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Autore: Yuki Kiryukan    03/10/2014    12 recensioni
Terza e ultima serie. Seguito di Awakening e Rebirth.
Ora a capo dello Scudo Rosso, Rebecca non può più permettersi di sognare: deve condurre una guerra e i Chimeri non sono più i suoi soli nemici.
Infatti, la prima persona con la quale la nostra protagonista dovrà confrontarsi è sé stessa, e tutti i sentimenti che albergano nel suo cuore.
Zach è finalmente al suo fianco, proprio come aveva sempre desiderato, ma le cose non sono più come una volta. Troppi avvenimenti hanno scosso il suo cuore e sembra addirittura aver dimenticato come amare.
La sua mente è ormai occupata dal desiderio di vendetta; quel profondo rancore rivolto alla persona che dovrebbe essere la sua famiglia: Jean Stain.
Riuscirà a riscoprire la forza dei sentimenti che l'hanno sempre spinta a lottare?
Esiste davvero quel miracolo chiamato amore, per cui vale la pena tradire?
Genere: Mistero, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yuri
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Cursed Blood - Sangue Maledetto'
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Carissimi lettori. 
Presumo che anche chiedere scusa sia superfluo. Anche se mi ci metto non riesco mai ad essere puntuale e di questo non finirò mai di chiedere perdono. 
Se sono qui ad aggiornare lo dovete solo all'aiuto instancabile che la mia amica FABIOLA mi da ogni volta. Se non ci fosse lei che mi da sostegno e non si stanca mai di farsi venire le idee più brillanti per farmi tornare la voglia di scrivere non so davvero cosa farei. 
Sempre grazie a lei ho delineato la piega che prenderà la storia d'ora in poi. Posso assicurarvi che è tutto più chiaro e, anche se non prometto nulla, vorrei e spero di poter aggiornare con più frequenza. 
Questo è il primo capitolo che muove veramente le acque! Quindi spero che possa piacervi!
Come sempre dedico il capitolo ai lettori meravigliosi che continuano a seguirmi con fiducia e pazienza. Non so davvero come ringraziarvi, sul serio. Vi voglio bene! 
Vi lascio al capitolo e spero mi facciate sapere cosa ne pensiate! :)
Un bacione e grazie mille!
Yuki!







                                        Il mostro dentro







  << Una a Denver, nel Colorado. Era dalle parti in cui vivevo, quindi me lo ricordo bene. Una sede, mmh, anche in Nebraska, si, ma non so dove di preciso >> 

 << Io sapevo di quella di  Dallas, ma è stata abbandonata da un bel po'. Credo ne avesse una a Silver City, nel Nuovo Messico >>  

  << Ah! Non dimenticare quella a Los Alamos, Ryan! Ce n'è una anche li, giusto? >>

  << Si, si. Anche quella >>

  << Io sono abbastanza sicura che ce ne sia un'altra a Nashville, nel Tennessee >>

Evidenziai con un cerchio rosso tutte le località indicatemi sulla cartina geografica. Mi portai una mano ai capelli: erano molto più numerose di quanto mi fossi aspettata.  << Com'è possibile che un uomo dato per morto da più di diciotto anni possa avere una rete così estesa? >> 

  << Magari ha avuto degli appoggi >> ipotizzò Kyle.

Seduta poco distante, Licya bisbigliò con poco entusiasmo:  << Genio! >> 

Kyle parve non udirla e fu meglio così.  Kim si grattò la testa  << Chi darebbe il suo appoggio a una simile diavoleria? >> 

  << Degli squilibrati quanto lui, rossa >> sputò Garreb.

  << Ah, su questo non c'è dubbio >> convenne Ivo. 

Amy scrollò le spalle  << Da chiunque Stain sia stato aiutato, i suoi appoggi sono certamente persone influenti se ha potuto munirsi di laboratori sparsi per tutto il paese >> 

  << Esiste anche la possibilità che Stain abbia assunto un'altra identità >> intervenne Julian. 

Annuii. Anch'io avevo pensato ad una simile eventualità. Spostai lo sguardo dalla cartina ai Chimeri:  << Voi non avete idea di chi possa essere in combutta con lui? >> 

Alcuni scossero la testa, altri ci pensarono su. Infine, Eleanor prese la parola:  << Io sono stata reclutata da Stain ma, una volta, in uno dei suoi laboratori, con lui ho visto un uomo. Non mi ricordo che faccia avesse e neanche come si chiamasse, ma era uno scienziato. Almeno penso >> si grattò la testa  << Non so quanto questo ti possa servire, in effetti >> 

  << Praticamente a nulla >> sbottò Garreb.

  << Mhp. Sono sempre più utile di te, infame! >> 

Kim, che si era seduta in mezzo a loro, - per “ragioni di sicurezza” aveva detto -  li fulminò con occhiate assassine  << Lo sapevo che mi sarei dovuta portare il mitra dietro... >> 

  << Tu sei stato il primo ad essere trasformato in Chimero da Stain >> intervenne Ryan, rivolgendosi a Zach  << Non ti viene in mente nulla? >>

Lui ci pensò su  << Nonostante mi avesse nominato leader, non conosco gli appoggi che potrebbe aver sfruttato. Mi limitavo ad occuparmi dei Chimeri che si aggiungevano al gruppo >>

Ryan fece un mezzo sorriso   << Me lo ricordo >> 

Eleanor guardò Misa  << Tu hai una super-memoria, no? Sai qualcosa? >>

  << Non posso ricordare cose che non so! >> si lagnò.

Ivo sbuffò  << Utilissimi questi Chimeri, insomma >>

Ryan lo congelò col suo sguardo freddo  << Vi stiamo dicendo tutto quello che sappiamo >>

  << Oh, non ne dubito >>

  << Cerchi rogne? >>

Zach ed Amy trattennero il biondo dall'alzarsi per sgozzare il torturatore, mentre Kim continuava a bisbigliare tra sé:  << Santi mitra. Quando servono non ci sono mai >> 

Mi portai le mani ai capelli. Eravamo un gruppo troppo eterogeneo per sperare di andare d'accordo. O per riuscire anche solo a portare al termine una sola delle missioni  che avevamo in mente di progettare.

La già scarsa sicurezza acquisita dal ruolo che svolgevo all'interno dell'organizzazione, stava pian piano scemando, lasciando posto all'angoscia e all'ansia. 

Una sensazione opprimente, che serviva a bloccarmi il respiro, dovuta al pensiero che, se qualcosa fosse andato storto, qualcuno di loro averebbe potuto rimetterci la vita. Com'era successo a David. Come per poco non era toccato anche a mio padre. 

La sola eventualità bastava a farmi sentire le ginocchia molli. Ero terrorizzata al pensiero di poter fallire su tutta la linea. Ma non era proprio per questo che avevo deciso di non piangere più? Di diventare più forte? Non era per questo che mi ostinavo a opprimere ogni sentimentalismo che ancora mi legava a Zach, colui che più di tutti mi ricordava la vecchia me stessa? 

  << ...e quindi abbiamo un club di scienziati pazzi >> disse Amy, probabilmente riassumendo un discorso che non avevo seguito   << Comunque, questo non deve farci sentire svantaggiati. Abbiamo anche noi le nostre risorse e possiamo essere temibili tanto quanto loro >> 

Invidiai la sia risolutezza, il suo mostrarsi sicura anche nelle situazioni più incerte. Mi sarebbe piaciuto rimanere stabile sui binari nello stesso modo in cui veniva naturale a lei.

Tamburellai il pennarello rosso sul tavolo  << Temo che l'unico modo che abbiamo per scoprire chi siano questi appoggi, sia scovare Stain. Quindi ci faremo bastare le informazioni che possediamo attualmente, con la speranza di poterne capire di più il prima possibile >> 

Julian incrociò le braccia  << Dunque? Cosa facciamo? >>

  << Organizzeremo delle squadre. In ognuna di esse ci sarà un Chimero come leader. Quindi cinque squadre in tutto. Poi... >> 

  << Un Chimero come leader?! >> sbottò Garreb, proprio come mi sarei aspettata. Non aveva perso un solo secondo  << Sei impazzita?! >> 

Anche se non avevano obiettato, i volti di Ivo, Kyle e Licya testimoniavano la loro disapprovazione. Un evento più unico che raro che i due spadaccini fossero d'accordo su qualcosa.

  << Prova a pensarci un momento invece di dare aria alla bocca, idiota >> intervenne Kim  << Sono loro a sapere la localizzazione dei laboratori, a conoscere Stain e i Chimeri a lui sottoposti. Ergo, i più adatti a prendere decisioni >>

Annuii perché la rossa aveva spiegato egregiamente la mia decisione.

  << No, non l'accetto >> s'impuntò il torturatore.

  << Non mi aspettavo lo facessi >> chiarii.

  << Bene, perché mai lo farò >>

Garreb stava mettendo a dura prova la mia pazienza. Non avevo bisogno anche di lui come ostacolo. Ne dovevo già affrontare fin troppi. Io ero il capo dello Scudo Rosso. Colei che si sarebbe fatta carico di tutto. Ed era giunto il momento che anche il temerario torturatore ne prendesse consapevolezza.  << Allora sei congedato >> risposi, imponendomi di non far tentennare la voce.

Lui sgranò gli occhi verdissimi  mentre il resto dei presenti rimaneva congelato sul posto.  << Cosa? >> fiatò.

  << Hai capito benissimo. Non terrai parte alla missione >> 

  << Non puoi farlo! >> abbaiò, alzandosi di scatto dalla sedia  << Non puoi pretendere che io resti qui mentre lei... >>

Nella stanza cadde il più totale silenzio. Un silenzio nel quale Hidd si premette una mano contro la bocca, con la consapevolezza di cosa si era lasciato sfuggire dipinta sul volto. Puntò su Misa uno sguardo così intenso che era difficile capire se volesse baciarla o strozzarla. 

Lo vidi arrossire. Un rossore che, ero pronta a scommettere, derivava più dalla rabbia che dal reale imbarazzo. Strinse forte i pugni mentre assumeva l'espressione di una bestia feroce e mi guardava come se fossi la prossima preda.

Sorressi con fierezza il suo sguardo tagliente e continuai:  << Posso fare questo ed altro. Hidd, sono il capo qui. Ed è mio pieno diritto decidere chi partecipare alla missione. Il tuo contributo sarebbe di particolare importanza ma se non sei disposto a collaborare, allora non posso ritenerti idoneo per questo incarico. Non mi servono i tuoi colpi di testa, tanto meno gesta avventate che possano mettere in pericolo l'intera squadra >>

Stentai a riconoscere la mia stessa voce. Avvertivo il peso degli sguardi dei presenti addosso ma non potevo permettermi il lusso di tentennare. Non mi era più concesso essere insicura.

Vidi Garreb irrigidirsi ed emettere, dal fondo della gola, un suono a metà tra un lamento e un ringhio. 

Ero perfettamente consapevole che tirare in quel modo la corda con un tipo come lui mi sarebbe costata cara, se non avessi saputo giocare bene le mie carte. Era uno degli elementi più forti, oltre i Chimeri, ed io stessa sarei sempre stata pronta a riconoscere il valore. 

Sicuramente non era secondo a nessuno in quanto a sete di vendetta. Era spietato e senza scrupoli, pronto a far valere le proprie opinioni anche con l'utilizzo della forza. La sua presenza o la sua assenza avrebbe deciso le sorti di tutti. Era oltremodo rischioso sfidarlo in quel modo ma era arrivato il momento che cominciasse a rispettare la mia autorità. Doveva rendersi conto che lo Scudo Rosso stava cambiando. Così feci leva sulla consapevolezza che sarebbe riuscito ad ingoiare l'orgoglio pur di scendere in battaglia.

Garreb mi guardò e la vidi con chiarezza. La scintilla dell'odio e della vendetta nel suo sguardo assassino. Una brace accesa che non aspettava altro che ci si gettasse addosso benzina per ardere qualsiasi cosa capitasse sotto tiro. 

  << Bene, Callaway >> sputò, pronunciando il mio cognome con voce densa di rancore  << Ma voglio lei nella mia squadra >>  puntò il dito contro la persona che meno mi sarei immaginata potesse ricevere le attenzioni di Hidd: la piccola Misa. 

La diretta interessata sbarrò gli occhi e spalancò la bocca,  lasciando scorrere lo sguardo basito prima sul ragazzo poi sul dito puntato in sua direzione. Io rimasi esterrefatta come tutto il resto del gruppo che fino ad allora aveva assistito allo scambio in un silenzio glaciale. E che adesso attendeva col fiato sospeso solo l'ordine definitivo. Da me. Il loro capo. 

La risposta che tutti si aspettavano. Quella che avrebbe accontentato Hidd. Ma che io non avrei concesso.

  << No >>

Se c'era una cosa che avevo capito era che Misa rappresentava in qualche modo una debolezza per il torturatore. E l'ultima cosa che volevo, erano distrazioni in battaglia. 

Alla mia ferma negazione, seguì altro silenzio. Altro ghiaccio. Ma questa volta, non durò a lungo.

Un attimo prima ero in piedi, l'attimo dopo annaspavo in cerca di aria, mentre il ginocchio di Garreb Hidd mi schiacciava i polmoni e le sue mani erano strette intorno alla mia gola.   << Io ti ammazzo!! >>

Lo sentivo scuotermi, la schiena che sbatteva ripetutamente contro il pavimento, mentre la vista mi si riempiva di chiazze nere e i rumori mi giungevano sempre più attutiti. 

Proprio quando mi aspettavo di perdere i sensi, una strana scossa di adrenalina iniziò a diffondersi nel mio corpo. 


“Vuoi farti mettere i piedi in testa così?”. 


Nei meandri della mia coscienza, riconobbi quella voce. Quella voce maledetta.


“ È ora di dargli una bella lezione. Non credi, Rebecca? Ne vale della tua credibilità”. 


“Non voglio far male a nessuno” pensai, spaventata a morte da me stessa. 


“Sei debole. E tutti continueranno ad approfittarsene se non dai una dimostrazione della tua forza. Affermi di voler cambiare ma così facendo non rimarrai altro che un'insignificante inetta”. 


La presa sul mio collo si fece più salda perché non riuscii più a portare aria ai polmoni. L'adrenalina che quella voce aveva prodotto era ancora in circolo e mi impediva di svenire. Mi fece tremare ogni terminazione nervosa ed improvvisamente mi sentii piena di ferocia. 

E mentre il mondo diventava rosso, fuori si scateva l'inferno.




                                                                                                                 ************************




Zach faceva ancora fatica ad accettare quanto Rebecca fosse cambiata. 

Sapeva che il suo tradimento – perché si, non poteva essere definito in nessun altro modo, anche se fatto a fin di bene – l'aveva sconvolta più di quanto meritasse. Sapeva di non avere il diritto di pretendere di essere perdonato. 

Ma se c'era qualcosa che si sentiva di dover pretendere era il sorriso della ragazza di cui era innamorato. 

Un sorriso che, ormai, era scomparso. Era stata la stessa Rebecca a confermare di non poter più tornare quella di prima. Una realtà che Zach non avrebbe mai accettato. 


“L'incanto di è sotto. E se c'è qualcuno che mi ha fatto svegliare dal sonno... quello sei tu, Zach”. 


Quelle parole le meritava in pieno. Eppure sentiva il petto oppresso da un peso che gli impediva di respirare.

Quando la guardava adesso vedeva una persona diversa. C'era la Rebecca capo del Red Shield davanti a lui. C'era la Rebecca che, come unico scopo, aveva quello di veder scorrere il sangue di Jean Stain. C'era una Rebecca che aveva congelato il suo cuore per la paura di soffrire di nuovo. 

Eppure, Zach ne era affascinato allo stesso modo. Il suo desiderio non svaniva, non l'avrebbe mai fatto. Anzi, gli infiammava il petto con una fiamma sempre più grande e vorace. 

Provava profondo rispetto per Rebecca ogni volta che faceva valere le proprie decisioni, che non si faceva intimidire da chi la considerava inadeguata o incapace di gestire una situazione come quella che stavano vivendo. 

E, anche se per lei ormai era un estraneo, la amava forse più di prima. 

Ammirò la fermezza che animava i suoi occhi mentre teneva testa al torturatore Garreb Hidd. Per quel poco che lo conosceva, si era aspettato una reazione del genere. Quello che non avrebbe mai potuto immaginare era che sarebbe arrivato al punto di aggredire Rebecca. 

Nello stesso momento in cui la buttò a terra, sgranò gli occhi e gli ci vollero alcuni secondi per capire cosa stesse succedendo. Con i riflessi migliorati dalla Chimera, lui fu uno dei primi a scattare in piedi. Fu seguito a ruota da Ryan e da un'urlante Misa. Amelia balzò sulla sedia e poi si creò solo un gran trambusto. 

Zach sentì il sangue affluire al cervello e provò il forte desiderio, per la prima volta dopo tantissimo tempo, di far scorrere sangue. Il sangue di una persona ben precisa. 

Voleva ammazzare Garreb Hidd con le sue stesse mani per quell'affronto. Nessuno doveva osare toccare Rebecca e sperare di poterne uscire indenne.

Fece per scattare verso di lui ma rimase impietrito quando vide cosa stava succedendo. Rebecca aveva afferrato con entrambe le mani i polsi di Garreb, che le stringeva la gola proprio come se volesse ucciderla sul serio. 

Non che Rebecca fosse debole, ma contro uno della stazza del torturatore – sopratutto incazzato com'era – non avrebbe avuto speranza. Per questo sgranò gli occhi quando vide la ragazza mettersi seduta e, di conseguenza, costringere il ragazzo ad indietreggiare. 

Stinse forte la presa contro i suoi polsi e li allontanò dalla sua gola. Rebecca si alzò e Garreb la seguì di rimando, con gli occhi sgranati dalla sorpresa. La rabbia era scemata per far posto a qualcosa di molto simile alla paura. 

Zach guardò Rebecca e, mentre un brivido gli attraversava la schiena, capì cosa doveva averlo turbato tanto: gli occhi della ragazza erano rossi.

Rossi come il sangue. 

Non pensava che sarebbe mai successo ma in quel momento ebbe seriamente paura di lei. Sentiva di trovarsi di fronte ad una completa sconosciuta.

Al suo fianco, sentì Kyle trattenere il fiato  << No... >> bisbigliò, e sembrava terrorizzato   << Non di nuovo >> 

Di nuovo? Era già successo che si trasformasse in quel modo?

Rebecca lasciò la presa sui polsi di Garreb e, con la mano destra, gli afferrò saldamente la gola. Zach non seppe mai spiegarsi come fu possibile, ma la ragazza lo sollevò da terra e aveva tutta l'aria di volerlo ammazzare. 

Se fino ad un momento prima era stato lui stesso a volerlo morto adesso temette per lui. E temette che Rebecca non sarebbe mai tornata quella di prima. 

Il torturatore emise un verso strozzato e annaspò mentre cercava inutilmente di liberarsi dalla presa mortale. Lei non fece una piega: si limitò a guardarlo con quelle spaventose iridi color cremisi. 

Come se il suo udito fosse stato inattivo fino a quel momento, di colpo sentì una raffica di voci e rumori attorno a lui. 

  << Qualcuno la fermi! >> 

  << Ma cosa le sta succedendo? >> 

  << Sono io che devo uccidere quell'idiota! >> 

  << Bechy! Per l'amor del cielo, torna in te! >> 

Zach ordinò ai muscoli di muoversi ma una figura scattò in direzione di quel tentato omicidio. Misa si aggrappò con tutte le sue forze al braccio col quale Rebecca teneva Hidd alzato.  << Rebecca! >> esclamò  << Lascialo! Lascialo! >> 

Immediatamente dopo, l'altro torturatore placcò la ragazza per le spalle  << Qualcuno mi dia una mano o lo ammazzerà sul serio! >>

Zach e Kyle si mossero quasi contemporaneamente. Il moro andò ad aiutare Ivo mentre Zach afferrò il braccio assassino  << Rebecca! >> urlò, con la speranza che la sua voce potesse raggiungerla. 

Rimase interdetto nel constatare quanta forza avesse la ragazza. Il suo braccio sembrava essere diventato d'acciaio. Non era normale. Poteva affermarlo con assoluta certezza. 

  << Rebecca! >> urlò ancora Misa  << Ti prego, non fargli del male! >> 

Fu allora che, come per miracolo, Rebecca annullò la presa. Misa sostenne il corpo molle di Garreb e lo portò con sé a terra.  Kyle ed il torturatore non lasciarono la presa su di lei, temendo che potesse esprimere altri comportamenti violenti ed incontrollati. 

Zach fece qualche passo indietro, basito, ed osservò come gli occhi rossi di Rebecca si posassero su Misa. 

La Chimero corrispose lo sguardo con occhi terrorizzati, velati dalle lacrime. Forse, ipotizzò Zach, fu proprio scorgere la paura negli occhi di Misa, una paura della quale Rebecca stessa era la causa, che consentì alla ragazza di tornare indietro. 

I suoi occhi tornarono lentamente al solito, splendido, azzurro. La bocca tremò e articolò qualcosa che potevano essere delle scuse. Poi, di colpo, svenne. 

Zach scattò in avanti e fu abbastanza rapido da prenderla, perché la stretta di Ivo e Kyle si era fatta improvvisamente molle. Era come se i due avessero paura a starle vicino. 

Il Chimero guardò la ragazza priva di sensi tra le sua braccia mentre sentiva il malcapitato tossire ripetutamente.. 

Alzò lo sguardo verso i presenti  << Cosa... cosa è successo? >>

Ma capì che nessuno avrebbe potuto rispondergli. Sui loro volti vedeva lo smarrimento e la paura.  

  <<  È... è una specie di mostro! >> esclamò quello che aveva capito si chiamasse Julian. 

  << Bechy non è un mostro! >> abbaiò Amelia fulminandolo con i suoi zaffiri  << Lavati la bocca dopo aver detto una cazzata simile! >>

  << Hai visto anche tu i suoi occhi! >> replicò l'uomo, indicandola. 

Eleanor incrociò le braccia al petto  << Di sicuro non era normale >> 

Kyle sbatté diverse volte le palpebre prima di dire:  << È successa la stessa cosa quando stava combattendo con Stain >> alzò gli occhi su Zach  << Dopo che lui... >> 

Si bloccò senza terminare la frase e scosse la testa. Aveva rinunciato a dare qualunque spiegazione. 

Amelia si avvicinò a Zach e tastò con una mano la fronte dell'amica. Rivolse al Chimero uno sguardo pieno di preoccupazione e lui non poté far nulla per consolarla: si sentiva nello stesso identico modo. Lanciò un'occhiata a Ryan, trovandolo pallido e dall'aria smarrita. 

  << Per adesso portiamola da Julia >> disse alla fine la ragazza  << Anche Hidd non se la passa troppo bene >> 

Misa annuì   << El, aiutami a portalo >>

  << Che? Non ci penso proprio >> 

  << Dammi >> intervenne Ivo. Strappò Garreb dalle braccia della Chimero e se lo caricò in spalla con uno sguardo severo. 

Nessuno proferì più parola ma tutti li seguirono nella sezione medica. Quello che avevano visto non poteva essere dimenticato, sopratutto esigeva una spiegazione. 

Julia impallidì nel vedere Rebecca priva di sensi. Gwen si premurò di indicare i letti in cui collocare i due incoscienti. 

Amelia raccontò alla donna quello che era successo e Zach osservò con crescente preoccupazione il suo colorito diventare sempre più pallido ad ogni parola. 

Quell'espressione non prometteva niente di buono. Niente di buono per Rebecca.

  << Occhi rossi? >>  chiese, gli occhi fissi nel vuoto   << Ne sei proprio sicura? >>

Amelia annuì mentre la ragazza chiamata Licya sbottò:  << Li abbiamo visti tutti >> 

  << Stava per ucciderlo sul serio >> intervenne Kyle che non aveva ancora recuperato un minimo di colore  << E sappiamo tutti che, per quanto Hidd possa essere insopportabile, Rebecca non farebbe mai niente del genere >> 

Julian serrò la mascella e ringhiò:  << Non accetto che il capo dello Scudo Rosso sia un mostro del genere! >>

Amelia lo fulminò ma fu Kim a parlare:  << Un'altra offesa a Rebecca e appena riprendo un mitra in mano giuro che ti vengo a cercare, e ti userò come bersaglio per il poligono. Chiaro? >> 

Ma l'uomo insistette:  << Che razza di capo è uno che è pronto ad uccidere i suoi uomini?! >> 

  << Rebecca non ucciderebbe nessuno! >> ribatté Amelia. 

  << Ma è quello che ha tentato di fare! >> 

  << Calmatevi!>> tuonò Julia  << Se non siete capaci di mantenere i nervi saldi, vi voglio fuori di qui all'istante! Mi sono spiegata? >> 

Zach fece un passo avanti e chiese alla donna:  << Tu sai quello che le è successo? >> 

Lei si sistemò gli occhiali sul naso   << Forse >> 

  << Allora devi dircelo! >> ringhiò Kyle. 

Il medico inspirò profondamente. Negli occhi c'era l'ombra del dubbio.  << Ho bisogno che mi chiamiate George e Dorian >> ordinò  << Li voglio qui. Subito! >> 

Dopo qualche secondo di immobilità, Julian emise un verso stizzito con la bocca e uscì. 

Amelia azzardò una domanda:  << Julia. Cosa... cosa sta succedendo a Rebecca? >> 

La donna crollò su una sedia girevole e si afflosciò come un fiore appassito. Sembrava che un enorme macigno le fosse piombato sulle spalle.   << Una minaccia che pensavo avessimo evitato >> 

Gwen si avvicinò e l'osservò scioccata. Zach era stanco di non capire.  << Spiegati meglio >> 

Julia alzò lo sguardo su di lui e rispose, col tono di una condanna a morte:  << Si tratta della Chimera dentro di lei >> 









  
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