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Autore: Susy07    01/10/2014    4 recensioni
Ciao ragazze. Questa è una storia sulla depressione. Ho preso spunto da un video visto su Youtube.
La protagonista soffre di una depressione che le sta lentamente divorando l'anima, che ho voluto immaginare come un corvo nero.
Solo l'arrivo di una persona speciale potrà aiutarla ad aprirsi e a capire che forse un modo per cacciare via questo maledetto corvo nero c'è! Spero leggerete, un bacione.
Susy
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Avevo un corvo nero.

 

Avevo un corvo nero una volta. Un corvo bellissimo, con delle piume talmente luminose da sembrare specchi. Eppure ogni volta che il corvo arrivava e si posava sulla mia spalla io diventavo improvvisamente triste. Accadeva nei momenti più insoliti, senza neanche un motivo. Semplicemente arrivava e si prendeva tutti i miei sogni, tutte le mie speranze ed io rimanevo sola. Sola con quel bellissimo e maledetto corvo nero. 

Più passava il tempo, più passavano i giorni e più il corvo diventava grande e bello e più veniva a trovarmi per portarmi via la felicità. 

Dopo qualche tempo compresi di essere l’unica a riuscire a vedere il corvo nero. 

Cercavo di non pensarci, di essere felice, ma lui non me lo permetteva. Arrivava e mi faceva sembrare più brutta, più vecchia. Mi sentivo così  frustata, mi guardavo allo specchio e provavo quell’enorme senso di sbagliato. Gli altri non se ne rendevano conto, loro andavano avanti, si divertivano, mentre io restavo sempre indietro. Io ero sempre la pecora nera del gruppo, quella che risponde male, quella che è sempre nervosa. 

Io non volevo… L’unica cosa che cercavo era qualcuno che mi aiutasse a cacciare via quel maledetto corvo nero. Eppure nessuno era disposto a farlo. 

Il corvo veniva e mi rubava l’appetito, mi portava via il sonno e la voglia di fare qualsiasi cosa. Tutto ciò che fino a quel momento avevo adorato fare improvvisamente era diventato monotono, noioso. Il corvo nero si stava impossessando di me, delle mie parole, del mio modo di chiedere aiuto. E più il tempo passava, più io assomigliavo al corvo nero, fino a quando, guardandomi allo specchio mi accorsi di essere io il corvo nero. Non ero bellissima, non ero perfetta come lui. Ero brutta, con profondi solchi al posto degli occhi. Troppo magra, troppo debole per far capire agli altri che avevo bisogno di loro. Mi sembrava di stare impazzendo, pensavo che non sarei mai riuscita a superarlo, fino a quando non è arrivato lui. 

Me lo ricordo benissimo, eravamo a metà trimestre quando i professori ci annunciarono che sarebbe arrivato un nuovo compagno di classe. Il suo nome era Ansel. 

Era bellissimo, non di quelle bellezze finte, però. No, lui era semplice, modesto, perfetto nella sua semplicità. Ansel tentò subito di fare amicizia con me, ma io lo rifiutavo, perché non volevo che anche lui fosse rovinato dal corvo nero. 

Eppure ogni mio modo di tenerlo lontano sembrava vano. Ansel riusciva a trovare sempre il metodo per starmi accanto. E quando parlavo con lui, quando mi perdevo ad ascoltare i suoi discorsi, a volte senza senso mi accorgevo che il corvo nero non provava nemmeno a venire. Era come se lui, con i suoi gesti, con le sue parole riuscisse a creare uno scudo tra me ed il corvo. La nostra bolla personale, che nessuno avrebbe mai infranto. 

Ma ciò non bastavo. Quando rimanevo sola, mi sentivo oppressa, senza via di fuga. Il corvo ormai era diventato impossibile da gestire da sola. Fu allora che trovai la forza di fare ciò che avrei dovuto fare sin dall’inizio. Parlai. Mi sfogai con Ansel di tutto, gli raccontai come mi sentivo ogni volta che il corvo nero arrivava. 

Fu proprio Ansel a consigliarmi di andare da uno specialista. Fu dura, ma alla fine capii che il corvo nero non era altro che l’emblema della mia depressione. 

Tornai ad essere felice, con l’aiuto di Ansel e dello psicologo. Ed il corvo diventava sempre più piccolo, sempre più indistinguibile. Mi sentivo libera, finalmente felice. Tutto perché ero riuscita a parlare. Tutto perché lui era riuscito a salvarmi. 

Non lo dimenticherò mai, non scorderò mai il suo modo di amarmi anche quando io non riuscivo ad amare me stessa. Ansel è riuscito a guardare oltre il mio silenzio, a percepire il segreto che custodivo. Lui mi ha salvato con il suo semplice starmi accanto, parlarmi, farmi confidare. 

Perciò se anche voi avete un corvo nero non abbiate paura di esso, perché non è altro che una parte di voi, che forse non se ne andrà mai via, ma che comunque diventerà sempre più piccolo, fino a quando non vi renderete nemmeno più conto di averlo accanto. 

Avevo un corvo nero, si chiamava Depressione. Ora è sparito. Ora io sono felice. 

 

Note dell’autrice…

 

Ciao ragazze! Non ho molto da dire su questa storia. Spero solo che vi piacerà e che la leggerete volentieri. Se mi conoscete sapete che ho scritto questa storia con il cuore e che ci ho messo una parte di me. Un bacione,

Susy

  
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