Per la cronaca anche se siamo gemelle lei è quella responsabile e la “figlia modello”. Porta sempre la stessa maglietta gialla a maniche lunghe con un grande 5, leggins neri e pantaloncini di jeans e i capelli rossi raccolti sempre, e dico sempre, in una coda. Io invece, come ho detto prima, sono praticamente il contrario di lei e detesto da morire la responsabilità. Mettiamoci d’accordo a me piace mostrare cosa Dio mi ha donato e quindi mi piace mettere delle canottiere molto aderenti con scollature abbastanza ampie e che lasciano scoperto l’ombelico, mini-gonne di jeans e le mie inseparabili Dr. Martens nere. Ah già ho anche, sotto la spalla sinistra delle strisce a mo’ di tigre e all’occhio sinistro ho una cicatrice, si e no lunga un indice (il dito), simbolo della mia aggressività e della mia indipendenza. Arrivate in pizzeria, “La Pizzeria di Antonio”, chiedemmo un tavolo per due ed April, che sembrava quasi di casa chissà il perchè, ordinò, consigliandomi una delle sue pizze preferite. Mentre mangiavamo continuava a farmi un sacco di domande che a volte mi davano un po’ di fastidio.
Risposi con un attimo d’indifferenza o come una che voleva: primo mangiare in pace e secondo parlare d’altro, però la accontentai:
Lei continuava a farmi altre domande ma io non la stavo molto ad ascoltare ero molto presa dai miei pensieri ma da una cosa ero presa in particolare.
Ma dietro quel niente c’era una cosa che mi turbava, qualcosa che dovevo chiederle assolutamente. April, però, non poteva perché un enorme segreto sarebbe venuto a galla, cinque per essere precisi, quattro fratelli e il loro padre e maestro…
ANGOLO AUTRICE:
Ciao è la prima volta che scrivo qui prima ero solo lettrice e leggevo le vostre storie stupende. Vi prego recensite voglio sapere se sono tagliata nel scrivere delle storie…
Baci la vostra sofy poffy