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Autore: carryou    25/09/2014    1 recensioni
ciao sono Emma e sono alla ricerca della felicità
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: George Shelley, Jaymi Hensley, JJ Hamblett, Josh Cuthbert, Nuovo personaggio
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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-4-
Abbassai lo sguardo arrossendo tremendamente. Non capivo nemmeno io perché mi ero messa in quella situazione cosi intrigante, così ‘senza via d’uscita’? Perchè?
Ero ancora ferma lì, persa dei suoi occhi, persa in quell’oceano, in quel miscuglio di sentimenti incerti.
 -e voi ragazzi restate ancora lì? Dai che c’è da bere in abbondanza! Grazie a Dio c’era sempre Olly a salvarmi dalle situazioni imbarazzanti. Avremmo dovuto inventarci una parola in codice per chiamarci segretamente quando saremmo stati in “pericolo”, glie ne avrei parlerò dopo.
Scendemmo dal veicolo e aiutammo gli altri a scaricare le borse termiche con dentro tanto di quell’alcol che non mi sarei mai immaginata di vedere. E pesava pure! Tirammo giù anche alcune seggiole pieghevoli perché nella panchina non ci saremmo stati tutti. Mi fermai un secondo per dare un’occhiata a questa fantastica Riva. Mi voltai e, porca miseria se era mozzafiato. Siamo a picco sul Bristol Channel ed essendo sulla costa Est già immaginavo tante quelle serate a ridere e vedere il tramonto, con il sole che si gettava nel mare mentre si infrangeva nelle onde appena sotto di noi. Questi ragazzi erano già cosi simili a me. Non gliene fregava di niente a nessuno. Vivevano la vita giorno per giorno senza rimorsi. Bevevano per dimenticare, fumavano per rilassarsi, si facevano su erba per sognare cose che nella realtà non sarebbero mai successe e che questo mondo di merda non ci avrebbe mai dato l’opportunità di farle accadere. Amavo il loro modo di affrontare la vita. Volevo vivere anche io così, senza troppi pensieri a ridosso, senza responsabilità e senza pensare troppo alle conseguenze delle mie azioni, anche se mia madre mi diceva sempre il contrario ma ormai di quello che mi raccomandava lei, io me ne strafottevo. La odiavo. 
Perché non sono nata in un’altra famiglia?
Presi una Tuborg dal frighetto e mi sedetti accanto a mio fratello, il quale mi sorrise dando sfogo alle sue fantastiche fossette, io lo guardai ricambiando il sorriso e osservandogli gli occhi. Erano lucidi. C’era qualcosa che non andava in questo ragazzo e io dovevo scoprirlo. Non ero solo io quella infelice allora. Forse dovevamo salvarci insieme a vicenda.
A distrarmi dai miei pensieri arrivò Nash che, con uno sguardo di disapprovazione di George, si sedette alla mia sinistra, lasciandomi confusa. Era una competizione? Ero io il premio? Ma io chi volevo vincesse? 
Incominciammo tutti a bere e a parlare del più e del meno, di amicizie, di scuola, di lavoro e di storie passate. Nessuno parlò a proposito delle loro famiglie, probabilmente era un tabù per tutti quanti. Incominciavo sempre di più a sentirmi a mio agio tra quei ragazzi cosi simili a me. 
Una mano mi passò sulle cosce facendomi rabbrividire, guardai la mano era di Nash. Ancora lui? Cosa vuole da me? Scattosamente mi scostai da quelle dita lunghe e calde. Lo guardai in faccia con sguardo confuso come per chiedere cosa diavolo stesse succedendo. Non sapevo se essere disturbata da questo suo comportamento o essere felice e emozionata del fatto che mi avesse calcolata. Nel senso, lui cazzo è bellissimo, ha degli occhi da stupro e non passava secondo in cui io non li fissassi come se avessi trovato acqua nel deserto, aria dopo aver corso via da tutto, da tutti. – sei bellissima Emma, non sto scherzando. Si morse le labbra con uno sguardo mentre disse quelle maledette sei parole. Mi aveva mandato in tilt. Un ragazzo bello come lui che mi fa un complimento del genere, nemmeno Fede mi faceva complimenti del genere. Anzi, lui non me li faceva proprio. Non che io fossi ‘bellissima’ ma cavoli sentirselo dire da Nash è tutt’altra cosa. Ero shockata, forse anche troppo per i miei gusti. 
Incominciai a guardarlo dal basso mentre le mie gote incominciarono ad arrossirsi. Lo ringrazia poi dall’imbarazzo voltai lo sguardo altrove.
Non l’avessi mai fatto.
Incontrai lo sguardo di George. Era distrutto. Lo notai subito, aveva gli occhi lucidi. Li strizzò per mandare via quelle lacrime che lo stavano distruggendo mi guardò con disprezzo e si alzò scampandola con un – scusate ho un sonno tremendo, mi vado a distendere un po’. Entrò  nel veicolo con un andare scazzato mentre tutti si fermarono a osservare la scena sconcertati. Cercai lo sguardo di Nash aggrottando le sopracciglia perché non stavo capendo cosa stesse succedendo e lui di tutta risposta sorrise maleficamente con la faccia di chi sa cosa stava succedendo. Tutti gli altri vedendo la reazione di Nash sbuffarono come se fosse stata una scenetta che si ripeteva spesso. Non stavo capendo nulla. 
- Emma non è che mi andresti a prendere una birra dal frigo per favore? Olly richiamò la mia attenzione 
- Certo  te la porto subito! Mi staccai dalle viscide ‘grinfie’ di Nash ed entrai nel furgoncino chiudendomi per sbaglio la porta alle mie spalle. Cazzo. Ero al buio e non vedevo nulla. Provai a dirigermi verso l’interruttore della lampadina accanto al letto. Andai per accendere la luce ma le mia dita sfiorarono un'altra mano che aveva le mie stesse intenzioni, così si illuminò la stanza. 
-Hey George!
-Emma disse quasi sorpreso di vedermi lì, a così poca distanza da lui.
-Cosa ci fai qua?
-Io in verità sono venuta per prendere una birra per mio fratello. E dopo essermi accorta che le mie mani erano ancora appoggiate alle sue  camminai verso il frighetto cercando di sviare un probabile discorso imbarazzante.
-Come va con Nash? Ruppe il silenzio. Scorsi un lieve sorriso malinconico che non riuscii a interpretare.
-Non va in nessun modo. Come dovrebbe andare? Sapevo benissimo a cosa si stava riferendo invece. Era forse geloso? Nah..
-Ho visto che ti ha fatto delle avances prima Nash, succede qualcosa tra di voi?
Oh Gesù, era geloso! 
-No George per l’amor di dio no! L’ho conosco da tre ore come fa ad essere successo qualcosa tra di noi? 
Abbassò lo sguardo ridendo nervosamente –Già è vero, ti ho conosciuta solo cinque ore fa e gia mi sembra di conoscerti da mesi, e invece eccomi qua che faccio la scena immatura del bambino geloso. (l’ha ammesso!!!) mi dispiace di essermi comportato cosi,solo che gia da quando eravamo in aereo ti avevo avvistata e ora averti qua davanti a me è un sogno capisci? Sta accadendo tutto cosi in fretta pero’.. con un dito gli tappai la bocca prima che potesse aggiungere qualcos’altro perché era esattamente quello che stavo provando in quel momento, e lo sostituii con le mie labbra. Le sue erano cosi calde, morbide e umide che avrei voluto non staccarle più da lì, ma poi mi ricordai che non dovevo in alcun modo affezionarmi o fare cazzate in questa vacanza cosi indietreggiai sospirai e –oh ehm m-mi sono dimenticata il vero motivo per cui sono entrata qua dentro quindi beh prendo la b-birra nel.. essendo nel piu immenso buio inciampai sulla gamba del tavolo ritrovandomi per terra indifesa. George cauto accese la luce e con un bellissimo sorriso mi offrì la mano aiutandomi ad alzarmi da terra. –Tutto apposto piccola? Ti sei fatta male? Oddio mi ha chiamata piccola (!!) –Nono tutto ok,sto bene,sul serio lo rassicurai stringendo la presa della sua mano –Comunque Em volevo chiederti ancora scusa per la scenata solo che non voglio che tu ti faccia condizionare da quegli occhi azzurri di Nash che potranno essere belli quanto vuoi ma non ti porteranno da nessuna parte. Fa così con tutte le ragazze, le fa perdere la testa con i suoi occhioni le usa, hai capito come, e poi le lascia così solo per farle soffrire e basta. Quindi prendilo come un consiglio da amico. Non voglio che tu cada nelle sue braccia ma nemmeno qua per terra! Ahahaha! E incominciò a ridere con quella sua risata che non riuscirei mai a farne a meno. Risi anch’io e così insieme uscimmo fuori dal furgoncino scherzando e ridendo mentre lui mi spintonava e io gli scompigliavo i capelli, come se ci conoscessimo veramente da anni, da amici. Ma sapevo che ben presto l’essere amici non ci sarebbe bastato, volevamo di più tutti e due e ce lo dicevamo con gli occhi tutte le sere che uscivamo in Riva con gli altri. Sera dopo sera mi convinsi che quel ragazzo avrebbe fatto parte di me, di questa fantastica e sorprendente vacanza e della mia vita.







 
hey ragazze ciao!
intanto volevo scusarmi un sacco
per non aver aggiornato quest'estate
ma ho fatto un sacco di cose e
non ho avuto tempo maa eccomi qua!
insomma recensite mette trai preferiti fate qualcosa
datemi un segno in qualsiasi modo per dirmi che vi piace
come si sta evolvendo la storia qua ok?
io vi saluto che vado a cenare
a presto ma girlzz

xxx Ibi <3
  
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