Crossover
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Autore: Therru    01/10/2014    0 recensioni
-BUONGIORNO, AVREI UNA RICHIESTA!
I membri dello Sket-Dan si rivolsero degli sguardi perplessi alla vista di quella ragazza dai capelli blu, trafelata e con un'espressione decisa dipinta sul volto, che trascinava un ragazzo sudato e apparentemente terrorizzato con una cicatrice sulla guancia.
(Salve a tutti! Questo è il primo cross-over che scrivo, un piccolo esperimento che mi è balenato in mente e che mi ha portata ad incrociare uno dei miei manga preferiti con uno dei miei anime preferiti! NB: Ho inserito i personaggi di Full Metal Panic nel liceo Kaimei e ho modificato qualche elemento per adattarli al contesto di Sket Dance... Spero vi piaccia e che vi faccia divertire almeno un po'! ^^)
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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-Aspetta un secondo.

A braccia conserte, Bossun fissò intensamente Sousuke, che non aveva cambiato espressione dal momento in cui Kaname l'aveva lasciato cadere per terra. Sporse il collo in avanti e strizzò gli occhi per ispezionare il suo viso, nella speranza di vederci anche il più piccolo movimento.

Anche Himeko era piuttosto incuriosita da quel ragazzo che sembrava avere quell'espressione accigliata stampata in faccia dalla nascita.
“Niente. Questo qua dev'essere un robot da combattimento o qualcosa del genere” pensò la ragazza.

-Niente. Questo qua dev'essere un robot da combattimento o qualcosa del genere... tu che ne pensi, Himeko?
-Non dire ad alta voce quello che penso, cretino!

-Scusate, potreste smettere di bisticciare e tenervi Sou- ehm...- Kaname si schiarì la voce, fermandosi prima di dire quello che realmente pensava di fare.
-...e dirmi se potete aiutarmi o no?
Bossun girò lo sguardo verso di lei.

-Ah, ma certo! Dunque, ricapitoliamo... vorresti che aiutassimo... scusa, come hai detto che ti chiami?
-Sergente Sousuke Sagara.

Himeko e Bossun si scambiarono un'occhiata perplessa, alzando un sopracciglio.

-D'accordo... Sagara, per distrarlo dalla sua fissa per le armi eccetera... giusto?
-Esatto!- esclamò Chidori, decisa.

-Oddio, non dirmi che ci tocca fare da balia a un altro fissato come Shinzo...- sussurrò Himeko a Bossun.
Il leader sospirò. -Quindi... cosa ti aspetti che facciamo, scusa? Sagara avrà il diritto di avere le sue passioni, no? Vorresti semplicemente che ci facessimo una chiacchierata?

-Non m'importa!- sbottò Kaname, innervosita più che altro dalla presenza di Sousuke che non si era ancora pronunciato – e forse effettivamente era meglio così. -Potete farci quello che volete, basta che me lo togliate dai piedi e che lo facciate rinsavire un po' prima di quella maledetta recita!
“Hey, questo si chiama rifilare la patata bollente, cocca” si disse Himeko.

-Hey, questo si chiama rifilare la patata bollente, cocca. W
-SWITCH!
Kaname, sbigottita dal commento del quattrocchi, stava per ribattere, ma fu talmente sorpresa di sentire finalmente la voce pacata di Sousuke che si bloccò.
-Vi ringrazio per il vostro interessamento, ma non mi ritengo affatto un fissato come avete detto.

Kaname girò la testa verso di lui con uno scatto decisamente inquietante.
-Tuttavia sarebbe interessante ascoltare le vostre esperienze riguardo al supporto dei liceali, mi sembrate abituati ad assistere le persone...

-Hey, detto così non ci valorizza molto...- disse Bossun.
-Già, ci fai sembrare degli assistenti domiciliari che devono badare a dei vecchietti fuori di capoccia- confermò la bionda, che si rivolse in seguito a Kaname. -Ehm, Chidori... ti senti bene?

-Guarda, Himeko! Il fissato ha cambiato espressione!

Gli occhi di Sousuke si erano spalancati verso Chidori, la cui aura malvagia stava assumendo proporzioni incontenibili.

-E se aprissimo una finestra?
-
Bossun, guardalo! Sta perfino impallidendo!
“E non lo biasimo...” pensò Yusuke “Quella lì sta per esplodere”.

Nello sgomento generale, Kaname si alzò lentamente in piedi, tenendo lo sguardo fisso nel vuoto.

-Sousuke.

Il poveretto alzò lo sguardo verso la ragazza, sudando freddo. -Sì, Chidori...?

-Non vorrei essere nei suoi panni, sergente.
-
Taci, Switch!
I tre membri dello Sket-Dan si erano raggruppati dietro il divano, osservando la situazione tanto incuriositi quanto spaventati.

-Ascoltami- proseguì Kaname. -Questa non è una semplice chiacchierata con tre poveri sfigati della C che hanno deciso di perdere la faccia aiutando la gente a destra e a manca, chiaro?
-Senti un po', cocca...!
-Ha espresso decisamente la cruda realtà dei fatti, Himeko.
-
Questa è una soluzione definitiva... capito? Io stavolta non ti farò da balia, anzi, se ti azzardi a far saltare in aria qualcosa provvederò io stessa a far saltare quella tua testaccia vuota, e vedi di dare un taglio a quella tua maledetta fissa una volta per tutte, intesi?
Sousuke reagì in modo straordinariamente calmo (e coraggioso, data la situazione). -Chidori... non si tratta di una fissa, come la chiami tu...

Kaname afferrò la mazza di Himeko (Bossun dovette fermare quest'ultima per evitare spargimenti di sangue, dato che la bionda non apprezzava affatto che qualcun'altro toccasse la sua preziosa Cyclone) e prese Sousuke per il colletto.

Switch andò ad aprire una finestra.

-La visibilità stava diventando piuttosto scarsa.
-STAMMI A SENTIRE, SOUSUKE! COME HO GIA' DETTO A QUELL'OCA DEL CLUB DI TEATRO, C'E' IN BALLO L'INCOLUMITA' DELL'EDIFICIO, DEGLI STUDENTI E ANCHE LA TUA, VISTO CHE SE INTACCHI ANCHE SOLO MINIMAMENTE LA NOSTRA SCUOLA E LA MIA REPUTAZIONE TI FACCIO ESPLODERE QUEL CERVELLO BACATO CHE TI RITROVI! ADESSO TU RIMANI QUI SENZA FARE STORIE PERCHE' IO VOGLIO TORNARMENE A CASA SENZA SENTIRMI ADDOSSO LA RESPONSABILITA' PER TE, VISTO CHE DEVO SEMPRE FARTI DA BALIA, E AMMETTI UNA VOLTA PER TUTTE CHE SEI UN IDIOTA ED UN MALEDETTO FISSATO!
Mentre la ragazza tempestava Sousuke di insulti, i tre componenti del club guardavano la scena allibiti.
-Questa qui ci sa fare di brutto, con le strigliate...- Himeko sfiorò il gomito di Bossun, pallido come un lenzuolo e con le labbra leggermente sporte all'infuori.

-Potreste sfidarvi a duello, Himeko, sarebbe interessante.
-Sembra che le si sia incantato il disco...
La parlata di Kaname era diventata incomprensibile, e il povero Sagara, terrorizzato, sorbiva quella strigliata lunga eterna senza fare una piega.

-Hey, Chidori...- mormorò timidamente Himeko.

-Ci penso io! Basta voltare pagina! ♪
* * *
Nota dell'autrice: mi scuso per il disagio, ho ritenuto opportuno introdurre una delle tecniche di Roman.
-
Macché opportuno, se devi scrivere una fan fiction, che abbia un minimo di senso! I tuoi lettori non ci stanno capendo una fava, sempre che qualcuno legga questo obbrobrio!
-Himeko, dicendo così insulti anche noi.
-
Strigliare l'autrice non ti servirà a molto, tanto decide comunque lei...- sbuffò Bossun.
Mentre Roman mandava un bacio al suo “principe” sgattaiolando fuori dalla finestra, Kaname – che non capiva come mai la sua strigliata si fosse conclusa così di punto in bianco – lanciò un'occhiata decisamente confusa a Himeko.
-Ah, lascia perdere...- le disse lei con un gran sorriso -Succedono spesso vicende simili, da noi...

Kaname lasciò di nuovo cadere Sousuke per terra e si schiarì la voce. -Comunque... Non vorrei dover ricominciare, quind vi prego di aiutarmi- cioè, ehm... di aiutare lui. Capito, Sousuke...?- chiese al malcapitato, rivolgendogli un sorriso inquietante.
Sagara, tornato quello di sempre, la guardò sospirando.
-Sembra che io non abbia scelta. Sia, mi sottoporrò al duro allenamento della vita da liceale.
-Evviva!- gridarono in coro i membri dello Sket-Dan, mentre Kaname incrociava le braccia soddisfatta.
-Aspettate, perché stiamo festeggiando? Ci toccherà sorbirci questo fissato che pare pure peggio di Shinzo e ne siamo pure felici?!

-Himeko, non so se ti sei accorta che abbiamo sempre accettato a prescindere qualsiasi compito, anche se lo trovavamo indegno e pesante.

-Già.
-In fin dei conti, siamo gli “sfigati tutto-fare del Kaimei”.

-Già.
-Non dite queste cose!- Bossun si batté il pugno sul petto. -Io, il leader dello Sket-Dan, porterò a termine questo compito a costo della mia stessa vita! Il nostro dovere è aiutare gli studenti in difficoltà, siano essi militari fissati o giovani Yamamba dai capelli blu!
-Come...?- chiese Kaname.
-Ti stai gasando di nuovo, Bossun.
-Quindi- proseguì lui, sedendosi -Accettiamo l'incarico. Tanto non c'è mai niente da fare, qui.
-Com'è che adesso invece sembra che tu lo faccia solo per passare il tempo?!
-Insomma... è fatta? Posso lasciare qui Sousuke e andarmene?
Hime la guardò alzando un sopracciglio: -...Sai, con lui ti comporti come una madre con un moccioso ebete...
-Già, mi ricorda qualcosa- confermò Bossun.
-Se non vi ricordate cosa, andate a leggervi il 36° capitolo di Sket Dance! ♥
-SMAMMA, ROMAN!
-Bene!- esclamò Kaname, che sembrava essersi abituata alle leggi dell'assurdo che vigevano nella sede dello Sket-Dan. -Allora conto su di voi! Ci vediamo, Sousuke...
-A presto, Chidori.
I lunghi capelli blu della ragazza sparirono dietro la porta.
Kaname era convinta di aver fatto la cosa giusta... che sollievo non doversi occupare di Sousuke anche solo per un giorno o due!

-Alla fine... ci ha rifilato la patata bollente- disse Switch, tenendo gli occhi fissi su Sousuke, seduto di fronte a loro.

-Già.

  
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