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a sakura flower
Il
dolce e
delicato profumo si espandeva nell’aria, allietando i cuori
di chi come lui si
era perso ad osservare quello spettacolo senza paragoni.
Non
era uno
che si emozionava con facilità, tutt’altro,
però gli scenari mozzafiato che
mostravano la natura in tutta la sua potente bellezza lo avevano sempre
affascinato, e quella distesa di ciliegi in fiore non era da meno.
Gli
sembrava
di essere tornato indietro di anni, al suo villaggio natale, quando si
perdeva
a contemplare quei maestosi alberi che conservavano in sé
una purezza pari solo
a poche altre.
Osservò
un
leggero turbino di petali, trasportati da una brezza fresca, danzare
davanti ai
suoi occhi con una maestria innata.
Fu
allora
che nella sua mente risuonarono le antiche parole del suo maestro,
pronunciate
in una delle tante lezioni di vita che gli aveva dato quando si
allenava al
dojo da bambino.
Era
successo
proprio in una giornata come quella, dove i ciliegi erano appena
fioriti.
Lo
aveva
beccato con il naso all’aria, perso nell’osservare
quegli alberi tinti di rosa
tenue…
…………..
-
Zoro? Che fai?- arrivò
alle sue spalle
senza preavviso.
-
Oh,
Sensei…Ecco…io…-
arrossì,
grattandosi la nuca imbarazzato.
-
Sono belli, vero?- sorrise,
perdendosi
anche lui nella contemplazione.
-
No! Sono da femminuccia!-
incrociò le
braccia, atteggiandosi a granduomo.
-
Invece ti sbagli, Zoro. I ciliegi sono il
simbolo degli antichi samurai…-
-
Come? Dice davvero?- si
stupì, come ogni
bambino curioso di otto anni.
-
Certo. Vedi, il ciliegio rappresenta due
concetti molto diversi e distanti fra loro: da una parte la bellezza,
dall’altra la brevità della vita. È una
contrapposizione forte, poiché si tende
a pensare che la bellezza rappresenti il vigore, e quindi la vita che
non
appassisce mai. Eppure, questi alberi all’apparenza
meravigliosi sono fragili
come gli uomini. Per questo vengono paragonati ai grandi guerrieri:
quando sono
fioriti e si mostrano in tutto il loro splendore, è come se
riflettessero la
gloria dei samurai e delle loro gesta; al tempo stesso,
però, basta un semplice
temporale per porre fine alla loro magnificenza, così come
un guerriero può
perire in battaglia con un colpo di spada. Dall’altro lato il
guerriero, che
considera la morte in battaglia l’unico modo di andarsene con
onore, riflette
questa sua filosofia nei fiori di ciliegio. Quindi non sono affatto
fiori da
femminuccia, come dici tu- concluse.
…………
All’epoca
rimase affascinato da quelle parole, proprio come può
esserlo un bambino di
fronte a un racconto così profondo; tuttavia non ne comprese
davvero il
significato.
Solo
crescendo, vivendo la sua vita e diventando uomo gli era stato
possibile
rendersi conto di quanto quelle parole fossero vere.
Adesso
poteva affermare di sentirsi anche lui come i fiori di ciliegio.
Aveva
rischiato la vita, era appassito più di una volta, ma si era
sempre rigenerato,
proprio come i fiori nel susseguirsi delle stagioni.
Dietro
quella metafora non c’era solo l’intento di far
risaltare la figura del
samurai: alla base vi era un concetto molto più profondo,
che comprendeva tutto
il genere umano.
Gli
uomini
erano creature fragili.
Un
solo
colpo e non esistevano più, cancellati come segni di matita
su un foglio
bianco.
Eppure,
per
quelli come lui, morire non rappresentava alcuna paura, se lo si faceva
con
onore.
-
Sono belli, vero?- una voce alla sue
spalle interruppe i suoi pensieri, proprio come quella volta.
Si
girò,
trovando però una giovane donna dai capelli rossi che gli
sorrideva.
-
Oh, sei tu Nami. Sì, è
davvero una vista
mozzafiato- ammise.
Ora
non
aveva più motivo di negare.
-
Non credevo che un burbero come te potesse
emozionarsi di fronte a certe cose. La bellezza dei ciliegi in fiore
non è una
cosa romantica e da donne?- lo punzecchiò
affiancandolo.
-
Ma io non ne sto contemplando la bellezza-
-
Ah no? E allora che guardi?- lo
fissò
perplessa, proprio come aveva fatto lui con il suo Sensei.
-
Osservo la gloria- sorrise.
ANGOLO DELL’AUTORE
Ok,
il
finale di questa storia è più incomprensibile
delle interviste di Barbara
D’Urso. Non avevo idea di come terminarla, e questo
è stato il modo migliore
che ho trovato (figuratevi come potevano essere gli altri). Alla fine
ciò che
mi premeva raccontare era la simbologia fra i ciliegi e i samurai.
Premetto che
non l’ho inventata io ma ho trovato le nozioni sulla cara
Wikipedia sempre
nella pagina dei samurai.
Spero che vi
sia piaciuta almeno un pochino!
Baci
Place