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Autore: _Heartland_    18/09/2014    0 recensioni
{ Azione, Avventura, Generale }
Di solito, la scuola per tutti noi è molto noiosa. Sempre a fare le stesse cose, sempre ad ascoltare le stesse interrogazioni, sempre a ripetere le stesse, identiche cose.
Ma, a volte, può succedere qualcosa di diverso. Qualcosa di particolare. Qualcosa in cui è meglio che sai cosa fai e chi sei, se vuoi sopravvivere.
Ed è in quei momenti che vorresti di nuovo la monotonia di tutti i giorni.
| Dalla storia |
"[ ... ] Sorrideva soddisfatta. Aveva risolto un altro problema.
Ma sapeva che nessuno si sarebbe mai presentato da lei citandole quel problema per filo e per segno, chiedendole il risultato esatto a costo di vita o morte.
[ ... ]
Sapeva che i problemi al mondo erano altri.
Sapeva che voleva risolvere i problemi veri.
E presto ne avrebbe risolto uno bello grosso."
Genere: Avventura, Azione, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Caught in fire.




Alla maestra Gabriella.
 


Prologo.



Se c’era una cosa che Janim odiava, era di certo la matematica. O, per meglio dire, i problemi matematici.
Era brava nella materia, per carità, ma non le piaceva per niente. Non afferrava il senso di quei problemi. C'erano tanti altri tipi diversi di esercizi per ripassare le aree geometriche studiate l’anno precedente, in seconda media, dopo un paio di problemi potevano anche cambiare tipo di esercizio e non fare sempre lo stesso.
L’unico risultato che la professoressa riusciva ad ottenere facendo invece sempre la stessa cosa era, quindi, la noia degli studenti, specialmente della ragazza dai capelli castani.
«Signorina Woodley – , la appellò l’insegnante, - la formula dell’area del trapezio? »
Janim sbuffò, annoiata. Puntò lo sguardo sull’odioso naso all’insù della professoressa, con sguardo freddo, seguendo poi il profilo e osservando i capelli biondo platino sempre perfetti raccolti in uno chignon esemplare.
<< Base maggiore più base minore per altezza, e poi diviso due >> rispose a quel punto, scostandosi dal volto l’unica ciocca rossa in mezzo a tutto quel castano.
<< Sicura? >> le domandò quindi l’altra, assumendo la solita aria da “Tanto hai sbagliato, quindi muoviti a cambiare. E’ la tua ultima chance”.
Ma Janim sapeva che lo faceva solo per far commettere errori agli studenti e spaventarli, l’aveva capito da tempo.
Così come aveva compreso che la professoressa fosse una tale vipera.
<< Sicurissima >> concluse, ripentendo, la tredicenne,  alzando lo sguardo e drizzando le spalle.
L’insegnante la squadrò, poi si girò verso la lavagna, dandole le spalle e scarabocchiando la formula e i calcoli detti dalla ragazza. A quel punto prese a spiegare il tutto agli alunni, che seguivano più o meno interessati.
Janim, intanto, sorrideva soddisfatta. Aveva risolto un altro problema.
Ma sapeva che nessuno si sarebbe mai presentato da lei citandole quel problema e chiedendo la risposta esatta a costo di vita o morte.
No, lei sapeva la formula e i modi, e quello le serviva, le bastava.
Sapeva che i problemi al mondo erano altri.
Sapeva che voleva risolvere i problemi veri.
E presto ne avrebbe risolto uno bello grosso.
 
 

{ Spazio Autrice! }

 
Ehilà, ehilà, ehilà!
So che cominciare una storia proprio ora non è il massimo, ma questa mi è venuta in mente stamattina a scuola in un’ora buca, e mi sembra davvero carina, per cui comincio a pubblicarla.
E’ ambientata per di più nella scuola della nostra protagonista Janim, americana trasferitosi in Italia con un nome particolare, e mi pare giusto illustrarvi brevemente l’edificio.
Appena varcato il cancello, ci si trova davanti a un cortile. La scuola è divisa in due edifici divisi, a sinistra e a destra, uniti da un solo corridoio che si trova al secondo piano. Per salire le scale ed entrare all’interno, si può passare per un piccolo terrazzino che si affaccia sul cortile centrale e quello del retro ( che si trova una volta superata la parte del corridoio, ovviamente passando sotto ).
Dopo di quello c’è il cortile sul retro, poi scendendo ancora delle scale si può arrivare alla palestra, che dietro e ai lati ha un grande giardino con alberi e sentieri. Di fianco alla palestra c’è una scala antincendio che permette di scendere e salire a tutti i piani. Prendendo il sentiero nel giardino a sinistra della palestra, attraverso una passeggiata fra gli alberi, si può di nuovo arrivare al cortile sul retro. Prendendo quello per destra, invece, si procede attorno a tutto l’edificio a destra, per ritrovarsi poi nel cortile centrale.
Spero che abbiate capito abbastanza e.e Mi sono ispirata alla mia scuola, è quasi tutto uguale alla mia, e capirete col tempo u.u
Fidatevi, la storia sarà carina ed accattivante(?).
Fra un po’ pubblicherò il primo capitolo!
Mi aspetto delle recensioni, rispondo a tutti u.u
 
Heart.
  
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