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Autore: RhaegoViserysVI    27/10/2014    1 recensioni
Dopo aver combattuto contro un branco di lupi capeggiati da un lupo mannaro, il witcher Geralt si reca alla Città Libera di Novigrad alla ricerca di nuovi lavori da witcher.
Però nel bosco in cui ha affrontato il branco, grava una vera e propria maledizione, che minaccia le sorti dell'intero Impero di Nilfgaard, già messo a dura prova dalle ribellioni interni. Starà al witcher decidere con chi schierarsi.
||Mia prima fanfiction in assoluto; ho deciso di farla su The Witcher, videogioco che amo moltissimo. Ambientata ai tempi del terzo videogioco, ma con una storia completamente indipendente. Spero che vi piaccia!:)
Genere: Avventura, Dark, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: OOC, Otherverse | Avvertimenti: Violenza
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«I Poteri che mi proteggono… Sentono da dove sei venuto.» una voce femminile, quasi inumana risuonava nel buio profondo che avvolgeva il bosco quella notte.
<< Chi sei? >> per la prima volta nel suo tono di voce, Geralt, ammazzamostri di professione, poté sentire l’irrequietezza che si era instillata nel suo animo. Il Witcher camminava tra i maestosi alberi che facevano passare tra i loro rami la luce della luna; in guardia, guardandosi le spalle come se fosse in piena battaglia. Eppure tutto era tranquillo, tutto il mondo sembrava spento quella notte. Attorno a lui il silenzio più totale, solo quell'inquietante voce lo aveva colto alla sprovvista.
Dopo il tramonto stava per preparare un focolare per riscaldarsi e meditare per la notte, ma qualcosa all'improvviso colse la sua attenzione: un cadavere poco distante da lui. Lo esaminò e trovo morsi di animali con le zanne, certamente lupi, fu la prima cosa che venne in mente allo strigo, e anche la più plausibile delle ipotesi, dato che bosco aveva fama di ospitare molteplici branchi di feroci lupi. Così decise di indagare, se c’era lavoro lui non si tirava mai indietro. Indossava la sua armatura in cuoi e cotta di maglia d’acciaio, ovviamente sempre accompagnato dalle sue due spade, una d’acciaio per gli umani e una d’argento per i mostri. Aveva seguito le impronte, che lo avevano condotto nel luogo in cui si trovava in quel momento, però da che era circondato di alberi, si ritrovò in una radura, apparentemente sgombra e molto ampia.
<< Vattene, vattene, vattene. I poteri non cederanno! >> quella voce, di nuovo. Stavolta però non fece molto effetto su Geralt, la prima volta era stato solo colto alla sprovvista, si aspettava che prima o poi avrebbe risentito quella voce. Subito dopo dei versi vennero da dietro di sé, erano degli ululati, quei lupi, allora li aveva trovati. Estrasse immediatamente la strada e si diresse verso il centro della radura, in modo da poterli attirare lì e quindi avere un campo ampio per affrontarli, ma non aveva calcolato che ci sarebbe stata una brutta sorpresa ad attenderlo. Dal folto degli alberi sbucò un lupo mannaro, eh sì, purtroppo quel bosco aveva anche fama- ma più che di fama si trattava di leggende-di ospitare lupi mannari, tra i più pericolosi che esistevano a quel mondo.
Il lupo mannaro gli si avventò contro, mostrando gli artigli anteriori e le zanne; Geralt lo schivò appena in tempo, grazie ai suoi elevati riflessi da witcher, con un capriola verso destra e subito passo al contrattacco.
La sua mossa fu il segno Igni e intorno alla bestia si scatenò un inferno di fuoco, che incendiò anche l’erba abbastanza folta sotto di lui. Successivamente lo attaccò con la spada d’argento, un fendente, seguito da una piroetta e un altro fendente. Il lupo era quasi finito, quei due fendenti ben assestati lo avevano ferito gravemente, Geralt gli lanciò contro una bomba d’argento, creata da lui personalmente, un composto alchemico che rilasciava contro scaglie d’argento, simili a dardi che si scagliavano contro l’avversario.
Intanto i lupi che lo inseguivano fecero la loro comparsa, erano soltanto quattro, meno di quanto si aspettasse, si sarebbe liberato di loro in brevissimo tempo, aveva affrontato minacce peggiori. Finì il mannaro conficcandogli la spada nel bel mezzo del torace e poi passò ai lupi.
<< Vattene, vattene, vattene… >>la voce, ancora, adesso stava proprio iniziando a sospettare che quei boschi fossero maledetti da un sortilegio. Si liberò del primo lupo con un semplice colpo di spada e poi fu la volta del secondo.
<< Fatti vedere! Voglio solo parlarti! >>esclamò Geralt. Più che arrivare alla misteriosa voce, quelle parole furono gettate in balia del vento notturno. Anche il terzo lupo gli si avventò contro, e anche esso fece la fine dei precedenti, con la spada che trapassò la sua gola, il sangue schizzò tra l’erba, già macchiata da quello delle precedenti bestie.
<< Indietro, torna indietro, torna indietro, torna indietro… >> fu l’ultima volta che sentì la voce quella notte, mentre riposava la spada nel suo fodero. Lo scontro era finito.
   
 
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