Spagna, è il 1482. Da una settimana sono rinchiusa in questa fetida e buia cella, che condivido con topi e insetti di ogni genere. So ormai che mi resta, a meno che non confessi, non più di qualche giorno da vivere. Sempre che questa si possa chiamare vita.
Torturata, rinchiusa e infine bruciata al rogo, per cosa? ''Per aver praticato la magia nera, partecipato a riti oscuri ed essersi unita al Principe delle tenebre, Satana!'' hanno detto loro, uomini di Chiesa, ipocriti, depravati e ingordi.
Ed io sto qui, torturata, violata e costretta in tutti modi a confessare reati che non ho commesso.
Ho sentito il loro peso sul mio corpo, il loro respiro caldo e affannato sul mio volto e sul mio collo, ho sentito i loro strumenti infernali torturarmi e percuotermi senza rispetto e pietà, implacabili. Ma io non cederò, non mi spezzerò al volere di uomini perversi e senza scrupoli, irrispettosi e ignoranti. Non ho paura di morire, perchè so, come si dice in giro, che da qualche parte esiste qualcuno che farà giustizia, non in questo mondo, ma nell'altro.