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Autore: varis    09/10/2014    0 recensioni
questo è un mini racconto, mini diario che ho scritto anni fa, tutti i fatti sono di mia pura fantasia, divertitevi
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Johnny Rotten
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Giorno 8
Caro diario,
Come va? Oggi ti scrivo già dal pomeriggio e penso che sarà una delle poche volte che lo farò, come sai sono una gran dormigliona, scherzi a parte, sono qui per raccontarti una cosa che mi é successa ieri, un sogno. É stato un sogno molto strano però bellissimo, beh... Ora non so quanto si possa definire strano, comunque ora capirai tutto: ero a Londra con i miei genitori e più precisamente mi trovato al "100 club" prima facemmo una visita al museo poi entrammo nel locale vero e proprio, io ero inebriata da quel posto e da quei profumi che si trovavano in quella stanza, ogni volta che scrutavo con lo sguardo quel posto per imprimermelo nella mente mi comparivano davanti agli occhi le immagini del locale ai bei tempi del punk, quando i pistols suonavano li dentro... Ero come in una specie di trans e i miei occhi erano coperti come da una benda che non mi permetteva di vedere il presente ma solo il passato  e nella mia testa risuonavano: "anarchy in the u.k." , "god Save the queen" , "did you no wrong"*  improvvisamente, e senza accorgermene iniziai a cantarle sul quel palco.. Su quel palco mi sentivo a casa, sentivo di aver trovato il mio posto nel mondo, avrei voluto con tutta me stessa essere nata in quei tempi  d'oro, tempi che avrei voluto fossero stati anche miei, non tanto per scrivere una nuova pagina nella storia di questo movimento ma quanto per incontrare i miei idoli tanto sognati : Per incontrare da giovane Johnny Rotten, per sentire dal vivo i sex pistols di una volta e magari ... Di incontrare Sid prima della sua morte... Ero sul palco che cantavo quando ad un tratto sentii qualcuno entrare nel locale, io stavo già immaginando che fosse un dipendente pronto a sgridarmi perché stavo sul palco (perché detto tra me e te non so se si poteva stare li sopra) quando vedo che si dirige verso i miei e iniziò a parlare tranquillamente e dopo alcuni minuti vedo che inizia a venire verso di me, tentai di mettere a fuoco a vista, ma ahimè, la sala era troppo in ombra per riconoscere qualsiasi persona quando ad un tratto ancora nel ombra mi disse: "canti proprio bene" avrei potuto riconoscere quella voce in mezzo ad altre mille, ero certa che si trattava di lui ma non ci potevo ancora credere. Mi sentivo sopraffare dalle emozioni, lui fece un altro passo avanti e io lo potei ammirare in tutto il suo splendore ... Era proprio lui, sua "altezza reale" Johnny Rotten!! In quel momento mi sentii svenire, in quel momento non riuscì a dire niente, sentivo che impulsivamente stavo stringendo i denti come se non avessi voluto far uscire neanche una sola parola, forse per non rovinare il momento, ci fissammo per molto tempo, e per un attimo ho creduto che stessimo parlando con le nostre menti, sentivo di trovarmi in un altro posto, quasi su un altro pianeta e in  quel momento esistavamo solo noi... Stavo cercando il coraggio e la forza per dire qualcosa, avrei voluto dire qualsiasi cosa, beh... Non qualsiasi l'ideale sarebbe stato dire "grazie del complimento" e magari fargli un sorriso ma non potevo sperare di riuscire a fare tutte queste cose perché mi conosco quando sono agitata in genere o sto zitta, o dico delle cavolate o peggio ancora inizio a balbettare un po'... Quando lui mi precedette e mi disse "sai mi assomigli molto?!" Quelle parole furono come dei macigni legati ai miei piedi che mi tiravano verso gli abissi più oscuri, mi sentii sprofondare.. Avrei voluto con tutto il cuore rispondergli e invece mi venne tipo un attacco  isterico, sentivo   una prima lacrima percorrermi il viso cosi scappai in bagno, anche in quel bagno mi sembrava di vedere le immagini del passato, era un piccolo corridoio con una lampadina gialla e davanti a me c'erano le due porte una per gli uomini e l'altra per le donne, sembra quasi un bagno di un bar malfamato stile "telefilm americano" sulle mattonelle bianche c'erano ancora tutte le scritte e i disegni fatti a quei tempi e  io le stavo accarezzando con la mano quasi come se stessi cercando un contatto tra il presente e il passato, improvvisamente mi soffermai su una scritta la quale diceva "long life to the sex pistols"  io mi appoggiai a quella scritta, quando lo sentii dietro di me, e ad un tratto mi abbracciò, avrei voluto stare cosi per sempre, il suo abbraccio era stupendo sentivo le sue mani sui i miei fianchi, le sue braccia mi coprivano come per proteggermi, sentivo il suo petto sulla mia schiena, ma forse la cosa più bella era sentire il suo respiro sul mio collo, quella fu una sensazione indescrivibile... E poi purtroppo mi svegliai... Adesso devo uscire domani devo andare dalla psicologa e forse le racconterò del sogno a domani
 
  
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