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Autore: ShadowsOfBrokenGirl    29/09/2014    0 recensioni
Non riuscivo a smettere di guardarli, mi trasmettevano calore, speranza. Erano il qualcosa che cercavo. Erano l’unica bussola che potesse guidarmi verso un porto di pace. Un’ancora in quella tremenda tempesta che stava avvenendo intorno a me. Dentro di me.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chocola Meilleure, Houx, Pierre Tempête de Neige, Vanilla Mieux
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un’ancora nella tempesta
Vanilla

Creatures of the underworld
 
Meditavo da sola, immersa nell’oscurità. Sciolsi i miei ricci biondi dall'elegante chignon e lasciai che cadessero liberi sulle spalle.
Non riuscivo a stare seduta, non ero capace di stare ferma. Avevo percorso l'intero pavimento almeno un milione di volte. 
Mi ero rintanata nella torre circolare più alta del Castello degli Orchi che, su iniziativa di Pierre, era stata trasformata in una splendida biblioteca rotonda. Le mura spoglie di quel torrione erano quindi state coperte da alti scaffali pieni zeppi di libri, riposti in modo ordinato. Volumi provenienti sia dalle librerie di Extramondo sia da quelle terrestri.
Lui ne andava particolarmente fiero e me l'aveva mostrata dicendomi di aver vissuto lì tutta la sua infanzia. Non avevo dato mai molta importanza a quel locale, ma adesso che avevo bisogno di un luogo in cui nessuno mi disturbasse, lo avevo rivalutato. 
Pensai inoltre che tutte quelle eroine di carta,che mi circondavano, avevano di certo vissuto vicende simili a quella che stavo attraversando io in quell’istante. Avevano dovuto sentire il cuore che le ballava nel petto. Erano state certamente afflitte da una terribile angoscia e da una forte gioia allo stesso tempo. Avevano dovuto avere gli occhi luccicanti ed il sorriso stampato sul volto.
-Giulietta, Anna, Catherine, Jane non negatelo!-gridai a gran voce a quei vecchi romanzi impolverati, in cui si nascondevano storie e persone più reali di quanto si potesse immaginare. -Anche voi siete state innamorate!-
Ruotai su me stessa entusiasta e canticchiai una melodia a mezza voce.
-Quegli occhi, oh sì, quello sguardo come potrò mai dimenticarlo?-
 
Avevo strappato un lembo della mia veste e con quello avevo cercato di fermare il sangue, che usciva copioso dal petto di Houx. Nessuno dei due aveva detto una parola da quando Pierre ci aveva lasciati da soli nella Foresta. Il suo sguardo era stato fisso a terra tutto il tempo. Mentre gli avevo tamponato la ferita era sempre rimasto immobile, anche se talvolta si era allontanato con una smorfia di dolore. Dopo un respiro però mi aveva sempre fatto riavvicinare e continuare il lavoro. Non mi ci era voluto molto dunque per completare quella fasciatura realizzata di fortuna e lui si era presto rialzato da terra, nonostante le sue ferite gli dolessero ancora.
-Perché lo hai fatto Vanilla?- mi  aveva chiesto stupito.
Lo avevo fissato senza parlare. Avevo da sempre custodito gelosamente quel segreto dentro di me. Non avevo mai  parlato del mio amore per lui a nessuno. Mi ero chiesta se fosse arrivato il momento di liberarsi da quel fardello. Avevo aperto le labbra e mi ero preparata a raccontare tutto, ma la paura me lo aveva impedito. Le avevo richiuse in fretta e avevo sospirato tristemente.
Lui però aveva insistito: -Noi siamo nemici, insomma. Eppure tu mi hai salvato la vita…-
-Ci sono cose che vanno oltre questa stupida guerra e che sono più importanti e più forti.-avevo dichiarato.
Houx aveva inizialmente assunto un’espressione interrogativa, poi aveva annuito. I suoi occhi mi avevano guardato sorpresi, ma felici. Avevano capito, come sempre erano riusciti a leggermi l’anima.
Si era avvicinato a me e mi aveva accarezzato con dolcezza. La sua mano aveva sfiorato la mia guancia con una tale delicatezza che sembrava temere di rovinarla, sporcandola di sangue. Avevo trattenuto il respiro mentre le sue labbra si erano avvicinate alle mie. Con gli occhi chiusi, mi ero preparata a ricevere il bacio che avevo atteso da tutta la vita. Ero stata un po’ delusa, dunque, dal fatto che lui si fosse tirato indietro all’ultimo minuto.
Mi ci era voluto comunque solo un istante per capirne la ragione: Chocola. Era ovvio che dato che lui era ancora sposato, non poteva tradire sua moglie. Era un uomo d’onore lui ed era anche per questo che lo amavo.
Avevamo sentito una folla avvicinarsi e chiamare a gran voce il suo nome. Mi ero dunque allontanata da lui e gli avevo chiesto di non sforzarsi e lasciare fare a me. Avevo unito le mani e le avevo avvicinate alla bocca. Dopo aver soffiato su di esse, il mio respiro si era trasformato in un piccolo cristallo di ghiaccio. Lo avevo lanciato in alto e quello, superate le chiome degli alberi, si era tramutato in un luminoso raggio di luce.
-Anche se la sua durata è stata breve, sono sicura che i tuoi soccorritori siano riusciti a vederlo e adesso sapranno dove cercarti.- gli avevo spiegato.
Mentre ero scappata nel cuore della Foresta in direzione del Palazzo, avevo udito il suo “grazie”.
 
Mi sedetti su una grande poltrona e mi fermai a ripensare ai suoi occhi, che mi avevano detto più parole di quanto avrebbe potuto fare la sua bocca. Era stato lusingato dal mio atto di coraggio, dal mio amore. Non aveva mai ricevuto un sentimento così puro e sincero da nessun altro, Chocola compresa. Naturalmente non  poteva ancora ricambiare completamente il mio affetto, ma presto lo avrebbe fatto. Avevo seminato nel suo cuore un piccolo seme, che presto sarebbe sbocciato.
Come lui aveva fatto battere di nuovo il mio cuore da Orco, che era stato congelato per lungo tempo. La luce, che credevo fosse stata eliminata per sempre dalla mia vita era tornata a splendere di nuovo. Più forte che mai.
Mi alzai e ripresi le giravolte su me stessa. migliaia di volteggi. La gonna del mio vestito girava senza fermarsi come una ruota impazzita.
Ridevo. Sorridevo. Sospiravo.
Mi rammaricai di indossare un capo nero e scuro e così lo trasformai con la magia in un leggero e luminoso abitino giallo. Come il Sole. Come le sfumature dei suoi occhi.
-Sei qui-
Quella voce mi trascinò di forza nella realtà. Ero stata così occupata a pensare all’amore, da non preoccuparmi della reazione che avrebbe avuto Pierre al suo ritorno. Vidi la sua espressione piena di rimprovero posarsi su di me ed i suoi piedi  avanzare velocemente. Gli risposi con uno sguardo sprezzante, pronta a difendermi.
-Come ti sei permessa di mandare a rotoli il mio piano? Come hai osato?- gridò. La sua rabbia riecheggiò in tutta la stanza.
-Non potevo lasciartelo fare … -gli dissi.
-Perché?-
-Lo sai-
-Voglio che tu lo ammetta!-urlò.
-Tu avresti fatto lo stesso per Chocola.-
-Ammettilo!- ripeté a voce alta.
Solo allora mi accorsi che ad ogni suo grido avevo istintivamente indietreggiato e che lui mi aveva inseguito, passo dopo passo. Mi ritrovai dunque con le spalle appoggiate ai libri, contenuti negli scaffali della libreria e con il suo corpo a un millesimo di distanza dal mio. In trappola. Nella mia mente risuonarono le sue ultime parole, “Ammettilo!”.
-Ebbene sì, io lo amo. Da sempre. Da quando ho scoperto il suo animo nobile, il suo valore, la sua lealtà, il mio cuore non ha mai smesso di appartenergli.-
Non potevo credere di essere stata capace di esprimere i miei sentimenti in un eccesso di rabbia. Mi sentii più leggera, come se mi fossi tolta un macigno dal cuore.
Scrutai il volto di Pierre per cercare di indovinarne la reazione, ma non vi riuscii. La sua espressione era infatti indecifrabile : gli occhi luccicavano soddisfatti, mentre le labbra erano contorte in un ghigno di disapprovazione.
-Sei innamorata di lui, dunque…-si mise a riflettere, allontanandosi da me e camminando lentamente per la stanza.
-E credi che riuscirai a spingerlo tra le tue braccia?-mi chiese meditabondo.
-Si-risposi, dando voce a tutto il mio entusiamo e ottimismo -Già oggi ha cominciato a guardarmi con occhi diversi e presto si renderà conto che io sono l’unica donna che lo ami.-
 -Su questo sono d’accordo, che tu sia l’unica a desiderarlo. Ho tuttavia i miei dubbi che lui lo capirà mai. E’ troppo innamorato per essere giudizioso. I suoi occhi sono troppo pieni dell’immagine di Chocola per poterti anche solo scorgere. E se anche lui cominciasse a nutrire qualcosa per te, è un uomo troppo onesto…non tradirà mai sua moglie. O almeno mai carnalmente. E tu saprai accontentarti di qualche parolina dolce? O di promesse, che non verranno mai mantenute?-
Quelle parole mi ferirono come la punta di un coltello molto affilato, poiché sapevo quanto corrispondessero a verità. Ed il bacio mancato ne era una prova!
Strinsi i denti e respirai profondamente, cercando di incassare alla meglio il colpo.
-Si ma non è giusto! Lei lo ha tradito e perché lui non può dunque fare altrettanto? Perché lo ha tradito, vero? Ed Houx lo sa, no?-
-Non siamo mai andati oltre qualche bacio. E sì, l’ho informato per farlo ingelosire, per spingerlo a lasciarla, ma credo che ciò non accadrà.-
La mia mente ingegnosa cominciò ad ordire un piano, che subito descrissi a Pierre nei minimi particolari:
-Dovremmo collaborare! Tu hai un forte ascendente su Chocola e sono sicura che se continuerai ad insistere, lei presto cederà. Io invece riuscirò a sedurre Houx e a spingerlo tra le mie braccia. In questo modo costruiremo il nostro lieto fine!-
-Vanilla, noi siamo creature malvagie. Non possiamo permetterci l’amore -disse con un sorriso triste ed aggiunse che aveva rinunciato definitivamente a Chocola. 
-Perché? Tu non puoi arrenderti! Non puoi gettare la spugna proprio adesso! - lo esortai.
Non era possibile che dopo tutti questi anni in cui aveva sofferto per lei, avesse deciso di lasciarla andare proprio adesso. Proprio adesso che mi serviva che lui vincesse!
Mi spiegò che lui intendeva mettere la sua felicità prima di tutto e che era convinto che, continuando a rincorrerla, l'avrebbe resa infelice.
-Un comportamento molto generoso, che non è però da te! C’è dell’altro?- Lo fissai senza distogliere mai lo sguardo, volendo sapere cosa mi stesse nascondendo. Lui sospirò rassegnato e alla fine mi comunicò la sconcertante notizia.
Chocola era incinta. Lo guardai con gli occhi sbarrati.
-Quando Houx saprà la notizia, le perdonerà ogni peccato. Lei si infatuerà nuovamente di lui, quando lo vedrà occuparsi amorevolmente del loro figlio. Formeranno una splendida famiglia, in cui per noi non c’è posto- sentenziò sconsolato.
Crollai in ginocchio e nascosi il viso tra le mani. Tutti i miei progetti, che erano così vicini alla loro realizzazione, erano stati distrutti davanti a i miei occhi. Avrei voluto gridare stupide frasi sulla forza dell’amore che può tutto, ma capii che nemmeno io avrei dato loro credito. Tutti i miei sogni sull’amore erano sfumati : erano stati schiacciati dalla dura realtà.
Presa dalla rabbia strappai le balze del mio vestito giallo e le lasciai cadere sul pavimento. 
Pierre mi osservò, scuotendo il capo colmo di disapprovazione. Mi appoggiò una mano sulla spalla e sentenziò:
-Eternamente imperfetti, eternamente deboli. Quando smetteremo finalmente di far battere questo nostro dannato cuore, saremo più forti.-
Mi lasciò a piangere da sola nell’oscurità. 

Love is green light in my eyes,
And my lover of mind,
I’ll tear my yellow dresses,
Crying and crying, crying,
Over the love you

   
Pensai che nonostante tutto, non intendevo arrendermi e che avrei distrutto la loro felicità a qualsiasi costo.
-Fosse l'ultima cosa che faccio.-
Ora che il mio cuore era tornato ad odiare, mi sentivo più forte che mai. Capii che l'amore era una debolezza e decisi di rimandarlo a quando essere fragile non mi avrebbe più danneggiato. A quando il mio piano sarebbe stato realizzato completamente, con o senza l'aiuto di Pierre.

Cause you're a hard soul to save
With an ocean in the way
But i'll get around it      
 
 
Buon giorno a tutti!! Spero vi sia piaciuto questo capitolo! Qui vediamo una Vanilla innamorata, m aanche capricciosa, vendicativa e credo che siano aggettivi che potrebbero calzarle bene. Devo poi spiegarvi alcune cose:
1 La canzone usata è Over the Love di Florence and the machine e vi consiglio di ascoltarla, dato che è bellissima.
Giulietta, Anna, Catherine, Jane sono le protagoniste femminili rispettivamente di "Romeo e Giulietta", "Anna Karenina", "Cime Tempestose" e "Jane Eyre".
3  "Noi siamo creature malvagie. Non possiamo permetterci l’amore" Questa frase è stata presa dal film Moulin Rouge, ma lì l'originale è "Noi siamo craeture di malaffare" in inglese "We are creatures of underworld" ed è da qui che ho preso il titolo, come potete vedere! :D
Ok sono finite le comunicazioni di servizio!! ;) Al prossimo capitolo!       
  
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