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Autore: sunshinej_    27/10/2014    0 recensioni
"E' una di quelle persone che va trattata come qualcosa di importante,che viene prima di tutto.
E io la trattavo così,come una principessa,perché lei per me,veniva prima della mia stessa vita."
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"Non ho altre cose da dirti,ci rivedremo ai prossimi pensieri da riordinare.
-Charlie.”
Genere: Drammatico, Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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  • Chapter One.


 

“Caro diario,

Mi sono sempre chiesta cosa fosse l’amore.
Si, insomma, la solita domanda che un po’ tutti gli adolescenti si chiedono.
Cos’è l’amore?
Oppure, cosa vuol dire “amare”?
Ad essere sincera, la parola "amare", mi ha sempre spaventata.
Mi spaventa terribilmente perché soprattutto in questo periodo, ho mille pensieri per la testa, il cuore mi fa male e lo stomaco è in subbuglio per il nervosismo di qualcosa che nemmeno io sò.
Il fatto è che, "amare", mi spaventa perché a quanto ho capito, i sentimenti ti rapiscono totalmente, come se ti mandassero la mente in un'altro mondo e non riesci a pensare nient'altro che a questa persona.
Mi spaventa perché ho già mille pensieri, mille paure, mille cose che mi tormentano e non credo di essere pronta ad amare qualcuno.
Sò che farei un disastro.


Amare, forse, è quando ti svegli la mattina e pensi per prima cosa a non voler alzarti, perché hai ancora sonno e per seconda a quella persona, che non vuole lasciare la tua testa nemmeno per un secondo.
Amore, forse, è quando ti senti bene fra le braccia di questa persona.
Quando ti fidi ciecamente di lei, puoi dirgli ogni cosa, senza paura, senza vergogna.
Non riesci a non pensare alle sue labbra quando gli sei vicina e hai l'impulso di prendergli il viso fra le mani e baciarla, sentendo il sapore della sua bocca, quel sapore che hai sempre desiderato di assaggiare.
Quando vorresti rimanere fra le sue braccia, in eterno e svegliarti la mattina dopo, ancora fra esse.
Quando la vedi sorridere e non riesci a non sorridere anche tu.
Quando senti quella battuta che ti fa ridere come una pazza e ti giri, per vedere se fa ridere anche lei.
Quando hai quella fottuta paura di perderla per ogni stupidaggine, per ogni piccolo sbaglio che fai.
Quando la gelosia ti brucia alla bocca dello stomaco nel vederla vicino a un'altra persona.
Quando senti il cuore battere veloce nel pensiero di vederla il giorno dopo.

O magari, l’amore, è come lo descrive Stephen King: «L'amore non è quello che i poeti del cazzo vogliono farvi credere. L'amore ha i denti. I denti mordono. I morsi non guariscono mai.»
Ad essere sincera, credo che ci potrebbero essere altre milioni di possibili spiegazioni sul significato dell’amore, ma ciò che sò per certo è quanto questo sentimento sia forte. 
Forte, quanto distruttivo.

Perché, sono dell’opinione, che soprattutto alla mia età, non puoi pensare al per sempre.
Non puoi essere sicura di stare per sempre con una persona, non puoi prometterlo.
A questa età inizi a capire quali sono i veri e i falsi amici.
È a questa età che si cominciano a fare cazzate.
È a questa età che si inizia a scoprire il mondo dell’adolescenza.

Cos’è l’adolescenza?

L’adolescenza è quel periodo della vita in cui vogliamo il messaggio della buonanotte e quello del buongiorno dalle persone a cui vuoi più bene o meglio ancora, da quella che ti piace.
E’ quando vogliamo gli abbracci improvvisi, i baci di notte, nei vicoli.

Quando vogliamo ridere fino alle lacrime.
Quando vogliamo l’alcol e le sigarette.
Vogliamo le scritte sotto casa, magari quelle sulle lenzuola bianche.
Vogliamo i brividi dietro la schiena. Gli after, le discoteche, i pub dove potersi ubriacare.
Vogliamo l’ansia dei primi appuntamenti.
I compagni di classe, anche se la scuola è una merda.

Gli amori e le delusioni.
Il solletico.
Le corse sotto la pioggia.
L’adolescenza è quando vogliamo urlare, anche senza motivo.
I concerti.
Le foto.
Le cazzate.

Le serate nei parchetti.
E la prima volta di tutto,ecco cos’è l’adolescenza.
L’inizio della nostra vita.
Perché è da qui che in realtà, inizia la nostra vera vita.
Nonostante pensiamo che faccia schifo.
Nonostante avvolte abbiamo i periodi di depressione, in cui vogliamo morire e mettere fine a tutto, in cui pensiamo di essere inferiori a tutto e tutti, pensiamo di essere brutti, pensiamo che ci manca sempre qualcosa,sentiamo di essere dei disastri, quando invece siamo solo noi a notare queste cose, siamo solo noi a farle pesare, quando invece, sono le cose che molte persone amano di noi.
Questo è l’inizio della nostra vita, solo l’inizio.
E penso a quei ragazzi che non fanno altro che distruggersi oltre che psicologicamente, fisicamente, tagliandosi o smettendo di mangiare e provo tristezza perché cosa vogliamo fare allora tra cinquant’anni? Vogliamo ripensare all’adolescenza e dire che abbiamo sprecato questi anni? Questi anni che dovrebbero essere i migliori della nostra vita? Vogliamo riguardare le cicatrici e ripensare a quanto siamo stati stupidi a soffrire per gente che non ci meritava, per gente che si divertiva a prenderci in giro o anche semplicemente per noi stessi che abbiamo sempre questi stupidi complessi in testa?

Dobbiamo andare in giro, viaggiare, provare tutto, perché poi sarà troppo tardi.
Dobbiamo uscire, ridere, urlare a squarciagola, divertirci.
Perché è adesso che possiamo farlo.

Perché è adesso che siamo vivi, vivi per davvero.
Non potremo mai sapere cosa può accadere in futuro, non possiamo promettere ciò che può accadere.

Non possiamo promettere un amicizia eterna o un amore eterno.
Nulla è per sempre, ogni cosa finisce, non possiamo decidere quando, ma possiamo decidere come farla finire o meglio ancora, come iniziarla.

Non ho altre cose da dirti, ci rivedremo ai prossimi pensieri da riordinare.

-Charlie.”

Charlie, è questo il mio nome.
Ho sedici anni e vivo in un piccolo paese dell'Irlanda, uno di quelli dispersi e piccoli, dove trovi ogni cosa a due passi da casa.
Se mi devo descrivere in una parola è introversa.
Lo sono praticamente con tutti, meno con una ragazza.
La mia migliore amica, Leila.

Ha la mia stessa età, viene in classe con me dall’asilo e ora siamo in primo superiore insieme.
O almeno, dovremmo stare insieme ma le classi non sono ancora uscite, non so se staremo insieme anche per i prossimi cinque anni di liceo, anche se, avendo messo la preferenza, non dovrebbero esserci complicazioni.
Sam è qui, al mio fianco in questo momento, che parla della sua ansia per il liceo e per il socializzare con i nuovi compagni di classe.
Da una parte, la comprendo in pieno, non è mai piaciuto fare amicizia con persone nuove nemmeno a me, ma mi ha sempre incuriosito.
Forse sarà la curiosità di iniziare questa nuova vita da liceale, la vita che non vedevo l'ora di avere da quando andavo in prima media, incontrare ragazzi e ragazze carini, magari con i miei stessi gusti.
Magari, davvero riusciremo a capire chi sono e chi non gli amici veri.


Osservai il viso di Leila, mentre parlava con la sua voce sottile e delicata, con l’espressione tra lo spaventato e l’eccitato, che le faceva brillare gli occhioni verdi, come fari, sul suo viso pallido, incorniciato dai suoi capelli neri mossi che al sole tendevano al blu.
Ho sempre pensato che fosse una delle ragazze più belle che abbia mai visto.
Bella sia per quanto riguarda il fisico, che il suo essere, il suo carattere.

Leila era bella.
Non era sexy, non era perfetta, era bella.
Una di quelle persone che va trattata come qualcosa di importante, che viene prima di tutto.

E io la trattavo così, come una principessa, perché lei per me, veniva prima della mia stessa vita.


 

   
 
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