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Autore: izzie_sadaharu    15/10/2014    2 recensioni
Ambientata tra il film Kanketsu Hen e il manga/anime. Riflessioni di Kagura e Shinpachi.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Kagura, Shinpachi Shimura
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Spirava fresco un vento delicato, che scosse i lunghi capelli rossi della ragazza, mentre lei osservava triste il blocco di cemento.

- La vecchia mi ha chiesto di dirti che oggi non potrà venire... credo che si sia presa qualche linea di febbre!

Sorrise mesta e si scostò un ciuffo dal volto.

In una folata più violenta tanti petali rosati volteggiarono dal ramo del ciliegio vicino, e Kagura alzò lo sguardo, assorta nei suoi pensieri.

Tre anni erano passati, e Gin non era ancora tornato. Sospirando, volse di nuovo lo sguardo alla lapide. - Sinceramente, non so cosa ci faccia qui, a parlare con del granito. Io non credo che tu sia morto, quindi non vedo perchè debba parlare a una tomba. Se non me lo avesse chiesto Otose, probabilmente non avrei messo piede in questo cimitero.

Lasciò scorrere il blu dei suoi occhi lungo la scritta nera. Sakata Gintoki .

Ingiusto.

Perchè se n'era andato? Perchè li aveva abbandonati? Avevano bisogno di lui, del loro fratello maggiore, e lui li aveva lasciati.

Inghiottì il groppo in gola. Sempre la stessa storia. Anche Gintoki, come quell'idiota di Kamui, l'aveva lasciata. Si passò una manò sul volto di porcellana e inspirò a fondo.

Dei passi alle sue spalle la costrinsero a voltarsi, e sussultò appena riconoscendo la figura dietro di lei.

- Sbaglio o avevi detto che lo avresti aspettato fino alla fine?

Kagura rimase un po' in silenzio, poi rispose a mezza voce. - Certo. E ho intenzione di farlo.

Shinpachi si inginocchiò di fronte alla tomba accanto a lei, senza guardarla negli occhi.

- Te l'ha chiesto Otose, vero?

- Sì.

Tacquero per una manciata di minuti, durante la quale l'unico suono udibile era quello del vento tra le lapidi e le foglie degli alberi.

- Shinpachi?

- Sì?

- Dov'è andato?

Il ragazzo sospirò, poi si aggiustò gli occhiali sul naso. - Non lo so, Kagura-chan. - SI voltò un attimo per guardarla, e la vide seduta, raggomitolata su se stessa, con il volto affondato nelle braccia. Per un attimo pensò di passarle una mano sulla schiena, come faceva quando erano più piccoli quando era depressa o quando piangeva, poi ci ripensò. Non erano più così.

Troppe cose erano cambiate negli ultimi tre anni, e grazie al cielo tutti a Kabuki-cho e in generale in tutta Edo avevano avuto abbastanza tatto per rimanere in silenzio, nonostante le mille domande che spuntavano alle labbra appena li vedevano; la ragazzina aliena e il tizio con gli occhiali: epiteti caduti in disuso dopo il loro drastico cambiamento. Come li chiamavano adesso? Ah, sì. Yorozuya Gura-san e Yorozuya Shinpachi-san.

Yorozuya.

Shinpachi sorrise amareggiato. Aveva davvero ancora senso l'appellativo di 'Yorozuya'?

Dopotutto era Gintoki l'anima degli Yorozuya, e senza di lui quel titolo gli sembrava fasullo, fittizio quanto la neve artificiale sparata in montagna per coprire le zone brulle e terrose. Esatto, quello erano: un misero tentativo di nascondere la mancanza della neve. In un attimo il biancore del nevischio balenò negli occhi di Shinpachi, presto sostituito da un altro candore, quello dei capelli di sua sorella.

Quasi gli avesse letto nel pensiero, Kagura ruppe il silenzio: - Anego?

- Tutto come al solito. Lentamente sta perdendo la vista, ma riesce ancora a distinguere le forme degli oggetti.

- Andrò questa sera a trovarla.

- Troverai anche Tsukuyo-san e Sacchan-san.

Kagura sorrise. - Saremo una bella combriccola rumorosa! A Gin-chan salterebbero tutti i nervi se ci vedesse.

Shinpachi non replicò, e tutto tacque. Per un attimo anche il vento parve acquietarsi, e il silenzio si fece quasi assordante.

Dopo qualche minuto Kagura si alzò e si voltò, poi cominciò ad allontanarsi dalla lapide.

Mosso qualche passo, però, si fermò. - Tornerà. Ne sono sicura.

Il ragazzo rimase zitto, e i passi di Kagura si persero nel sentiero, tonfi sordi e assordanti nella quiete silenziosa del cimitero.

 

 

 

 

 

 

 

GLOSSARIO

 

Yorozuya: tuttofare

Anego: sorella (inteso come boss)

 

 

 

 

 

Salve a tutti!

Questa volta mi sono cimentata con una one shot un po' deprimente e di diversa collocazione.. spero che non sia venuto fuori un totale disastro!
Avevo detto che sarei tornata a scrivere di Gintama una volta finita l'altra long di Love Com iniziata, ma mi è giunta l'ispirazione... e come cacciarla? XD

Vi invito calorosamente (?) a lasciare una recensione...molto gradita!

À tout à l'heure!
Izzie

 

   
 
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