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Autore: lumieredujour    20/09/2014    4 recensioni
Hermione ha paura. Paura che questo non sia il finale giusto per lei e Ron. E chi può darle torto? Chi non avrebbe ansia nell'attraversare una stanza piena di gente per sposarsi?
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ginny Weasley, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Look at me

Hermione si guarda allo specchio. Dovrebbe essere raggiante ed invece si sente uno schifo. Quella notte non ha dormito, ha delle spesse occhiaie come testimoni. Sposta lo sguardo sul vestito bianco appeso all’anta dell’armadio e arriva alla conclusione che non ce la potrà fare.

-Come sta la mia futura cognata?- esordisce così Ginny, prima d’incontrare il suo sguardo nello specchio. –Che diavolo ti è successo?-
Hermione sente una stretta allo stomaco e continua a torturarsi le mani. Che diavolo le è successo? La sera prima sembrava tutto perfetto.

“A quanto pare dobbiamo dividerci, ora” mormora Ron, continuando a tenerle la mano anche mentre salgono le scale.

“Pensa al fatto che la prossima volta che ci vedremo io sarò vestita come una meringa.” Hermione si fa trascinare da lui, fa in modo che per una volta non serva pensare e riflettere su ciò che dovrebbe o non dovrebbe dire.

E’ arrivata l’ora di liberarsi di questa abitudine.

Ron si volta, la guarda e si ferma. Si ferma tutto, in realtà. Come potrebbe il tempo andare avanti, quando lei ha finalmente trovato il suo posto nel mondo proprio lì, davanti alla sua porta con una mano stretta in quella del ragazzo e persa completamente nel suo sguardo?

“Lo sai quanto mi piacciano le meringhe” le dice Ron malandrino mentre le si avvicina, facendola arrossire suo malgrado.

“Piccioncini sto per salire le scale, frenate le lingue per un minuto” grida George dal piano di sotto, interrompendo quella conversazione muta che stava avendo luogo.

“Allora buonanotte, mia futura sposa.” sembra assaporare le parole mentre le lascia un ultimo bacio sulle labbra.

“Buonanotte” gli mima senza voce, troppo sopraffatta dai sentimenti per riuscire a parlare.

Si chiude la porta alle spalle e sorride: niente avrebbe rovinato quel momento.


Peccato, però, che i momenti passano.

-Non so se lo posso fare- quasi grida rivolta allo specchio e, sconvolta dalle sue stesse parole, si chiede se sia stato il suo riflesso a parlare.

-Cosa non puoi fare?- una ruga di preoccupazione attraversa la fronte di Ginny, mentre i suoi occhi sembrano esserci già arrivati da soli.

-Non posso uscire e sposarmi, non posso fare questo passo!- trema la sua voce, tremano le sue ginocchia così come trema la mente di Hermione ormai in sovraccarico.

Ha passato tutta la notte pensando a cosa potesse andare storto, a quante cose avrebbero potuto mettersi fra lei e Ron, convincendosi minuto dopo minuto dell’assurdità in cui si erano cacciati.

-Certo che lo puoi fare. Hai progettato e scelto ogni minimo particolare, non hai niente di cui preoccuparti- le dice la rossa, avvicinandosi e stingendole forte le spalle.

-E se qualcosa va storto? Magari si pente, o forse non pensa sia il momento giusto? Legare due vite così giovani forse è prematuro…- non riesce a guardare niente, perciò chiude gli occhi e lascia andare un sospiro.

Quella notte, sola dopo tante notti passate con Ron affianco, le hanno fatto visita i suoi peggiori incubi e le sue più tremende paure, come demoni pronti a toglierle ogni traccia di voglia di vivere. Più di una volta, raggomitolata nelle coperte, aveva evocato il suo Patronus perché si sentiva così sola e così fragile, come uno specchio incrinato e prossimo alla rottura.

-Legare due vite così giovani, dici? Tu e Ron siete legati dal primo giorno del primo anno ad Hogwarts. Voi, certo, eravate troppo ottusi e orgogliosi per rendervene conto subito, ma era alla portata di tutti. Nei vostri sguardi, nelle vostre parole, perfino nelle vostre insulse litigate c’era un sentimento di fondo che vi accendeva, segno del vostro amore. Se è la paura a fossilizzarti, pensa a come starà tremando lui- dice Ginny con un sorrisetto furbo e, facendo un respiro profondo, annuisce speranzosa.

Hermione continua a ripetersi che andrà tutto bene e si fa aiutare da Ginny nel mettere quel semplice vestito bianco che, qualche mese prima, l’aveva fatta impazzire. Era stretto in vita e poi scendeva morbido, con le maniche lunghe e trasparenti che leggiadre arrivavano a toccare terra. Non era mai stata un ragazza frivola, ma quel vestito le faceva vedere le stelle.

-Ti senti ancora nervosa?- le chiede ora sua madre, l’unica capace di capire tutto con un semplice sguardo.

-Mi sento malissimo, come se volessi piangere, ballare e rimettere allo stesso tempo!- Respira con le narici ed espira con la bocca.

Può sempre contare sulle parole rassicuranti di sua madre.

-Ci siamo sentite tutte così, non preoccuparti- le fa un occhiolino veloce, prima di truccarla e scendere assieme a Ginny.

Si guarda di nuovo allo specchio, le ciocche del suo chignon che già cedono e ricadono sul viso. Ha gli occhi lucidi, come se fosse raffreddata e il labbro inferiore non smette di tremare.

Lo sta facendo davvero, sta per sposarsi. E non con una persona qualunque, ma con l’unica con cui non avrebbe mai pensato di stare. Respira di nuovo, cercando di controllare i battiti impazziti del proprio cuore.

E’ troppo tardi per tirarsi indietro, si dice. Se dovesse scappare e lasciarla sola, lo cercherà per il mondo magico e quello babbano, fosse l’ultima cosa che fa.

Si gira e imbocca la porta, barcollando leggermente sui tacchi e affidandosi alla ringhiera al corrimano per non cadere. La stanno aspettando tutti, come mai nessuno aveva fatto. Di solito c’era solo lui ad aspettarla, lui ed Harry.

Non ricorda d’essere arrivata alla fine della scala, ma ora si trova davanti a suo padre che, mesto, le sorride. Sa quant’è difficile lasciarla andare, ma niente potrebbe rovinare quell’aura di felicità che si sta diffondendo suo malgrado. Sarà forse il completo scuro, si dice tra sé e sé sorridendo al padre.

-Tutto bene?- le chiede, appoggiando una mano sul suo braccio. –Sei molto pallida.-

-Non ho dormito bene- gli dice, mangiucchiandosi una pellicina del labbro e lasciando vagare per un attimo lo sguardo altrove.

La Tana non era mai stata così ordinata e la luce del giorno filtrava dalle finestre, riscaldandole l’animo.

Il padre le sorride e, con fare solenne, la prende sottobraccio mentre lei, con un incantesimo mormorato, fa comparire il suo bouquet. Sono solo nella sala, ma Hermione già intravede il tappeto color crema che la guiderà dritta verso il suo destino. Stringe i fiori fino a far sbiancare le nocche, troppo terrorizzata per compiere il primo passo.

Ormai è tutto pronto. Un ultimo respiro e lo fa assieme a suo padre, facendosi spingere.

Appena esce all’aria aperta, una leggera brezza autunnale la sfiora, come un saluto o una congratulazione. Ha sempre amato l’autunno per il suo modo d’essere armonico anche se completamente imprevedibile, una caratteristica che riscontrava anche in Ron.

Appena oltrepassa l’ultima fila di sedie, sente un orchestra magica iniziare a suonare la marcia nuziale, mentre degli uccellini svolazzano pigri da una parte all’altra del giardino. Hermione vorrebbe fermare il proprio sguardo sulle lanterne cinesi magiche che risplendono attorno a lei o sui volti dei suoi amici e familiari raggianti di felicità, ma come una calamita viene attirata dall’alta figura che si trova alla fine del tappeto.

Ron è fermo come una statua di sale, il completo grigio non fa altro che esaltare il rosso dei suoi capelli. La sua pelle è molto chiara, ma le orecchie sono paonazze. Nel momento in cui incontra il suo sguardo, però, Hermione sente davvero che tutte le paure che ha mai provato e che mai proverà saranno lo specchio delle paure di Ron. E che riusciranno a superarle assieme.

In una frazione di secondo ha letto nel suo sguardo la paura di essere lasciato all’altare, la conseguente possibile vergogna, il sollievo d’essersi sbagliato e quell’assurdo, unico e sconfinato amore che prova per lei. Nessun tipo di parole avrebbe potuto mai spiegare quell’ondata di sentimenti.

Ormai si trova a metà strada quando si decide a sorridere, a sorridergli perché se lo merita. Perché non è vero che ha la sfera emotiva di un bradipo, è solo così fragile da non voler far trasparire niente.

Ed Hermione lo ama, lo ama più di quanto non facesse qualche ora prima, lo ama in maniera sconfinata e assoluta perché ora ha ricambiato il sorriso e le ha fatto sentire le farfalle nello stomaco. Come se fosse la prima volta.

Arriva davanti a lui, interrompe lo sguardo solo per sorridere timidamente al padre e poi si gira verso Ron, cercando di frenarsi dal saltargli addosso.

“Sei bellissima” sussurra Ron e arrossisce consapevole del fatto che, in quel momento, niente le è mai sembrato così perfetto e unico.

“Ti amo” è l’ultima cosa che dice Hermione Granger, prima di diventare Hermione Jean Granger

in Weasley.





*note*: Salve magico mondo di Harry Potter, come state? Era da un po' che non scrivevo sulla OTP per eccellenza, la Romione, e l'insonnia ha aiutato. Ho sempre immaginato una Hermione in preda al panico al suo matrimonio, non so perchè. Spero vi piaccia e se non vi piace, allora fatemelo sapere.
Molto presto ho intenzione di buttarmi su una long, magari nell'epoca dei Malandrini, ne sono fissata ormai. Se vi interessa, sapete dove trovarmi.
Ringrazio per il betaggio di questa OS la favolosa
Adele aka hypsteria qui su EFP.
Vi voglio bene quasi quanto Hermione voglia bene al libro Storia di Hogwarts.
Em
  
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