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Autore: Ziseos    22/09/2014    1 recensioni
Un biglietto ed un numero di uno sconosciuto.
Un'appuntamento romantico a sorpresa.
"E così sei tu..Zoro? Roronoa Zoro?"
"E tu sei Nami?"
Sospirai ed annuii con la testa.
"Sono io."
"Dunque..noi due avremmo un'appuntamento oggi,dico bene?"
Mi presi la testa fra le mani con un lampo disperato negli occhi..un'appuntamento con uno sconosciuto, maleducato e rozzo.
Un modo fantastico di cominciare la settimana.
Genere: Commedia, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Monkey D. Rufy, Nami, Nefertari Bibi, Portuguese D. Ace, Roronoa Zoro, Z | Coppie: Nami/Zoro
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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-Sono cresciuto in un piccolo villaggio, molto lontano da qui. Sin da bambino ho sempre avuto la passione per le spade, ed ho cominciato a prenderla sul serio dall’età di nove anni. Devo ammettere che ho sempre avuto talento.. -Oh il signor Modestia.-
-...se non fosse che per quanto mi sforzassi di diventare il migliore,avevo sempre un ostacolo dinanzi a me, e nonostante tutto non riuscii mai a superarlo.
-Di che ostacolo parli? Una malattia mortale che ti ha impedito di vincere? Un sortilegio? Un crampo improvviso alle dita?
-Ma tu sei fuori di testa! Nah..-si prese la testa fra le mani e puntando lo sguardo verso il cielo,come a cercare un ricordo lontano – Solo..una vecchia rivale.
-Ah.- feci io. Mi aspettavo una motivazione ben diversa.
-Kuina.- disse lui.
-Hm? Cosa Kuina?
-Kuina. Era il suo nome.- un piccolo sorriso apparve sulle sue labbra.- Aveva pressapoco la mia età,e si allenava nel mio stesso dojo. Suo padre era il mio maestro.
-Eravate molto amici?
-Rivali più che altro. Ma condividevamo lo stesso sogno. Lei era..così determinata. Sai, raramente in vita mia avevo visto una persona credere così tanto in un sogno, e beh..lei era una di quelle. Si allenava giorno e notte, instancabile come una macchina, sempre precisa ed efficiente nelle sfide.
Sorrisi vedendolo così concentrato nel descriverla.                                                                                                                                   
-Mi piacerebbe conoscerla, sembra una ragazza in gamba.
-Non credo che potrò accontentare la tua richiesta.
-Hm? Non mi dirai che è una di quegli eremiti esperti delle arti marziali, che si rinchiudono in dojo isolati in mezzo alle montagne ed alle capre no?
Ridacchiai per un istante a quell’idea, ma dovetti fermarmi perchè notai una certa espressione scura nei suoi occhi neri.
-Ho..ho detto qualcosa di sbagliato..vero?
Lui tirò una piccola boccata d’aria e guardò di nuovo dritto al cielo. Era una bellissima giornata, il cielo era costellato da piccole nuvole bianche che tinteggiavano di candido quell’immensa distesa blui.
E lui le guardava correre veloci dietro al vento, con aria assorta.
-E’ morta 12 anni fa. Aveva appena compiuto 10 anni. Un incidente, la fine di una vita. L’irrealizzazione di un sogno. Tutto in poco tempo.
La mia faccia subito cambiò espressione e mi portai una mano al volto.
Ora riuscivo a spiegarmi il perchè di quell’espressione così seria e scura che aveva in viso.
-Mi..
-E’ passato Nami.- era la prima volta che non scherzava e che mi chiamava per nome- Non ho bisogno di frasi compassionevoli. E’ la vita, dobbiamo accettarlo.
Nervosamente mi rigiravo una ciocca di capelli fra le dita, soppesando le parole da dire.
-Non hai bisogno di..
-Io ti capisco molto bene. Non sei l’unico ad aver perso qualcuno di caro. Puoi stare tranquillo che comprendo come ti sei sentito.-sorrisi. Era la verità.
-Hm?-si girò verso di me con fare triste e curioso allo stesso tempo.
-Quando ero piccola, fui abbandonata e non ho mai conosciuto i miei genitori. Un ex soldato mi adottò, assieme a mia sorella Nojiko e siamo vissute assieme a lei fino alla maggiore età. Ma un giorno ci fu un incidente e..persi di nuovo quella che era stata la mia famiglia: quel giorno la mia madre adottiva morì, lasciando due figlie ed un marito che la adoravano tanto.
Solitamente non piangevo al raccontare quella storia, tante erano le volte che l’avevo narrata .
Pensavo di esserci abituata, ma con mia sorpresa all’improvviso una goccia sconosciuta cadde sul mio braccio. Seguita da un’altra, ed un altra ancora.
Improvvisamente mi accorsi che stavo piangendo, e cercai di corprirmi le labbra affincè nessun lamento o singhiozzo potesse uscire; i capelli cercarono di nascondere il mio volto che cominciava già a rigarsi di piccole e sottili lacrime. Non volevo certo che lui mi vedesse in quello stato, non era certo mia intenzione diamine!
Con mia sorpresa invece sentii una presa sul mio polso e una forza trascinarmi via piano dalla fila, facendosi strada tra le persone in coda e una voce mi disse con fare caldo e strafottente allo stesso tempo:
-Finiscila di piangere strega. Le lacrime non ti si addicono a mio parere.
“Zoro..”
 
 
 
 
  • Chiedo vivamente scusa per aver aggiornato dopo quasi un anno ( wops c’: ) ma avevo poca ispirazione e altre cose per la testa xD. Mi scuso inoltre per stare dilungando un po’ i capitoli, cercherò di pubblicare quell più “interessanti” in questi giorni.-
A presto.
By La povera autrice incasinata ;---;
  
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