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Autore: Lady_Dragon99    19/10/2014    5 recensioni
Una macchia dai capelli biondi corre sotto la pioggia.
Corre, corre su una pista ormai scivolosa.
Ferma il cronometro.
Cade in ginocchio, la testa reclinata sul petto, il mento preme fra le clavicole.
Non ci riesce, è debole, non è abbastanza, non è abbastanza veloce, non abbastanza forte, semplicemente, lui non è abbastanza.
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Lo sai, Ichirouta?"
 

Una macchia dai capelli biondi corre sotto la pioggia.
Corre, corre su una pista ormai scivolosa.
È solo, nessuno sa della sua presenza su quelle corsie che sembrano sbeffeggiarlo.
Con il fiato grosso, fradicio, non sa neppure se di pioggia o sudore, ferma il cronometro.
Lo guarda.
Resta fermo per qualche istante.
Le lacrime si mischiano al diluvio, mentre le cifre di quel numero troppo alto gli si marchiano a fuoco nella mente.

Nulla. Nulla. Nulla.
Cade in ginocchio, la testa reclinata sul petto, il mento preme fra le clavicole.
Un brivido gli nasce alla base del collo e gli scuote l’intera spina dorsale.
Il suo corpo trema di freddo, ma il suo cuore brucia.
Brucia, brucia, brucia di vero fuoco, che lo dilania dentro.
Non ci riesce, è debole, non è abbastanza, non è abbastanza veloce, non abbastanza forte, semplicemente, lui non è abbastanza.
Non abbastanza per tenerlo con sé.
L’ha visto allontanarsi, come sempre vedeva la sua schiena che si rimpiccioliva, davanti a lui, come se avesse le ali, come se il vento lo sorreggesse.

Kazemaru.
In effetti il suo stesso nome era un indizio.
Continua a singhiozzare, lasciando che il dolore scivoli via in lacrime.
Solo.
Così dolorosamente solo.
Il suo subconscio ancora aspetta che la mano calda gli si posi su una spalla, che gli chieda cosa sia successo, che gli intimi di entrare, al caldo, per poi abbracciarlo e domandargli cosa lo facesse soffrire…

“E se ti dicessi che sei tu, Ichirouta, a farmi star male?”
Ma la sua mente lo sa.
Nessuna mano si sarebbe posata su quella spalla fradicia, e implora il cuore di non lasciarsi addolcire da quelle speranze vane.
Lo avrebbe solo fatto soffrire di più.
Ma tanto che sarebbe cambiato?
Affondare un’ennesima lama in un corpo già morto non può farlo stare peggio.

Se solo fosse stato ancora con lui…
Ma non lo era più. Mai più sarebbe stato insieme a quel cagnolino fedele, quel cucciolo di cane dagli occhi verdi e il pelo biondo, che aspettava scodinzolando il ritorno del padrone… Non sapendo che non sarebbe mai tornato.
Ma il cucciolo era cresciuto. Il cucciolo ora sa: ora ha visto.
Lo aveva visto giocare, non aveva seguito i mondiali, aveva visto la squadra tornare a casa.
Aveva visto i ragazzi festeggiare, aveva visto Kazemaru ridere.
Aveva visto i sorrisi e gli abbracci.
Aveva visto Endou e Kazemaru sfiorarsi la punta delle dita, forse loro non se n’erano neppure resi conto, nella calca.
Ma lui sapeva. Le occhiate complici, la cristallina risata una volta erano solo per lui.
Ma li aveva persi.
Ma li aveva persi per sempre.
Ma non era stato in grado di tenerli con sé.

Non sapendo perché, fra le lacrime e i singhiozzi, con la voce che gli va nel naso, comincia a sussurrare:
“Lo sai, Kazemaru? Piango per te.”
“Lo sai, Kazemaru? Non sono felice che tu abbia vinto.”
“Lo sai, Kazemaru? Vorrei uccidermi.”

Un singhiozzo forte lo scuote.

“Lo sai, Kazemaru, perché non lo faccio? Perché poi non potrei più vederti.”
“Lo sai, Ichirouta? Ti seguo in silenzio da tre anni.”
“Lo sai, Ichirouta? Non mi hai mai notato.”

Le lacrime e la saliva quasi gli impediscono di continuare.

“Lo sai, Ichirouta? Non riesco ancora a correre come te.”
“Lo sai, Ichirouta? Ho tanto freddo.”
“Lo sai, Ichirouta? Non ho intenzione di scaldarmi.”
“Lo sai, Ichirouta?...”

Rabbrividisce. Il gelo gli entra nelle ossa.

“Lo sai, Ichirouta? Ho imparato a suonare la chitarra.”
“Lo sai Ichirouta? Volevo cantare per te.”
“Lo sai Ichirouta? Non riesco ad alzarmi.”

Non mente. Le sue labbra tremano, il suo battito rallenta.

“Lo sai, Ichirouta? Le tue mani sono calde.”
“Lo sai, Ichirouta? Vivevo per il tuo respiro.”
“Lo sai, Ichirouta? Ora respiri per un altro.”

Gli occhi si chiudono, il corpo stramazza al suolo.

 
“Lo sai, Ichirouta? Io ti…-“


 
Tana del Drago:
Buongiorno, miei prodi ^^
Allora, non ho molto da dire su questa shot, se non che mi è venuta in mente una sera a caso e mi sono buttata immediatamente a scriverla.
Non ho idea di che altro aggiungere, quindi vi chiedo soltanto di lasciare un commentino per dirmi se vi è piaciuta ^^
Quindi tutto qui, l’importante è la one shot, e ora l’autrice si eclissa!
Alla prossima! <3
 
  
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