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Autore: AD98    19/10/2014    1 recensioni
Sembrava una giornata come tutte le altre in un quartiere ricco di Miami, Florida, dove Kelly e Jason, fratello e sorella, stanno passando un normale pomeriggio senza scuola quando accade qualcosa che sconvolge le loro vite.
Carl come al solito si trovava in aula a scontare una punizione che gli era stata inflitta un ora prima a causa di una rissa, quando conosce Isabelle una ragazza dai capelli blu che non ha mai visto prima ed a cui pochi minuti dopo salverà la vita. Due ragazze ricche che si sono perse in un quartiere malfamato di Miami vicino ad una scuola superiore.
C'è solo una cosa che accomuni questi 6 ragazzi...
Ma per scoprire cos'è dovrete leggere la mia storia.
Genere: Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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1.

Era un classico mercoledì pomeriggio, erano quasi le tre del pomeriggio, Jason e Kelly erano seduti in salotto visto che quel giorno la scuola privata in cui andavano, la Gulliver School, era chiusa a causa della disinfestazione. Jason stava giocando ad un videogame mentre sua sorella Kelly stava leggendo una rivista di gossip. Jason era un ragazzo alto ed un po’ robusto di 17 anni dai capelli castani tagliati alla moicana e gli occhi verdi. Kelly invece era magra di un’altezza media, aveva capelli neri lunghi e ricci, aveva gli occhi azzurri e quasi 16 anni. Il padre dei due ragazzi era uno scienziato  mentre la madre era una poliziotta, in quel momento i due adulti erano nel Maine in visita dai genitori della donna la cui madre era malata. I due fratelli erano quindi soli in casa.
All’improvviso i due ragazzi sentirono uno strano lamento e delle urla provenire dal giardino. Jason si affacciò per vedere cosa stesse succedendo. Quello che si trovò davanti lo sconvolse. C’erano persone che scappavano allarmate urlando. Erano inseguite da altre persone dalla pelle pallida alla quale mancavano brandelli di pelle,   alcuni avevano i vestiti strappati ed avevano uno sguardo famelico, era proprio da quest’ultime che proveniva il lugubre lamento. Al ragazzo ci vollero pochi secondi per capire cosa stava succedendo, essendo un appassionato di film dell’orrore, aveva visto tutti i film sugli zombie e quelli, sembravano proprio zombie. Allarmato il ragazzo corse a chiudere la porta d’ingresso senza avvertire la sorella che non gli avrebbe creduto pensando che fosse uno degli scherzi che lui era solito farle. Quando Jason si trovava a pochi centimetri dalla porta, questa si aprì. Uno di quei “cosi” che poco prima era in strada ora si trovava davanti al ragazzo che fulmineo prese la pistola di servizio della madre si trovava nella custodia su un mobiletto all’ingresso. Presa l’arma il ragazzo sparò allo zombie. Non lo colpì alla testa come aveva imparato dai film visto che la mano gli tremava ma, il colpo alla spalla lo rallentò abbastanza da permettere al ragazzo di andare da Kelly che, sentito il colpo, si era alzata dal divano e,  recarsi insieme in un posto sicuro.
Carl come al solito era all’ultimo banco nell’aula punizioni, della scuola  in cui andava,  la Booker T.  Washington school, qualche ora prima aveva scatenato l’ennesima rissa. Solo lui era finito in punizione visto che l’altro ragazzo non lo aveva colpito ma si era limitato a parare i colpi che gli venivano inferti. La porta dell’aula si aprì ma, invece del professore come il ragazzo si aspettava visto che l’insegnante era già in ritardo, entrò una ragazza dai capelli blu elettrico e gli occhi verdi, era arrivata quell’anno, Carl l’aveva vista qualche volta ma, non sapeva il suo nome. La ragazza si sedette senza dire una parola. Dopo qualche minuto la porta si aprì di nuovo. Nessuno dei due ragazzi alzò la testa, la ragazza diede per scontato che fosse il professore mentre Carl lo capì dalle orrende scarpe che indossava l’uomo appena entrato. Il professore si recò verso la cattedra trascinando i piedi e si sedette facendo stridere la sedia. Solo a questo punto il ragazzo alzò gli occhi dal manga che stava leggendo. Il professore era pallido, sembrava malato ma, Carl non ci fece caso e tornò al suo manga. Dopo alcuni minuti che l’uomo si era seduto alla cattedra muovendosi senza sosta e facendo cigolare rumorosamente la sedia l’uomo si alzò. Il ragazzo sentiva i passi strascicati del professore sulle piastrelle del pavimento. Quando l’uomo si fermò Carl sentì prima un tonfo e poi un urlo smorzato. Alzò la testa e vide il banco dove era seduta la ragazza presente in aula rovesciato sul pavimento ed il professore chino sul collo della ragazza nel tentativo di morderla mentre lei tentava di impedirglielo. Il ragazzo rimase per un attimo pietrificato, poi estrasse dalla tasca dello zaino un coltellino svizzero che piantò con tutta la forza che aveva in corpo nella testa calva del professore che si accasciò a terra. Carl prese la mano della ragazza che aveva appena salvato e di cui non conosceva ancora il nome. Fuori dall’aula non c’era nessuno ma, i due ragazzi sentirono le urla dei loro compagni di classe e dei professori, dei lamenti e dei versi simili a ringhi che non potevano provenire da un essere umano ma che, avevano sentito provenire anche dal professore pochi secondi prima si era accasciato a terra senza vita. Quindi invece di recarsi verso l’uscita Carl tornò nell’aula che si trovava al pian terreno e da cui era uscito poco prima ed uscì insieme alla ragazza dalla finestra. Si ritrovarono nel parcheggio e Carl che teneva ancora per mano la misteriosa ragazza si diresse verso la sua auto, arrivato disse alla ragazza di salire in auto, lei obbedì senza pensarci due volte. Appena Carl uscì dal parcheggio della scuola sentì le urla di qualcuno, si accorse che una manciata di zombie si era radunata intorno a qualcosa e che era proprio da lì che arrivavano le urla. Si avvicinò con l’auto e vide due ragazze, probabilmente erano arrivate per sbaglio visto che tutto quello che il ragazzo aveva nell’armadio non valeva neanche ciò che una delle due avesse addosso. Carl diede quindi per scontato che le due ragazze venissero da un quartiere ricco e che si erano perse. Carl investì gli zombie ed urlò alle ragazze di salire in auto. Ripartì sgommando ancora prima che la portiera venisse di nuovo chiusa. Per strada le persone scappavano in tutte le direzioni. Non  sapendo dove andare Carl si diresse verso casa sua. Arrivato parcheggio l’auto nel garage e si diresse dentro seguito dalle tre ragazze.                                                                                                                         Carl era figlio unico,  la madre del ragazzo era  morta in un incidente quando lui aveva 10 anni ed il padre lavorava tutti il giorno  come operaio in una fabbrica di collanti. La casa era quindi vuota e silenziosa.  Carl e la ragazza dai capelli blu sbarrarono tutte le porte e le finestre  con i mobili presenti in casa tranne il divano su cui erano già sedute le due ragazze che erano state salvate       dall’attacco di un’orda di zombie affamati. Fu proprio su quest’ultimo che si sedettero anche i due ragazzi dopo aver reso sicura per quanto potevano   la casa.
“Grazie di averci aiutato” disse una delle due ragazze che erano state salvate vicino alla scuola.  ”Io mi chiamo  Ellen.”Aggiunse la ragazza.   Era bionda ed aveva gli occhi grigi.  “Lei invece è Denise”Disse indicando     la sua amica,  una ragazza dai capelli rossi, gli occhi marroni come il cioccolato ed una spruzzata di lentiggini sul naso.  Anche Carl si presentò,  mancava solo la ragazza dai capelli blu che continuando a guardarsi in     giro disse “Io sono Isabelle, E questo posto non è sicuro,  dovremo andare a casa mia.”  “Perché casa tua dovrebbe essere più sicura della mia?”  domandò risentito Carl.  “Per il semplice fatto che a casa mia ci sono  delle armi”  Rispose tranquillamente la ragazza.  I quattro ragazi dopo aver deciso di seguire il consiglio di Isabelle,  presero delle provviste dalla dispensa e,  tornarono in garage dove c’era la vecchia Chevrolet di Carl.  
   
 
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