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Autore: dancingcharles    02/10/2014    1 recensioni
Contorta, eclettica, surreale...C e la sua vita!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Alex Turner, Altri, Jamie Cook, Matt Helders, Un po' tutti
Note: Cross-over, Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Il mix tra sonno, noia e leggera instabilità mentale ha dato vita all'essere qui sotto, siate magnanimi! Buona lettura!



Sono Carla e la mia vita si basa su poche cose:
  1. L’arte, nelle sue forme più varie;
  2. I vestiti;
  3. Le banane.
La prima perché sono una restauratrice, anche se a 6 anni il mio sogno fosse di diventare una stilista, quindi ho anche spiegato il perché dei vestiti. Non so se avete presente il “ragazzo morso da un ramarro”, bene, quella è l’espressione che sorge nella faccia dell’interlocutore di turno quando dico la mia professione, anche se devo ammettere che tutto ciò mi lusinga alquanto; mi spiego: so di essere “graziosa” o “bellina” ma loro mi fanno sentire una gran figa. No, al lavoro non dico “figa”. Una cosa che dico sempre è “crazy”, ma non al lavoro, è solo l’abitudine che mi è rimasta di quando sfottevo il mio manager ai tempi del volontariato per la Oxfam, figlio perso…sto procrastinando.
Ah per quanto riguarda le banane, insomma mi piacciono. In realtà siamo come Florence and the machine: Carla e le banane. Lovely (adoro quando lo dicono le vecchiette inglesi).
La mia professione mi ha portato a fare molte amicizie interessanti, anche con tipi poco raccomandabili, come ad esempio Dominic Howard, anche se lui l’ho conosciuto ai tempi dell’università tramite Lara. Come dicevo Lara è la mia ormai storica amica dai tempi dell’università, siamo state coinquiline, poi io sono diventata una “poshettona”, come adora chiamarmi Breana, quindi mi sono trasferita in una villa vicino Firenze insieme a Whisky, il mio dalmata posh. Ha pure il papillon. Gentledog.
Non che io ci stia molto in quella casa, ma è stato amore a primo mattone. Mi soverchiano soldi, ecco la spiegazione di mia madre; ad ogni modo ho ricevuto un’offerta di lavoro a Parigi, per l’anno prossimo, quindi dovrò trovarmi anche un’altra casa, con un armadio abbastanza grande, non ho la minima intenzione di lasciare qualcosa a Firenze. Mh.
Dovrei smetterla di pensare ed iniziare a truccarmi, la festa a cui mi ha invitata Dominic è tra due ore. Dove sono le mie Jimmy Choo gialle? Se le ho lasciate a casa di Emy m’incazzo, peggio ancora se sono state quelle due pesti a prendermele. Ah, Emy ,o Emilia, è mia sorella, invece le due pesti sono le mie due nipotine (Sveva e Arianna), sono andata a trovarle a Oxford visto che mi trovo a Londra per lavoro, ma mentre io volevo vedere loro, le pesti erano ansiose di vedere le mie scarpe.
i’m goin’ back to 505…sono in ritardo…” Va bene, basta, parto.
Mentre sono in auto facciamo un riassunto veloce delle mie varie amicizie:
Dominic Howard è proprio quello lì, il batterista, che ho conosciuto quando avevo 24 anni tramite Lara, che è inglese e non so come conosceva lui da tanto bla bla bla…Lui è il mio migliore amico, alcuni mi definiscono il suo femminile, ma non lo so, io mi vesto meglio. Rido tanto con lui, in effetti rido tanto e basta. Grugnisco anche, piccolo particolare. Poi c’è Breana, la consorte di Matt Helders, il batterista, tanto per essere originali. Lei la conosco perché…sì, non mi ricordo come o quando, forse in qualche festival, oppure una sfilata. Oh la conosco, anzi è una delle mie amiche più intime, nonostante la veda poco e mi chiami “poshettona”. Non sono posh!
Forse ci saranno Bellamy e Kate stasera, e gli altri tipi di Helders e cosa, cazzo, Sophie. Il “cazzo” era dovuto al mio alzheimer precoce, non al pensiero di vedere Sophie. Va beh ci saranno tante persone, inutile andarmi a intorcigliare il cervello.
Oh guarda, bordello, sono arrivata! Ma che è? Sto parlando come una scaricatrice di porto…
-“Salve a tutti, belli e brutti, ciao Bellamy!”
-“Come sei simpy…”
-“Lascia stare, darlin’, questo linguaggio non fa per te. Ma fatti abbracciare, è da tanto che non ti vedo, Kate non c’è?” dico col broncio.
-“Che amorevole pulzella, ma sei più alta o sono le scarpe? Kate è con Sophie a gallinare allegramente, forse c’è anche Breana con loro” dice con un sorriso un po’ ironico.
-“Ora le cerco, voglio gallinare anch’io. Dominic sta già facendo trasfusioni di saliva a qualche fiamma ardente o…?”
-“Boh, l’ho visto prima con una bottiglia di qualcosa bello potente, magari sta ocheggiando, non andiamo a pensare subito male, povera bestia…”;
Rido “Stasera abbiamo una grande varietà di volatili. Vado a salutare gli altri, ci si vede bellezza!”
Mi muovo di qualche passo e mi guardo un po’ in giro, luci soffuse, musica a palla, tante persone, tizie di dubbia sessualità e…Breana!
-“Breana, cuore del mio torace, porcello del mio ovile!”
-“Poshettonah! Come stai, tesoro? Quelle Jimmy Choo sono nuove. Sì, non so se sono più belle loro o tu.”
-“Grazie!” dico ridendo “Ad ogni modo tutto bene, solita vita, tu? Helders? I tipi? Sai che mi mancano alla lista?”
-“Parli come una di quelle drogate di nuove conoscenze, un’arrampicatrice sociale!”
-“Non è vero, sono solo tanto socievole, io…”
-“Ammettilo che vuoi solo conoscere Turner!” dice ironicamente  e continua “Ma sai che ho visto il tuo ex, John? Faceva da porta abiti alla sua fiamma in sottana che, tra l’altro, poco fa ho anche visto strusciarsi con Sergio coso, Pizzorno.”
-“Minchia, il karma è sempre in agguato!”;
-“Ma quale karma, avrai fatto la mavara, tu! Chissà quante gliene hai mandate…”;
Rido “Lo sai che l’ho lasciato solo per una questione di dignità, non me ne fregava più di tanto, poteva anche scoparsi l’intero pianeta, per quanto mi riguarda”
-“Quando ti innamorerai, se mai un giorno deciderai che il tuo lavoro non è anche tuo marito, allora le campane di tutto il mondo suoneranno e io sparerò tre palle di cannone…”
-“Oh, che descrizione colorata, dovresti darti ai romanzi rosa!”
Sento un “Oooooooh” e dopo mi sento abbracciata da quatto braccia quindi, se la matematica non è un’opinione e l’anatomia umana è sempre uguale, dovrebbero essere due persone: Helders e Howard.
“Ma guarda, le mie due gioie!”
-“Sei una ruffiana” mi dice Matt.
-“Ha preso tutta da me, ah ciao Jenna! Scusatemi un attimo…”
-“Che uomo di mondo è Howard, mh!” dico ridendo.
-“Uh, hai voglia, comunque non conosci Jamie, com’è possibile? Jamie questa è Carla, quella del lavoro posh…”
-“Le informazioni che fornite di me sono alquanto imbarazzanti, dovrei offendermi, comunque piacere di conoscerti Jamie” dico contenta, con le guance un po’ arrossate, mentre gli altri ridono.
-“Rieccomi, scusatemi ma sono tipo la madrina della serata…” dice Dom.
-“Dominique perchè auto-definirti la madrina della serata? Hai problemi di virilità?” dice Matt.
-“Tu, non offendermi Dommie-caro…” dico sarcastica.
Ad un certo punto noto che si sta avvicinando a noi un gruppo di persone, solo che, tra la luce soffusa e il caos del posto, non capisco chi siano. Poi, quando sono abbastanza vicini, distinguo Kate e Sophie, la quale alla mia vista, armata di romanticismo, urla:
-“Baby doll!”
-“Gesù, Sophie, sembra il nome di un personaggio di film porno! Non puoi gridarlo in pubblico!” esclamo, tra le risate generali; poi qualcuno, Turner forse, chiede: “Ma questo nome?” e Soph, sempre discreta, esclama: “Ma perché è sexy come un baby doll e dolce come una doll, guarda ‘sto visino, vah!” e mi stringe le guance come fanno quelle vecchie zie rompipalle…
-“Sì, penso che per questa sera di mie descrizioni imbarazzanti ne abbiamo sproloquiate abbastanza, no? Comunque io non ti conosco,Turner” dico, poi mi rendo conto di aver detto qualcosa di vagamente incoerente, mentre gli altri ridono; mi sento un giullare, certi momenti…
-“Neanche io ti conosco, baby doll. Ti conviene dirmi il tuo vero nome, o sarò costretto a chiamarti così per l’intera serata” mi dice Alex e io divento di un colore simile al vestito di Kate, rosso-magenta;
-“Giusto, sono Carla, piacere! Ma io avrei voglia di qualcosa da bere, voi volete qualcosa?” dico tra l’agitato e il confuso.
-“Baby ci porti un Manhattan e un White Russian?” mi chiede Breana, indicando anche il marito;
-“Ti aiuto a portare i drinks” mi dice poi Alex;
-“Ah” dico un po’ interdetta “okay” e ci dirigiamo verso il bar.
Mentre camminiamo lo guardo di traverso e mi rendo conto dei primi bottoni della camicia bianca sbottonati, della barba quasi rossiccia che inizia ad intravedersi e del mezzo sorriso, un po’ spavaldo, che ha disegnato in faccia. Poi i suoi capelli. Appartiene senza dubbio a quella categoria di uomini affascinanti che, nonostante non rientrino nei soliti canoni di bellezza, riescono ad apparire belli agli occhi di tutto il genere femminile. Beato.
Ad un certo punto mi chiede: “iniziamo con qualcosa di forte?” e io un po’ stupita per lo slancio: “eh?”
-“Dai un low kick!”
-“Ti avverto, se mi fai ubriacare sarai costretto a ballare con me!”
-“Lo dici come se fosse una minaccia! Devo spaventarmi?” ride;
-“No, ti affido i ricordi di questa sera, anzi ti conviene darmi ora il tuo numero prima che rischi di dimenticarmi di te già domani mattina…” dico con un cipiglio tutto serio. Forse troppo diretta? Ma lui ride e mi prende il telefono, poco dopo me lo ritorna fissandomi negli occhi con la stessa serietà usata da me, prima. Che fai flirti? Perché Carla, tu che hai fatto? Mi rispondo autonomamente.
-“Okay, diamo ‘sti cosi a Matt e balliamo, ti avevo avvertito…” dico sorridendo, forse un po’ troppo maliziosamente. Se un mio clone mi stesse guardando adesso, esclamerebbe: "potrei vomitare!"



 
 
  
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