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Autore: darling_tears    17/10/2014    2 recensioni
[Pairings: Makoto/Ichigo] La storia ha inizio un anno dopo che Ichigo e Makoto ricevono la notizia da Henry-sensei di costruire un nuovo negozio di dolciumi a Londra. SI narrerà delle avventura della coppia appena creeranno il negozio. Come in ogni coppia non possono mancare litigi, baci, carezze.. una nuova ed emozionante storia insieme.. lontano dall'ereditiera e il suo affascinante cugino. Di una cosa si è certi: l'amore che accomuna Ichigo e Makoto è infinito e reale.. ma sapranno superare le difficoltà che capiteranno nella loro vita? Una storia romantica, affascinate, emozionante.. con un inaspettato sviluppo. Buona lettura!
Genere: Avventura, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Amano Ichigo, Makoto Kashino, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un anno. E’ passato un anno da quando Henry-sensei ci aveva chiamato per annunciarci di aprire un nuovo negozio a Londra. Ora, come allora, la neve ricopre soffice la terra.
Un anno da quando Makoto mi aveva dato quel nostro primo bacio tra le foglie innevate del cespuglio. Dal momento meraviglioso in cui – per la prima volta – mi aveva teneramente stretto la mano dicendomi, con occhi emozionati, di “continuare a fare i dolci INSIEME”.
 
Lo stesso tempo che era passato da quando la nostra storia aveva preso il via. Un amore che era circondato dai dolci alla crema e al cioccolato. Quei dolci che presto avrebbero riempito il loro negozio. Uno che, anche se era sotto le direttive di Henry-sensei, era a tutti gli effetti il nostro.
Sia i dolci (avevamo inoltre chiesto sia ad Andou e a Sastuki di prestargli un po’ delle loro ricette, i quali acconsentirono emozionati) e il design del caloroso negozio, era stato scelto da me dopo tante discussioni. Quelle discussioni che finivano poi in risate e nei dolci baci che Makoto continuava a darmi. Baci che mi toglievano il respiro.
 
L’idea che io e Vanilla avevamo pensato era puramente ispirato allo stile “baita”, un’idea che più o meno avevamo ricreato a Parigi. Un’idea che non solo venne fortemente criticata da Makoto e Chocolat, ma anche completamente stravolta dalle loro idee tradizionaliste giapponesi.
Era bello, però, vedere come Vanilla e Chocolat mettessero così tanto impegno per assecondare i loro gusti e le loro idee.
 
Ancor di più notare le loro espressioni afflitte ed arrabbiate, per poi voltarsi come se si odiassero. Esasperate sbuffavano, chiudendo gli occhi, mentre svolazzavano sopra quella che poi sarebbe stato il tavolo da lavoro d’acciaio.
Con loro due era impossibile rimanere arrabbiati. Ti bastava guardarle per far nascere un dolce sorriso sulle tue labbra.
Il braccio di Makoto mi circondò la vita dolcemente, mentre ero intenta a trattenere le risate quando Vanilla stuzzicava le ali di Chocolat. Appoggiai la mano sulla sua stringendomi ancora più intensamente, facendo aderire il mio corpo al suo dietro di me.
M: -Sei più bella quando sorridi, Ichigo-
I: -M-Makoto..-
Lo guardai negli occhi, quelle splendide gemme che accendevano un fuoco dentro di me. Un fuoco, bellissimo, intenso e che aveva il nome di PASSIONE!
 
Mi sorrise per poi avvicinarsi ancora di più e cominciare a lasciarmi una sia di deboli baci lungo il collo.
I: -Makoto.. non qui. Non ora!-
Paonazza guardai i nostri spiriti dei dolci ancora intenti a litigare.
I: -Ragazzi!!.. Ho un’idea!-
Tutti mi guardarono intensamente e curiosi. Emozionata mi sciolsi da quell’abbraccio e cominciai a battere le mani come una bambina. Il mio sorriso aveva preso forma anche nella luce dei miei occhi.
V/M/C: -Ichigo??-
I: -Ecco..-
 
Non passò molto che la mia idea fece colpo e divenne realtà. Con entusiasmo e con il tipico potere della bacchetta di Vanilla e Chocolat, il monotono bilocale divenne uno splendido e grande negozio rivestito in mattoni.  Lo chiamammo “Sweet Life”, scelto all’unisono dagli artefici di quella bellezza: Vanilla e Chocolat.
Fuori poco prima della porta in vetro dell’entrata, c’era una bellissima e grande veranda che correva per tutta la facciata della costruzione composta da bellissime colonne di marmo bianco e dai tavoli rotondi e dalle sedie di legno levigato. Ai lati della porta vi erano, rispettivamente, due grande vetrate che mostravano l’interno del negozio.
C’erano tavoli rotondi di vetro con la base di legno levigato che riempivano la maggior parte del lato destro della sala; dall’altro lato vi era un lungo tavolo con tovaglie in cotone e merletto che ospitava una stragrande varietà di dolci da Buffet; mentre infondo alla sala, acanto alla porta della cucina composta da tende sottili di organza, vi era il grande bancone con la vetrina.
 
Non vedevamo l’ora di iniziare a lavorare, di vedere i nostri clienti/ospiti varcare quella porta e mangiare i nostri dolci che li avrebbe fatti sorridere e tornare!
Era più bello di quanto immaginassi. Entusiasta guardai Makoto, il quale rispose al mio sorriso con uno più intenso.
M: -E’ stupendo!!-
Il mio sorriso si allargò ancora per poi rivolgermi ai nostri piccoli angeli.
I: -Siete stati stupendi!-
V/C: -Grazie! Ma abbiamo un sorpresa!-
All’improvviso entrambe agitarono le loro bacchette e, intorno e dentro il negozio, apparvero tantissime piante di rose e di fragole selvatiche.
 
Era il regalo più bello. Mi rivolsi a Makoto, il quale replicò l’espressione stupita ed affascinata del mio volto.
M: -WOW!-
C: -Ragazzi, andiamo ora è il vostro turno!-
I: -Si-
Stavo per seguirle, quando Makoto  mi prese la mano e mi abbracciò. Mi fece fare una piccola giravolta e mi baciò appassionatamente.
Riuscivo a sentire il suo respiro affannoso sul mio viso quando accentuai l’abbraccio intrecciandogli le dita tra i capelli.
Ci sciogliemmo da quell’abbraccio scoppiando a ridere.
 
I: -Makoto.. Non qui! Qualcuno potrebbe vederci!-
M: -E chi se ne importa!-Mi strizzò l’occhio. -Andiamo ora!- e mi diede uno schiaffo seducente e beffardo sul sedere.  -Non mi scappi!- sussurrò.
Entrammo mano nella mano e ci dirigemmo in cucina per mettere da parte i vari ingredienti che Sastuki, Andou ed Henry-sensei ci avevano spedito.
Passammo il resto della giornata a preparare i nostri dolci che di a un giorno avremmo posizionato nei vassoi e nelle vetrine. Dopo aver lavato ogni cosa i miei occhi si posarono su Vanilla e Chocolat che, stremate, erano appoggiate l’una all’altra ormai crollate in un sonno profondo e ristoratore.
 
Makoto mi si avvicinò e da dietro mi cinse teneramente in uno dei suoi abbracci.
I: -Dovremmo trovare una casa, Makoto. Non potremmo dormire sempre qui al negozio!-, mentre lui mi lasciava la scia dei suoi magnifici baci dalla spalla e risalivano lungo il collo, fino a lobo sinistro del mio orecchio.
M: -Per questa sera non ce ne preoccupiamo!-
Mi voltai verso di lui, che mi prese il mento tra le dita e mi baciò. Ricambiai quell’effusione d’amore, avvinghiandomi a lui e facendo aderire il mio corpo contro il suo, notando l’eccitazione tra le sue gambe e del suo intero corpo. Gemette soddisfatto, non appena intrecciai le ciocche setose dei suoi capelli tra le mie dita.
I: -Makoto-. Agilmente la sua mano si infilò sotto l’orlo della mia maglietta, risalendo sulla pelle liscia e calda dei miei fianchi, fino a posarsi sulla rotondità dei miei seni.
M: -Shhh… Ichigo… Lasciati andare!-
Dolcemente mi fece stendere sul tappeto che quella sera aveva preso il posto del soffice materasso, senza staccare minimamente le nostre labbra che si muovevano freneticamente le une contro le altre. Il respiro diventava sempre più affannoso ed irregolare.
 
Sapevamo che quello era solo l’inizio e che nessuno dei due si sarebbe fermato. Quella sera intensa sarebbe stata la prima di una lunga serie.
   
 
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