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Autore: Dragonero    09/10/2014    0 recensioni
Nel continente di Endiness, tre ragazzi hanno intrapreso il loro viaggio. Si tratta di Barstow, un mercenario, Silvana, una girovaga e Adhara, una nobile. Ma oltre che allenare e catturare pokémon, dovranno vedersela con la guerra nella regione di Serdio (per cominciare), più altre peripezie. Il cammino per giungere dalla campionessa, sulla Luna che Mai Tramonta, sarà lungo e difficile.
Genere: Avventura, Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Wing, Jared e André avevano imparato ad andare d'accordo, nonostante si fossero visti sommariamente, in brevi pause fra un tratto di strada e l'altro. Erano passati due giorni dalla fuga da Hellena e Horace, Silvana e Barstow avevano deciso di restare un po' nelle praterie per allenarsi, così se avessero avuto a che fare con altri nemici sarebbero stati più pronti di prima a un possibile scontro.
Era ora di pranzo e Silvana stava cucinando alcune bacche, Barstow invece si stava allenando con Horace a colpi di spada e i tre cuccioli si stavano annoiando, considerato che Gale osservava lo scontro del suo allenatore con Olympus accanto e Tabitha sulla testa.
André, il totodile, si guardò attorno: erba ovunque, alberi pochi, figuriamoci le rocce. A un certo punto però Jared raggiunse i suoi amici pigolando e indicandogli una direzione: evidentemente aveva trovato qualcosa di divertente. Wing fu il primo ad avviarsi e il primo a sentire gli squittii indispettiti di due pokémon. -Wig?- si affacciò oltre alcune frasche e vide un Plusle magrolino darle di santa ragione a un Pichu dall'occhio pesto.
-Todai!- André scattò in avanti e colpì Plusle con graffio, allontanandolo. Ma questo scatenò le ire del topo elettrico, che caricò alcuni colpi di scintilla verso il coccodrillo e a random anche verso Jared.
Il pichu si alzò in piedi lentamente e si appoggiò a Wing, il quale lo aiutò come poteva, chissà come mai i due stavano litigando in quel modo.
Ne seguì un inseguimento e poi una rissa senza quartiere, dove Plusle cercava di buttar giù i suoi disturbatori e Wing cercava di far rinvenire il Pichu. Alla fine una piccola scossa raggiunse anche il suo sederino. Pessima cosa. Il turtwig si voltò con aria assatanata, così arrabbiato che Jared e André si allontanarono alla chetichella, a testa bassa, infilandosi fra le frasche. Plusle invece accolse con gioia il suo avversario, per lo meno non lo avrebbe buttato giù in soli due attacchi. Ma c'era una brutta sorpresa per Turtwig: Plusle non era solo. Con un sogghigno gridò: -Pla! Plasl!!- e dall'erba spuntarono un pikachu grassoccio e dall'aria bulla e un Minun magrolino come il plusle, forse erano fratelli. Wing non sembrò scoraggiarsi, con un verso di rabbia iniziò a lanciare foglielama ovunque, nel tentativo di allontanarli dal Pichu, che nel frattempo era svenuto ed era a terra.
Pikachu schivò alcune foglie e contrattaccò con attacco rapido, spedendo turtwig zampe all'aria. Plusle e Minun usarono altruismo e si caricarono di energia. Le cose non si mettevano bene, per fortuna però Silvana e Barstow erano vicini.
-Coraggio André! Usa Ira su Plusle!- Barstow era tornato accompagnato dal suo coccodrillo e da Silvana con Jared.
-Jared, vai, usa Azione su Minun! Wing, rialzati e usa ancora foglielama su Pikachu!-
I tre pokémon attaccarono praticamente in sincrono, adesso per lo meno potevano sperare di allontanare i tre pokémon selvatici e aiutare il Pichu! Eppure Plusle e Minun erano avvantaggiati sui loro avversari.
-André, ti sostituisco con Gale, ritorna!-
-TOTO!!- Totodile evitò il fascio di luce della pokéball e scosse la testa.
-André, non fare i capricci!-
-Jared, forse è meglio se anche tu...-
-Rrrrrly!!!- niente da fare, non volevano cedere. All'improvviso un bagliore si diffuse dai tre pokémon in campo: Wing divenne più alto e più lungo, sul suo dorso spuntarono due cespugli distinti. Le ali di Jared si allungarono, il becco divenne più affilato e il ciuffo sulla testa divenne più definito. Per finire Totodile divenne più tozzo, il suo muso più stondato e le sue zanne più grandi e affilate. Si erano evoluti tutti e tre. Plusle, Minun e Pikachu si spaventarono e scapparono via, nessuno di loro tre preferiva avere a che fare con tre pokémon evoluti.
-Ragazzi, che bello!- sorrise Silvana, prendendo Jared su un braccio e chinandosi ad accarezzare il suo Wing, ora evoluto in grotle.
Barstow invece si mise ad accarezzare il suo Croconaw, con orgoglio.
-Oh, povero piccolo...- Silvana si accorse di avere ai suoi piedi il piccolo Pichu: -Beh, un pokémon elettrico in squadra mi serve, lo prenderò con me.- prese una pokéball e delicatamente la appoggiò sul corpo del piccolo topo, la sfera lo risucchò e dopo pochi istanti la luce sul pulsante si placò, Pichu era preso. -Bene, torniamo al fuoco, così potrò curare... uhm... Tomo.-
-Bel nome!- sorrise Barstow, poi disse: -Dopo pranzo ti dispiace fermarti alla fattoria Mumu? So che vendono del latte molto buono, mi piacerebbe comprarne un po' da portare nel nostro viaggio.- disse, avviandosi verso il profumino di stufato di bacche. Silvana scosse le spalle, non ci vedeva niente di male.

Passato pranzo Barstow si accorse con piacere che Tabitha stava meglio, ancora la sua ala non era del tutto a posto, quindi la allenò con moderazione, facendole intanto imparare alcuni attacchi utili per combattere e difendersi. Pichu si rimise in sesto velocemente grazie alla pozione, ma era ancora stanco, quindi Silvana lo lasciò riposare nella sfera, mentre lei e Horace raggiungevano la fattoria Mumu. Era una fattoria nel bel mezzo della prateria, costruita a fianco di un fiumiciattolo, composta da un mulino, da un granaio, un fienile, due stalle, innumerevoli pollai e un'abitazione. Barstow sembrava conoscere la figlia del fattore, si assentarono quasi subito insieme e insieme rimasero per un bel po'.
Silvana pestava i piedi: -Abbiamo comprato il latte che voleva, se non ripartiamo subito arriveremo tardi!- sibilò, di fronte alla porta di ingresso della fattoria, mentre si guardava attorno per vedere se vedeva arrivare il Mercenario senza senso del tempo.
Horace sogghignò: -Gelosa?-
Silvana roteò gli occhi: -Mio Arceus!! DUE giorni! Ci conosciamo da DUE giorni e mezzo, come puoi anche solo pensare che già provi qualcosa per lui?! Pensi che io sia quel tipo di donna?-
-No, ma stavo scherzando, te la sei presa un po' troppo eh?- la provocò lui, rischiando di prendersi una bella badilata in faccia. Ma Silvana scosse la testa e pestando i piedi si avviò giù per il sentiero.
-Ehi! Ehi ehi ehi, dove vai?! Non allontanarti troppo, ricordi cosa ti è successo l'ultima volta?!- la ammonì Horace, preoccupato. Silvana sbuffò: -Lo so! Lo so! Vado solo ad allenare un po' i miei pokémon, tanto quel deficiente non torna!-
Quel deficiente, come lo aveva soprannominato Silvana, in effetti stava facendo due moine alla figlia del fattore. La conosceva da molto tempo e se ne era innamorato in tempi recenti. Gli dispiaceva allontanarsi, ma una volta tornato dal suo viaggio, decise, l'avrebbe chiesta in moglie... peccato che la piccola Josephine fosse un tantino volubile... e materialista. Aveva messo subito in chiaro che non lo avrebbe sposato se non fosse tornato campione. O almeno ricco. Ma il cervello degli uomini va in tilt quando si trovano davanti una ragazza di cui sono innamorati, quindi in quel momento Barstow vedeva davanti a se una bellissima sirena, buona, gentile, generosa e intelligente. Niente meno.
Horace alla fine si stancò di aspettare e andò a cercare quel furbastro, chiedendosi dove fosse finito. Una volta trovato ringhiò e lo prese per il collo: -Stiamo facendo tardi, te la sei lisciata a dovere, ora andiamocene da qui, non intendo tardare un secondo di più!- puntualizzò, trascinandosi dietro il Mercenario sbaciucchione.
-Argh... aas-aspettah! Devo prima ricevere una cosa!!-
-Ricevere?-
Barstow si riprese e si avvicinò a Josephine: -Prima di andare vorrei quella cosa che mi hai promesso...- disse.
Josephine fece spallucce, si guardò attorno e poi si avvicinò a un recinto dove c'erano molti mareep che pascolavano. Ne individuò uno dall'aria un po' malaticcia e disse: -Ehi, tu, vieni qui!-
Il mareep guardò Josephine con aria spaventata ma si avvicinò lentamente, con la testa incassata quasi totalmente nella lana. Josephine fece una smorfia, guardandolo, poi, con un sorriso superfalso, si girò verso Barstow e gli sorrise: -Come promesso, un pegno del mio amore: un mareep tutto per te.-
-Que...quello?- domandò Barstow guardando il mareep con scetticismo. Josephine alzò il naso all'insù con fare altezzoso: -Spero tu non voglia insinuare che non ti amo abbastanza!!-
-Oh, no no! Lo prendo con me!- sussultò Barstow, prendendo una sfera e puntandola verso la pecorella. Mareep fu risucchiato al suo interno e fu catturato. I due semi innamorati si congedarono e Barstow decise di chiamare il suo nuovo acquisto Godwin. Nome particolare, in pratica era il nome del nonno di Barstow, per lui significava moltissimo. Forse non sarebbe riuscito a trarre il massimo da quel coso tremolante, ma ce l'avrebbe fatta, per Josephine.
Si ricongiunsero con Silvana, ai piedi del sentiero e non una parola fu spesa dai tre sul ritardo di Barstow. Semplicemente tutti e tre si incamminarono verso la cava calcarea, ma ormai era pomeriggio inoltrato e non sarebbero di certo arrivati prima di sera.
  
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