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Autore: Ciel de Jarjais    25/09/2014    3 recensioni
Salve a tutte quante, avevo pubblicato in precedenza la fanfic Hurricane ma purtroppo mi è venuto il blocco dello scrittore e non so come continuarla; la metterò da parte per un po' nel frattempo pubblicherò questa storia che tratta un tema a me molto caro: l'adozione. (ora esplico la trama e mi levo dalle scatole :3 )
Hiroto e Midorikawa hanno una vita perfetta: un lavoro che li soddisfa, una casa con un giardino grande come Mido-kun aveva sempre sognato e la loro felicità, hanno tutto tranne la possibilità di essere genitori, o forse no?
HiroMido, EndoKaze, KidoFudo e in futuro altre coppie che svelerò solo strada facendo ;)
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Jordan/Ryuuji, Kariya Masaki, Un po' tutti, Xavier/Hiroto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Midorikawa amava il venerdì, non sapeva spiegarsi il motivo ma quel particolare giorno della settimana lo aveva sempre reso allegro fin da bambino. Certo a quel tempo il venerdì significava due giorni in cui dormire la mattina fino a tardi oppure giocare fino a sera a calcio con il suo Hiro-kun; insomma le luci calde del tramonto e il fatto che fosse venerdì con l'aggiunta di un Hiroto sul divano ad attenderlo nella loro casetta faceva gradire al giovane ragazzo il venerdì ancora di più.
Le buste della spesa emanavano un buon profumo di pane e frutta fresca, pronta per essere affettata e messa a mo' di macedonia sul cheesecake in frigorifero, ammesso che fosse sopravvissuto alla fame spropositata del marito...
Il ventenne sospirò pesantemente e continuò a camminare perso nei suoi pensieri, fino a quando non vide l'insegna del Sun Garden: l'asilo dove lavorava il suo amico Ichirouta assieme al suo vecchio compagno di scuola Fubuki, il suo sorriso si spense alla vista dell'insegna raffigurante dei bambini sorridenti colti nell'atto di giocare insieme...
Già i bambini, lui e Hiroto avevano contattato diverse associazioni per realizzare il loro desiderio ma erano sempre stati respinti, nessuno voleva dar loro un bambino nonostante avessero tutti i requisiti delle coppie etero, ma oramai si erano rassegnati al fatto che non avrebbero mai stretto tra le loro braccia un fagottino roseo e paffuto per potergli donare tutto l'amore possibile. Fece per entrare a salutare "chioma blu" come lo chiamava lui quando sentì la voce di una donna che sbraitava contro il povero Ichirouta, sembrava molto frustrata...

"Mi ha capita benissimo, servizi sociali o meno io questo bambino non lo voglio tenere!!"

"Ma signora, per favore cerchi di ragionare, è un bambino non un oggetto di cui disfarsi in due secondi!!"

"Non me ne frega niente di quello che è!! Quel buono a nulla di suo padre è in galera e io non sono mai stata tagliata per fare la madre, se lo prenda lei con i documenti dell'adozione e mi lasci in pace!! Ho un volo di sola andata per le Hawaii e il mio nuovo compagno mi sta aspettando, auguri con quel marmocchio disgustoso e a mai più"

Midorikawa vide la donna, straordinariamente bella ma di quella bellezza appesantita ed enfatizzata da trucco pesante e gioielli girare l'angolo e salire su una costosa macchina rossa e sfrecciare via verso l'aeroporto; Ichirouta uscì in tempo per vederla andare via e tirò un pugno al muro per la frustrazione, solo allora si accorse del verdolino che lo fissava spaventato.

"Oh...Hai sentito tutto Mido-kun...vero?"

"Si...Povero piccino, non meritava una madre così..."

"Lo so, me lo ha portato due ore fa dicendo di volersi sbarazzare di lui per scappare con l'amante, abbiamo discusso e ho provato a farla ragionare ma nulla. E' andata..."

"E' solo adesso, il bambino? Non ci sono parenti che si possono occupare di lui?"

"Purtroppo no, a quanto so è figlio di un pregiudicato e di una "donna facile", non ha nessuno..."

"Dov'è ora? Sarà spaventato povera creatura..."

"E' a giocare con le macchinine nella sala grande, vieni e vedrai con i tuoi occhi"

Midorikawa seguì l'amico che lo condusse all'interno dello stabile, su un morbido tappeto a scacchi colorati era seduto un bambino di circa tre anni, forse meno che giocava con delle piccole automobiline con aria triste e spaesata; al verde si strinse il cuore a vedere quella creatura innocente così bella...Rifiutata con tanto disprezzo solo per essere venuta al mondo. Si avvicinò lentamente e si sedette accanto a lui, il bambino alzò lo sguardo e i suoi occhioni ambrati, così simili a quelli di un gattino, si posarono su quelli scuri del ventenne.

"Ciao"

"..."

"Io sono Ryuuji, tu come ti chiami?"

"...Masaki..."

"Masaki, è un gran bel nome sai?"

"....Mamma dice che è brutto"

"Beh non è affatto vero, secondo me è un nome bellissimo e ti sta motlo bene"

Gli occhi del bambino si illuminarono e accennò un piccolo sorriso al giovane, Midorikawa ricambiò con affetto e sentì dentro il corpo un calore che non sapeva spiegarsi, come un dolce abbraccio che ti scalda durante i momenti di gelo. Ichirouta si avvicinò ai due e parlò con fare dolce, era nato per diventare maestro.

"Masaki, tu sai perchè sei qui vero?"

"La mamma non mi vuole più..."

"Lo so piccolo mio, e non vuoi rimanere qua vero?"

"No io voglio andare a casa, ma non ho nessuno...io...io..."

Masaki si mise a piangere disperato e Ryuuji lo prese subito in braccio coccolandolo e dandogli baci sulla testolina azzurra per calmarlo, gli ripeteva come un mantra di stare tranquillo, che era con lui e che sarebbe andato tutto bene. Poi si rivolse all'amico con gli occhi lucidi, il labbro inferiore tremante e con un groppo alla gola...

"Ichi-kun, i fogli dell'adozione...Dove sono?"

"Sono in ufficio...ma a che ti serv...?!"

"Per favore, non voglio vederlo piangere...Non voglio veder piangere Masaki...Ichi-kun ti prego permettimi di farlo stare con me"

"Ma Mido..."

Masaki nel frattempo aveva finito di piangere e aveva guardato l'azzurro con i lucciconi ancora intrappolati nelle ciglia nere, non aveva detto una parola ma gli occhi ambrati avevano parlato da se,Kazemaru si alzò, andò in ufficio e prese i moduli con la firma della madre del piccolo che confermava l'adozione, e li consegnò al coetaneo che non aveva mollato il bambino e lo teneva stretto a se come se qualcuno potesse spuntare all'improvviso per portarlo via...

"Mido-kun, tesoruccio mio, amore della mia vita che fine avevi fatto?!"

"Ehm Hiro..."

"Ho telefonato a tutti: i tuoi genitori ( ho aggiunto anche i genitori dei nostri Hrio e Mido, tanto per non farli sentire troppo soli ;) ), i mei genitori, Endou, Shuuya, Fubuki, il barista qui accanto, la moglie del cugino di secondo grado di tua zia e tra un po' chiamavo anche Adam Kadmon!!"

"Hiroto..."

"Non hai idea di quanto ero preoccupato amoruccio, non volevi lasciarmi vero? Sai che non posso vivere senza il tuo volto, senza la tua voce soave, senza il tuo splendido cul..."

"HIROTO!!"

"Cosa?"

"Vorrei presentarti una personcina..."

Il rosso si sistemò gli occhiali sul naso e vide una testolina azzurra nascondersi spaventata dietro le gambe del compagno, per un momento credette di immaginarsi tutto ma quando saettò gli occhi dal viso del bambino a quello sorridente di Midorikawa capì, tra loro non erano mai servite parole...

"Ehilà, io sono Hiroto, ma puoi chiamarmi Hiro-kun"

"Io sono Masaki..."

"Sai perchè sei venuto a casa nostra?"

"Perchè la mia mamma non mi vuole più e Midorikawa vuole prendersi cura di me...Quindi voi sarete i miei papà?"

"E ti dispiace di questo?"

Masaki parve pensarci su, il che fece preoccupare i due sposini, forse il bambino non avrebbe accettato il fatto di crescere con due uomini, ma il sorriso che fece poco dopo li rassicurò. Il brontolio che provenne dal pancino del piccolo fece sgommare Midorikawa ai fornelli e dopo nemmeno mezz'ora imbandì la tavola con ogni ben di Kami-sama, dopo aver cenato Hiroto prese in braccio Masaki e se lo sistemò sulle ginocchia coperti da un caldo plaid scozzese e iniziò a leggergli un libro mentre Midorikawa guardava il telegiornale. Alla fine il bambino si addormentò e i due lo misero nel letto con loro per poi coricarsi tutti e tre abbracciati, increduli di come la vita di due persone possa cambiare in meno di ventiquattro ore.

Angolo dell'autrice tassorosso:

Buonasera a tutte, so che come primo capitolo è abbastanza deludente ma prometto di rifarmi nei prossimi, nello scrivere la parte in cui la madre di Masaki lascia il figlio mi prudevano le mani dall'odio che provavo per quella donna!! In ogni caso i nostri HiroMido capiranno che crescere un bimbo, soprattutto un Masaki, non è tutto rose, fiori e calderotti :) (non si nota che amo Harry Potter) ed ecco un'immagine di Masa-chan da piccino picciò con le orecchie da gattino <3 E' circa così adesso poi cercherò altre immagini in cui è più grandicello col progredire della storia, alla prossima ;)

  
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