Ned - Scuola Di Sopravvivenza
Due Gocce Nell’Oceano

- Come sono andate le verifiche? - gli chiese Cookie con il suo proverbiale sorriso amichevole.

Lo sguardo di Ned cadde nel vuoto, mentre reggeva senza forza la rivista, e il soffitto sembrava crollargli addosso.

- Le ho passate, ma forse ho sbagliato quella più importante... -

Già, era andata proprio così. Cookie lo stava guardando stranito, ma qualsiasi altra parola non avrebbe saputo descrivere meglio quel momento.

Come poteva essere stato così stupido?

Nessuno dei due si era mai accorto di nulla. Probabilmente quel qualcosa tra loro c'era sempre stato, sospeso nel nulla fin dal primo giorno, ma avevano semplicemente preferito attribuire il loro rapporto e la loro complicità all'amicizia.

Poi a un certo punto, da una parte e dall'altra, qualcosa era scattato.

Ned, immobile come una statua di sale al centro dell'atrio, si ricordò di quel giorno in cui, come per magia, l'aura di Moze si era tinta d'oro, facendo assomigliare la ragazza ad un vero e bellissimo angelo. Era successo esattamente come aveva detto lui: quando avrebbe incontrato la persona giusta, l'avrebbe riconosciuta dalla luce che brillava attorno a lei.

E ripensando a quel momento, si maledì per non aver colto quel chiaro segnale: Moze era la ragazza perfetta per lui.

Se solo avesse dato retta alle sue stesse parole, invece di ignorarle e di piangersi addosso per la partenza di Suzie, forse sarebbe andata diversamente.

E oggi, al posto dello spilungone brasiliano, avrebbe potuto esserci lui.

Invece l'aveva persa.

Ed era stata tutta colpa sua.

Negli ultimi giorni aveva rivolto tutte le sue priorità allo studio, ai voti e alle verifiche; per cercare di nutrire quelle scarse speranze di essere ammesso al liceo, era arrivato addirittura a trasformarsi in un'altra persona. La cosa buffa, se così si poteva definire, era che era pure riuscito nella sua missione, e quando l'aveva scoperto aveva creduto di non essere mai stato così felice.

Ma così facendo, si era completamente dimenticato del resto del mondo. L'ansia per quegli esami e il terrore di non essere promosso lo avevano reso cieco a tal punto che non si era nemmeno reso conto di quello che gli stava succedendo intorno.

Moze aveva sempre ritenuto di essere più intelligente di lui, e questa volta forse aveva ragione. Lei era stata la prima a capire che qualcosa era cambiato, a pensare a loro come una coppia. Doveva averlo fatto, altrimenti perché quel test?

Lui non si era mai nemmeno immaginato un'eventualità del genere. Eppure, c'era stato un breve attimo in cui aveva realizzato che insieme avrebbero potuto significare qualcosa. Purtroppo per lui, però, era stato proprio in quell'istante che l'uragano nemico Faymen si era abbattuto sulla Polk, spazzando via e rovinando tutto.

Faymen Phorchin.

Ora Moze stava con lui.

Faymen Phorcin. Fin dalla prima volta in cui ne aveva sentito parlare, Ned aveva notato come quel nome contenesse una piccola caratteristica, che in fin dei conti poteva sembrare pure simpatica. Ma quel giorno, gli stava risuonando nella testa con la stessa violenza di una tempesta, ancora più evidente, e persino irrisoria nei suoi confronti.

Facendo attenzione alla pronuncia, si può scoprire come il nome del brasiliano possa anche essere letto "fame and fortune".

Quelle che aveva Faymen, e che Ned si poteva soltanto sognare.

Perchè in fondo si trattava di questo. Faymen possedeva tutto: era alto, affascinante, simpatico, di buona famiglia, un astro nascente del calcio e apprezzato da tutti.

Lui invece era... com'è che lo chiamava Loomer? Tappetto, sfigato, pivello, addirittura "mutande tra le chiappe". Beh, tutte cose che piacciono alle ragazze, non è vero?

Quindi, perché Moze avrebbe dovuto lasciare il bel carioca per mettersi con lui?

Moze gli aveva concesso una possibilità, e lui, pur senza saperlo, l'aveva bruciata.

Sarebbe mai più riuscito a percorrere quei corridoi senza provare rimpianto, per Moze, e rancore, per colui che gli aveva sottratto la cosa più importante della sua vita?

Perché, sì, adesso era pronto ad ammettere ciò che per troppo aveva nascosto a sé stesso: era innamorato della sua migliore amica Moze.

E quel che lo faceva sentire ancora più strano era che i sentimenti che stava provando non erano gli stessi che, fin dalla prima elementare, diceva di provare per Suzie.

Stavolta sembrava più bello, più vero, più giusto.

Amare quella meravigliosa ragazza dai grandi occhi marroni.

Ed era proprio per questo che per niente al mondo si sarebbe arreso. In quei tre anni aveva resistito ai bulli, agli insegnanti fuori di testa e ai pasti disgustosi, e di certo adesso non si arreso con Moze.

Faymen aveva vinto il primo round, ma la partita non era ancora finita. E alla fine dei giochi, Ned avrebbe permesso al suo cuore di alzare al cielo il trofeo: Moze.

Perciò, da domani: via al piano Gordy!

Con la consapevolezza che, in ogni caso, si sarebbe trattato di uno spettacolare quanto spericolato tuffo nel vuoto. C'era davvero tanto in ballo: un'amicizia, che rischiava di uscirne irrimediabilmente compromessa; una serenità e una felicità, che solo con lei poteva sperare di trovare; e un amore, quello vero.

Però, cavolo, perché se nella sua Guida di Sopravvivenza c'era sempre stato tutto, stavolta che ne aveva veramente bisogno non riusciva a trovare uno straccio di dritta?