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Autore: SweetLuna    26/10/2014    21 recensioni
{ Jacob ~ Renesmee }
Dalla storia: «Adesso lo sai, non è il lupo ad amarti. Sono io, Jacob Black, ad averti scelto per l'eternità».
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La Saga di Twilight è finita, lasciandoci fin troppe domande senza risposta... Che cosa accade dopo Breaking Dawn?
Edward e Bella possono finalmente cominciare a vivere la loro eternità, ma ben presto si troveranno ad affrontare delle questioni in sospeso: Renée, la madre di Bella, verrà a conoscenza per puro caso dei segreti di sua figlia, ma anche lei e Phil stanno per rivelare ai Cullen qualcosa di inaspettato...
La vicenda vera e propria ha inizio sette anni dopo il mancato scontro con i Volturi. Renesmee è cresciuta, e con lei anche i sentimenti per Jacob sono cambiati: ben presto comprenderanno entrambi che il loro amore va ben oltre l'imprinting, ma a quali conseguenze può portare l'unione tra un lupo mutaforma e una mezza vampira?
Le vite di Renesmee e Jacob, della famiglia Cullen e non solo verranno stravolte da nuovi e inaspettati eventi...
—————
(Ultima revisione errori effettuata: 2020 | La trama non ha subito variazioni)
DISCLAIMER: La seguente storia non è a scopo di lucro. I personaggi originali di Twilight e il materiale fotografico appartengono ai rispettivi proprietari.
Genere: Fantasy, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Jacob Black, Renesmee Cullen | Coppie: Jacob/Renesmee
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Eternity '
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55. EPILOGO - Attimi di eternità


Undici anni dopo
 
Mi sveglio con la testa poggiata sulla schiena di Jake, ascoltando il battito del suo cuore.
Mi sistemo meglio il lenzuolo e gli accarezzo i capelli, finché non lo sento fare un piccolo movimento e stiracchiarsi. Mi sposto poggiando la mia testa sul suo cuscino, impregnato del suo odore.
«Ma che ore sono, Ness?», mi domanda mettendosi sdraiato di fianco, facendo un piccolo sbadiglio.
«È il tramonto. Saranno le sette e qualcosa, credo... Ci siamo addormentati», rispondo.
«Tu, Renesmee. Mi fai stancare troppo, non è possibile andare avanti così», prosegue a dire lui, malizioso.
Lo bacio sulle labbra e mi alzo subito dal letto acciuffando la sua camicia, per poi andare in bagno a farmi una doccia. Be', chiamarlo bagno è un po' riduttivo. C'è una vasca enorme, una doccia super spaziosa e bagnoschiuma dell'albergo in vari gusti: cocco, pesca, vaniglia... Jake invece si infila un paio di bermuda, e si affaccia al balconcino della nostra lussuosa stanza che si affaccia proprio su una delle piazze principali. Siamo a Venezia, la seconda tappa del nostro viaggio. Michael, Sophia e William hanno pensato bene di farci un regalo speciale per il nostro quindicesimo anniversario di nozze. Ognuno dei miei tre figli ha scelto una delle tre tappe: Michael ha scelto Parigi, probabilmente perché mi ha sentito spesso dire a Jacob che avrei voluto visitarla. Sophia ha scelto Venezia, perché dice che "è una città magica, romantica e sospesa in un alone di mistero". Will ha scelto Amsterdam, perché tempo fa mi aveva visto rileggere un vecchio libro nel quale Amsterdam era il "posto speciale" dei due protagonisti.
Raccolgo i capelli in uno chignon e mi lascio travolgere dal getto di acqua fresca, sono quasi tentata di chiedere a Jake di farmi compagnia. Ma è anche vero che questa è la nostra ultima sera a Venezia, e se Jacob entrasse nella doccia con me so già che non ne usciremmo per le prossime tre ore... Mi insapono per bene con il bagnoschiuma al cocco, e ripenso a questi giorni. A Parigi siamo stati davvero bene, è la città dell'amore per eccellenza. Abbiamo camminato un sacco, e siamo andati per ben due volte sulla Tour Eiffel, di giorno e di sera. Così, per il puro gusto di farlo. Qui a Venezia siamo stati ancora meglio se possibile, e non solo per questo fantastico hotel. Sorrido istintivamente al pensiero che la nostra vacanza non è ancora finita, perché ho ancora voglia di starmene da sola con lui; di non pensare ad altro che non sia Jacob. Però mi mancano i miei tre figli, che posso farci... Come la prima volta che li avevamo lasciati, per la luna di miele. Michael e Sophia hanno compiuto a marzo diciassette anni, Will ne farà undici il 25 dicembre, proprio il giorno di Natale. In realtà dimostra più anni, e giuro che è molto più sveglio di qualsiasi bambino della sua età. Le ragazzine (quelle più grandi, di due o tre anni più di lui) già gli vanno dietro, il mio "piccolo" è gia alto più di un metro e settantacinque e ha ereditato lo sguardo magnetico di Jacob e il fascino di mio padre. Un mix irresistibile, Will è bellissimo perché somiglia a me al pari di quanto somiglia a Jake. È l'unico dei miei figli a non avere un dono, ma esattamente come i suoi fratelli anche lui a un anno di vita era già in grado di parlare, leggere e scrivere perfettamente.
Michael invece... Be', lui ha gli stessi colori miei e di mio padre, due meravigliosi occhi verdi che ti fanno restare incantata a guardarlo. Sorprendentemente, ha anche qualcosa di Jake. Il mio Mickey è alto un metro e novanta, ed è dolce e protettivo esattamente come suo padre. Non mi stupisco che sia riuscito a conquistare Lily con tanta facilità, nonostante lei sia più grande di mio figlio. Michael ha avuto la sua prima mutazione a quindici anni, che lo ha fatto crescere in maniera vertiginosa. Per Will è ancora presto, ma stando a ciò che dice il nonno in lui è prevalente il patrimonio genetico di Jake. E poi c'è Sophia, la mia bellissima Quileute. Sapevamo che avrebbe potuto mutare anche lei, ma non è accaduto. Nonno Carlisle dice che nel suo caso il gene dei lupi è latente. Sophia è alta un metro e settanta, qualche centimetro più di me. Ha i lineamenti e i colori di Jake e del suo popolo, i capelli scuri e ondulati e le lunghe ciglia che sembrano perennemente intensificate dal mascara, esattamente come quando era bambina. Ha preso il mio carattere, e il sorriso luminoso di Jake. Sophia era la figlia che avevo immaginato fin da quando ero piccola, e fantasticavo sul fatto di avere un figlio con Jake. Bella come lui, ma con quel qualcosa che la rende somigliante anche a me. Forse l'espressività, il vizio di attorcigliarsi i capelli sul dito indice o chissà cosa. Jacob è così geloso di Sophia... soprattutto da quando Joshua Clearwater è diventato ufficialmente il suo ragazzo. Joshua mi ricorda molto Jacob, perché Sophia è stata il suo imprinting. Josh ha sempre avuto occhi solo per mia figlia, era quasi inevitabile che avesse l'imprinting con lei... E se anche lo avesse avuto con un'altra ragazza, avrebbe combattuto per amore di Sophia.
 
Quando esco dalla doccia e torno in camera, vedo che Jacob è gia vestito di tutto punto. Camicia bianca e jeans che mettono in risalto il suo fondoschiena perfetto... Renesmee, riprenditi!
«Io sono pronto, Ness», mi dice, passandosi la mano tra i capelli. Certo che è pronto, gli bastano due secondi ed è perfetto. In realtà è perfetto anche appena alzato dal letto, ma questo me lo tengo per me. Dopo più di vent'anni che stiamo insieme mi perdo ancora nei suoi occhi e nel suo fisico statuario, da fare invidia a qualsiasi scultura di un dio greco.
«Dammi cinque minuti Jake, avevo proprio bisogno di una doccia». Jacob torna sul piccolo balcone della nostra stanza, gettando di tanto in tanto un'occhiata nella mia direzione. Per il suo bene, è meglio che continui a guardare il panorama di Venezia. Mi infilo velocemente la mia solita biancheria di pizzo nero ed un vestito dello stesso colore, comodo e adatto per la sera. Indosso le decolté rosse con il tacco e intensifico il mio sguardo felino con l'eyeliner nero e un po' di mascara. Jacob dice sempre che le mie lunghe ciglia mi fanno avere gli occhi da cerbiatta, "dolci e letali al tempo stesso". Mi sciolgo lo chignon e ravvivo i miei capelli lunghi e ondulati con le mani, metto una passata leggera di rossetto rosso ciliegia e sono pronta. Se ci fosse stata zia Alice mi avrebbe segregata in bagno a truccarmi per chissà quanto tempo, altro che cinque minuti!
«Ehi lupo, adesso puoi girarti», dico a Jake, che in tutta risposta mi fa un fischio restando incantato a guardarmi.
«Che bambola!», esclama, restando immobile come un baccalà. Renesmee uno, Jacob zero. Prendo la borsa, rossa come le scarpe che indosso, e mi precipito in fretta verso la porta della stanza. Ebbene sì, so correre anche con i tacchi! Tutto merito di zia Alice.
«Ness, aspettami!». Mi volto e vedo Jacob afferrare il portafogli e corrermi dietro. Esco fuori dalla stanza fermandomi proprio davanti alle scale, aspettando che Jake digiti il codice per chiudere la porta. Altro che chiavi, qui è tutto ultramoderno. Passando nella hall dell'albergo noto che il ragazzo della reception arrossisce al mio passaggio, Jacob si affretta subito a cingermi i fianchi per ribadire la mia appartenenza a lui.
«Devo rassegnarmi al fatto che ti sbaveranno dietro anche quando avrai centoquindici anni, Ness», mi dice ridacchiando. Potrei benissimo dire la stessa cosa di te, caro il mio Jake.
Una volta usciti dall'albergo vedo che il cielo inizia a tingersi del colore della sera, le sfumature arancioni e rosa del sole appena tramontato si riflettono sulla laguna. Sophia aveva ragione riguardo al fatto che questa città ha un'atmosfera fiabesca, quasi sospesa nel tempo. Devo portarcela, o forse Joshua lo farà prima che possa farlo io.
«Un ultimo giro in gondola, mademoiselle Renesmee?», mi dice Jacob prendendomi la mano con dolcezza.
«La ringrazio, mio cavaliere». Per una volta Jacob mi prega di non vantarmi della mia conoscenza dell'italiano, e lo sento parlare in inglese con il gondoliere per conoscere le tariffe. Poi mi fa accomodare accanto a lui, dicendomi di stare attenta a non scivolare, visto il mio abbigliamento poco consono ad un giro in laguna. Probabilmente con una tuta sarei stata più comoda, ma se non altro al contrario di mia madre non sono mai stata incline alle cadute.
Poggio la testa sulla spalla di Jake, scattando di tanto in tanto qualche foto. Tutto qui sembra appartenere ad un'altra epoca, mi lascio cullare dal rumore leggero dei remi della gondola e dalla presenza di Jake al mio fianco.
«Questa notte ci ritorniamo», mi sussurra sottovoce, poggiando le sue labbra sul lobo del mio orecchio.
«Questa notte? Come...?». Okay, meglio far finta di non aver capito, ultimamente mi piace assecondare tutte le piccole pazzie di Jacob. Sono una madre di tre ragazzi adolescenti, questo è vero. Ma quando appartieni all'eternità gli anni non contano. Posso essere madre, moglie, donna matura e ragazzina al tempo stesso...
 
Dopo aver cenato in un elegante ristorantino, facciamo un ultimo giro per le vie di Venezia, resa ancora più magica dalla luce delle stelle. Adesso che ci penso, questa è la terza volta che vengo in Italia: la prima volta è stata un'occasione che è meglio dimenticare, l'incontro con i Volturi; la seconda volta invece siamo venuti a Roma per la seconda tappa della nostra luna di miele. Questa sera Jake mi ha fatto ripensare alla sera in cui mi chiese di sposarlo. Mi sembra ieri, ciò che provo per lui non è cambiato nemmeno di una virgola...
«Togliti le scarpe», mi dice Jake, riportandomi al presente.
«E perché dovrei?». Sono ancora decisa a fare la gnorri, è divertente.
«Stiamo per fare una cosa illecita, non voglio ritrovarmi gli sbirri alle calcagna», mi risponde. Gli sbirri, non posso fare a meno di sorridere pensando a nonno Charlie e a mio padre. Mi tolgo le scarpe col tacco, ritrovandomi di nuovo minuscola accanto a Jake. Mentre con la mano sinistra tengo le scarpe, con la mano destra mi faccio aiutare da lui a salire su una delle gondole ormeggiate. Tutto a un tratto ci ritroviamo sdraiati sul fondo cavo della piccola imbarcazione, sotto la luna.
Mi poggio sul suo petto, guardando la sua pelle ambrata illuminata dalla luce lunare; lasciandomi travolgere dal calore inebriante delle sue labbra.
«Mi piacciono molto le cose illecite», se ne esce all'improvviso.
«Stare su questa barca è molto illecito...», gli rispondo, sfiorandogli il volto con le dita.
«Anche baciarti dovrebbe essere considerato illecito... E fare l'amore con te dovrebbe esserlo ancora di più, Renesmee». Mi sento improvvisamente avvampare. Le tipiche frasi alla Jacob Black, per nulla sdolcinate ma romantiche come nessun'altra cosa al mondo.
«Se è per questo, potrei dire le stesse cose di te», gli rispondo, accoccolandomi più vicina al suo volto.
«Resta così, Ness. La luce della luna ti rende ancora più bella».
«In effetti la mia pelle riflette in parte la luce come quella dei veri vamp...». Jacob mi interrompe posando un altro delicato bacio sulle mie labbra. Non ricordo neanche più cosa stavo dicendo.
«Restiamo un altro po', che ne dici? Venezia è tutta per noi e la notte è ancora lunga», mi dice restando sdraiato accanto a me, occhi negli occhi... annullando la mia cognizione del tempo e dello spazio.
 
La mattina seguente ci tocca svegliarci presto per andare all'aeroporto, la terza e ultima tappa del nostro viaggio ci aspetta! Sull'aereo non posso fare a meno di addormentarmi di nuovo, ieri notte Jake ed io siamo stati in giro per un bel po', volevamo vedere per l'ultima volta Piazza San Marco e il Ponte dei Sospiri...
 
 
Alcune ore dopo
 
«Nessie, sveglia! Siamo ad Amsterdam!». Mi stropiccio gli occhi, dimenticandomi completamente del mascara che avevo... Adesso sembro un panda!
«Ho un occhio nero, è così?», domando a Jacob, fissandomi le dita impiastricciate.
«Renesmee, non ti ho mai detto che nutro una passione segreta per i panda?», mi risponde Jacob per le rime, poggiandomi le sue dita intorno agli occhi per rimuovere il trucco sbaffato. «Eri sexy anche prima, ma okay...».
 
Per fortuna il viaggio dall'aeroporto all'albergo è breve, eppure non vedo l'ora di buttarmi di nuovo sul letto.
La stanza dell'albergo è grande e ben arredata, davvero confortevole. Le pareti sono dipinte da un tenue color pesca, e sopra al letto matrimoniale c'è un quadro che raffigura due angeli.
«Wow», esclama Jacob. «I ragazzi hanno scelto degli alberghi uno meglio dell'altro».
In realtà sappiamo benissimo che mio padre li ha aiutati a scegliere, e che a contribuire alle spese del viaggio ci ha pensato nonno Carlisle. Quattro giorni a testa in tre meravigliose capitali europee, in alberghi sempre rigorosamente a cinque stelle. Scelta tipica di papà... Gli piace rendermi felice, e non vedo il motivo per cui dovrei rifiutare.
Apro il portafogli, nel quale ho messo la scheda per la ricarica telefonica. Ogni volta mi incanto di fronte alla foto dei miei tre figli da piccoli. La foto di un William a poco più di un anno di vita mi cade dal portafogli e la raccolgo subito, notando che è caduto anche un altro foglietto con un numero di telefono scritto sopra.
 
Ciao mamma, scusa se ti rompo le scatole durante il tuo viaggio con papà, ma poi ti lamenti quando non rispondo ;) 
Questo è il nuovo numero di cellulare di Harry, starò quasi sempre da lui e se non rispondo sul mio puoi chiamarmi qui. Divertiti ad Amsterdam!!
Will
 
Sorrido, Will e Harry sono nati ad un solo mese di distanza e sono praticamente cresciuti insieme, come se fossero fratelli.
Mentre disfo la valigia, il cellulare di Jacob inizia a squillare. Jake risponde immediatamente, e il mio udito sopraffino riesce subito a riconoscere la voce di Sophia.
«Ciao papà, siete arrivati?».
«Certo, principessa... Che cosa combinano quei due pazzi dei tuoi fratelli?», risponde Jacob.
«Ehi, papà! Un po' di fiducia no, eh? Michael sta sempre con Lily, per la cronaca. Mi ha rubato la mia migliore amica, praticamente». Sento mia figlia ridere.
«Passami Mickey». Jacob si allontana in balcone per parlare con Michael, ma quando torniamo a La Push mi sentono! A volte Jacob mi sembra Edward Cullen 2 - La Vendetta, è un po' ossessivo nei confronti di Sophia e so che ha chiesto a Michael di tenerla d'occhio. Mi ha detto che ora capisce davvero il punto di vista di mio padre, di come deve essersi sentito quando lui gli ha "portato via" la sua bambina.
Quando torna da me mi faccio passare Sophia e Michael, che mi dicono che William è rimasto a dormire a casa di Embry e Susan con Harry e Brenda. Brenda è la figlia di Embry, ha solo un anno meno di Will.
«Va bene tesoro, ci vediamo fra tre giorni. È tutto magnifico qui. Senti, che cos'è questa storia del tenere d'occhio i tuoi fratelli?», dico a Sophia.
«Be', papà mi considera la più responsabile, e mi ha chiesto di tenere d'occhio soprattutto Will».
"Peccato che abbia chiesto la stessa cosa a Michael", penso con sarcasmo. Finisco di chiacchierare con Sophia, e andiamo subito a visitare la città.
Per certi aspetti Amsterdam mi ricorda Venezia, con tutti questi canali e le case che sembrano essere uscite da un dipinto d'epoca. E poi le piste ciclabili, è tutto così diverso da Forks e La Push...
 
«Prego, signori Black», ci dice un uomo in giacca e cravatta appena entrati nel ristorante.
«Che cos'è questa storia?», domando a Jake a bassa voce alzandomi in punta di piedi per parlargli meglio.
«Ho prenotato una serata speciale per noi», mi risponde, mentre il cameriere ci guida verso il nostro tavolo. La gente si volta a guardarci, cosa alla quale ormai sono abituata. Mi fa sentire tanto "star del cinema", è il prezzo da pagare per avere un marito così bello.
«Il menu, signori Black». Ordiniamo entrambi un risotto, Jacob ordina anche due bicchieri di Champagne.
«Non lo bevo, lo sai...», gli dico. Jacob lo sa bene, in fatto di gusti sono tutta strana.
«Questo ti piacerà. È speciale... E se non lo bevi, sappi che come penitenza dovrai portarmi a visitare il Quartiere a Luci Rosse...».
«JACOB BLACK!», mi affretto subito a replicare, «se vuoi sfidarmi sappi che sono molto pericolosa». Il cameriere ci serve il risotto e ci porta una bottiglia di acqua fresca, mettendo fine al discorso "Quartiere a Luci Rosse".
Jacob sorride, mentre inizio a mangiare. Cavoli, questo risotto è spettacolare!
«Mi stai fissando», gli dico, facendo la finta infastidita.
«È perché sei bella. Ovvio, no? Nessie, piccola Nessie... devo farti ingelosire più spesso».
«Non sono affatto gelosa». Niente di più falso, Renesmee. Continuiamo a stuzzicarci per tutta la sera, e dopo aver finito la nostra cena andiamo un po' all'aperto. C'è il piano bar, e Jacob mi costringe a ballare.
«Ammettilo, lo Champagne ti è piaciuto», mi sussurra mentre mi stringo a lui.
«Okay... non era poi tanto male». Jacob mi solleva verso di lui, e iniziamo a danzare in un modo piuttosto strano. I miei piedi sono poggiati sui suoi, gli sto praticamente schiacciando le scarpe ma a lui non sembra importare più di tanto. Le labbra calde di Jacob mi sfiorano la punta del naso.
«È stata una bellissima serata...», gli sussurro, mentre mi accorgo che i suoi occhi sono praticamente incollati ai miei...
«È mezzanotte, Ness. E sai che giorno è oggi?», mi domanda all'improvviso.
«Il giorno in cui sono diventata tua moglie», rispondo, guardandomi l'anello al dito anulare della mia mano sinistra.
«Risposta esatta». Mi bacia, e diverse coppie ci guardano, danzando al ritmo della musica e parlando in una lingua a me sconosciuta.
«Come concluderesti questa serata perfetta, Ness?», mi domanda all'improvviso Jake continuando a tenere i suoi occhi riflessi nei miei.
«Be'... conoscendoti...». Jacob sorride, e mi rendo conto di non riuscire a smettere di guardarlo. Nonostante il tempo, nonostante tutto...
«Sai perché non riesco a smettere di guardarti?», me esco così, all'improvviso.
«Perché non c'è nessuno più fico di me», mi risponde con ovvietà. È il momento di tirare fuori le mie carte vincenti.
«Schopenhauer diceva che la vita è un pendolo che oscilla tra l'infelicità e la noia... alla continua ricerca del piacere. Be', non condivido molto questo pensiero, ma se fosse davvero così...». Jacob mi guarda confuso, ma anche interessato. «... La felicità si raggiunge quando si soddisfa un piacere, ma poi si ricade nella noia. È per questo che non posso smettere di guardarti, perché guardarti è un piacere che non voglio negarmi. Se ti guardo sono felice, e non voglio smettere di esserlo neanche per un secondo». Jake mi bacia, spostandomi i capelli dietro l'orecchio.
«Bene, ora sappi che non voglio cadere nella noia, e quindi sarò costretto a fissarti per tutta la sera».
 
 
Tre giorni dopo
 
Ed anche i quattro giorni ad Amsterdam sono volati: tra musei, camminate per la città, ristoranti e momenti solo per noi. È bello isolarsi dal mondo per un po', ed essere soltanto Jake e Ness. Ma è bello anche ritornare a casa, e riabbracciare i propri figli...
Siamo in macchina con nonna Esme, che è venuta a prenderci all'aeroporto. Accende la radio e ci domanda di come sia andato il viaggio, rassicurandoci sul fatto che i nostri ragazzi sono stati impeccabili.
«Esme, non me la racconti giusta!», le dice Jake sorridendo, per poi continuare a fare domande su Josh e Sophia.
«Jacob, non è molto giusto il fatto che tu conceda piena libertà a Mickey e Will ma non a Sophia...», inizio a dire. Questo discorso era in programma già da tempo, e prima o poi doveva essere affrontato.
«È vero Jacob, così ripeterai gli stessi errori di Edward. Non eri molto contento quando sembrava avercela a morte con te per avergli, tra virgolette, "portato via" Renesmee». Bene, anche la nonna mi dà ragione. Due contro uno!
«Dai, Jake! Non essere antico... Nostra figlia è una ragazza responsabile, non si metterà nei guai», proseguo a dire io.
«Okay forse avete ragione... Ma lei è la mia piccola, è normale volerla proteggere! In lei ho piena fiducia, ma... insomma, so perfettamente a cosa pensa un ragazzo dell'età di Joshua...». Oh, certo che lo sa!
«Jacob, Josh ha molto rispetto di te. È il figlio di Seth, ed è adorabile proprio come suo padre. E poi adesso non è il caso di pensarci, perché siamo arrivati!».
Scendiamo dalla macchina, nonna Esme apre la porta di casa mentre Jake ed io prendiamo i nostri due bagagli. Quando Jake accende la luce, non accade niente.
«Fantastico, è andata via la corrente», esclama sbuffando. Non ho il tempo di replicare che vedo la luce accendersi, e tutta la mia famiglia spuntare fuori dal nulla.
«Piccola sorpresa! Bentornati!», ci dice William venendo subito ad abbracciarmi.
«Ehi, l'idea è stata tua?», gli domanda Jake, scompigliandogli i capelli.
«Sono un fottuto genio, papà!» Will mi solleva da terra, mentre Jake sorride. Prima papà, poi Jake, Robert, Michael e adesso anche Will, tutti con lo stesso vizio di sollevarmi da terra... Mi sento così piccola in mezzo ai miei uomini!
«Le parolacce, Will...».
«Scusa, mamma, ma non credo ci sia un altro termine per dire che sono un fottuto genio... Vero, papà?». Salutiamo Sophia, Michael e tutti i miei familiari, poi passiamo ai ragazzi con le loro famiglie. Ora tutti i ragazzi del branco di Jake e di Sam hanno dei figli, anche se non tutti oggi sono qui. Non sarebbe facile spiegare ai più piccoli perché Jacob ed io non invecchiamo, molte delle ragazze lupo conoscono la verità solo in parte.
All'improvviso Michael entra con una torta, una bellissima torta al cioccolato con la scritta "Buon anniversario Jacob e Renesmee".
«Sophia, Will, venite anche voi», dice Mickey ai suoi fratelli. Il mio piccolo Mickey, mi ostino ancora a chiamarlo così nonostante ormai sia un giovane uomo.
«Mamma, papà... questa torta è per voi. E questa festa, è per voi. Vogliamo dirvi grazie per tutto, per essere dei genitori fantastici...». Michael lascia la parola alla sua gemella.
«Per esserci sempre per noi, anche se a volte papà è un po' troppo geloso... Mamma, mi hai raccontato che quando eri incinta di me e Michael hai sempre saputo che sarei arrivata io. Perché volevi una femmina, e volevi che fosse uguale a papà. Poi hai scoperto che eravamo in due, e la vera sorpresa è stato Michael...», dice Sophia, suscitando il sorriso di Jake. Michael abbraccia Sophia, entrambi si voltano verso Will che subito riprende il discorso dei fratelli.
«Io sono l'ultimo arrivato in famiglia, e che dire... So che alla mia nascita papà ha combattuto per proteggere me e la mamma, insieme a tutti voi. Siete i genitori più fichi che si possano avere, e anche se ho soltanto undici anni - okay, quasi undici - penso che il modo in cui vi guardate sia bellissimo». Jake ed io abbracciamo di nuovo i nostri figli, subito dopo arrivano anche i miei genitori.
«Piaciuta la sorpresa? È stata un'idea di William», mi dice mamma, portandomi un piattino con la torta.
«Moltissimo». Papà mi fa l'occhiolino, accarezzandomi i capelli. Domani sarà anche il loro anniversario!
«Ehi, auguri anche a voi... per domani. E grazie per il viaggio, papà. È stato tutto perfetto». Mi lascio abbracciare, mentre taglio con la forchetta un boccone di torta. È davvero buonissima, qualcosa mi dice che l'abbia fatta Emily.
«Will ha un'altra sorpresa, Nessie... ma non ti sveliamo niente! Una vera novità in casa nostra», aggiunge papà, facendosi misterioso.
Mi allontano dai miei per tornare da Jake, seduto su una delle sedie in giardino con Seth, Leah e Rachel. Poco più in là ci sono i nostri figli insieme a Matthew e Sarah. Michael tiene un braccio intorno alla vita di Lily, mentre Josh fa sedere Sophia in braccio a lui.
«Tieni a bada gli ormoni di tuo figlio, Seth», gli dice Jacob puntandogli scherzosamente il dito contro, mentre Seth lo prende altrettanto scherzosamente in giro.
Anche mio padre ci raggiunge, vedere Jake geloso della figlia è per lui qualcosa di imperdibile.
«Jacob, vecchio mio, ora sì che mi capisci!», dice mio padre poggiando una mano sulla spalla di Jake, che gli rivolge subito uno sguardo rassegnato.
«Resta il fatto che tu avevi la mentalità di un dinosauro, fratellino!», lo riprende zia Alice, comparsa magicamente dal nulla come un folletto dei boschi.
Mi alzo dalla sedia invitando Jake a venire con me in un angolo più nascosto del giardino.
Senza bisogno di parlare lo attiro a me e lo bacio, andiamo entrambi a sbattere contro il muro.
«Che c'è, non riuscivi a trattenerti?», mi domanda malizioso.
«In realtà è un modo come un altro per cominciare un discorso serio: Sophia e Josh». Sorrido, abbracciando di nuovo Jake. Ma poi veniamo distratti da un rumore...
«Josh, ci sono i miei genitori e i tuoi, non è il caso di scomparire così!». La voce di Sophia, lei e Josh hanno avuto la nostra stessa idea?
«Be', qui non c'è nessuno, Soph». Soph? Jacob potrebbe diventare viola in questo istante, per la gelosia. Josh e Sophia si baciano, ma vedo che Josh tiene in braccio... un cane? Jacob inciampa all'improvviso, e... addio copertura!
«Mamma, papà!», esclama Sophia, con la faccia sconvolta.
«Che cosa ci fai qui, signorina?», le domanda Jacob togliendosi dalle labbra il segno lasciato dal mio rossetto... Che cosa imbarazzante!
«Potremmo fare la stessa domanda a voi», interviene Josh, che sembra piuttosto divertito dalla situazione. Mi viene da ridere, mentre Josh ci presenta la famosa sorpresa della quale prima parlava papà.
«Vi presento Wolf, il nuovo cane della famiglia Black», dice.
«William voleva un cane, non è bellissimo? Siamo andati a sceglierlo ieri», aggiunge mia figlia. Sophia mi mette tra le braccia il piccolo cucciolo di husky, con due bellissimi occhi azzurri.
«Chi ha scelto il nome?», domando divertita.
«L'ha scelto Will...», risponde Joshua.
«Be', visto che c'erano pochi lupi in famiglia!» Jacob sorride, prendendo in braccio il cucciolo.
Torniamo dagli altri, e guardo tutte le persone delle mia strana e bellissima famiglia. Spero che la felicità che provo ora mi accompagni in ogni singolo attimo dell'eternità, e mi basta guardare gli occhi di Jacob per sapere che sarà così.



NOTA DELL’AUTRICE
Ed eccoci giunti all’epilogo… sono un po’ triste, ma anche felice e soddisfatta del lavoro che ho fatto.
In questo capitolo finale ho voluto fare un ultimo salto temporale per mostrarvi i figli di Renesmee e Jacob non più bambini. Come vi sembra l’ultimo arrivato in famiglia, William?
Per GiadaRugiada: questa foto è per te, che mi avevi chiesto una foto di Will da piccolo e non potevo dire di no!

 



La parte che si svolge a Venezia mi è stata ispirata da un capitolo di Città delle Anime Perdute (Shadowhunters, saga di Cassandra Clare), mentre la parte che si svolge ad Amsterdam mi è stata ispirata da Colpa delle Stelle (libro di John Green).
I commenti su tutto il resto li lascio a voi, e se avete domande di qualsiasi genere chiedete pure! Se trovate errori, non esitate a farmeli notare.



Ringraziamenti e non solo...

Questa storia è stata necessaria per me, perché adesso che l'ho terminata non sento più il vuoto che avevo provato quando finii di leggere Breaking Dawn per la prima volta, nel 2009.
Ringrazio prima di tutto lei, STEPHENIE MEYER, per aver dato vita a questa saga meravigliosa ed anche per averla lasciata incompleta: altrimenti Eternity in questo momento non esisterebbe!
Ringrazio chi mi ha fatto conoscere Twilight, non so se leggerai mai questa storia ma tutto è iniziato grazie a te! G.
Ringrazio Arianna, che mi ha costretta quasi un anno fa ad iscrivermi su Efp (so che leggerai questi ringraziamenti, sappi che non mi sono dimenticata di te!).
Grazie a questa storia ho conosciuto delle persone meravigliose, come Sonia e Margherita che ormai non sono più amiche a distanza, ma amiche vere!
Ringrazio chi mi ha messo tra le autrici preferite e chi lo farà adesso. Chi ha inserito Eternity tra le storie seguite, preferite e ricordate (spero che ora le darete un bel posticino nelle preferite :3).
Ringrazio i lettori attivi e quelli silenziosi, chi ha recensito una volta e chi lo ha fatto sempre. Siete tantissime perciò non faccio nomi solo per non rischiare di dimenticare qualcuno. Siete davvero fantastiche, tutte quante!
Ringrazio chi ha fatto la recensione per l'inserimento di Eternity tra le storie scelte, e chi vorrà farlo adesso, se pensate che me lo sia meritato :)
Qualche piccola curiosità: ho scelto il titolo Eternity perché l'eternità è il filo conduttore dell'intera vicenda. La saga di Twilight; la storia di Bella, era ormai conclusa, quindi ho voluto creare uno stacco con la saga. Cosa che ho fatto anche utilizzando la narrazione al presente anziché al passato.
Sappiate che tornerò presto con una sorta di seguito di Eternity, una raccolta di one shot a capitoli autoconclusivi nella quale conoscerete meglio anche i tre figli di Ness e Jake. Se vi fa piacere, vi avviserò con un messaggio privato, fatemi sapere. Tra i miei progetti futuri c'è anche una fanfiction su Taylor Lautner.
Per le lettrici storiche: adesso è il momento giusto per leggere i capitoli revisionati, dal 2 al 12! Aspetto tante tante recensioni, non deludetemi proprio ora che siamo giunti alla fine!
Ora vado, prima che mi metta a piangere :')
A presto, un grande abbraccio a tutte/i voi! (Il tempo di risolvere qualche problemino di computer e tornerò prestissimo).
Greta 

P.S. Se mi cercate, mi trovate anche qui:
Facebook, *The Twilight Saga Italian Fan Forum*
Wattpad, Greta_SweetLuna (sto pubblicando Eternity anche lì)

AGGIORNAMENTO 2021: Mi trovate anche sulla pagina facebook Greta SweetLuna - Fanfiction.
E vi ricordo che Eternity esiste solo su EFP, visto che Wattpad me l'ha rimossa senza motivo dopo ben 7 anni che la storia era pubblicata lì sopra.

Poi non dite che sono irrintracciabile, eh! :*
  
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