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Autore: Iurin    17/09/2014    2 recensioni
Piccola scena quotidiana, tra battibecchi e cattiverie mai troppo cattive. Darcy e Loki sono seduti attorno ad un tavolo, parlano, si confrontano, pronunciano parole semplici che nascondono significati complicati. Ma qualche sorriso scappa sempre.
(Flash-fic anche come esperimento stilistico: sono presenti quasi solamente dialoghi.)
Genere: Comico, Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Darcy Lewis, Loki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Mine Volanti
Personaggi: Darcy, Loki
Riassunto: Piccola scena quotidiana, tra battibecchi e cattiverie mai troppo cattive. Darcy e Loki sono seduti attorno ad un tavolo, parlano, si confrontano, pronunciano parole semplici che nascondono significati complicati. Ma qualche sorriso scappa sempre.
Rating: Giallo
Parole: 493
Generi: Comico, Commedia, Sentimentale
Avvisi: Questa storia non si colloca in un momento particolare, non credo sia possibile che tali eventi possano essere mai accaduti (fanfictionamente parlando) tra Thor e Avengers o tra Avengers e Thor 2; prendetela come una scena a sé stante.
Note: 1) Il titolo è una rivisitazione della famosa teoria delle "mine vaganti", intesa in questo senso: "Una mina vagante è la vaga sensazione di aver subito un qualche tipo di torto che è stata tuttavia a lungo relegata nel sottofondo della coscienza fino ad assumere forma esplosiva." (http://www.minevaganti.it/sezione.php?se=FAQ). Chi vi viene in mente leggendo questa frase? A me un certo dio pazzo. Per cui ho preso la forma letterale "mine vaganti" e l'ho modificata in "mine volanti" per i motivi che capirete da soli leggendo la piccola fanfiction che segue.
2) Come è strutturata la storia? Ebbene, ho provato a fare un esperimento: solo dialoghi. O meglio: quasi solo dialoghi. Vi è, nel mezzo, una breve descrizione (l'unica!), perché altrimenti non avrei saputo come far capire cosa stesse succedendo semplicemente con un rumore che non apparisse patetico o "da fumetto". Spero perdonerete questo strappo alla regola. E spero si riesca a comprendere chi dice cosa o cosa stia succedendo proprio dai dialoghi stessi. Ho voluto sperimentare.

Fatemi sapere che ne pensate!
Un saluto,
Iurin









 
Mine Volanti
 
 

“È lecito sapere cosa staresti cercando di compiere con quella… matita?”
Pecché, non shi ve’e?”
“Io vedo colei che dovrebbe essere un’adulta comportarsi come la prima delle bambine.”
“Come se tu non avessi mai cercato di tenere in equilibrio una matita sulle labbra.”
“Certo che ho tentato. Ma quando ero un fanciullo, per l’appunto.”
Fanciullo. Un termine un po’ più antico e sembrerai mio nonno.”
“Reputo sia una scelta migliore parlare come un vecchio piuttosto che comportarsi come una mocciosa, non trovi anche tu?”
 
Tonk
 
“Ma cosa…? Tu sei folle!”
“Ora ti piace di più l’uso che faccio delle mie matite?”
“Tirarmela in fronte non rientra tra le possibilità consentite!”
“Oh, ho scalfito la liscia e ampia fronte del dio degli inganni? Mi dispiace… Anzi, no, non mi dispiace per niente.”
“Ho affrontato avversità ben peggiori di una matita volante. E tirata anche male, per giunta, da una ragazzina viziata e dal nome assurdo.”
“Ehi, vuoi che ti lanci addosso tutta la cancelleria? E poi ‘Darcy’ non è un ‘nome assurdo’. Loki. Quello sì che è strambo.”
“È un nome regale.”
“È un nome da medicinale. E comunque non sono neanche viziata, mi sono fatta il culo per essere chi sono ora.”
“Viziata e scurrile, quale accoppiata. … E ora dove vai?”
“A prendere il forchettone. Quello sicuramente procura più dolore di una semplice matita.”
“Non essere così drastica, avanti, siediti, ti mostro io una cosa… divertente.”
“E va bene… Quindi?”
“Vedi questo cucchiaio? Devi solo mettertelo così… Ecco.”
“…”
“Ci sei riuscita.”
“In equilibrio sul naso?”
“Almeno così hai anche un’espressione più intelligente di quella che mostri solitamente.”
“…”
“…”
“Sei crudele, sappilo.”
“Non sei la prima che me lo fa gentilmente presente.”
“E freddo, con quel ghigno inquietante che fai in continuazione.”
“Sì, ‘freddo’. Presumo sia l’aggettivo più calzante; d’altronde io sono nato nel gelo.”
“Ma sai cosa? Io conosco parecchi metodi per scaldare il ghiaccio. E no, matite e cucchiai non c’entrano.”
“Mostramelo.”
 
Darcy si piegò lievemente in avanti con la schiena, spingendosi con i gomiti posati sul tavolo al quale i due erano seduti.
Loki ricevette un lieve bacio sulle labbra e socchiuse solo appena gli occhi, spalancandoli poi di nuovo nell’esatto momento in cui lei si separò da lui.
 
“Interessante.”
“Ci spostiamo in salotto?”
“Io suggerirei la tua stanza da letto.”
“…”
Ouch. Per Hel, un altro colpo? Se vuoi la guerra, sappi che moriresti in neanche un solo minuto.”
“Sei proprio uno sfrontato, Loki.”
“Sono il dio delle malefatte, se il tuo desiderio maggiore è un uomo dotato d’ingenuità – o d’imbecillità, dovresti appropriarti del fidanzato di quella che pateticamente chiami ‘migliore amica’.”
“Tuo fratello non mi interessa.”
Thor.”
“Quello che è. E non mi piace. Non so se l’hai capito o se le corna d’oro che adori tanto ti hanno ormai fritto il cervello, ma… a me piaci tu. E basta.”
“Questo è… ancora più interessante, se vogliamo.”
“Vieni, allora. Camera da letto?”
“Naturalmente.”
   
 
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