Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: _Nikita_    15/09/2014    0 recensioni
Si va indietro nel tempo, si torna alle radici.
Marina è figlia di una ricca famiglia borghese di Genova, Luigi un giovane barman che cerca di sbarcare il lunario come può. Marina e Luigi sappiamo che sono i genitori di Giulia, ma non sappiamo come si sono conosciuti. Presto scopriremo anche questo. Una storia d'amore di altri tempi.
Attenzione ai nomi che saltano qua e là, non sono riferimenti casuali! ;)
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Storie di apprendisti Rockstar'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Image and video hosting by TinyPic


Cap 3

-Ciao Gianni, c'è Luigi? -
Gianni aveva alzato lentamente lo sguardo e aveva incontrato gli occhi di Rachele velati dagli occhiali scuri. 
-Perchè lo cerchi? Marina non ha le palle per portargli l'invito di persona e fa fare il lavoro sporco a te? -
Gianni, al contrario di Luigi che in fondo covava ancora un piccolo barlume di speranza, credeva ad ogni parola uscita dalla bocca del signor Di Tullio, per cui non vedeva più di buon occhio la migliore amica di Marina. 
-Ma che stai dicendo? -
Proprio quando Gianni stava per replicare, Luigi scostò la tenda ed uscì dal retro. 
-Ciao Rachele-
Bofonchiò.
Rachele lanciò uno sguardo di superiorità a Gianni che lo accolse con aria di sfida, era molto protettivo nei confronti del fratello. 
Luigi e Rachele si appartarono ad un tavolino e la ragazza gli chiese se lui fosse ancora innamorato di Marina. Li per lì il ragazzo restò sulla difensiva, solo dopo l'occhiata tipica di Rachele si sciolse confidandole non solo i suoi sentimenti, ma anche le sue paure. 
-E' troppo tardi, lei sta per sposarsi con quel Doria! Come potrei competere? -
-Alberto? Che c'entra? -
La giovane era letteralmente caduta dal pero, portandosi dietro un Luigi sempre più confuso. 
Dopo le prime delucidazioni, Luigi era molto più tranquillo e aveva compreso a tutti gli effetti che il padre di Marina gli aveva raccontato un mare di frottole. Non era ancora suo suocero e già lo detestava. 
-Sta a sentire, qui il problema è un'altro! La tua cara non solo è rinchiusa come la più bella delle principesse sulla più alta torre del castello posto sulla collina più remota...- 
Luigi detestava anche Rachele quando la tirava alle lunghe a quel modo! Qual'era il problema?
'Se solo dicesse la metà delle parole che ha in mente, io sarei già a metà strada per Villa Salici! '
Stava pensando, mentre la bionda continuava a parlare imperterrita.
-Incinta? -
Era riuscito giusto a cogliere quell'unica parola, nel flusso confuso e abbondante che usciva dalle labbra rosa confetto della ragazza. 
-Sì! Hai capito bene, ha la pagnotta in forno! -
Luigi si sentì quasi a mancare. Sarebbe diventato padre, cazzo! No, prima il Signor Di Tullio in persona l'avrebbe fatto fuori! 
In quel momento li raggiunse Gianni. Luigi lo guardò completamente spaventato e anche Rachele non sapeva più che pesci pigliare, proprio lei che trovava sempre una soluzione a tutto. 
-So io come fare! -
Trascinò la sedia sotto quelle parole che erano un po' il suo marchio di fabbrica e cercò di rassicurare il fratello e l'amica. 



Ecco, era di nuovo di fronte all'imponente portone di Villa Salici. Sapeva che non sarebbe stato un gioco da ragazzi quello a cui stava andando in contro, ma lui voleva prendersi le sue responsabilità e ancora di più rivoleva la sua Marina. 
Il maggiordomo lo fece accomodare nella stessa sala della volta scorsa e andò a chiamare il padrone di casa. 
Nel frattempo Rachele si stava arrampicando fino alla finestra di Marina, cosa che -aveva assicurato - faceva da quando aveva dieci anni. Il suo compito era quello di avvisare tempestivamente l'amica che Luigi era in casa, aiutarla a preparare in fretta e furia una valigia e farla uscire di lì il più velocemente possibile. Luigi avrebbe solo dovuto intrattenere il padre, chiedendogli di poter vedere la figlia. Sicuramente Di Tullio non avrebbe mai accettato e allora Luigi avrebbe dovuto cercare di temporeggiare, per permettere alle ragazze di filarsela sotto il naso del padre di Marina. Alla fine Luigi le avrebbe raggiunte alla sua Beretta, dove li stava attendendo anche Gianni che li aveva seguiti nel caso in cui ci fosse stato bisogno di rinforzi. 
Quello era il piano. Ma una volta che Luigi si trovò di fronte il capo famiglia, decise che quello era un piano degno di un branco di conigli  e Marina e quella creatura che portava in grembo non avevano bisogno di un pisciasotto, ma di un uomo. 
-Sono qui per chiedere la mano di sua figlia-  Aveva affermato con sicurezza, saltando persino i convenevoli. -A nostro figlio serve un padre! -
-E che padre potresti mai essere? -
Luigi non seppe rispondere. Non aveva mai pensato a se stesso come un padre. Poteva essere un buon lavoratore, un giovane di sani principi, ma la parola padre restava ancora lontana da lui, nonostante la stesse rincorrendo a perdifiato. 
-Mi conceda un occasione! Mi spetta un occasione! -
-Fuori dalla mia casa! -
Aveva tuonato il signor Di Tullio indicandogli la porta. 

-Muoviti! -
Rachele stava ancora entrando dalla finestra di camera di Marina e già aveva iniziato a dettare ordini. 
-Prendi solo le cose essenziali-
Marina la guardava rimbalzare da una parte all'altra di camera sua, come una pallina in una partita di squash.
-Che stai facendo? -
-Sono venuta a salvarti! -
Era finalmente riuscita a dire Rachele con un sorriso a trentadue denti. 
-Luigi è di sotto che distrae tuo padre, noi dobbiamo letteralmente volare fuori di qui senza farci not...-
-Luigi è qui? E sta parlando con mio padre? Ma è impazzito? -
Marina era preoccupatissima per l'incolumità di colui che sarebbe stato il padre del suo bambino. 
-Io non posso lasciarlo solo! -
Aveva affermato prima di fuggire dalla camera con Rachele alle calcagna che la pregava di non mandare tutto all'aria. 
-Fuori dalla mia casa! -
Marina poteva sentirli urlare dal piano di sopra.
-Mi lasci parlare! -
-So già che ci fai qui! Sei solo interessato ai soldi! -
Le parole di suo padre attraversavano la porta, mentre Marina cercava il coraggio di aprirla. 
-No! Io non voglio niente da lei! -
-E infatti non avrai niente! Marina vattene! - Era finalmente riuscita a entrare. -E' un fallito! -
-Non sono un fallito! - Replicò Luigi con astio. Marina non l'aveva mai visto urlare così, la vena sul collo era gonfia almeno quanto quella di suo padre e sembrava dover scoppiare da un momento all'altro. -Avanti Marina, vieni con me! -
Aveva addolcito lo sguardo nel rivolgersi a lei, ma il tono era rimasto quello alterato della discussione. 
-Buttalo fuori! -
Ordinò il padrone di casa al maggiordomo, approfittando della piccola esitazione della figlia nel raggiungere il giovane. 
-Avanti, andiamo! -
Il maggiordomo afferrò Luigi per le spalle e cercò di trascinarlo via. 
-Tu stanne fuori! - si divincolò il ragazzo -Questa faccenda non ti riguarda! -
-Basta! Portalo via! -
Il fidato inserviente riacciuffò Luigi e lo trascinò a fatica verso la porta. Marina, ripresa dalla sua precedente esitazione e decisa a seguire il suo cuore, cercò di correre dietro a Luigi, ma il padre la bloccò deciso.
-Se esci da questa casa non entrerai mai più! -
-Papà! - Gli occhi di Marina erano pieni di lacrime e determinazione, ma la sua parola scivolò come una supplica - Ma io devo! Lo amo! Capisci? -
-Tu non vai da nessuna parte! - Marina riuscì a scappare dalle braccia paterne, con uno spintone improvviso. -Marina! Fermala! -
Il maggiordomo seguì l'ordine impostogli e bloccò la fuga della giovane Di Tullio. 
-Levagli quelle mani di dosso! E' incinta! - 
Urlò Luigi preoccupato scagliandosi sull'uomo. 
Volò un pugno e Luigi indietreggiò contro lo stipite della porta. 
Mentre Marina prendeva a pugni la schiena stretta nella divisa del maggiordomo, delle braccia forti la allontanarono, rendendo ancora più vana la sua furia. 
Il volto di Gianni era una maschera di odio. 
Marina venne allontanata dalla discussione e presa in custodia da Rachele che cercava di portarla definitivamente via da quella casa, mentre Luigi rendeva il pugno al maggiordomo dopo che Gianni l'aveva aiutato a rialzarsi. 
-Luigi! -
Il padrone di casa teneva il giovane per il bavero della maglia a un palmo da terra.
Marina si liberò anche della stretta di Rachele e corse dal suo Luigi, mentre Gianni lo liberava dalla presa del padre di lei.  Era quello il suo posto. Al fianco del suo uomo, del padre della creatura che lei stessa portava in grembo. 
Luigi le cinse i fianchi con un braccio e sulla porta del salone che dava sul corridoio d'uscita, guardò il signor Di Tullio negli occhi con determinazione e disprezzo, mentre l'uomo si tirava in piedi dopo il colpo subito dal maggiore dei due fratelli, che ancora lo teneva sotto tiro.
-Non doveva finire così e lei lo sa! -
-Non contare sul mio aiuto! -
Per Di Tullio l'attacco restava sempre la miglior difesa, anche quando ormai aveva perso ogni cosa. 
-Io non ci ho mai contato! -
Luigi e Marina presero il corridoio di Villa Salici abbracciati, stavano uscendo di lì insieme e a testa alta. Quella era la loro vita e nessun'altro avrebbe più deciso per loro.
-Siamo due incoscienti! -
Aveva riso Luigi una volta superato il cancello della Villa. A Marina era scappata una risata che aveva reso il cuore di entrambi un po' più leggero. Significava che non importava, che anche se stavano facendo una pazzia sapevano di essere nel giusto, finalmente. 
-Tre settimane e mi caccerai di casa a calci! -
Aveva continuato il ragazzo con una mezza risata anche lui. 
-E tu ti stancherai di me non appena diventerò grassa e sgraziata! -
-Allora non diventare troppo grassa! -
Luigi la strinse per i fianchi e le fece fare una mezza piroetta fino alla sua Beretta. 
-Ma io sto per diventare molto grassa! E so che invece ti piacerà! -
Aveva riso Marina scivolando sulle labbra di lui. 
Erano felici. Erano entrambi felici come ancora non erano mai stati. 

 
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: _Nikita_