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Autore: SaraRocker    16/09/2014    1 recensioni
una storiella brevissima che racconta un pomeriggio tra i Ichabod ed Abbie. Cosa accadrà quando la poliziotta deciderà di fare sentire al nostro Crane un po' di rock?
Genere: Comico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve salve! Mi presento -non avendo mai scritto in questa sezione-: sono Sara ed amo follemente Sleepy Hollow! Trovo in particolare molto divertente il fatto che Ichabod sia completamente all'oscuro del funzionamento di buona parte dei nostri moderni macchinari e, a questo proposito, ho pensato: perchè non scriverci una OS? Qualcosa di breve e per niente impegnativo?

Quindi l'ho fatto! Fatemi sapere che ne pensate, e possano i sette anni di tribolazione finire bene!



#Il titolo è dato da una canzone dei Rolling Stone, coverizzata (?) poi dai Guns 'n Roses











Simpathy for the Devil-





















-Questa...- esordì l'uomo, sgranando lo sguardo disgustato -Questa e pura blasfemia- proseguì poi, mentre corrugava lo sguardo in un'espressione infastidita. Si portò una mano tra i capelli, mentre allacciava l'altra al porprio fianco.

-E' decisamente oscuro e... Demoniaco- soffiò stravolto, lanciando una veloce occhiata ad Abbie, poco distante da lui. Non poteva credere che quella sorta di orribile incantesimo le scivolasse addosso come nulla fosse, mentre invece su di lui aveva effetto totalmente opposto. Sentiva la gabbia toracica percuotersi e le membra tenderglisi orribilmente. Ne era attraversato.

Cercò di muovere qualche passo in direzione dell'infernale nenia che lo stava totalmente travolgendo, ma ogni tentativo risultò vano. Non riusciva a fare in tempo ad avvicinarsi, che subito sentiva la mente taburellargli nervosamente il cervello.

Abbie lo guardò preoccupata, decisamente sorpresa dalla reazione tanto ostentata di lui. Poteva vedere il viso di Crane completamente ricoperto di fastidio e disgusto, e presto seppe cosa fare. Si avvicinò a ciò che tanto gli recava danno, per poi premere il piccolo pulsante rotondo su cui era scritto 'stop'. Il silenzio si propagò velocemente all'interno della stanza, inghiottendo i presenti in esso, ed immediatamente l'uomo sospirò sollevato, accennando un piccolo sorriso.

-La ringrazio, signorina Mills- le disse, avvicinandosi al bizzarro congegno che lo aveva tanto fatto penare ed analizzandolo decisamente preoccupato.

-Wow, Crane...- sorrise la donna, decisamente divertita dall'uomo settecentesco, ed avvicinandosi di qualche passo  -Non avevo mai visto nessuno reagire così per un lettore cd ed un po' di musica-

-Musica?- la guardò torva lui, sorridendole assolutamente in disaccordo con la parola utilizzata da lei. Si chinò verso lo stereo di fronte a lui, analizzandolo, senza osare però sfiorare alcun pulsante, ancora timoroso del possibile effetto -quella... Non era musica. Ciò che ascoltavamo noi- -Oltre duecento anni fa- lo interruppe lei con uno sguardo decisamente eloquente, al quale però lui non si piegò.

-Quella, era musica- acconsentì Ichabod infine, guardandola. Tornò dritto, smettendo di contemplare lo stereo, preferendo prestare attenzione alla giovane ragazza di fronte a lui. Amava la compagnia di Abbie, per quanto quest'ultima fosse diversa dalle tipiche donne posate ed eleganti della propria epoca.  Amava il suo senso di giustizia ed apprezzava quei momenti in cui la sua arroganza straripava. Non era poi così rammaricato all'idea di dovere affrontare quei sette anni di tribolazioni al suo fianco, purchè il loro rapporto non andasse con lo sgretolarsi per una delle tante folle idee di Molock.


Guardò qualche momento la ragazza, sorridendole sincero, per poi tornare allo stereo in disappunto.

-Cosa ci si poteva mai aspettare da una sinfonia chiamata 'roccia', se non un suono gracchiante e ben poco propenso al grande pubblico-

Lei non potè evitare di ridere di fronte l'osservazione profondamente errata dell'uomo che le stava di fronte.

-Vi è forse qualcosa che la diverte, sergente?- domandò Ichabod, guardandola confuso.

-Molto a dire il vero. Il rock non è una sinfonia, ed  è attualmente uno dei generi musicali che più sono stati seguiti nella storia... In particolare negli anni '70 e '80...- -Intende nel 1970 e 1980- la interruppe lui, studiandola attendo. Lei annuì.

-Certo. Scusami, dimenticavo la tua prevedibile confusione tra gli innumerevoli secoli che hai vissuto- sorrise la ragazza, appoggiandolo.

-Noto una punta di ironia nella sua voce, ho ragione?-

-Pienamente, Ichabod- asserì lei sincera, per poi estrarre dallo stereo il proprio cd: 'Spaghetti accident' dei Guns 'n roses. Avevano appena ascoltato la loro celebre cover di 'Simpathy for the devil', probabilmente non una delle canzoni più azzeccate per il momento, vista l'apocalisse apparentemente imminente, ma lei la adorava.

-Ma ho capito, niente più Guns 'n Roses.- tornò a parlare Abbie, riponendo l'album nella propria confezione e sorridendo.

-Grazie mille-

Proprio in quel momento, il cellulare di Abbie squillò. Immediatamente la ragazza se lo portò all'orecchio, mentre la sua voce diveniva severa e determinata -Pronto? Sergente Abbie Mills- 

Vi fu qualche istante di silenzio, poi la ragazza tornò a parlare -Certo, una pista. Va bene, Irving. Arrivo tra pochissimo- detto ciò, attaccò immediatamente il telefono, per poi lanciare un'occhiata ad Ichabod -Scusa, devo andare-

-Figurati, sergente- si limitò a dire il ragazzo, preferendo non dire nulla su quanto si sentisse solo o di quanto necessitasse di quel testimone al suo fianco. Non voleva infastidirla: sapeva che lei, a differenza di lui, aveva una vita oltre quell'apocalisse che li attendeva con le fauci spalancate, e Crane non era intenzionato a privarla di essa. Eppure, desiderava che Abbie restasse al suo fianco più tempo, ad aiutarlo ad evadere da quei demoni che lo perseguitavano con astio e perseveranza. Solo quando era con lei, dimenticava tutto il proprio tragico passato.

-Allora a dopo- mormorò lei, afferrando il cd e portandolo con sé. Lui la fermò.

-Ehi... Potresti... Lasciarlo quello?- domandò dunque lui, leggermente in imbarazzo.

La ragazza guardo la copertina dell'album tra le proprie mani, per poi porgerlo al ragazzo -Questo?- lui annuì. Lei sorrise -Mi stai forse dicendo che ascolterai questa musica infernale o... Come l'avevi definita? Ah, sì! Demoniaca, di tua spontanea volontà?-

-Quale miglior colonna sonora per un futuro tanto macabro?- sorrise lui, non rispondendole con precisione, ma facendole chiaramente intendere. Possibile che anche solo quella assurda musica potesse tenerlo vicino ad Abbie? Apparentemente, sì. Vi era qualcosa che lo univa a lei, e necessitava che il legame non venisse interrotto mai, perciò anche il solo sentire quel gruppo di ragazzi cantare -o gridare, come lui preferiva definirli- forse poteva aiutarlo a restare lucido.

Lei sorrise, per poi lanciare la piccola confezione al ragazzo, il quale la afferrò al volo -Mi raccomando, stacci attento. E' il mio album preferito in assoluto- gli disse lei, prima di voltarsi -Ah, giusto! E la prossima volta studieremo un nuovo 'diabolico marchingegno', come ti piace tanto definirli- aggiunse quando ormai era sulla porta.

-Amo definirli in questo modo, perchè è ciò che sono- Lei sorrise, udendolo dire quelle parole -Di cosa si tratta?- domandò poi Ichabod, ottenendo come risposta uno sguardo astuto da parte di lei, che immediatamente tirò fuori dalla tasca il proprio modernissimo smartphone.

-Cellulare!- esclamò, per poi usire velocemente.

Subito l'uomo sorrise, mentre iniziava ad armeggiare con lo stereo, in procinto di mettere il cd prestatogli -Un cellulare...- mormorò divertito, scossando il capo -che Dio m'assista-










 
  
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