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Autore: Mew_vale    04/10/2014    8 recensioni
La nostra storia parte dalla puntata 167, che però prende un' altra direzione. Marcella, anziche confessare tutta la verità a Betty, si è tenuta tutto per sè, provocando così l' allontanamento di Betty dall' Ecomoda la quale ha deciso di accettare la proposta di Michel e trasferirsi a Cartagnena. Nel frattempo, passano sei mesi e....
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Store di Ecomoda'
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ALTERNATIVE STORY


EPILOGO.




[ARMANDO]

Qualche giorno dopo la cena a casa di Betty, ho riunito lei, i miei genitori e Nicola Mora. Anche se Daniele mi aveva intimato di non pensarci nemmeno e detto a chiare lettere che non avrei avuto il suo appoggio, io ho deciso di fare ugualmente la proposta ai miei genitori, in anteprima ed in via ufficiosa, per avere il loro appoggio quando l’ avrei fatta in via ufficiale al prossimo consiglio di amministrazione.
“Mamma, Papà, Betty, Nicola… Vi ho chiesto di venire qui oggi per fare un annuncio.”
“Un momento, non starà già per chiedere la mano a Betty, vero? Ecco perché non ha invitato il Signor Hermes, a quell’ uomo avrebbe preso un infarto!”
Mi ha interrotto Nicola Mora. Betty mi guardava con gli occhi fuori dalle orbite, come dimenticarlo!
“Nicola, per favore! Non si tratta di questo…”
“Va bene, Signori Mendoza scusate!”
“Dicevo… Io volevo presentarvi in via ufficiosa la mia proposta per coprire i buchi all’ Ecomoda e completare l’ organico. Mamma, Papà voi sapete benissimo che, al di là, di quanto successo in passato Betty e Nicola sono due professionisti in gamba! Non vorrei tirare fuori una storia che mi fa orrore ormai anche se ne sono io il protagonista, ma vogliamo ricordare che Nicola Mora ha saputo trasformare un capitale iniziale di 80mila dollari in una fortuna immensa! Un vero economista, un genio! E non ci dimentichiamo dell’ ottimo lavoro che ha svolto nei mesi in cui ha lavorato all’ Ecomoda!”
Ho affermato, toccando le spalle a Nicola.
“Grazie mille Dottor Mendoza!”
“E cosa dire di Betty…”
Quindi mi sono avvicinato a lei e le ho sorriso, cingendola con il braccio.
“Questa donna non ha solo salvato la mia vita, ma anche l’ azienda, che è la vita di tante persone… Quella dei Valencia, di mia sorella Camilla, e la vostra. Se non c’era lei a mettere una pezza sui miei errori, a quest’ ora la tua azienda papà, sarebbe chiusa. E’ vero che Beatrice era mia complice, ma non dimentichiamoci che era anche una mia subordinata e ha solo eseguito i miei ordini… Betty è una donna in gamba, brillante… Qualcuno può benissimo dire che sono di parte, il che sarebbe vero, ma ce ne siamo accorti tutti vedendo cos’è stata capace di fare nei suoi mesi si presidenza. Queste due persone conoscono l’ Ecomoda meglio delle loro tasche! Io vorrei proporre al consiglio la re-integrazione di Nicola Mora con Direttore Amministrativo, mentre vorrei affidare a Betty la Vice Presidenza Commerciale. Per quanto riguarda il ruolo che aveva Marcella, i suoi compiti potremmo dividerceli io e Betty, così facendo potremmo risparmiare un importante stipendio dirigenziale… Daniele Valencia boccerà questa mia proposta in partenza, ho bisogno del vostro aiuto.”
Mio padre, visibilmente colpito dalle mie parole, si è fermato un secondo a pensare. Lui e mia madre si sono lanciati un’ occhiata. Ho osservato Betty che mi guardava quasi basita, con le lacrime agli occhi ma felice per ciò che ho detto di lei e per la sorpresa che le ho fatto. Le ho sorriso, e ci siamo baciati.
“Armando, il tuo discorso non fa una piega. Sappiamo benissimo che persone siano Nicola e Betty, e che professionisti preparati e i gamba come loro non si trovano facilmente. Per quanto riguarda la tua proposta, per l’ Ecomoda sarebbe un’ affare e un piacere riassumerli. Sì Armando, avrai il nostro appoggio al consiglio di amministrazione!”
Ho abbracciato i miei ringraziandoli, e lo stesso ha fatto Betty.
“Beatrice, vogliamo che tu ti senta a casa qui.”
Le ha detto mia mamma, la mia stupenda fidanzata l’ ha ringraziata con le lacrime agli occhi. Io ho sorriso, sorpreso di come adesso anche le piccole cose mi facciano un effetto nuovo, travolgente.
Io mi ero già fatto tutti i miei conti prima di proporre la cosa ai miei: sapevo che avrei avuto il voto dei miei per un totale di tre voti, quattro con quello di Gutierrez. Gli conveniva votare per la mia proposta! Ho messo in bilancio che Marcella e Mario non sarebbero stati presenti, quindi i voti contrari sarebbero stati tre: Daniele, Ugo e Maria Beatrice. E così è stato. La mia proposta è stata approvata con un voto di scarto. Daniele ne è uscito sconfitto per l’ ennesima volta e sen’è andato con la coda tra le gambe. E’ la storia della tua vita Daniele Valencia!
In seguito, Nicola ha accettato la proposta lavorativa dell’ Ecomoda e si è licenziato dalla società di Michel. Mi dispiace per lui, ma io ho adocchiato per primo due professionisti come Betty e Nicola, anche se tra i due preferisco di gran lunga Betty!
Marcella? Marcella, dopo la riconciliazione mia con Betty, ha deciso di prendersi una vacanza non so dove, e non mi interessa. Non so se la rivedremo presto all’ Ecomoda, ad ogni modo io e Betty sappiamo che dobbiamo preparaci a questa eventualità.
Mario non l’ ho più visto né sentito… Ho perduto l’ unico amico che abbia mai avuto, ma meglio così. Avrei dovuto continuamente girarmi per parlarli, dato che è rimasto indietro, è rimasto in un mondo di eterna leggerezza dal quale tutti devono uscire prima o poi. E in ogni caso, qualcuno che non ti comprende, che deride la tua vita, i tuoi sentimenti, che deride e non rispetta la donna che ami può definirsi tuo amico?
Così sono passati due mesi… Io e Betty abbiamo continuato a vederci in azienda, e nel mio appartamento per stare insieme, soli, con tutto il mondo fuori. Non potrò mai scordare la nostra “seconda prima volta”. Non sono fatto di ferro, fremevo dalla voglia ma era una frenesia molto diversa dal passato: non era puro desiderio, ma era desiderio, passione, dolcezza… E quando tutto questo avviene con qualcuno che, oltre al corpo ti conquista anche la mente, si tramuta in amore: sì, perché solo con una donna ho fatto l’ amore nella mia vita.
Una sera in particolare, ho messo tutto il mio cuore in quell’ amplesso. Volevo che quel momento fosse perfetto, che tutto fosse meraviglioso: dalla cena, al dopocena, fino al risveglio. La mattina dopo mi sono alzato di buon ora per preparare la colazione. Come regalo, una rosa rossa con diamante allo stelo. Quando Betty lo ha visto è rimasta con la bocca spalancata e mi ha guardato con il cuore in gola.
“Armando, cosa significa?”
Mi ha detto con la voce tremante. Io ho spostato il vassoio, e mi sono inginocchiato sul letto. Prendendole la mano le ho detto:
“Betty… Io mi chiedo ogni singolo giorno della mia vita come tu abbia fatto ad innamorarti di me! Quando mi hai conosciuto ero lontano anni luce dall’ essere un uomo, e soprattutto un uomo meritevole di amore. Io vivevo nel mio mondo fatto di superficialità, apparenza. Ero chiuso in una campana, senza accorgermi di quanto fosse soffocante. Poi sei arrivata tu: con gli occhi bassi stavo in fila con i disillusi, tu mi hai raccolto come un gatto, e mi hai portato con te. Ed è a te che chiedo di non lasciarmi andare mai, di restare sempre al mio fianco, perché senza di te non sono nulla! Betty, mi vuoi sposare?”
Betty, commossa, si è portata una mano alla bocca dopo di che è riuscita a malapena a pronunciare un “Sì”. Meno male, quell’ attesa mi metteva un’ ansia!!
Prima del matrimonio, nella sacrestia, mio padre mi ha ribadito ancora una volta quanto fosse fiero di me. Mi ha detto che sapeva che avrei trovato la mia strada, la giusta strada, e anche se non c’è stata Marcella ad accompagnarmi, come loro speravano, sanno che è andata così perché solo così doveva andare. E io non gli ringrazierò mai abbastanza per il regalo che mi hanno fatto: mentre mi specchiavo e mio padre mi aggiustava la cravatta ho udito avvicinarsi una voce che conoscevo, ma che non sentivo da tempo. Mio padre mi ha sorriso e quando mi sono voltato non credevo possibile che il giorno del mio matrimonio avrebbe potuto essere più bello ancora.
“Camilla!”
“Ciao fratellino…”
L’ ho abbracciata forte, i nostri genitori erano commossi. Insieme a lei anche i miei nipotini e suo marito.
Dopo la cerimonia, lei e mia moglie si sono subito piaciute! Betty ha ottenuto la piena approvazione da tutti.
Essendoci sposati in regine di comunione di beni, Betty è diventata azionista dell’ azienda. Il che ha permesso che le mie dimissioni da presidente, siano state accolte per poi votare Betty a presidente: così doveva essere fin dall’ inizio, io le ho solo tenuto in caldo il posto.
I giorni a venire sono stati tutti belli… Ma il culmine è stato nove mesi fa. Diciamo che all’ Ecomoda non si può avere un segreto, che dopo due secondi viene pubblicato sul “Racchie Magazine”!
“Betty! E’ vero che sei incita?!”
Le ho detto, piombando nel suo ufficio. Lei ha spalancato gli occhi.
“Come lo sai??”
”In corridoio non si parla d’ altro! E’ vero?”
“Non dovevi saperlo così, ma perché le cose non vanno mai come progetto io?!”
Mi ha risposto mortificata. A me non importava nulla del modo in cui l’ avevo saputo saputo, ero troppo agitato dalla notizia. Mi sono avvicinato, l’ ho stretta a me e l’ ho guardata negli occhi, già lucidi.
“E’ vero?”
“Sì amore mio, sono incinta.”
Le ho sorriso, e l’ ho stretta forte forte a me…
“Amore mio, non vi lascerò soli neanche per un secondo!”

Vengo destato dai miei pensieri dalla voce di mia moglie.
“Armando!!”
Grida, mentre si aggrappa ai mobili per non cadere.
“Armando, presto ci siamo!!”
“Cosa vuoi dire?”
“ARMANDO! Si sono rotte le acque, ci siamo!”
“Vado a prendere gli attrezzi in cantina…”
Rispondo, con una calma assurda. Mia moglie mi tira addosso un cuscino.
“ARMANDO! SMETTILA DI DIRE SCIOCCHEZZE! Vai a prendere la borsa e andiamo in ospedale, Camilla sta per nascere!”
Spalanco gli occhi, rendendomi finalmente conto che sto per raggiungere una nuova tappa della mia evoluzione da adolescente trent’enne a uomo: sto per diventare padre.


[BETTY]

Sto sfogliando il mio vecchio diario, mi lascio andare ai ricordi. Quando lo chiudo, me lo porto al petto e mi accarezzo il pancione, penso a quanto sia cambiata la mia vita negli ultimi tre anni. Fino a non molto tempo fa ero l’ ultima ruota del carro, nemmeno l’ autista di un autobus mi prestava attenzione per fermarsi. Ero impaurita, ingenua, non sapevo niente della vita e la vita non sapeva che esistevo. Varcata la soglia dell’ Ecomoda, non avrei certo immaginato che la mia vista sarebbe stata stravolta… Incrociando gli occhi di Armando per la prima volta, non avrei certo potuto immaginare che sarebbe diventato mio marito e il padre dei miei figli. Mi addormento, sognando di ripercorrere gli ultimi mesi.
Di Marcella e Mario, non abbiamo più avute notizie e ovviamente ci tengo a non averle. Soprattutto di Mario Calderon! Quell’ uomo non ha un minimo di amor proprio, figuriamoci per gli altri! Come ho perdonato ad Armando tutta quell’ orribile storia, l’ avrei perdonata anche a lui se solo non avesse calcato la mano leggendo io mio diario e continuando, imperterrito, a prendermi in giro, a fare la predica ad Armando, solo per convincerlo a vivere come lui. Mario Calderon non diventerà mai uomo. Per quanto riguarda Marcella invece, non posso avercela con lei. Nolente o dolente, sono io che le ho rovinato la vita, tanto quanto mio marito. Dopo la sua vacanza ha presenziato ai consigli di amministrazione per qualche tempo, circa due mesi, dopo di che è sparita. Il suo ritorno credo sia stato più difficile per lei che per noi… Anche se sapeva benissimo che, rientrando in azienda, avrebbe trovato me e Armando mano nella mano. Naturalmente ci siamo confrontate, un giorno, casualmente, ci siamo trovate sole in sala del consiglio. Dopo le solite domande di circostanza, le ho chiesto come fosse andata la sua vacanza, Marcella ha risposto che le è servita. Abbiamo scambiato poche parole. Sia io che Armando sapevamo benissimo che, dopo quella sera a casa mia, non si sarebbe sbottonata oltre. La cosa importante, è che non è tornata sul piede di guerra, si è limitata a controllare lo stato dell’ azienda e dei punti vendita, finche un giorno di un anno fa circa, ha smesso di venire.
La mia vita è stata un susseguirsi di sorprese da allora, la prima poco dopo la scomparsa di Marcella, Armando mi ha chiesta in moglie. Non potrò mai scordare le sue parole!
“…con gli occhi bassi stavo in fila con i disillusi, tu mi hai raccolto come un gatto, e mi hai portato con te.”
Io potrei dire la stessa cosa… Ero nella fila degli innamorati disillusi, convinti di non trovare mai qualcuno di speciale, di non essere mai ricambiata, di non essere mai notata. Ma Armando mi ha dato questo e ben’ altro.

Vengo svegliata dal campanello. Mi dirigo in soggiorno e noto che Armando guarda la tv.
“Torna sul divano, vado io così faccio due passi.”
Gli dico. Osservo il postino dal display del citofono, quindi apro.
“Mendoza Pinzon?”
”Certo, dove devo firmare?”
“Qui Signora, ecco la raccomandata. Buona giornata e felicitazioni!”
Mi dice il gentile postino, indicando la mia pancia che ha ormai raggiunto proporzioni cosmiche.
“La ringrazio!”
Incuriosita, apro la busta e leggo:

" Ad Armando Mendoza Saenz e Signora Beatrice Pinzon Mendoza.
Daniele Valencia e Patrizia Fernandez sono lieti di invitarvi alle loro nozze, che avranno luogo presso la Cattedrale di Sale, il giorno 27 Settembre corrente anno.
I futuri sposi ringraziano per la vostra eventuale presenza, e vi chiedono di confermarla o meno entro il 10 Agosto.
Saluti, da Daniele e Patrizia. "


Questa poi!! Leggo la partecipazione con gli occhi fuori dalle orbite, cascando dall’ albero delle giuggiole. Da quando Daniele Valencia e la bionda finta stanno insieme? E si sposano?? Non faccio a tempo a dire “bha” a mio marito, che si farà grasse risate, perché il pavimento si bagna. Mi porto una mano al ventre, e la partecipazione di nozze di quei due stupidi casca esattamente sulla pozza del mio liquido amniotico. Questa notizia ha sconvolto anche mia figlia!
“Armando!!”
Grido, mentre mi aggrappo ai mobili per non cadere.
“Armando, presto ci siamo!!”
“Cosa vuoi dire?”
“ARMANDO! Si sono rotte le acque, ci siamo!”
“Vado a prendere gli attrezzi in cantina…”
Risponde con una calma assurda. Ma insomma!! Gli tiro addosso un cuscino per svegliarlo fuori.
“ARMANDO! SMETTILA DI DIRE SCIOCCHEZZE! Vai a prendere la borsa e andiamo in ospedale, Camilla sta per nascere!”
Vedo Armando spalancare gli occhi. Ci siamo, la mia vita sta per essere sconvolta in meglio ancora una volta.


FINE.




VENTISETTE ANNI DOPO.




[Armando]

Sono sulla soglia della chiesa mentre aspetto impaziente l’ arrivo di mia figlia. Non mi sembra ancora vero, il tempo è proprio trascorso! Butto un occhiata dentro la chiesa, vedo tutti gli invitati accomodati e impazienti, quanto me, che arrivi la sposa. Confesso che ci ho messo un po’ di tempo ad accettarlo… Non capivo perché, con tanti uomini al mondo, mia figlia avesse scelto proprio lui. Ma devo dire che la mela è caduta molto lontano dall’ albero, e questo mi rincuora. Non avrei mai permesso che la versione Junior di Daniele Valencia avesse sposato mia figlia, senno! Magari quel ragazzo è stato adottato? Non vedo altra possibilità.
Ho sempre pensato che il primo dei miei figli a posarsi sarebbe stato Diego, ma è finita com’è finita… Mi auguro che questo matrimonio vada meglio, e per cominciare che si celebri! Ma la vedo dura senza la sposa… Osservo ancora dentro la chiesa e roteo gli occhi al cielo. Qualcuno ha informato la bionda finta che è al matrimonio di suo figlio e non ad uno spettacolo di lap-dance di cui lei è la prima ballerina? Evidentemente era destino che i Mendoza e i Valencia si imparentassero, che croce!
Vedo finalmente arrivare l’ auto d’ epoca bianca cabrio, noleggiata per l’ arrivo della sposa. Mio Dio, quanto è bella… Mi passa davanti agli occhi un flash in cui vedo mia moglie attraversare la navata centrale della chiesa, quasi 28 anni fa. Mia figlia è bellissima. Indossa un abito a sirena disegnato e realizzato da lei stessa: con il corpetto a cuore, molto stretto. Questo esalta la sua figura snella. Il vestito è decorato da romantiche rose in pizzo, e la parure di diamanti da un colpo di luce. Camilla mi raggiunge, io le sorrido e le accarezzo leggermente i suoi capelli neri, non voglio rovinarle l’ acconciatura. La prendo sotto braccio e ci avviamo verso l’ altare mentre inizia a suonare la marcia nuziale. Adesso che la cubista e Daniele Valencia si sono tolti di mezzo, riesco a vedere lo sposo. David è sorridente, e mi sembra anche piuttosto agitato. Lo so bene… David viene verso di noi, quindi li “consegno” mia figlia. E’ ora, vecchio Armando Mendoza di farti da parte. Dopo aver dato una pacca sulla spalla a David, prendo posto accanto a mia moglie, in prima fila. Diego e Lorenzo, sorridono e strizzano l’ occhio alla sorella, in attesa che arrivi il momento di porre la loro firma in qualità di testimoni.
“Signori, siamo qui riuniti per unire nel sacro vincolo del matrimonio Camilla Mendoza Pinzon e David Valencia Fernandez. Questi due giovani hanno scelto di unirsi nel matrimonio, per sacralizzare il loro amore. Una volta pronunciati i giuramenti, l’ unione sarà indissolubile, quindi se c’è qualcuno che ha una valida ragione per cui questo matrimonio non debba essere celebrato, lo dica ora o taccia per sempre.”


A PRESTO…




Spero che il finale vi sia piaciuto, e che la chicca del seguito vi garbi! Prima di scrivere il seguito (che nella mia mente ha già preso vita), vorrei finire l’ altra fanfiction su Betty e quella su JeA, quindi ci sarà da aspettare un poco! Sperando che la storia vi sia piaciuta, vi ringrazio per aver letto e commentato. Alla prossima!
CREDITI: Nel capitolo ho citato un verso di Jovannotti - " A te".
   
 
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