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Autore: Dragonero    09/10/2014    0 recensioni
Nel continente di Endiness, tre ragazzi hanno intrapreso il loro viaggio. Si tratta di Barstow, un mercenario, Silvana, una girovaga e Adhara, una nobile. Ma oltre che allenare e catturare pokémon, dovranno vedersela con la guerra nella regione di Serdio (per cominciare), più altre peripezie. Il cammino per giungere dalla campionessa, sulla Luna che Mai Tramonta, sarà lungo e difficile.
Genere: Avventura, Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Barstow estrasse la spada molto velocemente e si mise a lottare contro Fruegel, aiutato da Silvana che scagliava frecce, mentre Horace e Lloyd si studiavano a vicenda.
Lloyd sembrava albino. Aveva capelli argentati e occhi rossi come il sangue, la sua pelle bianca era bellissima e priva di imperfezioni, per questo aveva numerose fan. Ma Lloyd era impegnato con la bella Lenus, a quanto pareva albina anche lei, tanto bella quanto maleducata, a detta di molte. Ma a questo Lloyd non sembrava importare granché. Il fascinoso capopalestra di Lohan era sbucato fuori dal nulla e per un po' di tempo aveva fatto da consigliere a Re Albert, per poi passare all'impero nemico e passare numerosi segreti di guerra a re Doel di Serdio Sud. Questo passaggio di informazioni era costato la vita a molti civili e soldati di Basil. Tra i civili erano morti alcuni dei pokémon di Horace, i genitori dello stesso e molti suoi amici. Viceversa Horace, nella guerra contro Sandora, aveva ucciso il fratello di Lloyd, senza nemmeno rendersi conto di chi fosse. Questo aveva scatenato le ire del capopalestra e da allora aveva cercato incessantemente Horace per vendicarsi, ma non solo, voleva recuperare una cosa che il cavaliere aveva preso, una cosa molto preziosa: una megapietra. Le megapietre erano molto rare. Undicimila anni prima ci fu una guerra molto violenta fra la razza Alata, umani e Pokémon. I primi detenevano il potere maggiore e schiavizzavano le altre razze per loro divertimento. Ma un giorno molti coraggiosi umani, seguiti da altrettanti pokémon, altrettanto coraggiosi, furono nominati cavalieri pokémon, in grado di rovesciare il potere. Per poterlo fare i tre pokémon leggendari Xerneas, Yveltal e Diancie forgiarono delle pietre speciali, che avrebbero donato ad alcuni pokémon prescelti una nuova forza, una nuova, devastante, evoluzione. Le pietre, denominate megapietre, potevano essere attivate tramite monili particolari.
Gli alati, non preparati a un simile potere, tentarono di creare dei pokémon in grado di distruggere gli avversari: fu così che nacquero Mewtwo e Genesect. Ma loro due da soli non poterono niente. La guerra che nacque terminò con la fine della razza alata. Caddero in molti, pokémon, umani e alati, ma alla fine furono questi ultimi a soccombere e i superstiti sparirono dalla circolazione in breve tempo. Da quel lontano giorno le megapietre e i monili a loro legati si persero, dopo alcune centinaia di anni già quasi nessuno a Endiness conosceva la leggenda dei megapokémon, rimanevano solo pochi saggi che continuavano a studiarne il fenomeno.
Una di queste megapietre era in possesso del fratello di Lloyd e dopo averlo ucciso, Horace la trovò, senza sapere che cosa fosse. La prese e la portò con se.
-Il giorno che hai ucciso mio fratello, 8 mesi fa, ti sei appropriato di una cosa che gli apparteneva. La rivoglio.-
-Fratello? Cosa? Io non so nemmeno chi fosse tuo fratello!-
-E' vero, lui per te non ha un nome né un volto, hai ucciso molti soldati quel giorno e lui era uno dei tanti. Fatto sta che pagherai per averlo ucciso e riavrò quello che gli hai sottratto.-
-Non so di che parli!-
-La pietra, razza di idiota! Hai trovato sul suo corpo una pietra colorata, no?!-
-...aspetta, credo di ricordare. Uccisi un soldato effettivamente, qualche mese fa, che aveva ai suoi piedi un gioiello molto particolare. Io non depredo i cadaveri, non sono quel genere di persona, ma trovandosi per terra non lo collegai al soldato.-
-Beh era suo e ora io lo rivoglio. So che lo porti sempre con te.-
disse Lloyd, poi aggiunse con un pericoloso ghigno sulle labbra: -Ti ho tenuto d'occhio.-
-Per questo hai rapito Silvana e fatto fuori buona metà della mia cavalleria, oltre che averne imprigionata l'altra metà?! Solo per uno stupido gioiello?!-
Silvana si mise a pensare velocemente, aveva finito le frecce e le occorreva un diversivo. Prese la sfera di Jared e la lanciò in aria: -Jared, dai fastidio a Fruegel ma non farti colpire, fai attenzione!-
Starly pigolò e poi si lanciò addosso al gigantesco avversario, distraendolo. Barstow ne approfittò e lo trafisse alla pancia con la propria spada, rigirandola al suo interno per aprire uno squarcio. Gridò a Silvana di non guardare, l'immagine di interiora che si riversavano al suolo non era un bello spettacolo al suolo... ma non accadde nulla! Fruegel si mise a ridere, scacciò Starly con un colpo del dorso della mano e poi spinse via Barstow con un calcio, restituendogli pure la spada dopo essersela sfilata dalla pancia. Inorridito Barstow pensò: -E' immortale?!-
Lloyd proseguì a parlare: -Si, per uno stupido gioiello e ora restituiscimelo!-
No. Non poteva essere un comune gioiello se per colpa sua erano morti dei soldati ed erano stati imprigionati degli innocenti. Con un movimento fulmineo Horace raggiunse Silvana e Barstow e disse loro che dovevano andare via, non avrebbero potuto fronteggiare nemici così potenti. Silvana allora ebbe l'illuminazione che cercava. Chiamò Jared a se, che fortunatamente non aveva risentito dello schiaffo di Fruegel e gli ordinò di usare Doppioteam a ripetizione. Il pokémon obbedì finchè la sala non fu coperta da immagini di Starly. Lloyd ringhiò, non vedeva niente e doveva ripulire la “scena” finchè era in tempo. Chiamò in campo un pidgeotto e gli ordinò un attacco raffica per mandare via tutte quelle copie.
Il pidgeotto obbedì, ma quando tutto fu tornato normale, dei tre e dei loro pokémon non c'era nessuna traccia.

Si fermarono solo molto più avanti, erano praticamente quasi alla prateria. Ma non potevano continuare, dovevano riposare per forza o sarebbero crollati. Si fermarono quindi in un granaio abbandonato. C'era molta paglia ed era distante dalla strada principale, quindi magari potevano riposare senza esser disturbati, in ogni caso decisero di fare turni di guardia e Horace, che era quello più resistente, decise di fare il primo assieme ad Olympus. Mentre loro se ne stavano seduti fuori, acquattati nell'ombra, dentro Silvana e Barstow stavano parlottando, invece che dormire, guardando i loro pokémon. Tabitha stava dormendo accanto a Jared, con le piume tutte gonfie. Gale stava giocando a nascondino con André e Wing. Nel senso che il primo si nascondeva per non essere disturbato, ma gli altri due lo trovavano comunque e lo disturbavano.
-E quindi sei scappata perchè eri promessa in sposa, eh?- la prese in giro Barstow, mettendosi su un fianco e osservandola. Silvana sorrise, suo malgrado. -Già. I miei hanno fatto tutto senza consultarmi, io ho sempre odiato queste cose. Non volevo sposarmi e così sono fuggita via.-
-Adesso che cosa farai? Horace mi sembra una brava persona, non vuoi provare a stare con lui?-
-No. Non si tratta di essere o meno una brava persona, Horace è troppo vecchio per me. E poi è la mia vita. Non vedo perchè debba darla via a qualcuno che non amo... la mia vita.-
A Barstow fece ridere la puntualizzazione di Silvana: -Guarda che ho capito, maliziosa.-
-Non sono io la maliziosa, siete voi uomini, per questo ho puntualizzato!- rise lei.
-Si, perchè voi donne non ci pensate mai? Ma fammi il favore!- rise a sua volta Barstow.
-Certo che ci pensiamo, ma al contrario di voi uomini manteniamo meglio il controll--AHAHAHAHHAHAHAHA! Sei divertente! Posso assicurarti che non è vero.-
-E tu che ne sai? Ah... aspetta, non sei vergine?-
-Capricorno.- rispose con aria furba il mercenario.
Silvana prese una manciata di fieno e gliela gettò addosso: -Piantala di prendermi in giro! Hai capito che intendo!-
Barstow soffiò via il fieno che gli era finito in faccia e sorrise sornione: -Avevo una ragazza fino a poco tempo fa. Non è vero che riusciva a mantenere il controllo. Erano più le volte che lei cercava me che non il contrario.-
-Oh..- Silvana gli si avvicinò: -Ed esattamente cosa non ha funzionato fra voi?-
Barstow fece spallucce: -Non ero innamorato di lei. Era bella, eccezionale, intelligente, simpatica... ma non la amavo. Mi annoiava. Era troppo perfetta.-
-Questa si che è bella. Avevi la donna perfetta e ti annoiavi?-
-Beh, sentirsi dire sempre di si non è mica così bello. Dopo un po' ci si annoia...- disse lui, sbadigliando. Silvana scosse la testa: -Io so dire di no. Al mio futuro marito dirò sempre no, io non sono una di quelle che va dietro ai primi uomini che le fanno due moine.-
Barstow sogghignò: -Voglio vederti alle prese con tuo marito, in un futuro non molto lontano, dove lo supplicherai di farlo nei posti più improbabili! Altro che dire di no. Non ci riuscirai se lo amerai davvero.-
-Quanto mi dai sui nervi!- Stavolta Silvana gli si gettò letteralmente addosso, cercando di riempirlo di scapellotti e dargli pizzicotti. Fu così che Horace fece irruzione, incavolato nero, facendo nascondere Wing, André e Gale sotto lo stesso cumulo di fieno: -Sentite, non mi interessa se intendete mettervi qui e farlo sotto le mie orecchie, ma cercate di fare piano o attirerete tutte le guardie nell'arco di centosetteventimillantamila chilometri!- ruggì.
-Che numero è?- domandò Barstow con aria innocente mentre Silvana, arrossendo, se ne tornava nel suo angolino. Horace lo mandò a quel paese con una parolina non molto fine, poi tornò fuori per il suo turno di guardia con Olympus. Barstow si girò verso Silvana per scherzare ancora, ma quella era girata di spalle, quindi la lasciò in pace, assopendosi poco dopo nella paglia del granaio assieme a lei.
  
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