In realtà avrei una cosa da dire
Okay, ho finito. Leggete e se vi va, lasciate una recensione... se non vi va, lasciatela lo stesso eheh.
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Il grande tourbus rosso si era appena fermato all’entrata dell’hotel, quando un’onda di fan impazzite, perlopiù ragazzine dai dodici ai sedici anni, aveva iniziato ad agitarsi e ad occupare l’ingresso, quasi rischiando di soffocare i poveri ragazzi, che nonostante fossero protetti dalle loro guardie del corpo, cercavano di accontentare il più possibile le ragazze.
Amy ci stava facendo l’abitudine; nonostante fossero un po’ esagerate, le faceva piacere vedere quanto amore e supporto ricevevano quei ragazzi, d’altronde lo meritavano.
Restarono giusto un paio di minuti, il tempo di salutare la maggior parte delle loro sostenitrici, poi decisero di andare a riposare; avevano tutta la serata libera, ma il giorno dopo ricominciavano le prove per lo show e le riprese per il nuovo video.
Stavano aspettando da ben cinque minuti di fronte all’ascensore poichè, per ragioni a loro sconosciute, erano stati sistemati in camere diverse da quelle prenotate.
Impazienti, i sei ragazzi curiosavano un po’ intorno, vagando con lo sguardo e cercando qualcosa da fare, quando all’improvviso udirono un ding e le porte automatiche dell’ascensore si aprirono rivelando due uomini e una donna.
“Si, Sam, lo so anche io che dobbiamo andare a controllare--”
Dean lasciò il discorso in sospeso vedendo dei ragazzi fermi ad aspettare l’ascensore, li squadrò involontariamente prima di rivolgere un’occhiata verso i due fratelli, allentò l’odiosa cravatta e, abbozzando un sorriso ai ragazzi, uscì dalla cabina dell’ascensore seguito a ruota da Sam e Sara.
“Sono agenti dell’FBI, Zayn, sono qui per quella cosa che ho letto su internet!” disse uno di loro sottovoce, ma Sara riuscì ugualmente a sentirlo e senza preoccuparsi di quello che avrebbero pensato, si voltò per dare un ultimo sguardo ai ragazzi, vedendoli giusto in tempo prima che le porte dell’ascensore si chiudessero.
Si fermò ancora un attimo a raccogliere i suoi pensieri, quanto basta affinché il fratello la chiamasse a gran voce. Lei si girò verso l’uscita e noncurante del saluto del hall porter raggiunse Dean e Sam.
“È uno spirito, Sam. Dovevi vedere l’EMF come era impazzito, non è vero, Sara?”
“Eh? Oh si, è vero.” rispose abbozzando un sorriso timido.
“Hey? Terra chiama Sara? Ma ci sei? O stai pensando a quei ragazzi, erano carini no?” disse Dean mettendo la più piccola in una lieve situazione di imbarazzo.
“Beh.. io non ci ho fatto caso.” affermò l’altra.
Ed era vero, lei non aveva davvero fatto caso a quei ragazzi, non in quel senso, almeno.
“Quindi stiamo parlando di una donna in bianco, come quella che affrontammo a Jericho, dico bene?”
“Si, esatto signorinella e vediamo se sai anche dove andremo adesso?” continuò Dean.
“A fare lunghe e noiose ricerche?” rispose la ragazza.
“No, sbagliato milady. A pranzo da Biggerson.” Finì la conversazione il maggiore aprendo la portiera del guidatore della sua piccola.
“Mi piace come idea, e … Sammy?”
Sam si girò verso di lei con sguardo interrogativo, ma non proferì parola. “Sto io davanti stavolta.” Aggiunse, e con l’atteggiamento di chi ha appena conquistato un trofeo, si sedette nel meritato “posto davanti” sotto lo sguardo di un divertito Sam.