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Autore: Eris Gendei    01/10/2008    1 recensioni
Della serie "Scrivendo per capire perchè vivo, vivo per capire perchè scrivo...".
No, in realtà la citazione c'entra poco ma non trovo le parole per descrivere questo mio ingenuo volo pindalico...
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Voler scrivere qualcosa a tutti costi è la cosa più sbagliata che ci sia quando si vuole scrivere.
Trovarsi davanti ad un bel blocco per appunti solido e intonso o ad un documento Word totalmente vuoto suscita una bella sensazione, da un lato fa venire voglia di lasciare rispettosamente tutto pulito e senza macchia com’è, ma dall’altro istiga un’assurda voglia, attenzione, non volontà, di scrivere.
Le mani si ribellano con capriccio alla mente, prendono una penna o si posano sulla tastiera e…nella testa c’è una tale confusione, mille concetti allo stato di semplici percezioni che desiderano essere proiettati sulla carta, una turba di idee che si vanno formando e puntualmente, quando sembra siano quelle giuste, quelle che faranno scattare la scintilla, si disperdono nuovamente e non si ritrovano più.
Si scatenano allora mille dilemmi.
Che cosa farne del bel blocco nuovo?
Farlo diventare un diario?
O i proprio pensieri sono troppo miseri per imbrattare quelle belle pagine?Troppo aridi per gonfiare di inchiostro la carta e darle vita?
Magari allora farne un blocco per appunti.
E per appuntare cosa?
Sono troppe le cose che si vorrebbe tenere a mente e troppo poca la voglia di farlo.
Forse potrebbe diventare un futuro best-seller o una raccolta di poesie.
Già, e da dove si comincia un best-seller o una raccolta di poesie?
No, l’idea giusta decisamente non c’è, sembra aleggiare da qualche parte ma non ne vuole sapere di venire fuori, di scuotere i nervi delle braccia per prendere vita.
Ma quanto è capricciosa l’ispirazione!
Arriva quando meno ci si aspetta e scompare appena la si ricerca.
Altre volte invece è troppa e non c’è tempo e spazio per tutte le idee che si vorrebbe deporre sul foglio per poi farle dischiudere con un soffio di realtà.
Ancora, spesso è solo l’emozione che confonde e si presenta sotto le mentite spoglie dell’ispirazione.
E quel bel blocco rimane lì, posato da solo sul tavolo, bianco com’era prima che lo si aprisse e come rimarrà per chissà quanto.
Non c’è cosa più sbagliata che voler scrivere quando si vorrebbe veramente.
Le parole vengono da sole, quando vogliono loro, non c’è modo di chiamarle a proprio piacimento.
E questo è ciò che viene fuori quando si vuol scrivere a tutti i costi e si fa in modo di imbrigliare a tradimento le parole nel cannello della penna o nella punta delle dita…ma non è piacevole come altre volte sentirle fremere sotto la pelle…non sono ansiose di nascere, solo riottose per il forzato risveglio.


Un breve ed ingenuo volo pindalico, nato per voler scrivere a tutti costi per aver voglia di voler scrivere... ;)
Un bacio
  
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