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Autore: Mew_vale    12/10/2014    5 recensioni
4 anni dopo il matrimonio tra Betty e Armando, in azienda ci sono dei ritorni, che comportano inevitabilmente nuove grane all' Ecomoda, ai suoi componenti e ai coniugi Mendoza.
Genere: Comico, Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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NUOVI PROBLEMI



CAP.16: Marcella Valencia 2.0



SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MARCELLA.
E’ passata una settimana dal mio incontro con il medico e l’ ho passata a casa a riposarmi, ma non sono venuta meno al mio dovere di ultimare i modelli per il Bogotà Fashion. Patrizia sen’è andata tornando nel suo vecchio appartamento, perciò mi sento un po’ sola. Ho appena finito di lavorare, e sono seduta sul letto con il portatile sulle gambe. Ho appena telefonato alla segretaria di Michel dicendo che non parteciperò alle sue nozze, inventandomi degli impegni di famiglia. Ho ricevuto la partecipazione il giorno dopo essermi sentita male quindi diciamo che la mia convalescenza non è stata delle più serene… Dopo aver letto quelle poche righe sul cartoncino color panna, ho realizzato qualcosa che era lì, in un angolo remoto di me: mi sono innamorata di Michel. Pensavo di provare qualcosa per Kenneth perché era libero, presente e mi aveva aiutata in un momento di grave sconforto. Ma questo non è amore, è riconoscenza… Quello che provo per Michel è amore. Il nostro rapporto di lavoro, sfociato in una tenera amicizia, lui che mi porta via dal bar, che mi toglie la bottiglia di mano, che mi mette a disposizione la sua spalla, che mi ascolta e per finire la nostra notte insieme, hanno fatto maturare questo sentimento talmente lentamente che non mi sono nemmeno accorta che era nato. Ma quando ho ricevuto l’ invito mi è parso tutto più chiaro. Come è chiaro che Michel ignora il mio sentimento, o non mi avrebbe mandato l’ invito. Asciugatami le lacrime, scrivo una mail ad Armando. Una volta inviata, aggiorno la home e trovo una mail di Kenneth.

Ciao Marcella, Perdonami per non avere risposto prima ma il Fashion Group mi assorbe del tutto. Spero che all’ Ecomoda proceda tutto bene, ma spero ancora di più che per te proceda tutto bene e che tu abbia fatto chiarezza nei tuoi sentimenti.
Ci sono rimasto sinceramente male quando mi hai scritto che ti sei sentita male e che cosa rischia il tuo bambino. Marcella, sappi che hai tutto il mio appoggio. Come amico mi preme darti un consiglio: Michel dovrebbe sapere tutto, specie con complicazioni del genere!
Mi auguro che tu possa stare meglio, un bacio.
Kenneth.

Gli avevo scritto un paio di giorni fa. Non gli ho scritto chiaramente che mi sono resa conto di amare Michel, ma che tra i miei sentimenti stava nascendo la chiarezza. Non credo che queste siano cose da dire per telefono… E’ giusto che io parli a quattr’occhi con lui per dirli che è stato una bellissima piccola parte della mia vita. Anche se tra noi non era nato nulla di definito, mi sembra onesto parlargli di persona. Dopo aver chiuso il pc, spengo la luce della lampada e mi corico, fantasticando su quando stringerò tra le braccia il mio bambino o la mia bambina.

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI ARMANDO.
Mentre mia moglie guarda la televisione seduta accanto a me, tenendo il volume basso perché Camilla si è addormentata in mezzo a noi, io sto lavorando al pc.
“Betty, hai chiamato per confermare la nostra partecipazione al matrimonio di Michel?”
“Sì, l’ ho fatto. Immagino sarai al settimo cielo al pensiero che Michel si sposi!”
Mi sorride, ed io ricambio il sorriso.
“Non posso negarlo amore mio. Un rivale di meno!”
“Qui l’ unico rivale che avrai, sarà lui se sarà un maschietto.”
Mi risponde, accarezzandosi la pancia. Ci sporgiamo verso il centro del letto per baciarci. Quando riporto lo sguardo al pc, trovo una mail di Marcella. Mia moglie mi esorta ad aprirla.

Stimatissimo Dottor Mendoza,
Scrivo per informare Lei e la Dottoressa Pinzon che i disegni dei modelli per la sfilata del Bogotà Fashion sono ultimati. Li porterò domani in azienda, al mio rientro. Spero che durante la mia assenza le cose siano proseguite bene e che Patrizia non vi abbia creato troppi problemi. Vi volevo anche aggiornare sulle mie condizioni di salute dicendoVi che il medico mi ha dato il via libera per riprendere a pieno ritmo a lavorare in azienda. Buona serata. Marcella Valencia.


“Scusami, ma non doveva non strapazzarsi? E ha ultimato i modelli in una settimana?”
“Avrà avuto uno sfogo di creatività, dottoressa mostro. Pensi che Marcella e Patrizia siano state invitate al matrimonio di Michel?”
“Di sicuro Armando, hanno lavorato con lui per diverso tempo…”
”Che croce! Anche un viaggio con la bionda tinta mi tocca!”
In questi giorni in azienda ha fatto come sempre: litigato, litigato e ancora litigato con la banda. Non fanno altro che punzecchiarsi! Non dico che la colpa sia interamente di Patrizia perché anche la banda calca la mano nel prenderla in giro ed a tutto c’è un limite. Anche mia moglie non ne può più.
“Armando, ti chiedi mai chi sia il padre dl figlio che aspetta Macella?”
“Sì, direi di sì… Per curiosità certo. A forza di stare con voi della banda sono diventato pettegolo anche io!”
Ci sorridiamo, e mia moglie mi dà un colpetto sul braccio.
“Non credo sia qualcuno dell’ Ecomoda.. Anche perché la scelta si ridurrebbe a Kenneth, Gutierrez, e non credo che Marcella andrebbe con lui, e Ugo il che è escluso! Ammenochè non ci sia qualche colpo di scena nell’ aria e la regina di saba non si sia convertita!”
Mia moglie si mette a ridere, poi aggiungo:
“C’è tutto il personale della produzione, del magazzino…”
“Kenneth e Marcella, secondo alcune indiscrezioni, sono stati insieme ma è passato poco tempo.”
“Quindi è qualcuno esterno all’ Ecomoda, addirittura riguarda la vita di Marcella prima di tornare.”
”Di cui non sappiamo nulla…”
Dopo alcuni istanti di silenzio nella mente di entrambi si accende una lampadina e ci guardiamo. Diciamo al unisono:
“Che sia Michel??”

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MARIO.
Alla fine devo fare questo benedetto test di paternità. Ho parlato a cuore aperto con Sandra, rivelandole l’ irrequietezza che le affermazioni di Jenny hanno causato in me. Le ho spiegato che non sarei mai riuscito a vivere con il dubbio che sia o no mio figlio: serve una soluzione definitiva. Sandra mi ha baciato, dicendo di essere orgogliosa del mio comportamento. Potrei comodamente archiviare la questione con la scusa che ha la palle scura, invece il fatto che voglio accertarmene ed assumermi il rischio di un test compatibile, secondo Sandra, è segno della mia maturità tardiva. Abbiamo parlato per ore pensando al nostro destino se il test si rivelerà compatibile: temevo di perderla rivelandole che ho intenzione di chiedere l’ affidamento se dovessi essere suo padre, e Sandra mi ha promesso di lottare insieme. Rimarrebbe con me!! Non sono maturato solo io: io e Sandra ci completiamo a vicenda, l’ uno senza l’altra siamo incompleti. Quando Armando ha ricevuto tutte queste notizie, mi ha abbracciato contento di non avere più un’ adolescente come migliore amico! E mi sono guadagnato la completa stima e fiducia di sua moglie. Abbiamo consegnato i campioni oggi e ci vorranno dai tre ai cinque giorni di attesa per l’ esito. Non so se sono pronto a fare il padre, ma so che sono pronto a farlo se Sandra sarà al mio fianco.

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MARCELLA.
Questa giornata è iniziata malissimo… Mi sono ripresa dal mio malore ma oggi le nausee non mi danno tregua…Mi specchio e non riconosco l’ immagine che vedo riflessa. Sto vivendo una vita che non voglio, da madre single mentre l’ uomo che amo sposa un’altra: la vecchia Marcella non l’ avrebbe permesso. Ma la vecchia Marcella per tenersi l’ uomo che amava passava sopra a tutti… Ricordo di essermi tenuta per me molte informazioni importanti, e questo ha fatto soffrire sia Armando che Beatrice, e permesso quasi che l’ azienda finisse nelle mani di mio fratello. La donna di oggi non l’ avrebbe mai fatto… Ma altri aspetti della vecchia Marcella mi mancano: era una donna forte, testarda, orgogliosa… Ora vedo solo una donna senza spina dorsale. L’ entrata di Betty mi distoglie dai miei pensieri.
“Salve Signora Marcella, si sente bene?”
“Sì Beatrice… Le solite nausee. Non capisco perché le chiamano nausee del mattino se durano tutto il giorno!”
Ridiamo, mi sento un po’ in imbarazzo anche se l’atmosfera tra noi ultimamente si è distesa.
“Quando ero incinta di Camilla io avevo nausee continue! Non avevo pace… Ora invece mi sento meglio da quel lato, ma ci sono anche sintomi che non avevo quando aspettavo la mia primogenita ovvero gli scatti di rabbia…”
“Beatrice, io non ho ancora avuto l’ occasione di congratularmi con lei per la gravidanza.”
“La ringrazio… Anche io le faccio i miei migliori auguri.”
“Grazie, mi serviranno…”
Sto per abbandonare il bagno, e Betty mi chiede.
“Ci sono problemi?”
Questa donna è l’ ultima persona con cui potrei mai confidarmi, ma qualcosa della nuova me mi spinge ad aprirmi. Quando mi siedo sul divanetto lei si accomoda accanto a me.
“Prima di fare il test di gravidanza, ho assunto alcolici. Il medico mi ha detto che il mio bambino potrebbe nascere menomato, o celebroleso… Io mi sento così in colpa… “
Mentre parlo con lei, mi lascio andare. Sono talmente sconfortata da tutta questa situazione, che mi sfogherei anche con il water. Vedo che Beatrice non sa bene come comportarsi, si tormenta le mani e sembra in imbarazzo.
“Mi dispiace molto Signora Marcella… Lei non deve certo farsene una colpa! Non ha assunto alcolici sapendo di essere incinta… Io credo che sia successo a tante donne di bere alcolici non sapendo di essere incinta, e sono sempre nati bambini sani! E nel suo caso si è trattato di poche settimane… Io credo che non dovrebbe allarmarsi tanto…”
“E’ difficile non sentirsi in colpa… Ma so che non devo farmi prendere dal panico.”
“Esatto… Vedrà che andrà tutto bene.”
“La ringrazio . Immagino che sia strano per lei stare qui ad ascoltarmi tanto quanto è strano per me parlarne con lei…”
“Credo che sia imbarazzante per entrambe.”
Quando la nostra conversazione si è esaurita, io mi sento un po’ meglio e mi alzo per tornare al lavoro ma Betty mi trattiene.
“Signora Marcella, lei e Patrizia siete state invitate al matrimonio di Michel? Chiedo per sapere se vi allontanerete dall’ azienda…”
“Sì abbiamo ricevuto l’ invito. Patrizia non so se ne prederà parte, visti anche i suoi problemi di liquidità che lei conosce… Mentre io ho già declinato.”
“Come mai non verrà?”
Cosa posso rispondere? Prendo un po’ di tempo mentre ritorna la nausea. Rispondo:
“Io non me la sento di affrontare un viaggio così lungo…”
Dopo di che mi precipito un'altra volta in bagno per rimettere. Quando esco, Betty è ancora lì. Le chiedo se deve chiedermi altro.
“Signora Marcella, io so perfettamente che questi non sono affari miei. Ma lei mi ha aiutata una volta, e il suo aiuto ha cambiato la mia vita. Mi permetta che sia io stavolta a raccontarle una storia… E’ una storia che ha come protagonista una ragazza brutta, ingenua, spaventata… Si ritrova a fare l’ assistente del fidanzato di una donna bellissima, di classe, forte, orgogliosa… Insomma una bellissima leonessa. La povera assistente sì, si sentiva intimorita e derisa da lei, ma nello stesso tempo la guardava con ammirazione perché rappresentava tutto ciò che l’ assistente non sarebbe mai diventata. Quella donna, sì ha sofferto molto, ma era una tosta! Una donna che non si arrendeva facilmente, che lottava con le unghie e con i denti. Certo, alcuni aspetti della nuova Marcella piacciono, perché è una donna che permette agli altri di entrare… Signora Marcella, io non so in che rapporti siate lei e Michel ma so cos’ avrebbe fatto la Marcella Valencia che ha conosciuto quell’ assistente..”
Rimango basita dalle sue parole. Beatrice esce dal bagno lasciandomi lì con quello che mi ha detto… Mi specchio nuovamente. E’ vero! La Marcella Valencia di un tempo prenderebbe un aereo per la Francia per andare a prendersi l’ uomo che ama, il padre di suo figlio. Rivoglio quella Marcella Valencia.

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI PATRIZIA.
Sono tornata nel mio appartamento da cinque giorni, ma ancora manca la luce. Possibile che capitino tutte a me? Ugo, Ines e Marce non so dove siamo finiti quindi sto telefonando alla società della luce. Dopo aver spiegato loro il problema mi hanno messa in attesa.
“Signora, pronto. Il problema è molto semplice: lei non ha ancora saldato il conguaglio.”
“Il conguaglio?”
“Certo Signora. Insieme al nuovo contratto le è stato inviato anche il bollettino, con cui pagare il conguaglio. Finche non lo avrà saldato non possiamo attivarle l’ utenza.”
“Ah, la ringrazio.”
Posato il telefono, inizio a frugare tra le carte e trovo quel dannato bollettino. Mi porto le mani in viso pensando che quel che resta dello stipendio di questo mese non mi basta… Ho fatto la spesa, allacciato l’ acqua, il metano, pagato la bolletta del cellulare… Non so più cosa inventarmi. L’ unica possibilità è che l’ Ecomoda mi conceda un prestito… Mi dirigo verso l’ ufficio della presidenza, e busso.
“La presidente non c’è.”
Afferma Sofia.
“Ah, allora posso vedere Nicola Mora?”
Le domando. Ho le lacrime agli occhi, mi sento così avvilita!
“E per quale motivo lei vorrebbe vedere il Dottor Mora?”
“Per questioni di lavoro, non ti agitare! Allora, posso passare?”
“Il Dottore è impegnato.”
Inizio a perdere la pazienza, ma non posso fare una scenata. Mi serve questo lavoro!
“Glielo chiedo per favore…”
Vedo la nanerottola cedere. Era ora!
“Aspetti un secondo… Dottor Mora? C’è qui Patrizia Fernandez che desidera vederla… Cosa devo fare? Ah, va bene… Può passare bionda finta.”
Era ora! Penso. Entro nell’ ufficio di Nicola e mi accomodo.
“Salve Nicola.”
“Salve Patrizia. Come mai qui?”
“Nicola io non sono qui per darti fastidio, sono qui per chiede all’ Ecomoda un prestito. Ho appena scoperto che non mi allacciano la luce perché non ho pagato il conguaglio, ciò che mi rimane dello stipendio non mi basta per questo!”
Vedo Nicola prendere tempo per pensarci quando si spalanca la porta ed entra la sua fidanzata come una furia.
“CHE DIAVOLO CI FA QUI??”
“Non si agiti signorina. Sono qui per discutere di questioni di denaro…”
“Certo, zucca vuota! E’ qui per discutere di alta finanza! Ma mi crede stupida?!”
“Non gridi! Riguarda dei miei problemi personali che non la riguardano!”
“Ah ora è chiaro, cosa le hanno sequestrato stavolta?”
La sua affermazione mi ferisce così tanto che le tiro un bel ceffone. Ma subito dopo mi pento di ciò che ho fatto! Ora verrò senz’ altro licenziata…
“Mi dispiace Natasha…”
“MA CHI CASPITA TI CREDI DI ESSERE?!”
La vedo scattare verso di me ma, per fortuna, Nicola la trattiene. Lo vedo arrabbiato.
“Patrizia! Si può sapere cosa ti prende?! Come ti permetti di alzare le mani?!”
“Nicola, mi dispiace… Mi è sfuggito quando quella lì mi ha presa in giro!”

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI MARCELLA.
Approfittando della mia pausa pranzo, sono andata dal parrucchiere e portandogli una mia vecchia foto mi ha tagliato i capelli facendomi l’ acconciatura che avevo prima di lasciare l’ Ecomoda e mi vedo molto meglio… E’ il primo passo verso una Marcella 2.0. Ovviamente ho anche mangiato! Mi sto prendendo cura del mio bambino quindi il prossimo passo sarà dare a mio figlio suo padre. Quando arrivo in amministrazione, per cercare Beatrice, trovo una scena pietosa.
“Ma che sta succedendo?”
Chiedo. Vedo Natasha furibonda, che viene trattenuta dalla banda e Patrizia ha gli occhi da pianto.
“Qualcuno mi risponde?!”
Chiedo irritata, mentre tutti guardano il mio cambiamento di look.
“Signora Marcella, Patrizia mi ha picchiata!”
Osservo Patrizia sconcertata. Lei non prova a ribattere quindi capisco che è la verità. Adesso credo proprio di non poter più fare niente per lei…
“Marcella lascia che ti spieghi.”
“No Patrizia, ti avevo avvisata!”
“Adesso verrà cacciata, bionda tinta!”
“Prego anche lei di stare zitta Natasha. Andate tutte nella sala del consiglio. Dottor Mora, mi faccia la cortesia di rintracciare gli altri dirigenti e di riunirli in sala del consiglio. Tutto questo è ora che finisca! Io, Armando e Beatrice ne abbiamo le scatole piene!”
“Dottoressa Valencia, Armando e Betty si trovano in produzione mentre Gutierrez e Mario Calderon sono nei loro uffici, e il Signor Lombardi si trova in atelier suppongo. Gli vado a chiamare.”
“Io vado in produzione a chiamare Armando e Beatrice.”
Se il consiglio deciderà di cacciare Patrizia, non potrò più fare niente per lei. Ciò che ha fatto è molto grave! Con tutti i problemi che ho devo occuparmi anche di ciò che combina lei!

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI BETTY.
Mi trovo con mio marito in produzione, e gli sto raccontando del mio incontro con Marcella nei bagni. Mio marito ci è rimasto male quando gli ho detto di cosa rischia il figlio di Marcella, e abbiamo capito fino infondo l’ atteggiamento tranquillo e riservato degli ultimi tempi: deve soffrire molto.
“Le ho anche chiesto se sarebbe venuta alle nozze di Michel, e ha detto che non verrà!”
“Questo và a sostegno della teoria che sia Michel il padre… Sai amore non credo che lui lo sappia!”
“E non dobbiamo certo essere noi a dirglielo… Io ho solo cercato di dare un consiglio alla Signora Marcella, per ricambiare ciò che lei ha fatto per me. Tutto il resto deve essere solo una sua decisione…”
“Certo, è chiaro.”
“Quindi Armando, non parlarne neanche con Mario! Questa notizia non deve diffondersi!”
“Sai… Mi sorprendi amore mio…”
Vedo mio marito guardarmi con un’ espressione dolcissima in volto. Mi attira a sé e mi accarezza delicatamente una guancia.
“Marcella era la tua peggiore nemica, voi due non potevate vedervi! Ti ha trattata malissimo, ti ha nascosto deliberatamente verità importantissime del nostro rapporto… E ti prendi tanta pena per lei… Sei il dono più prezioso che la vita potesse darmi, sei una gemma rara amore mio!”
“Ma smettila…”
“Adoro la tua risata…”
Quando stiamo per baciarci, sentiamo una voce vicino a noi.
“Scusate…”
Ci dice Marcella, imbarazzata.
“Non volevo interrompervi…”
“Non preoccuparti Marcella, è successo qualcosa?”
“Sì Armando. Ho riunito tutti i dirigenti, la banda e Patrizia in sala riunioni.”
“Cosa è successo ancora?!”
Chiede irritato mio marito. Siamo tutti e tre stremati! Da quando Patrizia è tornata in azienda, non si sentono altro che urli tra lei e la banda. Saranno anche mie amiche, ma serve una soluzione.
“Io credo che dovreste venire su e ce lo spiegheranno loro!”
Molto scocciati, ci dirigiamo in sala del consiglio. Fortunatamente, aspettando il nostro arrivo, Nicola, Gutierrez, Mario ed Ugo hanno mantenuto l’ ordine.
“Si può sapere cos’è successo?”
Chiede mio marito. Marcella esorta qualcuno a parlare e Patrizia e Natasha iniziano a parlarsi sopra a vicenda. Io chiedo solo a Patrizia di spiegare, per cominciare.
“Ero venuta a cercare lei Dottoressa Betty ma visto che non era in ufficio mi sono rivolta a Nicola Mora. Ho chiesto per cortesia a Sofia se potevo parlare con lui, e mi ha tratta in modo sgarbato, non voleva farmi passare! Avevo bisogno di chiedere un prestito all’ Ecomoda e durante il nostro colloquio la signorina Natasha è entrata come una furia urlando e sbraitando, e quando mi sono sentita offesa e derisa da lei le ho tirato un ceffone. Ma subito dopo le ho chiesto scusa!”
“Cos’ ha fatto, Patrizia?!”
Chiedo sconcertata.
“Ma sei forse impazzita?! Ti rendi conto che è gravissimo?!”
“Armando non è solo colpa mia! Loro non fanno altro che offendermi e deridermi! E siamo sei contro una… Come dovrei comportarmi?”
“E si può sapere cosa ti ha detto per offenderti?”
“Io stavo spiegando alla signorina che stavo parlando con Nicola Mora per avere un prestito e lei, col solo fine di insultarmi, umiliarmi e deridermi mi ha chiesto cosa mi avessero sequestrato stavolta. Armando, questi non sono affari loro! Non dovrebbero permettersi!”
“Bhe, su questo concordo con te Patrizia…”
“Signorina Fernandez, lei non si tira certo indietro quando c’è da insultare le altre impiegate… Tutte voi non vi tirate indietro! Ragazze, non si può più andare avanti così!”
Asserisco, dopo di me prende la parola Ugo.
“Io vorrei solo dire una cosa a questa banda delle racchie! Patrizia avrà anche i suoi problemi di denaro ma concordo con lei, che in questo caso è stata anche spalleggiata da Armando quindi questo vi dovrebbe far capire che per avere la sua approvazione Patrizia deve aver detto una cosa assennata quando ha affermato che non sono affari vostri! E poi mi domando con che diritto vi permettete di deridere Patrizia… No navigate mica nell’ oro voi, banda delle racchie!”
“Grazie Ugo…”
“Ma prego stella! E in più ci tengo a sottolineare al consiglio direttivo che la Signorina Natasha è entrata in un ufficio dirigenziale senza invito, come se fosse casa sua! E si è permessa di invadere la privacy di Patrizia. Perché nel caso non se ne fosse accorta signorina, quella era una conversazione privata!”
“Good, Good Mr. Lombardi! Correct!”
“Ugo ha detto delle cose corrette e se qualcuno non é d’ accordo mi contraddica pure.”
“No no, Marcella. Siamo pienamente d’ accordo.”
Asserisce Mario, tutti noi rispondiamo affermativamente.
“Lei Natasha conferma quanto ha dichiarato Patrizia?”
“Sì, è tutto vero Dottoressa Valencia.”
“E possiamo sapere come mai ha fatto irruzione in quell’ ufficio, come se quello che avevano da dirsi Patrizia e il Dottor Mora la riguardasse personalmente?”
“Dottoressa Valencia, io non potevo sapere cosa dovevano dirsi! Io credevo che voleva parlargli di altro…”
“Capisco che fuori di qui Patrizia non si sia comportata bene, ma in quest’ occasione lei avrebbe dovuto calmarsi e semmai chiede spiegazioni a Nicola come sua fidanzata questa sera al di fuori di quest’ azienda!”
“Ha ragione signora Marcella…”
“C’è anche un’altra cosa che non mi torna… Patrizia ha dichiarato che prima di entrare da Nicola Mora ha cercato la Dottoressa Betty. Quindi doveva per forza discutere di questioni di lavoro, o comunque non riguardanti la vita privata! Quindi Sofia e Berta, quando siete andate a chiamare Natasha questo non glielo avete detto?”
“No, Signora Marcella. Le abbiamo solo detto che Patrizia era entrata da Nicola. Non abbiamo fatto in tempo a dire altro perché Natasha è entrata nel ufficio.”
Risponde Sofia. Mentre vedo Marcella sgridare la banda, rivedo in lei la donna con cui mi scontravo anni fa. La donna forte che procede a testa alta. L’ unica differenza è che adesso non ci facciamo più la guerra. E il suo vecchio taglio le sta molto bene.
“E non avete mai niente da fare, dovevate necessariamente avvertire Natasha che Patrizia era da Nicola?”
“No, non era necessario Signora Marcella.”
“Molte grazie.”
“Io penso che qui l’ unica persona che può spiegarci chiaramente cosa sia successo sia Nicola.”
Asserisce Mario.
“Quello che è stato detto è tutto vero. Patrizia era venuta da me per chiedere un prestito all’ azienda, quando è entrata Natasha… e il resto lo avete ascoltato.”
“Bene. Gutierrez, cosa ci propone di fare?”
“Dottor Calderon, il regolamento parla chiaro. In questi casi si procede con un’ ammonizione!”
“Io direi di inserire la nota solo nel curricula di Patrizia e detrarle un giorno di paga. Per quanto riguarda Natasha invieremo un resoconto dell’ accaduto al Fashion Group, e penseranno loro a come comportarsi. Non creda di passarla liscia solo perché Mr. Jonhson e Mrs. Garza non sono qui! Mentre per Sofia e Berta ci sarà un richiamo solo orale, ma da non sottovalutare! Sono stanca di assistere a queste scene patetiche! Non siamo più disposti ad accettare tutto questo! Spero di essere stata chiara. Ora potete andare.”
“Si Dottoressa Valencia.”
“Scusate un secondo, io vorrei parlare sola con Patrizia e la Signora Marcella.”
Chiedo. Quando tutti escono dalla sala del consiglio, chiedo a Patrizia i dettagli del suo problema economico.
“Il problema è che ciò che mi resta dello stipendio non mi basta per pagare il conguaglio della luce! Sono senza corrente elettrica da cinque giorni, voi non potete capire!”
“Patrizia, te lo devo chiedere. Hai speso quei soldi facendo spese e trattamenti di bellezza?”
“Ma no Marce, te lo giuro. Io ho fatto la spesa, pagato il telefono e le altre utenze… Ho conservato ancora tutti gli scontrini Marce se vuoi fare i conti!”
“Patrizia, le verrà accordato quel prestito che le verrà decurtato alla prossima busta paga.”
“Dice veramente Dottoressa?”
“Ad una condizione però!”
“Mi dica, tutto ciò che vuole!”
“Lei si ricorda quando ho assunto la presidenza un giorno è venuta a chiedermi un prestito… Io le avevo consigliato che potevo aiutarla a creare un piano economico per la gestione dei suoi soldi, ma lei si è rifiutata.”
“Certo, mi ricordo…”
“Lei capisce che questa storia non può ripetersi tutti i mesi… L’ Ecomoda l’ aiuterà se lei si farà aiutare.”
“Va bene Betty, farò ciò che mi chiederà… “
“Allora per cominciare deve indicarmi le sue abitudini, dove fa la spesa, cos’è abituata a mangiare, ogni quanto tempo va dal parrucchiere… E sia sincera altrimenti non sarò più così indulgente con lei! E io preparò un piano economico.”
“Va bene Dottoressa! Quando potrò ritirare il mio assegno?”
“Mi faccia sapere di quanto ha bisogno. Lei dovrebbe avere un bollettino per il pagamento, me lo dia e incaricherò Freddy di versare il pagamento prima di sera.”
“Grazie mille…”
Ed è fatta anche questa. Ma io con tutto ciò che ho da fare in azienda tra la collezione, il Bogotà Fashion e con la casa, mia figlia, mio marito devo pensare anche alla bionda tinta? Siamo rimaste io e Marcella in sala del consiglio. Lei si scusa per quanto successo con Patrizia, io le rispondo che come vede abbiamo risolto. Quando sto per uscire mi trattiene.
“Beatrice, io vorrei parlarle…”
“Mi dica.”
”La vorrei ringraziare per le parole di oggi. E le vorrei chiedere come fa a sapere che il figlio che aspetto…Sì insomma, è di Michel. Chi glielo ha detto?”
“Nessuno Signora Marcella. Io e mio marito abbiamo solo tirato ad indovinare…”
“Anche Armando lo sa?”
“Sì, ma le assicuro che la notizia non uscirà dalla nostre bocche.”
“Ne sono certa. So che scelgo un momento strano e che sono appena rientrata, ma le devo chiedere dei giorni di permesso. Io ho deciso di fare ciò che mi ha consigliato, e di comportarmi come quella Marcella che ha conosciuto lei. Io ho intenzione di andare in Francia per dire tutto a Michel.”
Questa rivelazione mi spiazza, ma nello stesso tempo mi fa piacere che questa donna si stia confidando con me.
“Può avere i giorni di permesso che desidera… Io e lei sappiamo meglio di chiunque altro quanto si soffre per amore, perciò non posso certo impedirle di partire. Tocca a me ora fare qualcosa per lei.”
“Grazie Beatrice. Avrei anche un’ altra richiesta da fare, che le sembrerà paradossale… Io vorrei che lei venisse con me.”
Paradossale? Al limite dell’ inimmaginabile! La sua richiesta mi lascia completamente choccata.
“Io ho bisogno di qualcuno che conosca Michel… Non me la sento di affrontare il viaggio da sola. Anche se so che non può allontanarsi dall’ azienda…”
“L’ azienda non è certo un problema, se ne occuperebbero Armando e Nicola…”
“E so anche che le creo imbarazzo…”
“Io vorrei prima parlarne con mio marito…”
“Lo capisco. Grazie per avermi ascoltata…”
“Signora Marcella?”
“Mi dica.”
“Per quello che può valere, mi fa piacere vedere che ha ritrovato la grinta.”
Marcella mi risponde con sorriso appena accennato e un gesto del capo, prima di sparire dietro al porta.

SOTTO IL PUNTO DI VISTA DI NATASHA
“Ah ragazze!! Betty era davvero arrabbiata!”
Dice Annamaria.
“Ragazze mie, avete sbagliato a comportarvi così! Soprattutto tu Natasha… Avresti dovuto affrontare Nicola e Patrizia fuori di qui non provocare una scenata!”
“Lo so Ines! Io credevo che quella tipa volesse chissa che da lui… Ragazze ho paura che il Fashion Group mi licenzierà!”
“Vedrai che si aggiusterà tutto Natasha… Quella bionda finta ci creerà sempre un sacco di problemi!”
“Sandra, non è del tutto colpa sua. Voi ci mettete anche del vostro, ragazze mie! Io penso che dovreste lasciarla in pace o vi metterete di nuovo nei guai…”
“E ci mancava anche la Signora Marcella che torna alle origini! L’ avete vista come ci ha sgridate? Sembrava così docile ultimamente, invece è tornata quella di un tempo!”
Afferma Berta.
“Eh sì che la gravidanza dovrebbe rabbonirla invece l’ ha fatta inferocire!”
“Annamaria! Come ti permetti di parlare così e di scherzare così sulla maternità… La Signora Marcella vi ha sgridate così perché ve lo siete meritato!”
“Sì sì, Ines… Chissà chi è il padre del bambino ragazze!!”
”Annamaria, di sicuro sarà qualcuno che ha conosciuto prima di tornare perché sennò i conti non tornano.”
“Hai ragione Berta… Ma chissa chi è!”
Si chiede Mariana. Io sono furibonda per quello che è successo oggi, quella stolta farà meglio a non incrociare il mio cammino! Se vengo licenziata gliela faccio pagare!

FINE CAP.16: Marcella Valencia 2.0


   
 
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