Questa fic NON è mia, ma la sto traducendo in italiano grazie al permesso di una splendida autrice, lascerò tutti i suoi contatti alla fine della storia.
La coppia è ancora una volta Brownham ovvero Will Graham x Matthew Brown, dato che in italia scarseggiano fanfiction su di loro.
Godetevela.








"Aaah!" Will ansimò, spalancando gli occhi allo scatto metallico della fibbia dietro di lui. "E' stretto..." 

Cercò di girarsi ma le spalle erano bloccate contro la barella, a stento poteva muovere il collo. Intravide solo un'uniforme bianca lavorare dietro di lui, i suoi occhi si strinsero. 

"Matthew?" 

Percepì un'agitazione divertita prima ancora di sentire la voce dell'inserviente, la sentì chiaramente, anche se quest'ultimo cercava di rimanere freddo con il suo paziente. "Signor Graham?" 

"E' troppo stretto..." Will si lamentò dolcemente, cercando di spostare la cinghia che stringeva sullo stomaco. "Potresti... potresti allentarla? Solo un po' ?"

"Ci sono regole da rispettare" rispose Matthew. Will sbirciò con difficoltà nel corridoio appena fuori la stanza sterile, da sempre utilizzato per preparare i pazienti al trasporto fuori dai locali dell'ospedale. 

"Sta arrivando qualcuno ?" tentò, cercando di capire. 

"No signor Graham. Il mio capo ha notato la particolare premura che ho con...lei", continuò dolcemente, "Mi ha dato il permesso di lavorare con lei in esclusiva, sa? ...dal momento che sembra che anche lei si sia aperto così tanto a me
" aggiunse con un sorrisetto udibile. Le guance di Will si arrossarono d'imbarazzo. 

Un'altra cintura si avvolse attorno a lui. Era bloccato, la camicia di forza gli teneva ferme le mani intorno alla vita. L'odore del cuoio gli riempì il naso mentre guardava Matthew avvolgerne un'altra lentamente ed esalò un sospiro di sollievo sentendone la delicatezza. 

Ma la cinghia si strinse di botto strozzandogli il respiro.

"Cazzo!" sibilò. "Matthew, per favore -" 

"Sai, mi piace quando mi implori, signor Graham." Il respiro dell'inserviente era caldo dietro il suo orecchio. Matthew sospirava appena facendo scivolare le mani su di lui e Will non riuscì a trattenere un brivido. Iniziò dal cuoio capelluto e scivolò giù come acqua fredda sul suo petto, fino a  stringergli lo stomaco. 

"Per favore..." sussurrò di nuovo, incapace di muoversi per via delle cinghie. "Per favore, Matt?" 

"Mmm. Non ancora... "

"Sai che odio questa cosa," Will supplicò. 

"Lo so," rispose Matthew convinto mentre girava attorno alla barella con fare divertito.
Lo vide gettare un'occhiata fugace intorno prima di iniziare ad accarezzare le sue labbra socchiuse con le sue dita salvo poi spostarsi sui riccioli arruffati. All'improvviso strinse i capelli morbidi non troppo delicatamente, e sussurrò contro il suo orecchio. "Ho pensato che forse avrei potuto rendere il tutto più interessante..." 

Will iniziò a sentirsi morire contro le legature. Con il respiro veloce, superficiale, incapace di prendere una boccata d'aria adeguata. Cercò di ignorare la spinta che sentiva provenire insistentemente dall'inguine quando Matthew si abbassò per avvolgere un'altra cinghia di cuoio, al livello delle cosce. 

"N-Non così," Will sussurrò impanicato, respirando ancor più difficilmente, con le costole tese contro la pressione. "Matthew... Matt...ti prego, mi sto eccitando, non è possibile..." 

La pelle rigida si tirò saldamente, ancora una volta, su di lui. Will gridò, o meglio credette di farlo ma la voce gli morì in un gemito. Cercò di agitarsi e allentare la pressione dalla zona fianchi in giù ma non c'era spazio per muoversi. 
"Non è giusto." sibilò.

"Sono le regole." Matthew sorrise, posizionandosi di fronte a lui. Ancora una volta passò la mano tra i capelli di Will, lasciando che i riccioli disordinati avvolgessero le sue dita sottili prima di strattonarli giù sulla nuca. "Adesso penserai a me per tutto il tempo che starai fuori. "

Si sporse verso di lui, avvicinandosi pericolosamente mentre con la mano gli teneva fermo il collo e lo attirò a sé. Le loro bocche si incontrarono calorosamente, Matthew separò le labbra di Will con la lingua, andando in profondità per assaporarlo...e farsi assaporare, prima di allontanarsi. Toccata e fuga. 

"Non invadere lo spazio esclusivo," Will mormorò mestamente citando le regole per trattare un paziente psichiatrico mentre osservava l'altro raccogliere l'odiosa maschera. Odiava questa cosa, cazzo, odiava come lo faceva sentire ancora più senz'aria, ancora più di quella camicia e delle cinghie. Chiuse gli occhi quando Matthew gliela fece scivolare sopra la testa. Il suo tocco era gentile ora, e attento, fece in modo che i ricci ribelli di Will non rimanessero intrappolati in una qualsiasi delle fibbie e lasciò la maschera abbastanza larga, in modo tale che s'appoggiasse solo leggermente contro le guance e la barba trasandata. 

Quando Will riaprì piano gli occhi si accorse dello sguardo dell'inserviente. Aveva già visto altre volte quello sguardo. Lussuria. Per cui non si scompose quando Matthew si chinò per premere un bacio morbido contro la maschera di plastica dura. Will poteva sentire il suo respiro attraverso i fori e rabbrividì, con le guance che si arrossavano. 

"Sii buono, signor Graham,"  sussurrò, e Will non poté fare a meno di sorridere vedendo il sorriso storto di Matthew. "Potrai punirmi per questo...più tardi." 

"D'accordo..."

















Spero vi sia piaciuta ^_^
Come sempre un commentino è ben accetto, in quel caso lo tradurrò per l'autrice.
E questi sono i suoi contatti:
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