I hold you in my arms, yeah that's when it starts
I seek faith in you kiss, and comfort in your heart
I taste the seed upon your lips, lay my tongue upon your scars
But when I look into your eyes, we stand worlds apart.

"Worlds Apart" - Bruce Springsteen








L’immagine era così realistica che sentiva le gambe tirare come se volessero staccarsi. Perfetta, somigliante, nitida, definita nel buio. Meravigliosa come solo i sogni progettati a tavolino possono essere.
Lyra aprì lentamente gli occhi e sentì la scarica di gioia che aveva provato fino a pochi secondi fa serpeggiarle via dalla punta delle dita. Pantalaimon si mosse nel sonno e le solletico il naso con la sua coda, compiendo due rapidi giri su sé stesso per ritrovare una posizione comoda. Aveva avvertito il suo malessere. O forse sognava per davvero.
Fece una smorfia. L’immaginazione ci avrebbe salvato, si ridisse fra sé. Nei sogni ci rivedremo, Will. Staremo sempre insieme. Davvero.
Non importa quanto possa fare male.

Will strinse la sedia così forte da farsi diventare le nocche bianche. C’erano certi momenti in cui gli sembrava di avere un filo metallico piantato in mezzo al cervello, che scivolando e serpeggiando faceva sanguinare i suoi pensieri più profondi.
Lyra. Era lei. Presenza indispensabile, vellutata e carezzevole, ferrea e violenta. Sempre con lui. Sempre nella sua testa.
Rovesciò la sedia con un brusco movimento del braccio. Il fracasso fece sobbalzare Kirjava, che gli si avvicinò velocemente e lo guardò con occhi rossi e sconvolti quanto i suoi. Will ricambiò il suo sguardo ansimando per la rabbia. Le mani gli prudevano ancora.
Nei sogni ci rivedremo.
Era questo che volevamo, vero, Lyra?