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Autore: dj_stregatta1990    25/10/2014    0 recensioni
bene ragazzi/e è la prima volta che la pubblico e che scrivo una storia quindi abiate pietà di me... questa storia l'ho iniziata acora nel 2004 e poco a poco la sto sistemando. quindi se vi piacerà il prima capitolo, bhè seguitemi! ;) si accettano critiche e commenti positivi! XD
Genere: Dark, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi, Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Claus prese con se Sarya e corsero via, Armand provò a raggiungerli, ma Darcia lo prese per il braccio e glielo spezzò, strappandoglielo via con violenza e lo gettò lontano. Armand si inginocchiò a terra dal troppo dolore che stava provando tenendosi stretto il  pezzo di braccio rimasto e con un’espressione di dolore fissò il viso di Darcia, era freddo come il ghiaccio, il vampiro rimase fermo immobile davanti a lui come un serpente pronto ad attaccare, ma non lo fece provava troppo odio per stare nella stessa stanza con Armand e si allontanò lasciandolo da solo, il vampiro appena si riprese fuggì via da quella casa.
 
Nel frattempo Claus aveva accompagnato Sarya sulla soglia di casa, poteva ucciderla invece la sua parte umana era di nuovo spuntata fuori e come un eroe l’aveva riportata sana e salva a casa, ma per lei quel vampiro così dolce, ma allo stesso tempo cattivo non era un eroe, era solo una minaccia da eliminare il prima possibile insieme a Darcia, la ragazza allungò una mano per toccargli delicatamente il viso con un senso di timore, non sapeva come poteva reagire quella strana creature che era davanti a lei, così bella, ma così dannata, sfiorò la sua pelle, era così fredda, con la punta delle dita disegno le sue labbra, come se gli occhi non potessero vederlo, ma poteva fidarsi solo sul tatto, il vampiro le appoggiò sopra la sua mano bloccandole i movimenti, per lui era una tortura sentirla così vicina, ma così lontana con la mente, sapeva che non poteva mai averla, lei provava solo odio e ripudiava quelli della sua specie “perché?” mormorò il vampiro con un’espressione addolorata, “che intendi dire?” domandò lei, ma lui non rispose e tolse la mano di lei dal suo viso baciandole il palmo, ma prima che lei potesse entrare Claus si avvinghiò al collo di lei e le succhiò il sangue, voleva tenerla stretta a sé per l’eternità, aveva un profumo di rose, i suoi capelli legati erano così morbidi da perdere la testa, ma poi ricordandosi che tra loro non poteva esserci più nulla si stacco da Sarya e sorrise malignamente cercando di nascondere un po’ la sua tristezza dietro quella finta espressione.
“questa è l’ultima volta che ci vedremmo… e se ti trovo di nuovo nella mia abitazione ti faccio fuori… addio…”
“aspetta…. Claus…” ma non finì il discorso che lui era già scomparso dalla sua vista.
Passò qualche ora e Claus rientrò in casa, cercando disperatamente il suo maestro come un bambino che cerca la sua mamma, lo trovò a leggere un altro libro, Claus si piombò verso di lui e si mise a piangere, il vampiro cercò di consolarlo stringendolo tra le sue braccia.
“perché… perché mi hai fatto diventare quello che sono!!”
“ perché non meritavi la morte sciocco d’un vampiro!! Non tutti hanno la possibilità di vivere in eterno come noi!!”
“ per colpa tua ho perso la mia vita!”
“ tu e il tuo stupido attaccamento alla vita umana… mi dai sui nervi! Vattene!” ringhiò il vampiro.
Claus innervosito si rialzò e voltò le spalle a Darcia, con un piccolo cenno della mano gettò a terra la torcia ad olio facendo prendere fuoco il tappeto su cui era appoggiato il  divano di pelle nera di Darcia, il vampiro si spostò subito e spense il fuoco con alcune coperte e altri tappeti, maledicendo il ragazzo, il quale ormai era già uscito di casa, ma Darcia lo insegui e lanciandosi contro di lui lo scaraventò contro il muro graffiandolo ripetutamente al viso e prendendolo a pugni su tutto il corpo, aveva un’espressione di gioia e rideva come un pazzo, Claus provò a ribellarsi, ma il suo maestro era troppo veloce nei movimenti e molto più forte di lui.
Il vampiro quando si calmò capì che aveva esagerato e sparì lasciando Claus da solo, il giovane vampiro pensò che doveva cacciare fuori casa il suo maestro.
Passarono alcune settimane  da quel fatto e Claus aveva provato in tutti i modi di allontanare Darcia da sé, ma ogni tentativo era andato a vuoto, il vampiro purtroppo capì le sue intenzioni ed escogitò un piano. Lo invitò a fare una cavalcata fino in paese insieme a lui.
“ sai ho capito le tue intenzioni… me lo potevi dire prima…”
“ eh? Cioè… non è che ti arrabbi se…”
“ non potrei mai arrabbiarmi… fermati un momento…”
Entrambi i vampiri scesero da cavallo e Darcia accompagnò Claus in una piccola villa inoltrata nel bosco, il giovane vampiro non si accorse di nulla e proseguì insieme al suo maestro.
Entrarono dell’interno dell’abitazione e ad accoglierli c’erano due splendide ragazze, erano sicuramente di origine orientale che li accompagnarono in una grande sala, i due vampiri si separarono, ma Claus vide il suo maestro parlare con alcune di loro osservando ogni tanto il suo giovane vampiro con la coda dell’occhio e scomparve lasciandolo solo.
Alcune ragazze che prima parlavano con Darcia si avvicinarono a Claus e lo presero per le braccia togliendogli il soprabito, lo fecero sedere su un enorme divano e quasi tutte uscirono tranne una che si sedete accanto a lui incominciando a baciarlo sensualmente, i suoi capelli corvini erano lasciati sciolti e le coprivano il collo, Claus si avvicinò a lei spostandogli una ciocca di capelli e annusò il suo profumo, era simile a quello di Sarya, lo stesso profumo di rose, la ragazza lo accarezzava e lo baciava ovunque, Claus sentì il bisogno quasi urgente di cibarsi di lei e non esitò oltre affondando i denti nel collo succhiandogli tutto il sangue, all’improvviso però sentì dentro di sé un dolore allucinante allo stomaco e la vista iniziò ad annebbiarsi, la testa girargli, come se fosse ubriaco e uscì dalla stanza, corse in cerca di Darcia, il quale era seduto insieme ad altre due ragazze che parlavano e scherzavano con lui, era strano vedere che Darcia non le aveva uccise, non era da lui pensò il giovane vampiro.
Darcia guardò Claus con un’espressione quasi priva di un’anima e abbozzò un sorriso sghembo.
“ Claus, Claus… che ti è successo…” sospirò.
“ bastardo… avevi detto che non ti saresti arrabbiato…”
“ ti ho detto che non potevo arrabbiarmi se me l’avessi chiesto prima…vuoi sapere cosa ti sta succedendo?!”
Claus annuì iniziando a ringhiare.
“ bhè… l’ho avvelenata… con Assenzio e Arsenico… mai fare arrabbiare il tuo maestro… hai ancora il coraggio di allontanarmi?”
Il giovane vampiro non riusciva più a parlare e vedeva il sangue sgorgargli a grandi fiumi dalla bocca, si inginocchiò di colpo a terra, con una mano con cui si reggeva per non cadere a terra e con l’altra la teneva sulla bocca, come se bastasse a fermare il sangue, con gli occhi spaventati guardava il suo maestro che rideva come non aveva mai fatto prima d’ora, era completamente diverso da come lo aveva conosciuto era diventato maligno, il giovane vampiro sentì le forze mancargli e alla fine svenì. Il vampiro si alzò e lo prese in braccio, lo trasportò a casa, di certo non lo poteva lasciare li a marcire per i resto della sua vita.
Arrivati a casa, Darcia distese il suo giovane amico nel letto aspettando che si svegliasse  togliendogli tutti i vestiti sporchi di sangue e ne mise di altri puliti, prese un asciugamano e gli pulì tutto il viso, il vampiro si sentì in colpa per quello che aveva fatto a Claus, ma doveva fargli capire chi dei due comandava, non voleva che il suo vampiro lo abbandonasse, non l’avrebbe mai e poi mai accettato una cosa simile, quel ragazzo che ora stava riposando e che le mani di Darcia lo stavano toccando era soltanto Suo e gli sfiorò le labbra con le sue.
“ ehi, non morirai mica per così poco… quindi svegliati… non fare il drammatico…” sussurrò nell’orecchio di Claus.
Claus però emise soltanto un piccolo gemito e socchiudendo gli occhi fissò il suo maestro seguendo ogni sua mossa e ogni suo gesto che sembravano sdoppiarsi quasi a moltiplicarsi, il vampiro uscì dalla stanza e Claus si rimise a dormire sentendo ancora dei forti dolori allo stomaco, ma sperò che per la sera seguente fossero passati.
Passarono svariati giorni e Claus era peggiorato, il vampiro allora decise di chiamare un medico fregandosi delle conseguenze che potevano avvenire se il dottore fosse venuto a scoprire che loro erano dei vampiri.
Il medico arrivò dopo qualche ora e con lui anche la sua assistente, era una ragazza molto giovane con lisci capelli biondi che creavano una treccia, aveva gli occhi marroni e molto magra, forse anche troppo, Darcia incominciò a guardarla senza che lei se ne accorgesse sentiva in sé un nuovo sentimento, ma non riusciva a spiegarsi quale. Voleva possederla in tutti i modi, quella donna doveva essere sua.  
Arrivarono alla stanza di Claus e il dottore ordinò alla sua assistente di portare fuori dalla stanza Darcia per tutta la durata della visita. Il vampiro fece accomodare la ragazza  nel soggiorno e pochi instanti dopo la raggiunse, si sedette vicino al fuoco fissandolo con molto interesse, a volte in fuoco aveva quella capacità di incantare tutti, teneva le gambe accavallate e tra le mani aveva stretto un calice riempito di sangue agitandolo più volte, ma senza mai berlo, non ne aveva il bisogno almeno per il momento e con l’altra mano teneva sollevata la testa, l’infermiera si guardò intorno un po’ intimorita dalla presenza di lui, era vestito con un semplice completo nero, camicia bianca, gilet grigio quasi nero e una cravatta nera di seta, gli calzava tutto così alla perfezione da non sembrare neppure reale un corpo così, i capelli corvini erano spettinati e alcuni ciuffi gli ricadevano davanti sulla fronte, i suoi occhi erano come il ghiaccio, si sentì all’improvviso arrossire e cercò di rompere un po’ quel silenzio imbarazzante.
“ehm… lei si chiama Darcia?”
Il vampiro disinvolto e un po’ seccato voltò lo sguardo verso di lei.
“ si… perché? Lei invece?”
“ era per chiedere… io mi chiamo Mariabel!! Piacere di conoscerla…” deglutì a fatica e iniziò a tremare dall’imbarazzo.
 “ma perché non sta un po’ zitta” pensò il vampiro “piacere mio… ma quanti anni hai?”
“ quasi venti!! Lei? Se non sono indiscreta…” rispose lei sorridendo il più dolcemente possibile.
“ ne ho vent’otto…” tagliò secco il discorso prima che lei potesse chiedere altro. Però le piaceva quella dolce creatura.
La ragazza lo guardò in modo molto strano, pensando che lui mentiva nell’età, ma non disse nulla.
Trascorse qualche ora e Darcia era rimasto in silenzio fino all’arrivo del dottore il quale un po’ pallido si rivolse al vampiro.
“ signor Darcia?!”
“ si? mio fratello come sta? Si riprenderà, vero? “che faccia strana
“ non c’è da preoccuparsi… e che purtroppo ha del veleno nel suo sangue.. anche se vorrei sapere il motivo non voglio intromettermi, ma la cosa che mi incuriosisce di più è il suo battito cardiaco e il suo strano colorito…  se vuoi lo puoi incontrare, ma parlagli sottovoce…”
Darcia senza esitare ulteriormente corse subito da Claus e aprì la porta delicatamente senza far alcun rumore  avvicinandosi al letto del giovane vampiro il quale stava ancora riposando, il maestro appoggiò una mano al bordo del letto e avvicinò le sue labbra a quelle di Claus sentendo il respiro calmo del giovane amico e sussurrò dolcemente il suo nome, il ragazzo socchiuse gli occhi.
“ Claus, come stai?” chiese dolcemente il vampiro abbozzando un leggero sorriso.
“ Da – Darcia… sto meglio, grazie… ma perché l’hai fatto?!”
“ te lo detto… e mi dispiace per quello che ti ho fatto… non voglio che nessuno si avvicini a te perché tu sei soltanto mio. Però voglio rimediare e prendi un po’ del mio sangue”.
 Il vampiro si tolse la giacca e l’appoggiò ai bordi del letto, sbottonò la manica della camicia e appoggiò il polso sopra le labbra pallide di Claus che aprì leggermente la bocca facendo spuntare i canini e affondò i denti nel polso sentendo i nervi tendersi sempre di più, il maestro con una smorfia di dolore teneva un braccio intorno al capo di Claus e lasciava il suo giovane amico bere il suo sangue che scendeva fluido dalle guance di Claus ed a piccole gocce finivano sul lenzuolo colorandolo di rosso.
Claus riprese quasi del tutto conoscenza e incominciò a guardare fisso negli occhi di Darcia che ricambiava il suo gesto e sghignazzò, all’improvviso però la porta si aprì di colpo e Darcia tolse il polso dalla morsa del giovane vampiro e si alzò di scatto uscendo subito dalla stanza, il dottore lo chiamò, ma Darcia non si fermò e scese le scale fermandosi vicino alla porta d’ingresso, si sentì chiamare e si voltò, vide Mariabel dietro di lui.
“ che vuoi!!” ronghiò.
“ signor Darcia, la prego si fermi!! Il dottore le vuole parlare!!”
“ non me ne importa… e non toccarmi… tornerò tra poco devo scendere in paese per una faccenda d’affari… “ho perfino gli spasimi… mi devo nutrire al più presto…
“ ma il dottore…”
“ digli di aspettare… usate questa casa come fosse casa vostra fino al mio ritorno!! Tornerò prima dell’alba…”.
La ragazza non disse nient’altro e acconsentì, Darcia uscì di casa.
Il vampiro giunse in paese e cercò subito una  facile preda per placcare i suoi spasmi che aumentavano a ogni suo respiro diventando sempre più affannoso, girò un po’ le vie della città e alla fine trovò una giovane ragazza che era seduta ai gradini di un teatro la quale chiedeva l’elemosina assieme ad altri due bambini. Darcia con molta grazia le rivolse la parola.
“ buonasera!! Che ci fa una graziosa ragazza come lei tutta sola su questi gradini? Vieni con me…”
“signore, ma ci conosciamo? Sto facendo l’elemosina per pagare la scuola ai miei bambini… la prego mi dia qualcosa…”
“ no… l’ho capito anch’io… ho ben altro da darti!!” sorrise malignamente inarcano un sopracciglio.
Il maestro allungò la mano e la ragazza appoggiò la sua alzandosi dai gradini e lasciò i due bambini da soli, passeggiarono per le vie, Darcia accompagnò la ragazza in un piccolo parco e con un gesto fulmineo si avvinghiò a lei succhiandogli tutto il sangue portandola sulla soglia della morte, sentì che non doveva ucciderla, la ragazza provò a liberarsi dalla presa del vampiro, ma ormai era troppo tardi e si rassegnò al suo triste destino, Darcia ad un tratto sentì dei passi avvicinarsi e si voltò di colpo, vide che era Armand, il vampiro gettò a terra il corpo della ragazza.
“ lo so che sei tu maledetto!! Esci fuori… oppure hai paura?”
Armand uscì allo scoperto, il braccio che aveva spezzato Darcia nelle villa era stato sostituito con uno meccanico.
“ ah, il mio dolce fratellino mi crede un codardo… una cosa molto spiacevole da sentire…”
“ non sono tuo fratello e non lo sarò mai!! Non osare avvicinarti a me…”
“ non fare così!! Ti voglio bene, lo sai vero?”
A ogni passo del vampiro Darcia indietreggiava fino ad appoggiarsi con le spalle ad un albero, il vampiro mise le mani sulle spalle di Darcia e avvicinò il viso al suo sentendogli il cuore battere all’impazzata.
“ che hai?!ora sei tu ad avere paura di me…”
“ io non ho paura di nessuno… è solo che il tuo viso mi fa schifo!! Sei solo un vampiro perverso com’è stato tuo padre!!”
“ non parlare male di nostro padre!!!”
Armand accarezzò il viso di Darcia che si voltò verso il lato destro lasciando intravedere una cicatrice sul collo, Armand la toccò con la punta della dita e sorrise perfidamente, il vampiro rabbrividì per quel tocco, con una serie di piccoli gesti si strofinò contro il corpo del vampiro che non riusciva più a rispondere di sé, era come ammaliato dalle gesta di suo fratello che sembravano prendere il controllo della sua mente e di tutto il resto.
   
 
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