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Autore: Goldor    18/10/2014    1 recensioni
Claude Evans e Gabriel Scott sono due quindicenni, amici e compagni di classe. Anche se Gabriel non lo immagina, dietro alla tranquilla facciata dell'amico si cela un segreto straordinario. Un giorno Claude chiede aiuto all'amico per risolvere un gigantesco guaio in cui si è imbattuto, che rischia di alterare il loro stesso futuro
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve ragazzi, finalmente anche il sesto capitolo di questa fanfic è stato revisionato. Dal prossimo, inizieranno a essere pubblicati i nuovi ed inediti capitoli successivi. Nel capitolo precedente, avevamo lasciato i nostri due amici mentre si apprestavano ad incontrare il professor Mortimer. Per sapere come continueranno le cose, non vi resta che continuare la lettura. Se non l’avete ancora fatto, vi invito a lasciare una piccola recensione o anche solo un breve commento alla storia, ai quali naturalmente risponderò il prima possibile.
E ora vi auguro come sempre… Buona lettura!!!

 

6° CAPITOLO: IL PROFESSOR MORTIMER

Gabriel attese pazientemente mentre l’ascensore scendeva tra i vari livelli del Ministero, fermandosi di tanto in tanto a qualche piano per far salire qualcuno. Quando la macchina si fermò e la grata si aprì, la solita ormai familiare voce gracchiò: -Livello sotterraneo. Ufficio Misteri-.
Si trovavano nuovamente nel lungo e spettrale corridoio in ossidiana, illuminato dalle luci delle torce. Il ragazzo lo aveva già visto brevemente quando si stavano dirigendo in tribunale, ma non era riuscito ad osservarlo con attenzione.
Gabriel si era già diretto verso la porticina lignea in fondo al corridoio, dando per scontato che fosse lì che avrebbero dovuto andare, ma Claude lo afferrò per un braccio e lo condusse verso un corridoio laterale, così buio da essere quasi invisibile, che dava su una ripida rampa di scale.
-Claude, cos’è questo posto?-, mormorò Gabriel, mentre cercava di scendere gli scalini al buio.
L’amico lo guardò un attimo e rispose: -Siamo nell’Ufficio Misteri, che come suggerisce il nome è stato creato allo scopo di dare una spiegazione e di condurre esperimenti sui più grandi misteri del nostro mondo, tempo compreso-.
-Studiate il tempo?-, chiese Gabriel, senza capire.
Claude annuì. –Anche lo spazio se per questo. Sono solo due dei numerosi dipartimenti dell’Ufficio Misteri-. Claude si fermò un attimo prima di continuare. –Ad ogni modo al momento non ci stiamo dirigendo lì. L’ingresso è quella piccola porticina che hai visto prima-.
Gabriel fece segno di aver capito e si affrettò a seguire Claude, scendendo velocemente i piccoli scalini che al buio gli risultavano decisamente difficili da vedere. Stava scendendo completamente alla cieca.
-Dammi la mano-, gli disse Claude, prendendolo per un braccio. –Evitiamo di volare giù per queste scale. Abbiamo già passato troppi guai-.
Gabriel annuì e strinse la mano dell’amico, continuando a procedere nell’oscurità. Non si vedeva assolutamente nulla, ma Claude proseguiva a passo spedito e sicuro. Probabilmente conosceva la strada a memoria.
-Il laboratorio del professor Mortimer è quaggiù-, disse Claude, rompendo il silenzio. –Per motivi di sicurezza abbiamo dovuto trasferirlo alla svelta dopo l’ultimo attacco a Rupepoli-.
Ad un certo punto, i due amici svoltarono a destra, imboccando un lungo corridoio laterale alla fine del quale Gabriel vide un’altra piccola porticina. Claude l’aprì e lo fece passare. Poi richiuse la porta dietro di loro.
Si trovavano in una stanza bianca marmorea illuminata di forma quadrata e abbastanza grande. Le pareti erano piene di computer e di macchinari giganteschi e misteriosi, che ticchettavano a intermittenza.
“Però”, pensò Gabriel, esterrefatto. “Si tratta bene il professore”.
Il laboratorio sembrava completamente  deserto, ma con quella montagna di macchine, computer e scartoffie il professore poteva benissimo essere chissà dove, nascosto in mezzo al materiale dei suoi stessi studi.
-Professor Mortimer?-, chiamò Claude a voce alta –è qui?-.
Per un attimo si sentì solo il silenzio, ma poi una voce strascicata rispose: -Sono qui, chi mi cerca?-.
Gabriel si voltò appena in tempo per vedere un uomo attempato riemergere da una montagna di carte e appunti. Lo osservò attentamente: era vestito con un camice bianco e i capelli grigi di media lunghezza gli ricadevano sulle spalle. Gli ricordò un po’ lo scienziato di un film che aveva visto la sera prima.
Il volto del professore si illuminò appena li vide. –Ah, Claude, finalmente-, esclamò compiaciuto, rivolgendosi poi a lui –E tu devi essere il ragazzo del passato, Gabriel-.
Gabriel annuì, mentre lui gli porgeva la mano. –Molto piacere, sono il professor Engel Mortimer, Claude mi ha parlato molto di te-.
-Gabriel Scott-, rispose semplicemente lui, guardando poi l’amico.
-Ah, ma naturalmente mi ha parlato bene di te-, aggiunse il professore per troncare il discorso sul nascere. –Immagino che Claude ti abbia già spiegato cosa dovrete fare-.
Gabriel annuì. –Sì, più o meno. Mi ha detto tutto quello che è successo a causa di quel diario-.
Il professore sorrise compiaciuto. –Bene, tanto meglio, almeno non mi dovrò dilungare. Ma inanzitutto lascia che ti spieghi esattamente cosa dovrete affrontare-.
Mortimer prese un foglio e con quella che assomigliava ad una penna tracciò una linea retta, lamentandosi. –Ma tu guarda, costretti a usare strumenti preistorici-. Vedendo poi Gabriel vicino a lui si affretto a indicargli la linea sul foglio

Passato____________2015__________________________________2050______________Futuro

-Allora-, incominciò il professore. –Immagina che questa linea rappresenti il tempo, ovvero la timeline originale, prima della distorsione di Dimitri-.
Gabriel annuì, nonostante il concetto fosse piuttosto complicato. Mortimer aggiunse al disegno un’altra linea, parallela alla prima che partiva stavolta dal punto 2015. Gabriel osservò il nuovo disegno, stupito.

Passato____________2015_______________________________2050______________Futuro
                                        \
                                     2015 a_____________________________2050 a_____________Futuro a

-Ecco quello che è accaduto alla nostra timeline originale-, disse Mortimer, indicando il punto di contatto tra le due linee. –Quando Dimitri ha mandato il diario indietro nel 2015, si è creata una nuova linea temporale che si è sostituita all’originale, creando quindi il futuro alternativo nel quale ci troviamo-.
Gabriel osservò la linea alternativa. –Ma allora il passato non si è modificato, giusto?-
Gli occhi di Mortimer si illuminarono. –Sei un ragazzino intelligente! Ovviamente no. Tutti gli eventi accaduti prima del cambio storico sono rimasti inalterati. E il momento del cambio coincide con la lettura del diario da parte di Dimitri-.
-Perciò-, continuò Gabriel –Se si riuscisse ad impedire che quel momento accada… la linea alternativa scomparirebbe?-.
Mortimer annuì. –Sì, non avrebbe motivo di esistere. Verrebbe sganciata dal fulcro spazio-temporale e quindi verrebbe ripristinata la normale sequenza della storia-.
-Fulcro spazio-temporale?-, sospirò Gabriel. Ecco che ricominciavano con i paroloni. –Può spiegarsi meglio?-.
-Vediamo-, balbettò il professore in difficoltà. –Il fulcro spazio-temporale è un punto focale dello spazio-tempo che permette l’esistenza di una determinata sequenza di eventi all’interno di questa dimensione-.
-In parole povere è un evento che genera la realtà stessa-, gli venne in aiuto Claude, dato che non aveva capito un accidenti della spiegazione del professore. –Per la nostra realtà ad esempio, il fulcro spazio-temporale coincide con il Big Bang-.
-Capito-, disse Gabriel –Tornando alla nostra missione, in sostanza dobbiamo solo impedire che Dimitri legga quel diario, vero?-.
-Giusto-, esclamò il professore soddisfatto, rivolgendosi poi a Claude. –Ma state attenti, può essere molto pericoloso viaggiare nel tempo con gli scagnozzi di Dimitri in giro per la città-.
Claude annuì. –Stai tranquillo Engel, ho già un piano. Stavamo giusto per partire. Il Tempix è pronto?-.
Mortimer annuì. –Sì, l’ho appena finito di controllare. I tempo circuiti funzionano alla perfezione! Ma piuttosto, prendete questi-. Porse loro due oggetti che a Gabriel ricordavano dei normalissimi orologi.
-Sono dei comunicatori inter-temporali-, spiegò il professore, sorridendo. –Utilizzano la distorsione più vicina per portare il segnale dal passato al futuro o viceversa. Così potrò comunicare con voi-.
-Grazie-, disse Gabriel per niente convinto. A lui sembravano due normalissimi orologi da polso.
-Ah, già-, aggiunse il professore. –Stavo dimenticando. Sono dotati anche di un paio di optional che vi potrebbero tornare utili, come fotocamera, riproduttore vocale e ologrammi, oltre che a un disturbatore magnetico-.
Gabriel annuì. Stava già per chiedere delucidazioni al professore, ma Claude lo interruppe. –Ti spiegherò dopo, ora non c’è tempo-.
Si affrettò a indicargli una porticina nascosta dietro uno scaffale, ma il professore li interruppe di nuovo, portandosi una mano alla fronte. –Che sbadato, stavo dimenticando di darvi questo-.
Prima che Claude potesse protestare, il professore gli porse una piccola sacca da viaggio, che a giudicare dalle dimensioni sembrava piena da scoppiare. Il ragazzo tentò di opporsi, ma l’uomo lo mise a tacere.
-Solo un altro paio di cosucce che vi possono tornare utili-, esclamò il professore, ignorando le proteste del suo assistente. –Tu dovresti già conoscerle tutte, Claude-.
-Sembra che ci stia equipaggiando per una guerra-, fece notare Gabriel, ridacchiando all’amico.
Il professore lo guardò con sguardo severo. –Non ci sei andato lontano. Questa è una guerra! E dobbiamo vincerla a tutti i costi-.
I due amici annuirono, mentre Gabriel si scusava con il professore per la sua irriverenza. Quindi Claude li guidò entrambi verso la porticina nascosta, oltre la quale si apriva un lungo corridoio completamente buio.
-Buona fortuna-, furono le ultime parole del professore, prima che i due varcassero la porta di legno scomparendo nel corridoio buio.
 

Anche il sesto capitolo è finito e dal prossimo potremo goderci le nove parti inedite della nostra storia. Il capitolo, come il precedente, è di media lunghezza per ragioni di trama e leggermente complicato. Finalmente l’avventura sta per cominciare e il breve incontro tra i due amici e il professor Mortimer non ha fatto altro che rafforzare la loro determinazione a fermare Dimitri. Per sapere se ce la faranno, non vi resta che continuare la lettura.
Al prossimo capitolo: “Tra passato e futuro”

  
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