Fanfic su attori > Coppia Hemsworth/Hiddleston
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Autore: Sammy_Stark    01/10/2014    0 recensioni
Non poteva continuare a fingere.
Era stanco.
Ma Chris non voleva lasciarlo andare.
Per questo decise di partire per Sidney...
Genere: Angst | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Chris Hemsworth, Elsa Pataky, Sorpresa, Tom Hiddleston
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lo aveva seminato in aeroporto.
Era scappato, credendo di poter fare a meno di incontrarlo così.
Ovviamente non aveva considerato il fatto che dovesse recuperare la valigia.
Chris ovviamente era lì ad attenderlo.
Era stato un perfetto idiota.
- Hai finito di giocare a nascondino?-
Chiese il biondo, ancora decisamente incazzato.
Tom non poteva dargli proprio torto, al poveraccio avevano dovuto fare una medicazione in volo visto che a quanto pareva Tom gli aveva davvero rotto il naso.
- Mi... Mi dispiace per..-
- Sono stanco di sentirti dire che ti dispiace. Anche a me dispiace di essere stato uno stronzo ma non ti ho spaccato la faccia. Potresti almeno avere il coraggio di affrontarmi seriamente.-
Il suo tono era decisamente di sfida e Tom non voleva altri problemi.
Prese la propria valigia.
- Non credo sia il caso che ci stiamo troppo vicini per un po'.. Io non... Non lo so, non ho alcuna voglia di continuare questo litigio. E cerca di capirmi davvero, adesso.-
Si guardò attorno. Troppe persone.
Fortunatamente era molto presto e quindi nessuno sembrava accorgersi di loro.
- Se devi lasciarmi qui, finisci di parlare almeno..-
Sussurrò Chris, come se fosse pronto a ricevere una fucilata.
Tom lo odiava per questo, per il suo modo di fare da cucciolone innocente.
Faticò a deglutire.
- Abbiamo dei bei ricordi... Ci vogliamo bene..-
Chris fece un sorriso amaro.
Non era quello il termine giusto ed entrambi lo sapevano.
- Facciamo finta di non aver mai superato alcun confine. Possiamo rimanere amici, lo sai... Possiamo rimanere fratelli...-
Ora era Tom che aveva messo su l'espressione da cucciolo.
- Noi due siamo fratelli quanto Loki e Thor. Non abbiamo nulla da spartire.-
E con queste parole, Chris si allontanò, trascinandosi dietro il proprio trolley.
Tom si sentì doppiamente ferito.
In altre occasioni forse avrebbe perfino riso ma adesso sentiva come se sia lui che Loki fossero capitolati.
E lui era forse così differente da Loki?
Si sarebbe rialzato, sì, come Loki aveva fatto tante volte ma il punto era come, perchè adesso Tom si sentiva rotto tanto quanto il dio dell'inganno.
Si avviò alle biglietterie in silenzio, con la morte nel cuore, affatto pronto ad affrontare un altro viaggio così lungo.

Jemma non era il suo tipo.
Non che al momento sapesse ben definire i propri gusti.
Non riusciva nemmeno a capire il proprio orientamento sessuale.
E questo era il vero problema.
Credeva di aver superato quella fase almeno quindici anni prima.
Era un uomo ormai e si conosceva.
O almeno credeva di conoscersi.
Chris era stato il primo ragazzo a cui si era davvero interessato e aveva sempre pensato che fosse tutto un mondo a parte, da non considerare nella sua sfera dei gusti, appunto.
Però tutta quella situazione e le parole di Chris lo avevano fatto riflettere parecchio.
Perchè non riusciva ad avere un rapporto duraturo con una donna? Sì, il lavoro, certo.
Ma era pur vero che in tutti quegli anni era sempre stato l'amante del biondone...
Quindi doveva considerare quello come rapporto? Di sicuro tutta quella tresca era durata più delle sue ultime tre fidanzate.
Jemma sicuramente non sarebbe rientrata neanche tra le possibili fidanzate.
Non la sopportava, era un odio scaturito non sapeva bene da dove ma non poteva minimamente pensare di poter passare più di una notte con lei.
Aveva acquistato il biglietto per ripartire tre giorni dopo.
Non se la sentiva davvero di tornare subito a Londra, sarebbe tornato in tempo per lo spettacolo serale e si sarebbe fatto sgozzare a testa in giù, come al solito, per la gioia di tutti.
Era andato in spiaggia per concedersi un po' di relax, doveva schiarirsi le idee.
Casualmente però incontrò proprio lei, Jemma, un'ex compagna di corso, trasferitasi in Australia.
Iniziarono a bere e in breve finirono in hotel.
Nessuno dei due aveva alte aspettative, avevano bisogno di sfogarsi e non si sarebbero lasciati sfuggire l'occasione.
L'indomani si sarebbero svegliati e non si sarebbero più visti.
Solo che Tom ne era uscito più provato di prima.
Non faceva queste cazzate da parecchio ormai, perchè adesso stava tornando indietro?
Non poteva agire in modo sconsiderato, Luke lo avrebbe ucciso.
Luke...
Rabbrividì solo al pensiero che una sera gli avesse detto che lo trovava carino.
Era stato detto come una battuta, era un po' brillo ma non ubriaco.
Si divertiva alla festa di compleanno della sorella.
Emma aveva insistito per invitare anche Luke, visto che sapeva quanto Tom non sopportasse i suoi amici, così lui avrebbe avuto qualcuno con cui chiacchierare.
Naturalmente Tom non voleva prendersi gioco del publicist, il ragazzo però si era quasi sentito insultato.
Non era da molto che gli aveva confidato di essere gay e l'ultima cosa che voleva era essere preso in giro da uno dei clienti a cui era più affezionato.
E poi la verità era che anche lui aveva bevuto qualche bicchiere di troppo e diventava molto suscettibile quando accadeva.
Alla luce dei recenti fatti, Tom non poteva fare a meno di chiedersi se quel commento non fosse uscito dal suo subconscio, se magari lo pensasse davvero.
Provò a focalizzare davanti agli occhi l'immagine di Luke.
No, decisamente era stata la birra a farlo parlare.
Decise di concentrarsi su Jemma quindi.
Gli era piaciuta?
Sì, aveva raggiunto l'orgasmo ma non era con lei che voleva essere.
E questo Tom non voleva ammetterlo.
Ma se fosse stata un'altra donna? Jamie magari? O Scarlett?
Finse di credere che gli sarebbe piaciuto di più, che non avrebbe sentito la mancanza di qualcun'altro.
Rimase a letto per quasi tutto il giorno, cercando di sbrogliare la matassa dei propri pensieri.
Più volte era giunto ad una stessa conclusione, che continuava a bocciare perchè inaccettabile.
Inaccettabile per chi?
Lui aveva bisogno di capire, aveva bisogno di sapere.
Si mise il cuore in pace perciò e, una volta tornato a Londra, decise che l'avrebbe fatto.
Chiese a Luke di raggiungerlo a casa e lì, dolorosamente lucido, gli chiese di baciarlo.
Inutile dire che Luke divenne una furia umana, che volarono insulti e minacce di denuncia ma poi, davanti al viso stravolto di Tom, così triste, confuso e solo, Luke capì che non era stata una richiesta stupida, era un grido di aiuto.
Fu un bacio lungo ma molto casto.
Luke dovette combattere contro se stesso per non andare oltre.
Tom non se ne era mai accorto o molto semplicemente non gli aveva mai dato peso ma Luke era cotto di lui.
Rimasero fermi a lungo poi, in silenzio.
Tom fissava il vuoto mentre con l'indice si sfiorava le labbra.
Fecero l'amore quella notte.
Chiamarlo sesso non era giusto.
Tom stentava a credere che si potesse avere un rapporto così delicato perfino con un uomo.
Con Chris era tutto diverso, la passione li faceva ardere e regredire ad una primitiva ricerca di appagamento, con Luke invece... Era come se il ragazzo stesse ancora lavorando, come se si stesse prendendo cura di lui come sul red carpet.
Tom corse in bagno più volte, quella notte, vittima dei conati di vomito che sentiva risalire e Luke gli tenne la fronte, lo pulì e lo rimise a letto con la stessa dedizione di una madre.
Fu così che iniziò quella specie di relazione tra di loro.
Ogni tanto la nausea tornava.
Il medico lo aveva rassicurato che si trattava di una semplice reazione allo stress.
Tom lasciò la fidanzata una settimana dopo quella strana notte.
Luke fece altrettanto con il proprio ragazzo.
Sapeva che non sarebbe durata, che quello sarebbe stato solo un breve capitolo per Tom ma non poteva lasciarlo da solo.
Chris era davvero scomparso dalla sua vita, pensò Tom, durante una delle solite corse al parco.
Niente più chiamate, niente più sms.
Lo aveva visto in tv per gli Oscars, era con Elsa.
Sembravano davvero una bella coppia felice.
Non si stupì di apprendere solo dai tweet in giro che i gemelli erano nati.
Non si aspettava che lo chiamasse per annunciarglielo.
Proprio durante quella corsa, fu lì che lo vide, da solo, mentre passeggiava.
E Tom perse un battito.
   
 
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