FANTASMI DEL PASSATO
Il
suono del
liquido che scendeva nel bicchiere si propagò nel silenzio
del locale.
Non
c’era
nessuno oltre a lui.
Seduto
al
bancone, avvolto nel suo lungo mantello, con i capelli canuti per
l’età ormai
avanzata e i vestiti consunti, sembrava un fantasma che aspettava
pazientemente
l’arrivo di qualcuno da tormentare.
In
realtà
erano i fantasmi del passato a tormentare lui.
Avvolto
nella penombra di quel bar troppo buio e dimenticato da tutti,
buttò giù
l’ennesimo bicchiere di Rhum di pessima qualità,
amaro come i ricordi di una
vita che ormai non c’era più.
Da
giovani
non si immagina mai come sarà il futuro, non si fanno
progetti: si vive liberi
e spensierati, prendendo ogni giorno ciò che il mondo ha da
offrire.
Anche
lui,
molti anni addietro, non si sarebbe mai immaginato di finire i suoi
giorni come
un vecchio solitario, bevendo alcolici più per
necessità che per piacere.
Ora
l’unica
cosa che desiderava era poter bere in compagnia del suo amico Roger.
Voleva
ricordare ciò che erano stati, un passato glorioso che si
era sostituito a un
presente misero e monotono.
Più
che gli
acciacchi dell’età, i capelli bianchi e le rughe
sul volto, era il suo cuore
mostrare gli anni che avanzavano.
Si
sentiva
vecchio dentro.
Il
Re Oscuro
era diventato semplicemente un vecchio come tanti.
Si
versò
anche l’ultimo goccio rimasto nella bottiglia, mentre il
cigolio dei cardini
della porta interrompeva il suo viaggio nei ricordi.
Non
si
voltò, sapeva benissimo chi fosse.
-
Anneghi di nuovo i dispiaceri
nell’alcol?
Non dovresti bere così tanto…-
-
Sono un povero vecchio, mi è
rimasto solo
questo- ironizzò.
Seguì
il
suono dei suoi passi, che si faceva sempre più vicino, fino
a quando non se la
ritrovò davanti agli occhi.
Bella
e
affascinante come sempre, nonostante gli anni fossero trascorsi anche
per lei.
Quel
caschetto corvino le dava un’aria da ragazzina,
così come le labbra carnose e i
vestiti alla moda.
Un
dongiovanni come lui sapeva riconoscere subito una bella donna, e di
certo
Shakky poteva esserlo a tutti gli effetti.
Non
molte
donne potevano affermare di arrivare in quello stato alla sua
età.
La
vide
appoggiare i gomiti al bancone, portando una mano a sostenersi la
testa, con la
sua immancabile sigaretta stretta fra le labbra.
Gli
sorrideva, probabilmente consapevole di cosa lo affliggesse.
Shakky
lo
capiva più di ogni altra persona, con lei non
c’erano segreti.
Per
uno come
lui abituato a dosare le parole, andava più che bene
così.
-
Che fai qui tutto solo? Fuori
c’è un
tramonto mozzafiato...- parlò con il suo solito
tono sensuale, sbattendo le
lunghe ciglia.
-
Qui invece c’è del buon
liquore- si
lasciò andare a un accenno di sorriso.
-
Preferisci startene qui piuttosto che uscire
a guardare il tramonto abbracciato ad una bella donna?- lo
stuzzicò.
-
E dove sarebbe la bella donna?-
-
Questo non lo so. Dovresti cercarti una
fidanzata e accasarti-
Glielo
ripeteva sempre.
La
sua
passione per le belle donne era innegabile, ma non aveva mai sentito il
bisogno
di avere qualcuno al suo fianco.
Erano
più
una necessità, proprio come l’alcol.
-
Sono troppo vecchio ormai-
posò il
bicchiere sul bancone di legno.
-
E questo chi lo dice? Guardati, hai ancora
energia da vendere! Potresti stendere un esercito di giovanotti!-
Si
concesse
una risata a bocca aperta, dimenticando per un attimo il
perché fosse lì a
bere.
Non
che
pensasse di non esserne in grado, sapeva perfettamente di poterlo fare
senza
troppi problemi: però, detta così, gli sembrava
solo l’ironia di un vecchio che
si metteva a giocherellare con dei ragazzini.
Fu
allora
che l’immagine di un cappello di paglia riaffiorò
nella sua mente, accompagnata
da un sorriso a trentadue denti che aveva visto in tutta la sua
esistenza solo
sul volto di due persone.
Roger
e
Rufy.
Rufy
e
Roger.
Le
due
immagini si sovrapponevano, combaciando alla perfezione.
Anche
se la
vita gli aveva portato via il suo migliore amico, aveva ottenuto in
cambio
qualcosa per cui andare avanti.
Roger
non
poteva essere sostituito, ma la sua volontà poteva vivere
ancora per
generazioni.
A
volte lo
dimenticava, e si ritrovava a bere in silenzio come quel giorno.
Dire
addio
ogni giorno non è facile.
Eppure,
il
sorriso di quel ragazzino dalla testa dura gli dava speranza, scaldando
il suo
freddo cuore anziano.
-
Mi piacerebbe rivederlo-
esordì.
-
Chi?- fece perplessa Shakky.
-
L’erede di Roger-
La
guardò
negli occhi sorridendo, mentre anche lei ricambiava, avendo capito a
chi fosse
riferito quell’appellativo.
La
vide
espirare il fumo della boccata di sigaretta appena tirata, per poi
girarsi
verso la dispensa di liquori che stava alle sue spalle e prendere una
nuova
bottiglia, stappandola e versandogli da bere.
-
Sono certa che anche lui sarebbe felice di
rivederti. Sei stato importante per lui-
-
Lo spero. Mi accontento di aver fatto la
differenza nella sua vita- osservò il liquido
ambrato all’interno del
bicchiere, che ancora si muoveva per la pressione con il quale era
stato
versato.
-
Quando un giorno diventerà il re
dei pirati,
si ricorderà di te. E tu potrai essere orgoglioso di lui,
proprio come un padre-
piegò la testa da un lato.
Ci
fu un
lungo silenzio, nel quale entrambi riflettevano su tante cose.
La
vita è
una ruota che gira, le generazioni si susseguono cancellando
ciò è stato prima
di loro.
Ci
sono
cose, però, che non possono essere cancellate.
Fin
che si
resta nei cuori e nei ricordi della gente, non si muore mai.
Roger
non
era morto davvero quel giorno sul patibolo, così come non lo
era stato sua
figlio vent’anni dopo.
E
un domani,
in un lontano futuro, quando anche l’epoca del pirata dal
cappello di paglia
sarebbe stata solo un eco lontano, il nome di Rufy sarebbe risuonato
ancora per
anni e anni a venire.
Di
questo ne
era certo.
-
Sai? Mi hai fatto venire voglia di uscire a
guardare
il tramonto!- se ne uscì, il cuore più
leggero.
-
Sbrigati, o il sole scomparirà del
tutto-
osservò il cielo in parte già oscurato al di
fuori della finestra.
-
Però mi manca una fidanzata-
fece dell’ironia,
riprendendo la sua frase di poco prima.
-
Una bella donna andrebbe bene lo stesso?-
lo guardò maliziosa.
-
Mi accontento. Alla mia età non si
può
pretendere la luna, no?-
La
osservò
percorrere il bancone alla lunga, uscendo da dietro di esso e
dirigendosi verso
di lui ancheggiando sulle gambe longilinee.
Si
fermò
davanti a lui, prendendogli la mano e invitandolo a seguirla.
-
Allora andiamo, Re Oscuro-
sbatté
provocantemente le ciglia.
Senza
più
dire nulla, si alzò dallo sgabello sul quale era seduto,
lasciandosi guidare da
quella donna così speciale, forse l’unica che
aveva sempre guardato con occhi
diversi.
Uscirono
sullo
spiazzo erboso che precedeva il bar, giusto in tempo per vedere
l’ultimo raggio
di sole morire all’orizzonte, per poi risorgere nel giorno
che sarebbe venuto.
Tutto
si
rigenera, ma nulla muore.
-
Mi sono scordata di una cosa- si
girò
verso di lui.
-
Ovvero?-
Si
avvicinò,
portandogli una mano sulla guancia e avvicinando il volto al suo.
Le
loro
labbra si unirono, senza la passione dei giovani, senza malizia.
Un
bacio fra
due persone la cui età per le sdolcinatezze era volata via.
Eppure,
la
sensazione era la stessa.
Si
separarono
quasi subito, sorridendosi a vicenda.
-
Tu la fai la differenza nella mia vita, Ray-
Sussurrò
quasi
quelle parole, con quel tono dannatamente sensuale che poteva far
breccia anche
su un ragazzino.
Shakky
era
una donna fantastica, la donna con cui avrebbe potuto accasarsi e
trascorrere
quello che gli restava da vivere.
Chissà
perché
non se n’era accorto prima.
Quando
si è
vecchi, si diventa ottusi.
-
Oh, anche tu la fai nella mia! Ma se qualche
ragazza ci ha visto, non vorrà più essere la mia
fidanzata- la provocò.
-
Che cosa te ne fai di una fidanzata, quando
puoi avere una bella donna?- replicò, suscitando
il riso di entrambi.
Rimasero
così,
l’uno accanto all’altra, osservando le stelle
comparire sulla volta celeste una
dopo l’altra.
Dentro
il
bar ormai immerso nel buio, un bicchiere ancora pieno di liquore
giaceva
dimenticato sul bancone, annegando dentro di sé i fantasmi
del passato.
ANGOLO DELL’AUTORE
Io
non so
davvero come sia uscita sta cosa. Però è uscita.
Per certi versi non mi fa impazzire,
per altri sono soddisfatta di aver provato a scrivere su questa coppia
che mi
piace un sacco. So che per alcuni di voi sono solo “due
vecchi”, e potrebbe
fare ribrezzo vederli in atteggiamenti intimi, ma per me sono
bellissimi! Rappresentano
l’amore maturo, l’amore che non ha età.
E poi diciamocelo, Ray è un figone
nonostante gli anni! Chi non vorrebbe che il proprio nonno fosse
così! ;)
Questa
fanfiction la dedico con tutto il cuore a Jolly_Anne, una ragazza
fantastica
che ho avuto il piacere di conoscere in questi giorni e che ha saputo
andare al
di là delle nostre differenze sulle coppie. Anche se non ho
potuto scrivere una
Zorobin per lei, spero che questa coppia che shippiamo in comune possa
comunque
piacerle! Ne approfitto per mandarle un bacione! <3
A tutti gli
altri, questa è davvero l’ultima cosa che posto!
:D Ci risentiamo fra una
settimana!
Baci
Place