stato l’inizio dei miei problemi.
 
-Non ho fatto nessun giochetto!- esclamò il moro guardandomi negli occhi, scossi la testa e lo guardai in cagnesco.
-Ti sei scopato lei!- urlai disperata mentre mi portavo le mani trai capelli biondi, sentì il respiro di Zayn farsi più rumoroso e chiusi gli occhi.
 
Stavo camminando assieme a Katherine per i corridoi della scuola ormai deserta.
-Edwards, non eri tu quella che non infrangeva mai le regole?- domandò divertita la mia amica mentre passavamo davanti alle porte delle aule chiuse
-devo scoprire qualcosa- dissi mentre guardai il mio cellulare rileggendo per l’ennesima volta quel messaggio.
‘Mi sono ubriacato assieme agli altri e ci siamo addormentati in macchina, ti chiamo dopo! Non vengo a scuola.’
Sbuffai passandomi una mano tra i capelli tinti da qualche giorno di rosa.
-Pensi sia una balla?- domandò cautamente la bionda al mio fianco, annui mentre aprì con un calcio lo spogliatoio maschile
-copriti gli occhi, Spires- dissi quelle parole mentre presi la sua mano nella mia e iniziai a camminare alla ricerca di Louis Tomlinson.
Dopo vari fischi o commenti inadatti da ragazzi il mio sguardo si posò sulla schiena del bel moro.
-Louis!- esclamai per farmi vedere e mi avvicinai velocemente a lui, il moro si voltò alzando un sopracciglio per poi accennare un sorriso.
Non un vero sorriso, un sorriso di scuse.
-Ieri tu e Zayn eravate assieme, no?- domandò subito Katherine che fissava beatamente un ragazzo dietro di Louis
-in realtà ieri ero con Harry- rispose mentre fissava i miei capelli rosa.
Merda.
Fottuto schifoso.
Uscì velocemente dallo spogliatoio alquanto infastidita e inizia a camminare verso il bagno con Katherine alle mie spalle.
Entrai cercando di fare meno possibile nel bagno guardando degli zainetti appoggiati a due porte rosse dei gabinetti.
Katherine stava per aprire bocca quando una delle due ragazze non alzò la voce per farsi sentire dall’amica.
-Allora ieri sei stata con lui?- domandò la voce acuta della ragazza, rabbrividì al suono di quella voce fastidiosa
-sì, peccato che non possiamo dire nulla prima che quella svitata della sua ragazza dia di matto- risposte il tono calmo l’altra ragazza.
Quella voce, quella voce di merda.
Geneva.
Feci segno a Katherine di fare silenzio e mi morsi leggermente l’interno guancia sperando di non sentire quel nome.
-Quindi la Edwards non sospetta niente?- domandò ancora  una volta la voce stridula.
Il mondo mi crollò addosso dopo quella parole.
Zayn era stato con Geneva e mi aveva menti.
Guardai Katherine che aveva la bocca spalancata e tirai un calcio alla porta rosso dove stava Geneva.
Continuai a tirare dei calci finche la mora non aprì la porta e mi vide, spalanco la bocca per dire qualcosa ma prima che questa potesse le tirai uno schiaffo in faccia.
-Troia- sussurrai prima di uscire dal bagno assieme a Katherine.
 
Your friends, they're jerks
When you act like them, just know it hurts
I wanna be with the one I know
And the 7th thing I hate the most that you do
You make me love you
 
Lo guardai sospirando ancora e negai lentamente con la testa per  poi avvicinarmi alla porta ed entrai chiudendola lentamente alle spalle.
Perché era così stupido?
Passai davanti al suo gruppo di amici e sbuffai per i stupidi comportamenti che avevano.
Lui era stupido e non mi piaceva per niente quando si comportava come loro.
Lui era il leader eppure non era mai se stesso.
-Perrie!- alzai lo sguardo notando Katherine che saltellava per raggiungermi e risi piano per  il suo comportamento.
Era l’unica che mi faceva tornare il sorriso con così poco.
-Andiamo alle prove, dai- disse sorridente prendendomi per mano e iniziò a correre verso gli spogliatoi femminili e risi mentre tutti ci guardavano stupiti.
 
Quando uscì dallo spogliatoio avevo addosso la mia uniforme da cheerleaders: gonnellina bianca e top senza maniche rosa con le lettere ‘BHS’, Bradford High School.
Andai verso le altre ragazze che avevano in mano i pon pon rosa e bianchi, i colori gli avevamo scelti tutte assieme e mi sembravo perfetti.
Quest’anno avremmo vinto il campionato di ragazze pon pon, me lo sentivo.
-Allora  dobbiamo fare i provini?- domandai mentre mi andai a sedere su una sedia dietro a una tavolo con sopra uno sterio, Jade mi si avvicinò e annui mentre si sedeva alla mia destra.
Jade era una graziosa ragazza di carnagione mulatta e dei grandi occhi marroni.
I suoi capelli blu ricadevano sulle sue spalle e sorrisi guardandola, era la ragazza perfetta ed era fidanzati si dalle medie con Sam Craske, un ragazzo che aspirava a diventare un ballerino assieme al suo gruppo ‘Diversity’.
Katherine si sedette alle mia sinistra e feci cenno alle ragazze vicino alla porta di far entrare la prima aspirante nuova cheerleader.
Dopo almeno cinque ragazze negate sbuffai picchiettando le unghie leccate di smalto nero contro il tavolo e guardai Katherine leggermente scocciata.
Sbuffai ancora quando Jade fece entrare l’ultima ragazza.
Mi alzai dalla sedia alla vista della mora e negai energeticamente con la testa.
-Tu?! Neanche morta! Fuori!- urlai contro Geneva indicandole la porta alle sue spalle
-Edwards, ho il diritto di fare un provino- ghignò la mora mentre prendeva due pon pon a terra e si posizionò al centro della palestra.
Sbuffai prima di premere il tasto ‘play’ sullo stereo.
Geneva sapeva muoversi molto bene ed era persino brava ma non sarebbe mai entrata nella mia squadra.
Le ragazze alla fine della sua esibizione iniziarono ad applaudire tranne me e Katherine.
-Non abbiamo trovato nessuna- dissi alzandomi assieme a Katherine
-nessuna nuova ragazza  quest’anno- continuai mentre aprì la porta che vada agli spogliatoi.
 
Quando uscì dalla palestra notai gli sguardi curiosi delle ragazze che avevano fatto il provino e scoppiai a ridere.
-Nessuna nuova cheerleader quest’anno- esclami guardando Geneva dritta negli occhi.
Ripresi a camminare lungo il corridoio quando una mano prese la mia, mi voltai vedendo Zayn con un’aria dura dipinta sul viso.
-Che vuoi?- domandai mentre levai la mano dalla sua presa
-non mi hai detto la settimana cosa che odi di me- disse guardandomi negli occhi.
-E la settima cosa che fai che odio di più.. fai in modo che io ti ami- dissi velocemente quelle parole e mi voltai iniziando a camminare verso Katherine che mi stava aspettando appoggiata agli armadietti.
 
It's awkward and silent
As I wait for you to say
What I need to hear now
Your sincere apology
 
Stavo tornando a casa dopo un lungo primo giorno di scuola.
Non riuscivo a togliermi dalla mente il moro che mi aveva spezzato il cuore pochi mesi prima.
Perché doveva essere tutto così complicato?
 
-Io lo strozzo!- urlai dopo essere uscita nel cortile della scuola assieme alla mia amica
-E’ una fottuta merda!- continuai tastonanto nelle mie tasche alla ricerca di una sigaretta.
L’estrassi con forza dalla tasca della felpa nera portandomela alle labbra,  successivamente presi l’accendino dalla tasca posteriore dei jeans.
-Perrie, fumare non risolvera nulla- disse Katherine strappandomi la sigaretta dalle labbra, le lancia uno  sguardo di fuoco e sospirai tirando un pugno al muro.
-Mi ha mentito e si è preso gioco di me- sussurrai quasi in un sussurro lasciando il pugno contro il muro
-ma non mi farò ridere dietro- staccai la mano dal muro e guardai Katherine
-vado a trovare il mio fidanzato- dissi facendole l’occhiolino, ridendo poco dopo.
 
Bussai con delicatezza alla porta del appartamento di Zayn e incrociai le braccia sotto il seno.
Dopo alcuni minuto il moro mi aprì la porta, la sua espressione mi fece quasi ridere.
Era sorpreso di vedermi.
-Amore mio- dissi alzandomi sulle punte per lasciargli un bacio sulle labbra e lo spinsi per entrare nel locale, mi guardai attorno cercando qualcosa che potesse appartenere alla mora.
-Come mai sei qui, amore?- domandò Zayn dopo aver chiuso con cura la porta
-mi mancavi- dissi prendendo tra le mani una cornice  d’argento con dentro una foto del mio -anzi ex- ragazzo alla tenera età di otto anni, sospirai e la feci cadere provocando un rumore che fece balzare il moro.
-Cazzo, Perrie!- esclamò il moro raccogliendo la cornice e i pezzi di vetro a terra
-com’è stata Geneva ieri sera? Ti ha soddisfatto?- domandai accarezzandogli la guancia ispida per colpa della barba
-cosa?- domandò sorpreso il moro guardandomi negli occhi.
-Da quanto mi stai prendendo in giro?- urlai mentre inizia a spintonarlo contro il muro
-non è come pensi- disse Zayn cercando di difendersi
-Fottiti Malik- dissi infine ormai stanca di vedere il suo volto e mi voltai di spalle per poi raggiungere la porta ed uscire da casa sua.
 
In quel momento avevo bisogno di sentirmi dire almeno uno stupido ‘è stato un errore’ oppure  un ‘ti amo’ ma dalla sua bocca non uscirono mai quelle parole.
Lui era felice così.
Il giorno dopo Zayn fece finta di nulla e uso la solita scusa delle continue litigate per annunciare il termine della nostra storia.
Nessuno parlò ma tutta la scuola sapeva la verità visto che Geneva dopo il mio schiaffo mi volevo rovinare tutto ma non glielo permisi, io ero e sono più forte di lei.
 
Dopo essere entrata in casa costatando che nessuno dei miei famigliari era presente buttai la borsa a terra levandomi le scarpe con i piedi e corsi successivamente su per le scale.
Entrai nella mia stanza e mi guardai attorno chiudendo la porta bianca alle spalle  e mi buttai sul letto coprendomi il viso con il cuscino e soffocai un grido.
Non riuscivo a togliermi dalla testa il viso del bel moro e mi maledì mentalmente per essermi seduta vicino a lui e per avergli urlato in faccia tutte quelle cose.
Zayn mi aveva ferito come nessuno aveva mai fatto, ero innamorata di lui, avrei fatto di tutto per lui.
Non ho mai capito i suoi veri sentimenti e ora mai non dovrebbe più interessarmi eppure non riuscivo a smettere di pensare alle sue mani che accarezzavano il mio viso o il mio corpo.
Alle sue labbra che avrei baciato fino alla morta.
 
When you mean it, I'll believe it
If you text it, I'll delete it
Let's be clear
Oh, I'm not coming back
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La sveglia suonò improvvisamente facendomi quasi cadere dal letto.
Presi il cellulare in mano e guardai l’ora, erano le sette e avevo un’ora per prepararmi prima di andare a scuola.
Mi misi una mano tra i capelli per massaggiarmi la testa e buttai all’indietro le lenzuola con i piedi.
Quando mi alzai calpestai qualcosa di morbido e mi abbassai per raccogliere un orsetto di peluche, Teddy.
 
Stavamo camminando mano nella mano tra le bancarelle che erano state allestite a Bradford.
-Ho sempre odiato questa festa- disse sbuffando Zayn, risi leggermente per la sua espressione e gli tirai leggermente la mano indicandogli poi una bancarella piena di peluche.
-Vuoi un orsetto?- domandò inarcando le sopracciglia sorpreso
-sì! Provi a prenderlo?- chiesi gentilmente mentre mi alzai sulle punte per lasciargli un bacio sulla guancia
-e va bene, ruffiana- risi per l’aggettivo che aveva utilizzato e camminai assieme a lui fino alla bancarella.
Dopo vari tentativi Zayn riuscì a colpire sette lattine con delle palline e mi prese un orsetto tutto bianco con un grande cuore sulla pancia.
-Grazie- dissi sorridendo stringendo forte l’orsacchiotto, il moro rise chiudendo gli occhi e scosse leggermente la testa
-Teddy, si chiamerà Teddy- dissi successivamente guardandolo,  Zayn annuì per poi abbassarsi per lasciarmi un dolce bacio sulle labbra.
 
Guardai per alcuni secondi per peluche per poi posarlo con delicatezza sul letto.
Uscì dalla camera per poi correre in bagno prima di mio fratello che m’insulto leggermente per avergli rubato il turno.
Ridacchiai e aprì l’acqua della doccia, mi guardai allo specchio fissato davanti al lavandino, mi tolsi la collanina col ciondolino con rappresentato il segno della pace.
Mi levai i pantaloncini e la canottiera con la scritta del liceo e gli buttai assieme all’intimo nel bidè, entrai nella doccia beandomi del getto di acqua calda che iniziò a bagnarmi il corpo.
Mentre m’insaponavo il corpo con la spugna inzuppata di bagnoschiuma alla vaniglia iniziai a canticchiare una canzoncina che avevo nella testa da un po’ di tempo.
Un bussare mi fece tacedere per alcuni minuti.
-Sì?- domandai mentre si risciacquavo il corpo con dell’acqua tiepida
-Perrie, sono quasi le otto! Ti dai una mossa o no?- urlò mio fratello.
Merda, ero in ritardo.
Uscì velocemente dalla doccia e infilai l’accappatoio rosa carne e aprì velocemente la porta iniziando a correre verso camera mia.
 
Erano le nove passate e la campanella era ormai suonata da mezz’ora, correvo lungo il corridoio deserto e mi fermai davanti al mio armadietto inserendo la chiave nel lucchetto.
-Edwards- sbuffai al suono della sua voce e mi voltai scrutando la mora dietro di me
-sei in ritardo?- domandò sarcasticamente, la ignorai e inizia a camminare verso la mia classe
-ieri sera ho incontrato Zayn- continuò parlare avvicinandosi a me
-non sono più la sua ragazza, Lane- la fermai prima che potesse continuare
-oh ma lo so, tesoro- risposte acidamente la mora fermandomi da un braccio alzando successivamente gli angoli della bocca in un sorriso.
-E non lo sarà mai più- tolsi la stretta dal suo braccio e me ne andai iniziando a camminare più velocemente per poi girarmi verso di lei e farle il dito medio.
Geneva mi aveva già stressata di prima mattina, come iniziare di merda una giornata.
Quando entrai in classe senza bussare tutti gli occhi furono su di me, mimai un ‘scusi’ alla professoressa Smith e andai verso il mio posto.
Zayn non c’era, il banco vicino al mio era vuoto ma quando mi avvicinai notai una scritta rossa sul banco
‘Voglio sapere le sette cose che ami di me’ sbuffai e presi un fazzoletto dalla tasca e iniziai a pulire  la scritta rossa sul banco bianco.
Idiota -anche se fottutamente bello- pensai.
 
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You love me, you like her
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-Spires!- urlai saltando sulle spalle della bionda e scoppiai a ridere quando la mia amica iniziò a barcollare
-troia- disse ridendo mentre mi tenne a dalle gambe
-come te- le lasciai un bacio sulla guancia e scesi dalla sua schiena guardandomi attorno
-stasera ci prepariamo da te?- domandò alzando un sopracciglio
-cosa c’è stasera?- le chiesi corrugando la fronte, la bionda negò con la testa scoppiando a ridere
-la festa di Malik- disse velocemente guardandomi, annui lentamente e alza gli angoli della bocca in un sorriso.
 
La musica mi rimbombava nella testa e mi tolsi delle ciocche bionde  dal viso e sbuffai andando verso la porta della casa dove si teneva la festa.
Uscì dalla porta chiudendola alle mie spalle, camminai verso un muretto per poi sedermi sopra ad esso.
Avevo accettato di venire alla festa di Zayn Malik con Katherine ma lei era sparita dopo alcuni minuti.
Gente ubriaca era sdraiata sul prato verde e altre coppie erano nascoste dietro alcuni cespugli, disgustoso.
-Perrie Edwards- mi voltai sentendo una voce chiamarmi.
La mia bocca si dischiuse leggermente notando Zayn Malik affianco a me.
-Non mi aspettavo di trovarti qui- disse sedendosi vicino a me mentre estrasse un pacchetto di sigarette bianche dalla tasca della giacca di pelle nera
-e invece eccomi qui- dissi spostandomi i capelli dal viso e accennai un lieve sorriso
-ne sono felice- sussurrò lentamente accendendosi una sigaretta.
Restai perplessa per i primi minuti ma poi mi ripresi quando una boccata di fumo arrivo sotto il mio naso.
Guardai il moro con la coda dell’occhio e mi morsi leggermente il labbro inferiore.
-Sei carina- disse lentamente mentre del fumo usciva dalla sua bocca, arrossì leggermente alzando gli angoli della bocca in un leggero sorriso.
Zayn si avvicinò di più a me posando il braccio sulle mie spalle e voltò il viso verso il mio.
-Dico davvero, Edwards- sussurrò avvicinando ancora di più il viso al mio, deglutì appena mentre le sue labbra sfioravano le mie.
Quando le labbra di Zayn furono completamente sulle mie chiusi lentamente gli occhi beandomi del sapore delle sue labbra.
 
Scossi leggermente la testa riprendendo a seguire i movimenti del professore di storia che stava spiegando per l’ennesima volta la Rivoluzione Industriale.
Abbassai lo sguardo sul vecchio libro di storia che avevo da cinque anni, sfoglia con lentezza le pagine trovando alcune scritte sui bordi dei paragrafi e sorrisi istintivamente leggendole.
Erano tutte frasi scritte da Zayn.
Mi avrà fatto piangere diverse volte ma era capace di farsi sorridere con un semplice messaggio.
E’ difficile ammettere  di amarlo ancora dopo tutto quello che abbiamo passato.
L’amore è cieco.
 
Your friends, they're jerks
When you act like them, just know it hurts
I wanna be with the one I know
And the 7th thing I hate the most that you do
You make me love you
 
Entrai nella casa già affollata di gente con Katherine che mi teneva per mano.
Cercai di non andare addosso a nessuno, non volevo rovinarmi il vestito con qualche stupida bevanda.
Katherine lasciò la mia mano per andare a salutare dei ragazzi della squadra di nuoto, entrai nella grande cucina di casa Malik e mi versai un bicchiere d’acqua cercando di evitare qualunque tentativo di conversazione da parte di altri ragazzi.
Volevo posare la borsetta con dentro il portafoglio e  il cellulare  ma sicuramente qualcuno me l’avrebbe rubato così iniziai a salire lentamente le scale percorrendo successivamente il grande corridoio dipinto di bianco con delle foto appese.
Aprì l’ultima porta sulla  sinistra ed entrai velocemente per poi chiudermela alle spalle.
La camera di Zayn.
Posai la borsetta sulla scrivania piena di album da disegno e sorrisi notando una  foto di lui da bambino.
Zayn mi aveva raccontato molte volte di come si divertiva a venire in questa casa d’estate, lontano da tutti e tutto.
 
-Dovresti venire- disse il moro intento a fare la valigia
-non penso sia una buona idea- risposi  mentre presi delle magliette dal suo armadio e le posai vicino alla valigia
-ma con te sarebbe più divertente- si lamentò mettendo le mani sui miei fianchi mentre posizionò la testa sulla mia spalla destra, voltai la testa verso il suo viso e gli lascia un leggero bacio sulle labbra.
-Potrei venire per alcuni giorni- conclusi in fine.
Il moro mi fece voltare verso di lui, avevo un bellissimo sorriso e mi alzai sulle punte  per abbracciarlo forte.
Vederlo sorridere era la mia più grande vittoria.
 
**
Bussai delicatamente alla  porta verde di casa Malik e aspettai alcuni minuti prima che una ragazzina di almeno quindici anni aprì leggermente la porta.
-Tu sei?- mi domandò alzando un sopracciglio
-sono Perrie, un’amica di Zayn- mentì per poi regalarle un largo sorriso
-tu sei la sua ragazza- disse successivamente emettendo una piccola smorfia.
-Vieni- disse aprendo la porta facendomi segno di seguirla, presi la mia piccola valigia rosa e la seguì su per le scale
-ultima porta a sinistra- disse indicando il corridoio.
Annuì leggermente ringraziandola con un sorriso e seguì le sue indicazioni, quando arrivai davanti alla porta della stanza di Zayn mi sistemai con le mani i capelli e bussai con delicatezza alla porta.
-Avevo detto di voler stare sole- disse il moro  aprendo la porta, ridacchiai leggermente alle sue parole
-torno a Bradford- dissi facendogli un segno con la testa.
Zayn sgranò gli occhi vedendomi e sorrise per poi prendermi in braccio.
 
La porta si aprì e mi voltai velocemente vedendo Zayn entrare nella sua stanza.
Merda.
Tossì leggermente per farmi notare da il ragazzo che teneva lo sguardo basso, alzò il viso verso di me e inarcò le sopracciglia.
-Volevo posare la borsa da qualche parte e  almeno qui è più sicuro- dissi con naturalezza mentre iniziai a camminare verso di lui per raggiungere la porta.
Il moro mi fermò da un braccio e mi guardò dritto negli occhi.
 
And compared to all the great things
That would take too long to write
I probably should mention the 7 that I like
 
-Mi dispiace-  disse lentamente guardandomi negli occhi, alzai un sopracciglio non capendo il motivo delle sue scuse
-mi dispiace per quello che ti ho fatto- sospirò passandosi una mano sul braccio, inclinai la testa di lato e mi morsi l’interno guancia.
-E’ passato- dissi passandomi una mano tra i capelli mossi
-sei bella come quella volta- continuò facendomi sorridere automaticamente, mi portai una mano sulle labbra per non mostrargli il mio sorriso
-so che  stai sorridendo, so tutto di te- continuò accarezzandomi con dolcezza la guancia.
 
-Aiuto- dissi ridendo mentre mi divincolava dalla sua presa
-mai- rispose continuando a muovere le dita lungo i miei fianchi, continuai a ridere chiudendo gli occhi mentre i miei piedi continuavano a muoversi
-ti prego- lo supplicai con le lacrime agli occhi.
Soffrivo da morire  il solletico e Zayn lo sapeva benissimo.
-Un modo ci sarebbe- disse maliziosamente passando una mano lungo la mia coscia scoperta
-Uhm- farfugliai qualcosa in risposta chiudendo successivamente gli occhi  quando mi sbottono i pantaloncini jeans.
 
**
Mi svegliai completamente sudata e voltai il viso verso quello del ragazzo disteso vicino a me, mi alzai dal letto prendendo i vestiti sparsi sul pavimento e mi guardai attorno per cercare  la mia valigia.
Sbuffai aprendo l’armadio per tirare  fuori una sua camicia e dei boxer che aveva sistemato nel cassetto sotto l’armadio.
Guardai per alcuni istanti il ragazzo sdraiato  sul letto e mi lancia addosso a lui ridendo.
-Perrie- si lamentò il moro mentre mi stringeva forte a lui
-si, amore?- domandai trattenendo una risata
-hai  una grazia unica-continuò tenendo gli occhi chiusi
-mi ami anche per questo- dissi accarezzandogli lentamente una guancia
-amo tutto di te- concluse aprendo lentamente gli occhi.
Sorridi dolcemente posando dolcemente la labbra sulle sue.
-Ti amo- sussurrai dopo essermi staccata dalle sue morbide labbra.
 
-So di essere stato un pezzo di merda ma mi spiace davvero, ti amo- continuò il moro accarezzandomi la guancia destra
-non ti merito- sussurrò leggermente il moro mordicchiandosi successivamente il labbro inferiore
-ti ho solo fatto del male e mi dispiace immensamente- continuò dopo essersi torturato a sufficienza il labbro.
I suoi occhi erano leggermente lucidi e  mi  si formò un nodo alla gola.
-Non so neanche perché ti sto dicendo queste cose- disse prendendomi la mano  nella sua
-dopo mesi ti chiedo perdono ma mi prima mi vergognavo troppo- negai leggermente con la testa alle sue parole  e scrollai successivamente le spalle
-è passata Zay- lo rassicurai chiamandolo con il soprannome che gli avevo dato.
-Non è passato, nulla!- esclamò ad alta voce
-non può essere passato, vedo i tuoi occhi tristi- continuò facendomi dischiudere leggermente la bocca
-vedo come ti sei costruita una corazza per non essere ferita di nuovo- abbassai successivamente la testa alle sue parole.
Aveva ragione, lui mi conosceva.
La sua mano si poso sul mio fianco per stringermi a sé.
Dischiusi leggermente le labbra quando il suo mento si posò sulla mia testa.
Mi stava abbracciando e mi teneva stretta a lui.
Aspettavo da tanto delle scuse sincere e finalmente erano arrivate.
Mi staccai leggermente da lui per guardarlo negli occhi.
 
The 7 things I like about you!
Your hair, your eyes, your old Levi's
When we kiss I'm hypnotized
You make me laugh, you make me cry
But I guess that's both I'll have to buy
 
-Le sette cose mi piacciono di te  sono: i tuoi capelli, i tuoi occhi, i tuoi vecchi levi’s e il quando ci baciamo io resto ipnotizzata- dissi velocemente guardandolo negli  occhi
-mi fai ridere, mi fai piangere ma credo che dovrò prenderti così come sei- dissi accennando una piccola risata
 
Your hands in mine
When we're intertwined, everything's alright
I wanna be with the one I know
And the 7th thing I like most that you do
You make me love you, you do
 
 
-la tua mano nella mia, quando siamo intrecciati, tutto è bellissimo!- esclamai notando un sorriso sul suo volto.
-Io voglio stare con chi voglio io- dissi stringendo la sua mano
-e la settima cosa, che mi piace, quella che fai più spesso.. tu fai il mondo che io ti ami! Tu lo fai.- conclusi finalmente.
Zayn aveva un largo sorriso dipinto in faccia.
Era bello vederlo così sorridente.
Un minuto dopo il moro si abbassò alla mia altezza e posò finalmente le labbra sulle mie.
 
HELLO CUTIES:)
 
Come state bambolotti belli?
Le vacanze sono giunte al termine con mio grande dispiacere.
Non vi aspettavate di rivedermi così presto, lo so.
Ma ho ascoltato questa vecchia canzone di Miley Cyrus  e mi venuta la brillante idea di scrivere una one shot.
Credo avere esagerato perché la storia è di 5.957 parole, non ho mai scritto così tanto, rido.
Chiedo scusa per eventuali errori, ora la pubblico ma stasera controllerò per bene e correggerò tutto.
Un bacione,
Marti.
 
twitter: vivodiperrie
 

 
  
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