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Autore: Mew_vale    13/10/2014    6 recensioni
Prima di leggere questa storia, vi consiglio di dare un’ occhiata ad “Alternative Story”, dato che questa FanFiction si collega a quella storia.
Abbiamo lasciato Beatrice in procinto di partorire, un Armando ansioso ma anche spaventato dalla prospettiva di diventare padre (come chiunque diventi genitore per la prima volta) Marcella che, dopo aver lasciato l’ Ecomoda, ha presenziato a qualche consiglio di amministrazione dopo di che è sparita. Di Mario nessuno ha più avuto notizie… Mentre Patrizia e Daniele sono convolati a nozze.
Nel frattempo, sono passati 27 anni: alla fine di “Alternative Story” vi ho regalato una chicca in cui Camilla Mendoza, primogenita di Armando e Betty, attraversava la navata in abito bianco; Ad attenderla all’ altare David Valencia, primogenito di Daniele e Patrizia. Ma si saranno sposati? Anzi, si sposeranno? Perché ebbene sì, la nostra storia inizia da prima delle nozze. All’ Ecomoda, entrano nuovi personaggi tra cui la prole dei Mendoza, dei Valencia e della famiglia Mora. Può accadere di tutto!
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Store di Ecomoda'
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CAPITOLO 2.

Betty.
Non può morire. Non posso perderlo! Sono seduta nella sala d’ aspetto dell’ ospedale con gli occhi pesanti e il viso tra le mani. Insieme a me ci sono i miei figli, i figli di Nicola, la banda insieme a Freddy e ai suoi figli: Jimmy e Anna, Paola e la sua famiglia. Le mie amiche lavorano ancora all’ Ecomoda, ma per Sofia è giunto il momento di andare in pensione: oggi sará il suo ultimo giorno e questa festa doveva essere un po’ un saluto per lei… Per quanto riguarda Nicola si trova a Palm Beach da diversi anni per seguire la sede di lì, anche se, a causa della crisi economica che ha colpito gli USA e nonostante tutti i nostri sforzi, non naviga in acque serene… Quindi non si è potuto allontanare per la festa di fidanzamento di Diego. Mio marito ha sempre reagito ai problemi dell’ Ecomoda in malomodo, stressandosi e passando notti in bianco e questo ha contribuito a ciò che gli è successo. L’ Ecomoda, per salvare la sede di Palm Beach, si è indebitata con le banche ma è stato un tentativo vano… E’ arrivato il momento di chiudere la filiale in Florida e di coprire un po’ di scoperti con la vendita degli immobili. Ma prima di tutto spero che mio marito non mi abbandoni così presto… Non so cosa farei se dovessi perderlo! Armando per me significa semplicemente “vita”. Con lui ho imparato cos’è l’ amore, cos’è la rabbia, cos’è la sofferenza, a fare l’ amore, a fare la moglie e la mamma… Con lui ho attraversato qualunque tempesta e ne sono uscita vincitrice e più forte di prima… Mi ha regalato tenerezza e comprensione quando gli altri in me vedevano solo un mostro, un pipistrello… Mi ha regalato parole di conforto quando piangevo passandomi un fazzoletto, quando altri si sarebbero messi a ridere. E’ stato per me fin da subito il perno della mia vita. La base di tutto. Se non dovesse esserci più crollerebbe tutto. Io crollerei, i miei figli crollerebbero, l’ Ecomoda crollerebbe… No Armando, non puoi abbandonarmi così! Riprendo a piangere e vedo mio figlio Lorenzo inginocchiarsi davanti a me con una brioches comprata alla macchinetta e un cappuccino. Si sono fatte le sei di mattina e ancora non sappiamo nulla… Hanno sottoposto mio marito a non so quanti esami: analisi complete di sangue ed urine, elettrocardiogramma, T.A.C…. Cos’ altro manca? Non ne posso più di aspettare…Rifiuto il cibo che mi offre mio figlio e lui insiste accarezzandomi la testa. Osservo Lorenzo nei suoi occhi rossi e stanchi… Camilla si è addormentata contro la spalla di Diego: la mostrilla non ha fatto che piangere, più di me anche. Diego mi è sembrato il più sconvolto ed il più pensieroso di tutti… Quando vediamo arrivare il medico, Diego sveglia dolcemente sua sorella e gli andiamo tutti incontro.
“Tutti per Armando Mendoza?”
“Sì Dottore… Come sta mio marito?”
“Abbiamo terminato gli esami signora, avrei bisogno di parlare con lei nel mio studio.”
“E’ tanto grave?”
Il terreno mi crolla sotto i piedi, mentre i nostri visi si tingono di sgomento. Lorenzo mi tocca le spalle in segno di incoraggiamento. Il medico mi invita a seguirlo.

Diego
Non riesco a credere a ciò che è accaduto. Mio padre si è agitato per il mio ritardo e si è sentito male, mentre io stavo tradendo la mia splendida fidanzata. Come ho già detto, prima d’ora non ho mai provato rimorso dopo aver messo le corna a Paola ma stavolta sì. Mi sento un verme, la feccia del genere umano! Se fossi salito sul palco alle ventidue puntuali e avessi fatto contento mio padre, ora non mi troverei nella fottuta sala d’aspetto di un fottuto ospedale a pregare affinché non muoia. Quando Paola mi abbraccia, i miei occhi si riempiono di lacrime che cerco di ricacciare dentro per non piangere in pubblico. Quando ci stacchiamo dico a Paola che mi serve qualche minuto per stare da solo.

Lorenzo
E se papà dovesse morire? Cosa ne sarebbe di mia sorella, di mamma, dell’ azienda? La mia famiglia si sfascerebbe dal dolore e l’ azienda per cui mio padre, nonno Roberto e mamma hanno messo anima e cuore in tanti anni finirebbe in mano ai Valencia. Questo non può accadere! Fino ad oggi, non mi sono mai reso conto di quante responsabilità mio padre si porti sul groppone… La sua vita è legata a doppio filo a quella di molti altri. Quando vedo mio fratello uscire, decido di seguirlo. Roberta Mora mi ferma.
“Lorenzo… ti volevo solamente dire che puoi… potete contare su di me.”
“Grazie Roberta, perdonami ma raggiungo mio fratello.”
Me ne vado lasciandola lì. Trovo Diego che divora una sigaretta, seduto ad una panchina.
“Non avevi smesso?”
“L’ ho chiesta ad un tizio. Lorenzo papà è là dentro per colpa mia.”
“Ma che stai dicendo…”
“Dimmi una cosa… mentre tutti mi stavano aspettando ed io tradivo Paola con Giulia Valencia, papà era tranquillo?”
Esito prima di rispondere e mio fratello mi esorta a tirare fuori il fiato.
“Insomma… Anzi no, era agitato e preoccupato e veniva bersagliato di domande dai tuoi suoceri e dai Valencia.”
Lo vedo alzarsi e pestare violentemente il mozzicone di sigaretta.
“Diego, non è colpa tua! Lo sai che papà non attraversa un bel periodo per quello che sta succedendo all’ Ecomoda, alla sede di Palm Beach… Ehi, non è colpa tua!”
“Quello che ho fatto ieri sera comunque l’ ha messo in agitazione ancora di più! Lorenzo, tutto questo deve cambiare. Noi dobbiamo cambiare! Per papà… Io cambierò e il 5 Giugno sposerò Paola.”

Roberta
Lorenzo sen’è andato senza prestarmi molta attenzione ma capisco che voleva correre dietro al fratello… Spero di trovare un momento per parlagli, per dimostrargli in questo momento il mio… la mia amicizia. Ciò che è successo ad Armando, ci ha lasciati tutti choccati… Camilla non cessa di piangere. Io so quanto sia legata a suo padre… Quanto lo ami… Io, i miei fratelli e Paola stiamo facendo di tutto per confortarla ma con scarsi risultati… Io mi allontano per prenderle un thè e vedo Jimmy Contreras, impiegato in azienda con i medesimi compiti del padre, venirmi dietro. So bene che Jimmy mi fa il filo… Non ho niente contro di lui anzi penso che sia un caro ragazzo, anzi uomo… Visto che ha trentacinque anni ed è più grande di me che ne ho ventisei. Ma non provo nulla per lui se non amicizia…
“Ehi…. Come ti senti?”
“Preoccupata… Come sai per me Armando è come uno zio…”
“Tutti noi siamo preoccupati… il Dottor Armando è sempre stato un capo ed un uomo eccezionale… Mio padre mi racconta sempre di tutta l’ ammirazione che ha sempre provato per lui, mia madre mi racconta di quante volte ha impedito che venisse licenziata, così come tutta la banda, di quando l’ ha difesa dalle avance del vecchio Direttore del Personale, Saul Gutierrez… E di quello che è stato capace di fare per conquistare Betty… Le cose brutte capitano sempre a chi non le merita.”
“Andrà tutto bene… Io adesso porto questo thè a Camilla…”
“Dammi, faccio io…”

Betty
“Dottore mio marito rischia la vita?”
“Signora, suo marito rischia la vita se non si calma un po’. Signora Mendoza, suo marito ha avuto un leggero infarto…”
”Un infarto? Oh mio Dio… Dovrà subire un intervento?”
“Per ora no Signora e scongiuriamo che ciò avvenga in futuro. L’ infarto è stato provocato dall’ ipertensione arteriosa, perciò le vorrei fare qualche domanda sulle abitudini di suo marito per avere un anamnesi più completa del paziente.”
“Mi dica Dottore…”
“Suo marito è spesso soggetto a stress o attacchi di rabbia?”
“Dottore… Mio marito ci è nato stressato! E sì, si arrabbia facilmente… Siamo proprietari di una grande azienda, appartiene alla sua famiglia da più di sessant’ anni, e di recente abbiamo dei problemi.”
“Suo marito fuma o beve?”
“No, no fuma… Per quanto riguarda gli alcolici sì ne consuma ma non ne abusa! Beve una birra guardando la partita, ogni tanto và al bar con gli amici, e non disdegna un bicchiere di vino a tavola… E spesso ci capita di partecipare a feste e cocktail…”
“Pratica attività fisica regolare?”
“No Dottore, non ne troverebbe il tempo.”
Vedo il Dottore scrivere tutte le informazioni. Il Medico non sembra preoccupato e ha definito l’ infarto di Armando “leggero” affermando anche che non deve essere operato. Mi sento più sollevata anche se immagino già quali saranno le conseguenze, per lui difficili da accettare.
“Signora, io somministro a suo marito queste pillole che aiuteranno a regolare pressione sanguigna… In più devo obbligare suo marito a lasciare il suo lavoro, a smettere del tutto di assumere alcolici e di praticare attività fisica in questo modo possiamo scongiurare altri infarti, anche più gravi.”
Lasciare l’ Ecomoda? Mio marito ha appena cinquantasette anni e gli manca ancora del tempo da dedicare all’ azienda ma se ne vale la sua vita, lo trascinerò fuori da lì a calci. Dopo aver ringraziato il Dottore abbandono lo studio e vedo che tutti attendono notizie preoccupati. Aggiorno tutti loro sullo stato di Armando, dicendo anche che il Medico mi dà la possibilità di vederlo. I miei figli si abbracciano e Camilla si lascia andare nuovamente al pianto tra le braccia di Diego. Anche se è la maggiore di loro, Camilla viene trattata da tutti come la piccola di casa e viene viziata e coccolata dai suoi fratelli e da Armando. Quando entro nella sua stanza, mio marito è attaccato all’ elettrocardiografo e ad una flebo tramite un tubicino collegato al collo. Quando mi vede, mi sorride leggermente quindi io lo abbraccio forte e piango.
“Piccola mia non piangere…”
“Amore mio, ero terrorizzata… Temevo che non ti avrei visto più!”
“No, no mostro…”
“Come ti senti?”
“Rincoglionito… Ma vivo. Il mio cuore mi sembra un po’ stanco…”
Non so come dirgli che dovrà rinunciare al suo lavoro in Ecomoda, che è ora di ritirarsi… Temo la sua reazione.
“Armando io ti devo parlare… Ho parlato con il Dottore… Dice che dovrai lasciare il tuo lavoro…”
“Lo so, ho già parlato con il Medico… Mio Dio, lasciare l’ Ecomoda così presto…”
“Amore mio ti scongiuro, ne vale la tua salute, la tua famiglia… La mia vita…”
Mio marito si volta leggermente verso di me e mi accarezza con la mano sinistra, mentre io gli stringo e bacio quella destra.
“Tu sai meglio di chiunque altro al mondo quanto io ami quell’ azienda! Quanto abbia regalato a quell’ impresa… Cosa sono stato capace di fare per non farla naufragare! Lì ho conosciuto te amore mio… Lì mi sono innamorato, lì è nata la nostra storia d’ amore… Ma quell’ azienda è la stessa azienda che si sta prendendo la mia salute… Lascerò l’ azienda amore mio.”
“Armando…”
Lo bacio con commozione e riconoscenza per il suo gesto, so quanto gli costi.
“Armando ci ho pensato molto in questi minuti…Io intendo lasciare l’ azienda insieme a te.”
Mio marito mi guarda con disapprovazione, ma io ormai ho deciso. Senza di lui nulla ha senso, nemmeno il mio lavoro. Intendo occuparmi di lui per il resto dei miei giorni.
“Che cosa mostro? Perché?”
“Armando non ho intenzione di lasciarti da solo… Intendo ritirarmi dall’ Ecomoda per starti vicino… E sai che non riuscirai a farmi cambiare idea!”
“Rinunceresti davvero alla presidenza per accudirmi?"
"Armando, il giorno del nostro matrimonio ti ho promesso che mi sarei presa cura di te nella buona e nella cattiva sorte… Non intendo lasciarti amore mio.”
“Ti amo Betty… Mi dispiace per lo spavento che ti ho fatto prendere amore mio.”
“L’ importante è che sei ancora qui con me… Ti amo anche io Armando.”
“I ragazzi? Dio, Camilla sarà così angosciata! La mia mostrilla…”
“Molto… Anche se il più choccato mi è sembrato Diego… Amore mio credo che si senta in colpa…”
“Per cosa?”
“Per quello che è successo alla festa, per il suo ritardo… Teme che tu ti sia agitato e che quella sia stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Teme di avere provocato il tuo infarto.”
“Ma questo è assurdo! Io non lo penso minimamente! Dov’è adesso?”
“Qui fuori… C’è mezza Ecomoda amore mio! Ma hanno fatto passare solo me, hanno detto che non devi affaticarti con troppe visite…”
“Dai un bacio grosso ai ragazzi, e dì a Diego di stare calmo che io sto bene… Ti ha poi spiegato perché ha ritardato?”
“Ha detto che ha fatto due passi all’ aria aperta e ha perso la cognizione del tempo… Armando io tornerò nel pomeriggio, devo allontanarmi per chiamare Nicola e Leonora e per fare avere tue notizie ai Valencia…”
“Scommetto che Daniele urlerà di angoscia quando saprà che me la sono cavata!”
“Devo comunque contattarlo, anche per convocare una riunione per domani per annunciare le nostre dimissioni ed eleggere un nuovo Presidente… In più oggi iniziano i colloqui per rimpiazzare Sofia…”
“Se Diego assumerà la presidenza dovremmo anche rimpiazzare il Direttore Amministrativo… Anche se Diego potrebbe benissimo svolgere quel ruolo, ma sai bene che oltre alla firma di Diego e Lorenzo ne serve una terza…”
“Amore mio, non ti devi preoccupare di niente! So esattamente cosa và fatto, okey?”
“Va bene amore mio… Ti amo tanto, và a tranquillizzare tutti.”
“Ciao amore mio, ti amo anche io.”
Esco dalla sua stanza più serena e rincuorata. Quando esco vengo assalita da mille domande quindi aggiorno tutti sulle condizioni di Armando, annunciando anche il nostro ritiro dall’ Ecomoda. Restano tutti choccati, specie le ragazze della banda. Chiedo a tutti di occuparsi dell’ azienda dato che per tutto il giorno non potrò esserci: dopo aver avvertito Nicola e Daniele tornerò in ospedale ad occuparmi di Armando. I miei figli mi dicono di non preoccuparmi. Usciamo tutti dall’ ospedale assonnati e distrutti, ma più sereni di quando siamo entrati. Prendo Diego per un braccio e lo invito a stare più indietro rispetto agli altri per vere un po di privacy.
“Amore mio… Papà ha detto di dirti che non devi angosciarti per quello che è successo… Diego, non è stata colpa tua se papà ha avuto l’ infarto…”
“Mamma io non ho mai det…”
“Non cen’era bisogno amore mio… Credo di conoscere i miei figli. Non è colpa tua ok? Papà non lo pensa minimamente… Ti adora!”
“Va bene mamma. Grazie.”

Diego.
Non posso più rischiare che mio padre abbia un infarto. Il mio compito ora é quello di dargli meno preoccupazioni possibili e, se assumerò la presidenza dell’ Ecomoda, evitargli qualsiasi pensiero. E spero che Lorenzo faccia lo stesso. Sto accompagnando Paola a casa dopo di che avrò appena il tempo sufficiente per lavarmi, cambiarmi e precipitarmi in Ecomoda. Paola mi bacia e và verso la porta ma io la trattengo e la stringo a me.
“Amore mio… C’è qualcosa che devo dirti.”
“Dimmi amore…”
“Che ti amo tantissimo… E che mi dispiace se in passato non sono stato l’ uomo che avresti voluto al tuo fianco… Ma ti prometto che le cose cambieranno. Ti prometto che sarai la sposa più felice del mondo.”
Le dico baciandole la fronte. Credo veramente in ciò che dico, ed intendo impegnarmi seriamente.

Patrizia
Quando entro nello studio di mio marito, lo trovo intento a lavorare. Gli chiedo se ha avuto notizie di Armando e mi passa un foglio appena stampato, senza nemmeno alzare lo sguardo da ciò di cui si sta occupando. Mio marito è sempre stato un uomo freddo ed impassibile ma negli anni è peggiorato… Ora si è votato all’ indifferenza. Prima almeno mi diceva ti amo, mi faceva delle sorprese e facevamo l’ amore per passione. Ora è diventato una sorta di appuntamento… Dopo ciò che é accaduto anni fa, lentamente il nostro rapporto si è spento e questo mi fa soffrire molto, la sua indifferenza mi uccide perché io sono veramente innamorata di lui nonostante tutto! Leggo il foglio, una mail di Beatrice che recita:

All’ attenzione di Daniele Valencia e Fam.

Oggetto: Condizioni di salute di Armando Mendoza e dimissioni dalla Vice Presidenza, dimissioni di Beatrice Pinzon Mendoza dalla Presidenza.

La presente è per aggiornarvi sulle condizioni di salute di mio marito. Armando è stata vittima di infarto e per scongiurare infarti futuri, anche peggiori, il medico ha consigliato un completo riposo, il che comporta le sue dimissioni dalla Vice Presidenza e Direzione Commerciale dell’ Ecomoda. Come già stabilito in precedenza, questo ruolo passerà a mio figlio Lorenzo Mendoza. Con la presente desidero anche annunciare la mia decisione di abbandonare la Presidenza dell’ impresa per ragioni personali. A tal proposito richiedo la convocazione del consiglio per domani mattina alle ore undici, per le mie dimissioni ufficiali e per procedere all’ elezione del nuovo Presidente tramite votazione che dovrà avvenire tra mio figlio Diego-Armando Mendoza e suo figlio Giulio Valencia, come già discusso in consiglio, prevedendo l’ arrivo di tale momento.
Esprimo il mio rammarico nel prendere questa decisone, augurandovi buona giornata.

Beatrice Pinzon Mendoza.

“Per fortuna Armando sta bene, credevo che sarebbe morto…”
Dico, posando la lettera sul tavolo.
“Stavolta ci è andata male.”
Mi risponde con freddezza. Resto basita! Non c’è nulla che tocchi mio marito. E’ diventato un uomo meschino, glaciale e imperturbabile. Come se quando sono rimasta incinta di lui e ci siamo sposati non lo fosse già… Ma negli anni si è trasformato ancora di più nell’ uomo di ghiaccio.
“Daniele, ti rendi conto di quello che hai detto? Armando stava per morire, ha una famiglia…”
“Non è un segreto che non ho nessuna stima di lui…”
“Sì, ma addirittura gioire di questo…”
“Patrizia, l’ unica cosa che mi preme ora è di far ottenere a nostro figlio Giulio la Presidenza, e finalmente liquidare un’ azienda che è continuamente indebitata! Quindi se ne te vai mi fai un favore, ho da fare.”
Esco dal suo ufficio senza rispondere. La sua freddezza è routine ormai per me… In questi casi sento molto il bisogno di Marcella, ma i nostri rapporti sono interrotti da molto tempo… Non so nemmeno che faccia abbia oggi mio nipote Alexander. L’ ultima volta che si siamo viste è stato al battesimo di David, dopo di che è successo il fattaccio che ha inorridito Marcella e l’ ha spinta molto lontano da noi. Io sono stata una bastarda egoista, e non passa giorno in cui non mi penta! Oltre che egoista, sono stata anche vigliacca perché in questi anni, nonostante mi sia pentita di quel gesto ignobile di cui sono stata capace, non ho avuto il coraggio di lasciare mio marito… La famiglia Valencia-Fernandez si è sfasciata a causa mia. Entro il camera mia e mi siedo sul mio letto. Dopo aver estratto dal doppio fondo di un cassetto una foto, l’ unica foto che sono riuscita a scattare a Roberta appena nata prima di consegnarla a Nicola, la stringo al petto. L’ entrata di mio figlio David mi spinge a nascondere la foto.

David
Quando sono entrato in camera da letto, ho visto mia madre nascondere qualcosa… Che cosa sarà? Ha anche gli occhi lucidi… Sono sicuro che ha ancora litigato con papà. Non so che razza di matrimonio sia il loro e che razza di esempio mio padre pensa di dare ai suoi figli! I miei fratelli Michael, Giulio e Giulia non sono al corrente di tutta la terribile storia che avvolge la famiglia, non sanno che Roberta è loro sorella… Pensano che papà ci abbia vietato di rapportarci con i Mendoza e i Mora per pura rivalità in affari e che zia Marcella abbia chiuso tutti i ponti con noi perché ha litigato con papà per questioni riguardanti l’ azienda. Tutta questa famiglia non è una “famiglia” ma un grosso affare, un’ accozzaglia di segreti e bugie.
“Mamma, io Giulia e Michel stiamo andando all’ Ecomoda.”
“Certo tesoro, buona giornata.”
“Và tutto bene?”
“Certo tesoro, ho discusso con papà.”
“Chiama se hai bisogno…”
Le dico prima di uscire e non prima di averle dato un bacio sulla testa. Mia madre sarà anche una stronza materialista, ma è l’ unica mamma che ho e in questi anni l’ ho vista sempre più infelice e pentita della sua scelta… Ma non capisco perché non diventi una persona migliore lasciando papà e riallacciando i rapporti con zia Marcella e con mia sorella Roberta.

Camilla
Mi reggo a malapena in piedi quando arrivo in azienda… Poso la mia borsa sulla poltrona del mio tavolo in atelier e decido di andare in caffetteria per provare a mettere qualcosa sotto i denti prima di svenire sul serio. Faccio pochi passi nello showroom quando mi sento male, ma per fortuna c’è David Valencia che passa di lì e mi sorregge.
“Dottoressa Mendoza, come si sente?”
Mi risponde, passandomi un bicchiere di acqua e zucchero. Mi ritrovo inspiegabilmente nel suo ufficio.
“Cos’è successo?”
“Sì è sentita male…L’ ho portata qui in braccio…”
Mi risponde, imbarazzato ed intimorito.
“Guardi che non mordo Dottor Valencia. La ringrazio comunque…”
Rispondo, bevendo dal bicchiere che mi ha passato.
“Di nulla Dottoressa. Come sta suo padre?”
“E’ fuori pericolo… Ha avuto un infarto… Ma non sono ancora riuscita a vederlo, a parlarci…”
“Mi dispiace molto di questo… Sappia che mi metto a sua completa disposizione e dei suoi fratelli, qualunque cosa io possa fare di utile in questo momento…”
“La ringrazio…”
Rispondo perplessa. Spesso mi domando se David non sia stato adottato… dei Valencia ha solo il cognome! E l’ aspetto perché di fuori assomiglia molto a suo padre. Ad un certo punto entra Mariana, la segretaria di David, dicendoci che i miei fratelli vorrebbero parlare con tutti noi per aggiornarci su cosa accadrà ora in azienda. Quando Mariana nota il mio pallido colore, si siede accanto a me e noto le sue occhiaie: anche lei, come me e mezza Ecomoda oggi non si regge in piedi dal sonno.

Michael
Mi sto dirigendo verso la sala del consiglio quando vedo Cèsar Mora uscire dal suo ufficio di Direttore del Personale e mi si crea un groppo in gola. Lo chiamo da lontano e lui si volta.
“Vorrei avere notizie del Dottor Mendoza.”
Chiedo, preoccupato. So quanto la famiglia Mora sia affezionata ad Armando Mendoza. Il mio sentimento per Cèsar e la mia attrazione, sono qualcosa che tengo ben nascosti… Non posso rivelare a nessuno di essere gay, vivo nella mia stessa ombra, vivo una vita fatta di finzione per sino con la mia famiglia. La mia sofferenza è ancora più accentuata dal fatto che sono andato ad innamorarmi di un uomo eterosessuale per giunta , di qualcuno che non penserebbe mai ad una storia con me, nemmeno se fosse gay.
“Si riprenderà, ma sarà costretto a lasciare l’ azienda. Di questo vorranno parlarci Diego e Lorenzo…”
“Accidenti, mi dispiace… Cos’ ha avuto?”
“Un infarto… Anche la Presidente si dimetterà, per stargli accanto.”
“E chi assumerà la Presidenza?”
“Scopriremo tutto domani.”
Mi risponde, prima di entrare in sala riunioni. Diego ci invita tutti ad accomodarci.

Diego
“Signori, vi ho convocati qui intanto per rassicurarvi sulle condizioni di mio padre. E’ fuori pericolo, ma l’ infarto che ha avuto lo costringe a prendere la decisione di lasciare l’ azienda. La Vice Presidenza e la Direzione Commerciale passano ora, in via ufficiosa per ora, nelle mani di mio fratello Lorenzo Mendoza. Anche mia madre ha intenzione di dimettersi. Domani alle undici è convocato un consiglio di amministrazione per le dimissioni ufficiali e per eleggere il nuovo presidente della compagnia, che sarà scelto tra me e Giulio Valencia. Fino alla votazione, anche questo ruolo sarà ricoperto da Lorenzo visto che quest’ oggi mia madre non sarà in azienda. Bene, the show must go on! Quindi possiamo tornare tutti al lavoro. Cèsar, è tutto pronto per i colloqui per la nuova segretaria della direzione amministrativa?”
“Certo, ho tutte le candidate qui fuori.”
“Bene. Io, lei e mio fratello possiamo iniziare con i colloqui.”
Concludo, mentre Giulia non mi ha mai tolto gli occhi di dosso. Spero che non si sia fatta strane idee.

Sofia
Speravo di andarmene in circostanze diverse e di brindare con Betty, Armando e tutta al banda oggi…Sono china sulla mia scrivania e sto piangendo per tutto questo… Per Armando, per il mio addio all’ Ecomoda… Le mie amiche mi consolano.
“Dai Sofia, non fare così…”
“Sono sicura che questo giorno sarà difficile anche per te Annamaria… Sapevo che sarebbe arrivato, ma non credevo così presto e in questo clima!”
Improvvisamente vediamo avvicinarsi una ragazza. Porta dei pantaloni neri, un maglione a collo alto nero, mocassini neri, giacca nera… Ma è a lutto? Porta spessi occhiali e i capelli neri medio-corti legati in un codino.
“Scusatemi… Sono Isabella Carissi. Tutte queste ragazze sono qui per il colloquio?”
Annuiamo. Berta le spiega che deve attendere di essere chiamata da lei.

Isabella
Ci sono un sacco di ragazze bellissime a sostenere il colloquio… Mentre aspetto il mo turno, respiro profondamente e ripasso la parte. Devo cercare di fare una buona impressione, senza far trasparire la mia agitazione. Quando la donna con cui ho parlato prima chiama il mio nome, mi alzo ed entro nella stanza. Ci sono tre uomini eleganti seduti ad un lungo tavolo: il primo ha folti capelli neri, la pelle olivastra e porta gli occhiali. Il secondo ha i capelli neri che tiene disciplinati con il gel mentre il terzo… quando lo guardo resto incantata ma lui non alza nemmeno lo sguardo. Ha i capelli neri ma sono quasi rasati e assomiglia molto al primo uomo ma ha la pelle leggermente più chiara. Il secondo uomo prende la parola:
“Isabella Carissi?”
“Sì, molto piacere.”
”Si accomodi prego.”
Prendo posto mentre il terzo uomo alza la testa e si sofferma a guardare i miei occhi azzurri coperti dagli occhiali. Ciò mi provoca disagio e abbasso la testa imbarazzata.
“Io sono Cèsar Mora, il Direttore del Personale… Lui è Lorenzo Mendoza, azionista, Vice Presidente e Direttore Commerciale e alla mia sinistra Diego-Armando Mendoza, azionista, Direttore Amministrativo e Amministratore Delegato.”
Direttore Amministrativo? Cioè sarò la sua segretaria? Stringo la mano a tutti e tre mentre Diego-Armando Mendoza continua a guardarmi. Il Direttore del Personale mi porge svariate domande, osservando il mio curriculum vitae e inizio la mia presentazione mentre mi tormento la mani sotto al tavolo. L’ uomo bello, mi guarda e ascolta con attenzione ciò che dico ma non mi porge nessuna domanda. Parlano solo Cèsar Mora e Lorenzo Mendoza. Quando finisco il mio colloquio, stringo nuovamente le mani a tutti e tre incrociando gli occhi scuri di Diego Mendoza. Prima di andarmene, mi volto ad osservare l’ ambiente sicura di non mettere più piede qui. Sicura che prenderanno una ragazza più bella di me, nonostante io abbia le capacità ed i titoli di studio adatti. Sicura di non vedere più Diego Mendoza. Quando mi volto verso l’ ascensore non mi accorgo della donna che esce e mi scontro con lei. A quella donna le cade la borsa ed io, dopo essermi scusata, la raccolgo.
“Sono mortificata.”
“Perché non guarda dove và?”
Mi risponde sgarbatamente la donna bionda prima di avvicinarsi ad una segretaria dai lunghi riccioli biondi.
“Signorina Paola, buon giorno.”
“Salve Annamaria. Diego è impegnato?”
“E’ impegnato con il Dottor Mora e suo fratello con alcuni colloqui di lavoro.”
Sento dire prima di andarmene per sempre dall’ Ecomoda.

FINE CAPITOLO 2.

Spero vi sia piaciuto! Avete scoperto nuovi personaggi, e nuovi scenari.
La famiglia Valencia ha molti scheletri nell’ armadio e svariati problemi… Come si evolverà il matrimonio tra Patrizia e Daniele? Lei troverà la forza per mettere la parola fine o magari sarà Daniele a cambiare?
Chi diventerà il presidente dell’ Ecomoda? E la situazione finanziaria dell’ Ecomoda come si evolverà?
Michael vivrà ancora per molto nell’ ombra nascondendo la sua omosessualità?
David troverà il coraggio di osare di più con Camilla e di farsi avanti?
E Giulia ha veramente capito che quella di Diego è stata solo una debolezza, una scappatella o creerà problemi? Diego cambierà veramente?
E Isabella, che succederà con lei? Verrà assunta?
   
 
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