Film > Thor
Segui la storia  |       
Autore: Eunice Laufeyson    30/09/2014    2 recensioni
//Raccolta di one-shots//
(...)"Come definiresti il termine 'diverso'?" domandò curiosa la piccola che prese a giocare con un filo d'erba. Loki guardò in avanti, un punto impreciso tra gli alberi e rispose poco dopo "Diverso è quando gli altri preferiscono giocare con le spade anzichè leggere, quando la lotta diventa più interessante che ammirare la bellezza della magia, quando è più bello guardare spargimenti di sangue invece che rimanere ad osservare le stelle e le loro costellazioni. Io sono diverso...>> Il moro sospirò e di colpo si fece triste. Temeva che la piccola Eunice scappasse da lui perchè lo considerasse troppo, 'diverso'. L'altra però lo guardò, con il suo solito sorriso e gli occhi luccicanti come due stelle:" Io non penso che tu sia 'diverso'." Loki la guardò con la fronte corrugata e domandò:" E allora cosa sarei?" La piccola Eunice lo fissò raggiante e gli prese le mani." Io penso che tu sia speciale. Come puoi definire sbagliato tutto questo?" La bambina, con le mani intrecciate in quelle di Loki, lo trascinò giù a sedere accanto a lei e dalla terra, sotto di loro, si levarono in cielo milioni di farfalle colorate. Era uno spettacolo bellissimo, pensò Loki.(...)
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Loki, Nuovo personaggio, Thor, Un po' tutti
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A






    ***


 

"Voglio diventare una guerriera."
Quella mattina la piccola Eunice si era recata nello spiazzo in cui Thor e i suoi compagni solevano allenarsi con le armi ed affinare l'abilità combattiva. Davanti ai suoi occhi la piccola Sif volteggiava aggraziata nelle sue movenze, distruggendo con la lama il fantoccio contro cui stava si stava allenando. Lady Sif avrà avuto all'incirca 12 anni midgardiani, così come Eunice, ma i suoi movimenti e la sua strepitosa abilità nel maneggiare le armi la rendevano più matura e abile in confronto ad un semplice ragazzino della sua età. Eunice aveva gli occhi colmi d'ammirazione e di desiderio. Sì, desiderio. Voleva imparare a combattere come i suoi amici e anche se Loki non la trovava 'una dote adatta a loro due' Eunice riteneva che con il giusto allenamento sarebbe riuscita a diventare come Sif. O quasi.
 Sif interruppe le raffiche di colpi di spada che stava indirizzando al povero fantoccio di paglia e rivolse la sua attenzione ad Eunice.
 "Vorresti diventare una guerriera?"
 Chiese scettica la biondina che intanto aveva smesso di lottare e aveva rivolto la sua attenzione alla rossa, che si trovava poco più lontano dal campo in cui si stava allenando. La riccia annuì convinta, alcune ciocche di capelli morbidi e ondulati le caddero sulle spalle per la troppa foga con cui aveva scosso la testa.
 "Sei troppo fragile, Eunice. Anche se volessi diventare una guerriera la tua corporatura te lo impedirebbe. Non riesci a tenere in mano nemmeno una spada!"
 La rossa serrò i pugni e assottigliò gli occhi infuriata dall'affermazione di Sif e fece un passo in avanti, minacciosa, assumendo un espressione che ad un faccino infantile e dolce come il suo non si addiceva affatto.
 "Fammi provare e ti proverò che sono perfettamente in grado di tenere in mano una spada." Sputò allora la rossa con le gote lievemente arrossate dalla rabbia repressa.
 Sif scoppiò a ridere di gusto e nel mentre Thor e i suoi compagni, poco più lontani, avevano smesso di allenarsi e si erano avvicinati alle due amiche per capire cosa stesse succedendo, seriamente preoccupati di assistere ad un'ennesima disputa tra le due che sicuramente non sarebbe sfociata in niente di buono.
 "Tu mi stai sfidando?" Domandò incredula Sif ridacchiando un poco per la determinazione che aveva avuto poco prima la rossa. Era evidente che Sif pensasse che appena Eunice avrebbe posato il piede all'interno del campo non ne sarebbe uscita completamente indenne e soprattutto avrebbe perso senza alcun dubbio.
 "Credo proprio di sì." Rispose a tono la rossa e subito andò nell'armeria poco più lontano dal campo in cui si trovavano Sif e gli altri e prese la prima spada che vide. Dal lato opposto fece capolino una minuta figura nera chinata a leggere un libro decisamente più interessante del resto del mondo. Loki era intento a leggere un libro di magia che Madre gli aveva regalato per il suo precedente compleanno e al quale teneva moltissimo. Gli occhi vigili e intelligenti erano posati sulle pagine gialle tenute con cura, come se fosse l'oggetto più prezioso in tutto l'Universo, tra le affusolate mani. Poi però delle grida e dei forti rumori metallici attirarono la sua attenzione e il giovane rivolse lo sguardo nel luogo in cui i suoi sciocchi compagni solevano allenarsi durante le giornate particolarmente fresche, e con stupore notò una piccola folla che, incuriosita, si era avvicinata al campo da combattimento, lievemente rialzato dal terreno. Loki pensò si trattasse dell'ennesima sfida tra Sif e Thor ma ciò che lo incuriosì fu il fatto di vedere la sua amica Eunice con in mano una spada, o meglio, entrambe le mani erano arpionate sulla spada troppo pesante per un corpicino così minuto. In un primo momento non capì cosa la riccia stesse facendo finchè non realizzò che si stava esattamente dirigendo verso Sif, la quale aveva un sorriso di vittoria stampato in volto.
 "Ma cosa pensa di fare quella stupida" Loki serrò i pugni e si diresse verso l'amica che ancora non aveva raggiunto Sif, troppo concentrata sulla spada per paura che potesse caderle dalle mani.
 "Cosa credi di fare con quella spada?" Una figura slanciata e regale si fermò impettita davanti a lei, le mani incrociate sul petto e la fronte corrugata a mò di rimprovero fecero fermare l'estenuante marcia della riccia verso il campo da combattimento, nel quale Sif la stava aspettando per il duello.
 La rossa guardò prima Loki e poi la spada, e gli rispose con fermezza ostentando persino ad un mezzo sorriso malandrino.
 "Beh, mi sembra ovvio. Vado a sconfiggere quella presuntuosa." Dopo che ebbe esposto con decisione al corvino le sue più che normali intenzioni fece per dirigersi verso l'avversaria che l'attendeva già trionfante e salterina. Loki la prese con fermezza per la spalla e rimise la rossa davanti a lui, la quale sbuffò infastidita dal comportamento dell'amico e assunse un espressione imbronciata che se non fosse per la situazione poco consona avrebbe fatto contorcere dalle risate il corvino per quanto lei sembrasse buffa e 'poco femminile', a detta di Loki.
 " Hai forse smarrito il senno?! Sif è il doppio di te, per non parlare del fatto che tu non hai mai maneggiato in vita tua una spada. Come hai intenzione di sconfiggerla, sbattendogli le ciglia? Sif non ha pietà di nessuno, soprattutto di te. Ancora si ricorda il giorno in cui gli desti fuoco ai capelli.."
 La rossa lo guardò, sorridendogli per la premura che aveva avuto nei suoi confronti e gli posò una mano sulla spalla.
 "Non preoccuparti Loki. So quanto Sif sia forte, non sono una stupida. Ma non posso tirarmi indietro proprio ora e.."
 Loki la bloccò, un rivolo di sudore che gli scendeva dalla tempia. Non l'avrebbe mai ammesso, lui, ma era evidente che fosse preoccupato per l'amica. Loki non sapeva se Eunice avrebbe potuto scalfire in qualche modo Sif, figuriamoci uscirne indenne.
 "E invece puoi farlo. Nessuno ti costringe a combattere. Puoi benissimo dire ch.."
 Eunice guardò l'amico con un sorriso rassicurante sul volto e si avvicinò al suo viso, facendo spalancare leggermente gli occhi al corvino che in quel momento aveva assunto un colorito simile alla chioma dell'amica.
 "Loki, vedrai che andrà tutto bene. E poi Sif non può uccidermi, le regole non lo permettono. Troverò un modo."
 La rossa gli strizzò l'occhio e prima che il corvino potesse ribattere raggiunse una Sif trepidante e pronta all'attacco. Sembrava una grossa e selvaggia belva inferocita che attendeva famelica la sua preda per poterla sbranare con un sol morso. Eunice dal canto suo, ancora cercava di tenere dritta davanti a sè la lama, troppo pesante per una come lei. Ma non si scoraggiò per questo e prontamente la impugnò con tutte e due le mani per tenerla stesa e dritta. Alzò il capo incontrando gli occhi iniettati di fermezza di Sif e solo allora una scarica di adrenalina le percorse, come un cielo tempestato da fulmini, tutto il corpo facendola rabbrividire un poco.
 Thor intanto si era allontanato dalla grande massa radunata ai piedi del campo di combattimento. Non voleva farsi vedere dalla folla di spettatori e così si era diretto furtivo verso Sif che intanto si trovava di spalle. Troppo concentrata ad esaminare il volto dell'avversaria per fare caso a lui. Si alzò in punta di piedi, per via del rialzo che separava il terreno dal campo e sussurrò all'orecchio della bionda con una mano a coprirgli la bocca per evitare che qualcuno, o Loki, potesse sentirlo.
 "Sif, per favore, vacci piano con lei. Se le accadesse qualcosa di grave Loki se la prenderebbe con noi. E poi Padre ci farebbe a fettine."
 Sif annuì al biondo e disse a sua volta con una fermezza che solo una grande Valchiria avrebbe potuto avere, e infondo Sif lo aveva sempre pensato. Lei era destinata ad essere una tra i più abili e forti guerrieri di tutti i Nove Regni. Fin da piccola, ancora una neonata in fasce, lo aveva sempre saputo e tutti prontamente glielo ricordavano.
 "Non ti preoccupare Thor, non le farò nulla di grave."
 Quel ' di grave' suonò strano alle orecchie del piccolo principe ma non ci diede troppo caso. Si fidava di Sif, era la sua migliore amica e di certo non avrebbe fatto del male ad Eunice sebbene entrambe non andassero molto d'accordo.
 "Pronta ad essere sconfitta nanetta?"
 Sif si rivolse all'avversaria con tono rauco e affilato ma la rossa sorrise alquanto divertita, sebbene la situazione fosse tutt altro che divertente, e le rispose incurante della minaccia appena ricevuta mirata a farla perdere la concentrazione. Se davvero stava cercando di ingannarla con così futili giochetti provocatori si era decisamente giocata la sua fama di abile stratega e guerriera, pensò Eunice. Lei non era una che si lasciava abbindolare facilmente sebbene non lo desse molto a vedere e, come si suol dire, giocò con la sua stessa moneta.
 "Ma guarda che coincidenza, te lo stavo giusto per chiedere."
 Sif emise un basso ringhio rabbioso e subito partì all'attacco. Loki intanto si trovava poco più in basso e distante dalla folla spalmata di fronte al campo in cui si stavano sfidando le due avversarie. Non erano adulti quelli che assistevano al duello ma per lo più giovani poco più grandi di loro e altri della loro stessa età: tutti attirati dal fervore del duello che per Loki di così entusiasmante non aveva nulla. Gli occhi del corvino erano prepotentemente appiccicati alla figura snella e minuta di Eunice: le labbra martoriate dal continuo mordicchiarsi per l'ansia e le mani serrate a pugno sbiancate per la troppa foga con cui le stava stringendo. Eunice sembrava in seria difficoltà. Schivò incerta l'attacco dell'avversaria barcollando leggermente per lo slancio e poi sollevò la spada per colpirla ma Sif intercettò prontamente l'attacco e la disarmò con due sole e abili mosse.
 "Sinceramente pensavo durassi un poco di più."
 Ghignò divertita e puntò la spada alla gola della rossa ma questa prontamente si abbassò e passò sotto le gambe di Sif afferrando la spada che era caduta poco prima dietro dell'avversaria. Ora entrambe si trovavano faccia a faccia, gli sguardi affilati e concentrati delle due fecero tremare i spettatori. Loki aveva per qualche secondo preso seriamente la considerazione di porre fine al duello tra le due ma sapeva che se l'avrebbe fatto Eunice non gli avrebbe rivolto la parola per l'eternità. Perciò si decise che alla prossima mossa falsa della rossa sarebbe salito sul campo e avrebbe interrotto questa messinscena una volta per tutte.
 "Devo ammettere che pochi hanno resistito fino a questo punto."
 Disse sprezzante Sif tentando un affondo che fu miracolosamente parato dalla rossa ma questo era troppo forte e la lama di Sif ebbe la meglio mentre quella di Eunice cadde a terra, sotto di lei, e sulla fronte della rossa si aprì un lungo taglio orizzontale. La forza che Sif aveva impiegato per far cadere la sua lama la fece barcollare leggermente ma non demorse per l'evidente svantaggio in cui si trovava. Voleva dimostrare a tutti che non era solamente la dolce e vispa Eunice ma che anche lei era in grado di cavarsela da sola come la bionda che aveva davanti. Era minuta questo sì, ma se voleva poteva essere più letale di quanto non la si considerasse. Sif guardò soddisfatta l'avversaria che aveva di fronte e ridacchiò velenosa: ora non aveva più scampo. Loki vedendo l'amica in quelle condizioni non esitò un attimo e fece per scansare la folta schiera di spettatori e con passo falcato si diresse verso il campo. Thor però avendolo adocchiato prima, fu più veloce e bloccò il fratello con una stretta ferrea ed irremovibile. Loki sapeva che non avrebbe potuto in alcun modo liberarsi dalla sua morsa. Thor era stato sempre più forte di lui. Era sempre stato il migliore in tutto e lui invece era solamente un'ombra. L'ombra che aveva passato la sua intera esistenza nel buio non ricevendo nulla per i suoi meriti mentre Thor era stato sempre ricoperto dalla gloria e dalla fama. Il corvino serrò la mascella infastidito dai suoi pensieri e dalla stretta che si era fatta più dolorosa. Fece per protestare ma il fratello lo precedette.
 "Fratello, è stato un incidente non credo che..."
 Il moro lo guardò seriamente intenzionato ad uccidere il primogenito figlio di Odino e rispose velenoso, come era suo solito, al biondo che aveva di fronte.
 "Se questo è stato un incidente come dici tu non oso immaginare cosa possa accadere se Sif la colpisse sul serio. Ora, con permesso vado a evitare che Eunice venga fatta a pezzettini."
 Il moro scansò malamente Thor per lasciargli lo spazio per passare ma questo lo bloccò nuovamente.
 "Loki, Eunice non apprezzerà quello che stai facendo. E' stata lei a sfidare Sif e per quanto non vorrei che si facesse del male non possiamo interrompere un duello."
 Il moro rise affilato, di quelle risate che ti gelano il sangue nelle vene e che di divertente e sincero non avevano nulla. Guardò Thor dritto negli occhi facendolo leggermente tentennare e gli sputò acido.
 "Se non le fermeremo qualcuno si farà seriamente male ed io non voglio starmene impalato vedendo la mia unica amica morire sotto agli occhi."
 Nel dire questo gli occhi di Loki luccicarono e prontamente il corvino se li asciugò. Thor questo lo notò così come si accorse della sua voce inclinata dalla paura e il terrore di perdere Eunice. A quel punto il biondo lo lasciò passare ma proprio in quel momento un grido esultante si levò tra la folla. Eunice aveva appena ferito Sif sul braccio. Era un taglio poco più piccolo di quello che la rossa aveva sulla fronte ma era più spesso e sanguinolento. Sif ruggì furiosa e attaccò l'avversaria, facendola sbilanciare sul lato sinistro il punto in cui stava per colpirla per disarmarla ma nel farlo sbagliò il colpo e colpì il suo fianco sinistro troppo forte perchè questa lanciò un grido carico di dolore. A quel punto tutto si bloccò. La folla si zittì di colpo e Loki arrestò la sua corsa vedendo con orrore ciò che più aveva sperato non accadesse. La rossa era inginocchiata a terra con entrambe le mani premute sul fianco sinistro sporche di sangue. Del suo sangue. Sif gettò la sua lama a terra e si avvicinò alla rossa sussurrandole un infinità di volte che non aveva intenzione di farle del male e che era stato un incidente. Thor intanto era andato a chiamare le ancelle curatrici. Era evidente che anche lui avesse paura per la sorte dell'amica. E invece Loki, tra tutta quella confusione che si era venuta a creare, era letteralmente immobile. Aveva paura? Sì, tanta. Le sue gambe erano diventate di pietra e non accennavano a muoversi e il suo cuore pareva stesse per uscirgli dal petto, tanto pompava freneticamente. Tutto intorno a lui era caos ma i suoi occhi vitrei erano fissi sulla figura riversa a terra con le mani imbrattate del suo stesso sangue. A quel punto Loki gridò il suo nome. Tutta Asgard parve sentire quel grido. Quel suono era così forte e pieno di terrore che gli parse di sentirsi bruciare le corde vocali e veloce come mai aveva fatto raggiunse l'amica, impaurita e tremolante.
 "E-eunice i-io..."
 Il corvino non riusciva a formare una frase di senso compiuto tanto era la paura che si era impossessata di lui in quel momento. Eunice però gli sorrise. Lei sorrideva sempre. Come riusciva a sorridere anche in un momento del genere, pensò il corvino, eppure la risposta non tardò ad arrivare. Lei gli stava sorridendo per rassicurarlo. Non appena realizzò questo una lacrima furtiva gli scese sulla guancia. Non voleva perderla, non ora che l'aveva trovata. Eunice come se avesse letto nei suoi pensieri gli accarezzò la guancia e poi, con voce leggermente roca e impastata dal dolore gli disse.
 "N-non preoccuparti L-Loki. D-domani andiamo a giocare al lago, va ben..."
 Un forte colpo di tosse lasciò in sospeso la sua frase e la rossa gemette forte per il dolore lancinante al fianco. Loki si protese in avanti inginocchiandosi a sua volta, tenendo una mano tra i capelli dell'amica e l'altra sulla sua schiena, per sorreggerla.
 "Shh. Adesso a-arriveranno le guaritrici e tutto tornerà come prima, non sforzarti."
 Loki non sapeva se avesse detto quelle parole per rassicurare Eunice o erano indirizzate lui. Il tono di voce tremolante non lo convinse così aggiunse con tono più fermo e deciso.
 "E' una promessa."
 Sussurrò, poi, a sè stesso ma Eunice parve sentirlo perchè puntò i suoi grandi occhi color ghiaccio nei suoi. Ora sembravano così spenti e privi di vita. Loki di solito si perdeva tra le profondità di quel colore così puro e che di solito irradiavano felicità. In quel momento però, non gli parse di scorgere solamente l'azzurro spento ma la freddezza. Di quella che ti fa gelare il sangue e rabbrividire tutto come se mille lastre ghiacciate ti stessero perforando in ogni parte del corpo. E poi vi scorse la paura. Per la prima volta anche lui aveva paura. Loki le accarezzò la guancia con il dorso della mano che senza che lui lo avesse notato aveva cominciato a tremolare e le sorrise forzato. Eunice fece lo stesso ma con più sicurezza e gli prese la mano stringendogliela forte come per fargli capire che non l'avrebbe mai abbandonato. Sembrava un quadro, il loro. Tutto intorno era come immobile e il tempo sembrava essersi bloccato, come se qualcosa o qualcuno stesse cercando di immortalare quel momento. Esistevano solo loro due e nessun altro. Nessun rumore e nessun suono, solo vuoto. L'arrivo delle curatrici sbloccò bruscamente il tempo, le quali posarono delicatamente Eunice su un telo sorretto da due aste e la sollevarono, attente a non farle del male. A quel punto Loki lasciò la mano da quella di Eunice e guardò le curatrici portare via la sua unica amica. E come un uragano pronto a spazzare via tutto, come un mare tormentato dalla furia della tempesta: pianse.
 
"Come sta la piccola Eunice?"
 Una voce calda e materna si rivolse ad una donna leggermente corpulenta e dai lunghi capelli biondi intrecciati in una morbida treccia. Frigga guardava, con le mani in grembo leggermente tremolanti, la curatrice che aveva davanti.
 "Mia regina, la piccola ora sta bene. Le abbiamo curato e disinfettato la ferita sul fianco. Ha bisogno di riposo e soprattutto non deve fare sforzi altrimenti la ferita potrebbe riaprirsi e infettarsi nuovamente."
 La regina la ringraziò e dopo aver visto Eunice distesa dormiente sul letto e averle sussurrato dolci parole rassicuranti si diresse verso la camere del figlio minore.
 Loki era seduto sul suo letto con la testa china verso il basso e gli occhi gonfi per il pianto. Ripensò ad Eunice e alla prima volta che l'aveva vista. Così solare e piena di vita. Gli occhi brillanti e splendidi come due candide stelle. Le guance morbide e paffute come due soffici nuvole e il sorriso. Il sorriso più bello e sincero che avesse mai visto in tutti i Nove Regni. Un' altra lacrima gli solcò il viso. Aveva tremendamente paura di perderla. Senza di lei la sua vita sarebbe stata come lo era prima che l'avesse incontrata: buia e monotona. Lei era il suo esatto opposto: solare e piena di vita. Eppure avevano così tante cose in comune che gli pareva impossibile negare il fatto che quella bambina dai capelli rossi fosse speciale come nessun altro. Ad interrompere il filo dei suoi pensieri fu il cigolio della porta. La madre di tutti gli Dèi entrò nella stanza e si diresse con lenti e regali passi verso il figlio minore. Gli accarezzò la nuca e gli baciò la fronte come faceva ogni volta che Loki correva da lei quando i suoi amici lo prendevano in giro per i suoi atteggiamenti così profondamente diversi dai loro. Nonostante cercasse di mascherarlo Loki provava un tremendo dolore e ad ogni loro insulto il castello che con cura ogni giorno tentava di costruire per isolarsi dalla loro cattiveria veniva prontamente distrutto. Ma in verità non sapevano che era proprio da quei pezzi distrutti dalla loro malvagità che avrebbe edificato un castello indistruttibile. Aveva bisogno solamente di tempo. Il tempo necessario per far combaciare ogni tassello ed edificare la sua impenetrabile corazza che nessuno avrebbe mai potuto scalfire.
 "Tesoro, sono stata da Eunice."
 Gli occhi di Loki luccicarono nella penombra della stanza e poi guardò speranzoso la madre. Gli occhi lucidi del figlio erano capaci di farle balzare il cuore in gola ogni volta che li guardava, erano così fragili e forti allo stesso tempo. Nessun bambino della sua età sarebbe mai stato in grado di sopportare un peso simile a quello che gravava sulle spalle del figlio minore.
 "Che cosa ti hanno detto, madre? Sta bene Eunice?"
 La velocità con cui aveva pronunciato quelle parole fecero sorridere la madre degli Dèi e come d'abitudine prese ad accarezzargli la nuca. Loki parve prendere quel sorriso per un buon segno e rivolse tutta la sua attenzione alla madre.
 "Le curatrici mi hanno riferito che Eunice sta bene."
 Loki parve rilassare i muscoli, tesi fino ad ora come una corda di violino e aspettò che la madre continuasse.
 "Si riprenderà ma per ora non deve fare sforzi."
 Loki sospirò. Era un sospiro liberatorio, come se per tutto quel tempo non avesse respirato affatto.
 "Madre, posso andarle a fare visita?"
 Frigga gli sorrise dolce e posò i suoi grandi occhi cerulei in quelli smeraldini di Loki.
 "Certo che puoi, figlio mio. Ora però sta riposando, appena si sveglierà verrò a fartelo sapere di persona."
 Loki sorrise e ringraziò la madre e questa dopo poco uscì dalla stanza lasciandolo solo. Decise di far passare il tempo leggendo qualche libro sulle arti magiche, ricordandosi solo allora di aver lasciato il suo amato libro giù al campo di addestramento. Decise di cominciare una nuova lettura ma non appena aprì la copertina la voglia di leggere e apprendere gli venne meno. Era la prima volta che rifiutava di leggere un libro, non si sentiva nell'umore giusto per farlo. Sospirò e si diresse sull'ampio terrazzo che mostrava Asgard in tutta la sua bellezza. Da lì Loki riuscì a distinguere il Bifrost e le case degli asgardiani, più piccole ma sempre di eguale bellezza. Il cielo quel giorno era ricoperto di stelle e il colore violaceo tendente al blu rendeva quello spettacolo un quadro meraviglioso e perfetto. Loki la sera amava far vagare lo sguardo sulle stelle, contarle e riconoscere le varie costellazioni che prendevano man mano forma nella sua mente. Eppure in quel frangente non riuscì a contare le stelle e neppure ad ammirarle. Si stupì, alla fine, di quanto tenesse a quella piccola testarda e impertinente dai capelli rossi. Era come se, standole accanto, tutti i suoi sentimenti negativi si azzerassero. La tristezza, la solitudine e la paura avevano lasciato il posto al suo enorme sorriso e alla bellezza del suo animo vispo e sincero. Eunice era speciale, Loki lo sapeva. Era stata l'unica che era riuscita a trovare un barlume di luce nel suo cuore ed è stato proprio per questo che aveva avuto tanta paura di perderla. La paura di perdere l'unica persona che di lui aveva visto del buono e non un'anima corrosa dalle bugie e dalla solitudine, nonostante la sua età, egli aveva mozzato il fiato e fatto sentire una strana fitta sulla punta dello stomaco. Frigga anche riusciva a vedere questo in lui ma era una cosa molto differente, lei era sua madre. Le mamme sono fatte così. Riescono a vedere solo il buono nei loro figli e non accettano di sentirsi dire il contrario. Eunice invece non aveva ripudiato la sua natura, non lo aveva allontanato nonostante sapesse quanto odio e quanto rancore celasse nei confronti del fratello, dei suoi amici e del Padre degli Dèi. Sospirò e si sistemò i lunghi capelli corvini all'indietro. Voleva vederla. Non gli importava se stesse dormendo, avrebbe atteso. Ma al suo fianco. Si alzò dal letto e uscì dalla sua camera senza far rumore. Non voleva che qualcuno lo seguisse o che gli dicesse che non sarebbe dovuto andare a farle visita. Sgusciò furtivo dalla camera e poi si rese invisibile. Sorrise soddisfatto al riflesso dell'oro della parete che non riproduceva la sua immagine e corse verso la stanza in cui Eunice riposava. Mentre correva, guardie e ancelle gli passavano accanto senza mutare di una virgola il loro sguardo, segno che il suo incantesimo era riuscito alla perfezione. Eppure, così come ogni incantesimo, non poteva passare inosservato ancora per molto. Aveva perfezionato al massimo l'incanto che lo rendeva invisibile ma il suo punto debole, per ora, era il tempo. Corse a perdifiato, sentendo i polmoni andargli a fuoco, e dopo un po' raggiunse la stanza. Aprì piano la porta per evitare di svegliare l'amica e poi se la richiuse alle spalle. Sciolse l'incantesimo e riprese fiato lentamente, aggiustandosi la giacca nera che per la corsa si era piegata qua e là. Era sfinito sia per l'estenuante corsa che per il peso che l'incanto aveva gravato sulle sue minute spalle ma ora non gli importava, era arrivato da lei. La sua cura per ogni male giaceva dormiente davanti ai suoi occhi. Si avvicinò cauto al suo fianco e d'istinto strinse la sua mano in quella della rossa, la quale si mosse impercettibilmente stringendo poi, a sua volta, la mano. Eunice aprì lentamente gli occhi come se gli costasse una fatica enorme e sorrise. Gli era mancato il suo sorriso, pensò Loki. Aveva temuto di perderla e di non vedere mai più quel sorriso così appena gli si aprì sul volto se ne beò come se fosse la cosa più bella al mondo. Loki ricambiò e le passò una mano sulla fronte, ritirandola poco dopo, come se fosse stato bruciato da qualcosa.
 "Tu scotti."
 Constatò il corvino. In effetti la piccola aveva le gote rosse così come i grandi occhi che luccicavano per via della temperatura alta.
 "Ma io ho freddo..."
 La rossa riprese la mano di Loki e se la appiccicò in fronte, passandosela poi sulle guance come se fosse stata una pezza inumidita che portava sollievo se messa sul viso. Loki ridacchiò piano e Eunice lo fissò incuriosita.
 "Che c'è?"
 "No, nulla."
 Rispose facendo un cenno come a lasciar stare. La piccola allora assunse una faccia intristita, sembrava un cucciolo che era stato appena sgridato dal padrone.
 "Mi dispiace..."
 Soffiò la rossa quasi impercettibilmente, abbassando lo sguardo ma Loki la udì e si fece subito interrogativo.
 "Per cosa?"
 Eunice gli piantò gli occhi in viso. Sembravano più lucidi, pensò Loki.
 "Per tutto. Avrei dovuto ascoltarti ma Sif aveva una faccia da prendere a schiaffi e non ho resistito, e poi mi ha anche insultato! Non potevo far finta di nulla anche perchè c'era una folla enorme sotto di no..."
 Loki le posò gentilmente l'indice sulla bocca per farla tacere e ridacchiò.
 "Questo è un buon segno" La rossa non capì e lo guardò stranita. "Sei sempre stata una bambina molto chiaccherona e questo è un buon segno, significa che stai migliorando"
 Loki le fece l'occhiolino e l'altra incrociò le braccia sotto al petto infastidita dal commento poco carino dell'amico.
 "Io stavo cercando di scusarmi per quello che ti ho fatto e tu mi dici che sono una chiaccherona? E poi non sono una 'chiaccherona'." Fece le virgolette con le mani imitando la voce con cui prima Loki l'aveva definita, poco gentile. "Dico solamente ciò che penso, a volte troppo velocemente forse, e chiaccherona sicuramente non è il termine adatto con cui potermi de-..."
Loki allora non si trattenne e scoppiò a ridere." Ecco lo stai facendo di nuovo."
 A quel punto Eunice lo guardò con la fronte corrugata a mò di riprovero ma non durò a molto e subito scoppiò a ridere sinceramente divertita. Un dolore lancinante la fece gemere forte e si portò entrambe le mani nel punto in cui Sif l'aveva colpita involontariamente, forse. Loki scattò veloce, gli occhi smeraldini che saettavano da ogni parte come se la stessero analizzando in ogni punto del suo corpo e la voce inclinata dalla preoccupazione.
 "Che succede? Stai bene? Chiamo le ancelle?"
 Il dolore a poco a poco si affievolì ed Eunice posò lo sguardo su Loki. "Ecco lo stai facendo anche tu."
 Il corvino rilassò un po' i muscoli notando che ora l'amica aveva ripreso il suo colorito, sempre pallido ma tendente al rosa e incrociò le mani dietro la schiena.
 "Cosa, di grazia?" Domandò con il suo solito tono altezzoso.
 Eunice sorrise e rispose poco dopo. "Stai parlando a raffica. E poi sarei io quella chiaccherona eh?"
 Il moro si mise a ridere di gusto e Eunice si beò di quella vista perchè quando Loki rideva si sentiva bene ed era una delle pochissime cose che la rendevano veramente felice. Dopo che le risate del corvino si furono affievolite lui la guardò serio.
 "Eunice, promettimi che la prossima volta mi darai ascolto e che non ti caccerai nei guai come è accaduto oggi nell'arena, intesi?"
 Eunice sorrise dolce e subito le sue gote si imporporarono. Sentiva un calore e un piacere intenso provenirle dalla bocca dello stomaco salirle fino al petto quando Loki si preoccupava per lei, si sentiva meno sola. Si sentiva amata.
 "Lo prometto."
 Giurò seria guardandolo dritto negli occhi e allora gli occhi dei due si fusero come attratti da una forza maggiore, ancor più di loro due e di cui entrambi ne erano all'oscuro. Un legame indissolubile anche dalla più potente di tutte le armi, due fili che sarebbero destinati a intrecciarsi continuamente in una danza a loro sconosciuta. Due anime così diverse tra loro ma accomunate da un unico sentimento che niente e nessuno avrebbe mai osato distruggere. Eunice sorrise e disse scherzosa "Credo che dovremmo spostare la nostra gita al lago."
 
 





 

***





ANGOLO DELL'AUTRICE:
 E finalmente eccoci al secondo capitolo. Lo so, ci ho messo un bel po' a pubblicare questo benedetto cap ma ,beh, come si suol dire, meglio tardi che mai :p
 Ritornando al capitolo in sé: Avete gradito cari lettori? O lo avete trovato troppo fluffoso e angst per rientrare tutto insieme?
 Sono malvagia, avrei dovuto mettere l'avvertimento di contenuti angst e fluff ma in realtà non sapevo nemmeno se fosse il caso di metterlo come avvertimento (eddai, non è poi così angst o sdolcinoso(?) forse...). La storia era nata attorno a Loki ed Eunice ma ovviamente non può essere tutto rosa e fiori, altrimenti che divertimento ci sarebbe a leggerla? Oltre ad essere malvagia sono anche sadica, bellissima combinazione...
 Comunque, nello scorso capitolo ho ricevuto una marea di visite (in senso metaforico ovviamente) eppure è emersa solo una recensione. Ci tengo veramente a sapere se la storia è di vostro gradimento o no, non mi importa della lunghezza, bellezza e quant'altra roba ci si possa infilare in una recensione. A me importa sapere solamente cosa ne pensiate: se è accettabile, da scartare a prescindere, graziosa o ideale per un bel falò. Spero sia arrivato il messaggio, e poi sono nuova qui come scrittrice (anche se sono iscritta da un bel po' di tempo, dettagli) e quindi sono piuttosto ignorante per quanto riguarda la conformazione della pagina o altra roba che riguarda la forma in sé del testo: se è leggibile o no, se preferite queste " a queste <<, eccetera. Ergo ogni recensione è accettatissima!
 Come vi avevo già detto i tempi di pubblicazione non sono regolari: posso pubblicare oggi e farlo anche dopodomani così come posso pubblicare anche fra due settimane. Ovviamente non supererò le due settimane, sia chiaro, e se proprio accadrà allora boh, sarò stata rapita da Loki e portata ad Asgard come sua moglie(nei miei sogni...). Magari sto fantasticando un po' (Loki:"Oserei dire anche troppo -.-" ) ma suvvia, chi di noi non lo ha mai fatto? Io ho sempre sognato di essere rapita da super tizi intergalattici e tutt'ora lo desidero ma non per questo sono strana o pazza. Forse un pochino...
 
Okeey sto divagando troppo in ciance(?)
 
Volevo inoltre ringraziare con tutto il cuore tomlinsonbreath che ha recensito per prima (e anche ultima lol) il capitolo. GRAZIE!
Ripeto, ogni recensione è ben accetta e fatemi sapere cosa ne pensate dei rapimenti intergalattici ;)
 
Vi lascio con un bellissimo - amore della mia vita- Tom Hiddleston e vi auguro una splendida settimana!

 
 *infarto tra 3, 2 1...*

     
Image and video hosting by TinyPic">
                    






EUNICE LAUFEYSON

 

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Thor / Vai alla pagina dell'autore: Eunice Laufeyson