Don Raffaé
(Fabrizio De Andrè, 1990) -link-
Al mondo tutti la temono, tutti la conoscono e nessuno ci vorrebbe mai mettere piedi. Quante volte ho sentito madri alle prese con figli pestiferi usarla come uno spauracchio, quasi fosse un Cerbero alla fine di un percorso di perdizione e pirateria.
Io la nostra prigione non l’ho mai guardata così. Ci volevo entrare fin da bambino, ma non in catene; volevo varcare le sue soglie con l’abito buono, salutare tutti i secondini al mattino, sentire i miei subordinati rispondere al mio buongiorno e girare per le galere tra sguardi truci e cupi assassini.
Sono Hannyabal, e Impel Down è la mia ragione di vita. C’è chi vuole trovare l’amore, chi vuole diventare il Re dei Pirati, io voglio diventare Direttore di Impel Down!
Poi insomma, crescendo ridimensionai il mio desiderio, mi accorsi che Impel Down è cupa, risuonano urla da far accapponare la pelle, che i secondini hanno i loro momenti no e i carcerati… beh, in fondo per loro è tutto un momento no.
Ma io il Direttore lo voglio fare lo stesso! Sono stanco di fare il Vicedirettore! La mia scalata è stata lunga e faticosa, ma sembra essersi fermata davanti alla mole di quel cagasotto di Magellan!
È sempre stato il mio sogno lavorare qui, ma non ho mai pensato, nemmeno per un istante, che sarebbe stato un mestiere tranquillo; la sera arrivo distrutto, i detenuti urlano, Sady–Chan li provoca e Domino li sbatte come tappeti appena fanno qualche commento su di lei, l’unico che sembra normale è Saldeath ma secondo me a quelle urla disumane che provengono dai livelli più bassi non è estraneo come dichiara. E questa è una torre sottomarina, capite?! Rimbomba tutto qui!
È alla fine del mio turno come Diret- pardon, Vicedirettore (un lapsus!), che scendo fino al Sesto Livello, vado vicino ad una certa cella e finalmente posso staccare la spina da tutta la babilonia che regna qui parlando con un certo detenuto.
Il Sesto Livello è relativamente tranquillo, a parte quando lavora Minotauros, s’intende; ma io conosco i suoi orari e posso regolarmi di conseguenza.
Tutto il giorno con lo scarto dell’umanità che non si rende conto
che se sono chiusi qui non è colpa del sottoscritto, nossignore! Niente, non c’è
verso che lo capiscano! Insultano, picchiano sulle grate, sputano e
bestemmiano, alla fine l’unico modo per farli star calmi è chiamare le bestie
demoniache. Ci credo che ho lapsus in continuazione! O Magellan si decide a cedere
il post– pardon, a mettere anche la
camomilla nei distributori delle bevande, o qua esco veramente pazzo!
Ho controllato: non c’è scritto da nessuna parte che io non possa
parlare con i detenuti. Certo, al Sesto livello la punizione sarebbe la solitudine,
ma nei documenti ufficiali non figura. E un Vicedirettore potrà parlare con i
detenuti, no?!
Sir Crocodile nonostante acqua bollente e
compagni di cella a dir poco inquieti ha mantenuto una dignità che non posso
non riconoscergli; è tranquillo, non sputa quando passo e non urla, decisamente
uno di quei detenuti che se non fosse per le malefatte compiute meriterebbe lo
sconto della pena per buona condotta.
Alla fine della giornata prendo una seggiola
pieghevole, vado vicino a lui che sta sempre seduto presso le sbarre, e mi
prendo un attimo di pausa dalla mia giornata di lavoro, prima di tornare a
casa.
– Di nuovo qui, Hannyabal? – dice tranquillo, senza nemmeno
voltarsi verso di me.
– Che giornata, Sir! Persino Saldeath ha avuto problemi a mantener
l’ordine, i prigionieri sono nervosi ultimamente! –
– Ehi Hannyabal! – bercia un tale dietro Crocodile – Ancora a
servire quello con la cagarella?! –
– Non dia retta, Vicedirettore – sospira l’uomo di sabbia – Sono
scarafaggi frustrati –
– Ne vuole,
Crocodile? – faccio estraendo un thermos. Naturalmente è diffidente verso la mia
offerta, e mi fissa gelido – È solo caffè – spiego versando un bicchiere prima
a me, per dimostrare che non è avvelenato o roba simile – La macchinetta l’ho
presa dalla mamma di uno del Livello Tre… era venuta in visita ma l’abbiamo
dovuta mandar via –
– …e aveva
portato un regalino al figlio. – completa il Sir.
– Mi aveva
pregato di consegnargliela. – faccio.
– E invece l’ha
trattenuta con il suo consenso, immagino. – ghigna il carcerato.
– …tacito consenso.
Niente regali
qui ad Impel Down. Niente visite se non straordinariamente autorizzate. Gli allungo
un bicchierino pieno di caffè tra le sbarre e lui lo prende con un cenno, gli
altri detenuti ringhiano in silenzio ma non credo che il mio interlocutore tema
rappresaglie da parte loro.
– Ha letto qui? –
faccio aprendo il giornale del giorno – Hanno preso quel ragazzo, Portuguese D.
Ace… non era uno dei candidati nella Flotta dei Sette? – domando.
–Sì, ma rifiutò
l’offerta – fa Crocodile –E ce lo fece sapere accendendo un falò con delle navi
della Marina componendo la scritta “no” su una spiaggia. Fantasioso. –
– Presto allora sarà
ospite qui… – rimugino – C’è anche un articolo sulla tratta degli schiavi…
ancora non ho capito se appoggiarla, questa cosa, oppure no… –
– Affari dei Draghi
Celesti – sospira il Sir – Finché il Governo Mondiale la tollera, toccherà farla
andare bene anche a noi comuni mortali, trova? – sorride, come se non intuissi
che dietro quella frase c’è una marpioneria di ampia esperienza.
– Cercano volontari per
catturare la Supernova Kid – leggo voltando pagina. – C’è anche la sua foto.
Guardi che cappotto! Ma sa che era molto più bello il suo?
– Naturale – sogghigna Crocodile,
orgoglioso del lavoro del suo sarto.
– Dico davvero! Mi ricordo
le foto del suo processo, era più elegante del giudice stesso!
– Scusi se glielo chiedo,
Eccellenza… – faccio un po’ vergognoso – Non è che me lo potrebbe prestare? Ho
il matrimonio di mia figlia a dicembre su un’isola invernale… –
– Lo stipendio da
Vicedirettore non è dei migliori, uhm? –
– Vicedirettore ancora per
poco!! – affermo con rabbia – Quell’idiota di Magellan dovrà commettere uno
sbaglio… e io sarò qui!
– Non so dove sia finito,
quel cappotto – soffia il detenuto con rammarico, posando la tazzina al di
fuori della cella – Forse sulle spalle di qualche pidocchio, o bruciato all’Inferno
Cremisi –
Mi riprendo le tazzine vuote
e ripiego la seggiola; Minotaurus sta per arrivare, e il mio turno ormai è
finito.
– Le lascio il giornale,
Crocodile – mi congedo – Ma non lo faccia vedere agli altri secondini, mi
raccomando –
Un cenno della mano risponde
alla mia preghiera, del tutto inutile del resto perché figurarsi se uno del
calibro di Crocodile si farà prendere con le mani nella marmellata da dei
semplici carcerieri. Forse se venisse quel maledetto Magellan… oh, ma il posto
da Direttore sarà mio prima che lui scenda di nuovo quaggiù! Parola di
Hannyabal!