Fanfic su artisti musicali > Ed Sheeran
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Autore: xkekko96x    02/11/2014    0 recensioni
È la storia d'amore tra Ed Sheeran ed un uomo di nome Michael. I loro sguardi si incontreranno durante un concerto di Ed e, i due giovani, finiranno per dimostrarsi interesse reciproco l'uno per l'altro.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Ed Sheeran
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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There are no differences



Era tutto pronto: il palco, le luci e tutte le strumentazioni audio. Il cuore mi batteva fortissimo, eppure non era la prima volta che facevo un concerto. C'erano più di due mila persone che mi avrebbero guardato e forse, era proprio questo che mi preoccupava. Quando entrai in scena e iniziai a cantare "The A team", vidi davanti a me, tante persone che piangevano di gioia e cantavano con me, ogni parola della canzone. È stato per me uno spettacolo molto emozionante.

"Meglio che trattenga le lacrime.  Un vero uomo non piange mai." pensai ridendo.

La successiva canzone fu "Give me love". Urlavo al mondo intero il mio disperato bisogno di ricevere amore, ma era già tutto quello che quel pubblico, ogni singola persona lì davanti, mi stava dando. Durante il brano, notai tra il pubblico un ragazzo che catturò sin da subito la mia attenzione. Era bellissimo. Aveva i capelli biondi e ricci, gli occhi azzurri e profondi come il mare, ed era lì che durante tutto il concerto, non aveva mai smesso di piangere. Continuai a guardarlo, fino al termine del concerto, anche se lui non se ne accorse. Era strano per me, che un uomo, fosse diventato come una calamita, per i miei occhi. Più lo guardavo e più ammiravo la sua bellezza. Alla fine dello spettacolo, decisi di dimenticarlo.

"Sarà meglio che mi dimentichi di ricciolino d'oro. Forse, anzi sicuramente, non lo rivedrò mai più."  arrivato nel camerino, dissi parlando tra me e me. Ma quando stavo per terminare la frase,  qualcuno bussò alla porta. Quando, si aprì, capii che quella affermazione detta, era solo una menzogna. Era un suo assistente, che doveva chiedergli un autografo, per il ragazzo dai ricciolini d'oro.

"Fa' entrare direttamente lui e gli firmerò subito l'autografo!" dissi con un sorriso smagliante sul viso.

Mai nessuno era entrato nel mio camerino, oltre agli assistenti, ma questo autografo, era speciale, anzi era la persona che lo voleva, ad esserlo. Il giovane, che prima era rimasto davanti alla porta ad aspettare, dopo aver ricevuto il permesso, entrò.

"Allora sei qui, per un autografo?" dissi continuando a sorridere.

"Certo! Sono qui per ricevere un autografo dal mio idolo." mi rispose il giovane.

"Posso chiederti il tuo nome, giovane dall'indescrivibile dolcezza?" chiesi, fissandolo negli occhi.

"Mi chiamo Michael." rispose, imbarazzato dai complimenti ricevuti,  il biondino.

"Oh, davvero un bel nome." gli dissi sorridendo.

Dopo aver firmato l'autografo, Michael mi disse: "Oddio, non so come chiedertelo. Potrei abbracciarti?"

Con quella frase capii, che quel ragazzo dentro di se, nascondeva un grande vuoto, che riusciva a colmare solo grazie alla mia musica. Non gli diedi neanche il tempo di finire la frase. Mi alzai con molta fretta e lo strinsi forte. In quel momento credo che entrambi provammo un forte brivido lungo la schiena. Una persona che non conoscevo, era riuscita a farmi sentire così bene. Mi sentivo strano. Felicissimo da una parte, per le sensazioni che avevo provato, e triste dall'altra perché non sapevo se mai avrei rivisto Micheal.

"Ti andrebbe di rivederci? Ti va, se ci scambiassimo il numero di cellulare? " gli chiesi, dominato dall'istinto.

"Ma tu sei Ed Sheeran." mi disse Michael, con aria sbalordita.

"Infatti chi ti chiede di rivederci è Edward Christopher, non Ed Sheeran." dissi ridendo.

"Beh, allora accetto più che volentieri." mi rispose, sorridendomi.

Così ci scambiammo i numeri di cellulare e ci organizzammo per il successivo incontro. Quella notte fu molto lunga, perché la sua buonanotte e ogni suo messaggio, non mi fecero chiudere occhio.

Il giorno dell'incontro.
 
Appena lo vidi gli corsi incontro per abbracciarlo. Per tutto l'incontro non gli levai mai gli occhi d'addosso. Ci facemmo una passeggiata, chiacchierammo a lungo e poi ci sedemmo ad un bar per bere un caffè. Sembrerà strano, ma non mi preoccupai per niente del fatto che dei paparazzi avrebbero potuto fotografarci e sarei finito sulla copertina di qualche giornale con un articolo del tipo "Sheeran e il suo amichetto: Sarà dell'altra sponda?" . Quel giorno io ero solo suo e lui solo mio. Quando riprendemmo a camminare. ad un tratto, lui mi prese la mano. Lo guardai con aria stupita.

"Guarda che se vuoi, posso anche lasciarla la tua mano." mi disse, arrossendo.

"Neanche per sogno! Il distacco che c'è tra un dito ed un altro, serve per essere riempito dalla mano di un' altra persona e, sono molto felice che questa, sia la tua." gli risposi con un tono esclamativo, sorridendo.

La passeggiata proseguì nel migliore dei modi e, quando si fece tardi lo riaccompagnai a casa.

"Cavolo come si è fatto tardi. Sarà meglio che torniamo a casa." dissi a Michael  preoccupato.

"Il tempo è passato così velocemente.  Resterei con te anche tutta la notte." mi rispose con uno sguardo pieno di amore.

Arrivati davanti alla porta di casa sua mi invitò ad entrare, dicendomi:
"Ti va di addormentarti accanto a me, anzi di restare sveglio tutta la notte per fare l'amore con me?".

La mia risposta ovviamente fu:"Certo, che sì!".

Mi baciò, mi prese per mano e mi portò nella sua camera, dove passai la notte più passionale della mia vita.
   
 
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