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Autore: Crateide    29/10/2014    5 recensioni
Mira è appena stato ucciso e Amhal si è recato da San, l'uomo che ormai è diventato il suo secondo maestro.
Il mezzelfo è più che soddisfatto del suo operato e appena si ritrova il giovane davanti, la sua mente si perde nel suo stesso delirio...
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Amhal, San
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Color declines,

All that defines me

Il falling away, far behind

Nothing to keep me with the time:

The here and now.


- Unleashed, Epica -

 

 

 

“Al fine, hai dato un nuovo significato alla parola “dolore”, vero Amhal?”.

Sei di fronte a me, con le spalle incurvate verso il basso, afflitto. Il tuo viso è rigato dalle lacrime di pura e sublime disperazione; gli occhi sono gonfi e rossi; le labbra serrate per contenere parole taglienti e indicibili.

“Contro chi è rivolto il tuo odio? No, non parlare... è arrivato il momento di agire! Saranno fiumi di sangue a tracciare il sentiero che percorrerai...”.

Sul volto ho un’espressione di commiato, di tristezza e comprensione, ma il mio animo esulta, semplicemente deliziato del drammatico atto appena andato in scena.
Mira, il tuo amato e rispettato maestro, è stato ucciso senza un motivo apparente, per giunta in un modo tanto stupido.

“Ai tuoi occhi nessuna giustificazione riuscirebbe a dare un senso ad una tale perdita, vero Amhal? So cosa si prova... ora tocca a te assaporare l’amaro dolce che è la Morte!”.

Se solo tu sapessi che l’autore di questa tragedia sono proprio io, l’uomo che tanto rispetti! Continueresti ad ammirarmi pur sapendo che se il tuo maestro è morto, la colpa – o il merito? – è solo mia?
La risposta è sì, Amhal, sì. Seguiteresti ad essere attratto da me, perché io e te siamo maledettamente complementari.
Si dice che senza luce non esisterebbe l’ombra e che senza ombra, non ci sarebbe nemmeno la luce... come potrebbero, allora, due Abissi di pura forza distruttrice come noi sussistere separati?
Tranquillo Amhal, asciuga le tue lacrime.
T’insegnerò a dimenticare, vedrai che tutto il dolore che stai provando ora, può annullarsi proprio dentro l’Abisso che ti alberga nel cuore.

 

Ti poggio una mano sulla spalla, guardandoti dritto negli occhi.
Non puoi immaginare quanta furia è riflessa nel tuo sguardo, Amhal, quanto desiderio di uccidere arda nel tuo animo. Posso vederlo, posso sentirne il feroce bruciore.

“È tempo di andare, non c’è più posto per te qui” ti dico.

Tu annuisci a stento e io ti stringo a me, impedendoti di vedere il sorriso trionfante che ha piegato le mie labbra.
Sai Amhal, l’uomo si sforza sempre di cambiare il proprio Destino e di rinnegare la propria Natura, deviando il suo cammino verso sentieri invasi da ipocriti ideali, da menzogne e false credenze: libertà, bontà, pace, vita, amore... scempiaggini!
Per quelli come noi, invece, tutti i sentieri portano sempre allo stesso punto.
Mi chiedi quale? Non lo so con esattezza, non ci sono ancora giunto. Ma posso dirti che per arrivare alla meta, dobbiamo calcare le strade del Male.

“Non ha più senso fingere, Marvash”.

 

   
 
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