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Autore: RDeutch    02/11/2014    0 recensioni
[Vampire Academy][Vampire Academy] Questa storia nasce dal mio profondo amore per i Romitri. La storia mi è venuta in mente grazie ad un dubbio: e se Rose fosse una moroi e Dimitri il suo guardiano?
Genere: Drammatico, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Sorpresa, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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Cap 5 Quella notte sognai di nuovo la mia famiglia, nello stesso posto: la mia vecchia casa.
-Mamma,papà, Ron! - e cercai il più possibile di abbracciarli tutti insieme.
-Sono fiero di te! - disse mio padre con un sorriso a trentadue denti.
-Sei stata bravissima con gli elementi!
-Mi sentivo così bene mentre riuscivo a fare tutto quello che gli insegnanti mi chiedevano. Sentivo dentro di me una forza mai sentita prima e mi piaceva.
-Vacci piano Rose. Non tutti i Moroi hanno questo talento e alcuni di quelli che riescono a controllare tutti gli elementi oltrepassano il limite e distruggono se stessi, devi imparare a controllare il potere che è dentro di te. - mio padre aveva un tono serio e mi fece capire che non dovevo scherzare con gli elementi.
-Ho capito papà.
-Mamma tu come stai? - chiesi io a mia madre.
-Io sto bene, non preoccuparti. - e mi diede uno dei suoi tanti baci affettuosi sulla fronte.
-Mostriciattolo! - esclamò mio fratello.
-Riccio!
-No, Rose neanche  ci provare a toccarmi i capelli.
-Come sei noioso. - dissi io con un sorriso allegro.
L’immagine dei miei familiari si fece sempre più vaga ed io mi svegliai, era giorno, guardai l’ora ed era l’una di pomeriggio ma non mi preoccupavo,tanto le lezioni sarebbero cominciate alle nove di sera.
Gironzolavo per la stanza ma alla fine decisi di vestirmi e andare a farmi un giro ma mi ritrovai fuori dalla porta non sapendo dove andare ed anche senza chiave.
-Perfetto Rose, sei una cretina! - dissi io tra me e me.
-Rose, che ci fai qui fuori? - disse Dimitri.
-Penso di essere stata abbastanza a letto e volevo farmi un giro ma mi sono ritrovata fuori senza chiava e non sapendo dove andare. Per caso sai qualche posto carino?
-Il campus, l’edificio della scuola, la biblioteca, la chiesa.
-Non sono una religiosa, quindi zero chiesa. Il campus non mi sembra un granché, la scuola neanche se ne parla, poi la biblioteca per me è un altro universo.
Dimitri ci pensò qualche secondo e disse:
-Seguimi.
Mi porto ai cancelli della scuola, lo stesso cancello da dove eravamo entrati e rimasi meravigliata dal panorama, di giorno tutto era più bello.
-Grazie. - mi limitai io a rispondere
-Prego. - rispose lui.
-Adesso voglio vedere qualcos’altro, immagino che ci sia una città qui vicino.
-Si c’è.
-Allora accompagnami.
-Prima dobbiamo chiederlo alla Kirova.
-Cosa?
-Non possiamo uscire senza che qualcuno lo sappia e senza l’approvazione di qualcuno.
-Ma voi siete matti. Quindi io dovrei chiedere a qualcuno il permesso di andare a fare shopping? Aspettate voi che impari qualche trucchetto con gli elementi e poi sono cavoli vostri. - dissi io infastidita da tanta severità.
-E lascia perdere, meglio giro da sola il campus. Questo posso farlo, no?
-Si, lo puoi fare.
-E poi come entro nella mia stanza?
-La Kirova ha tutte le copie delle chiavi, dovrai chiederlo a lei ma adesso sta dormendo.
-Allora significa che la sveglieremo!
-Non è necessario, ho anche io una copia.
-Perché hai una copia della chiave della mia stanza?
-Sono il tuo guardiano.
-E’ questa sarebbe una risposta valida?
-Si, avevo pensato che forse ti sarebbe venuta l’idea di uscire fuori per una passeggiata, a l’una di pomeriggio e ti scordassi la chiave.
-Ecco, dovevi dire così.
-E allora, questa passeggiata per il campus?
-Me la faccio da sola. - dissi io con un tono arrabbiato perché mi aveva ricordato che dovevo chiedere a qualcuno se potevo andare a comprarmi delle scarpe!
Andai senza guardare indietro e mi sfiorò la mente l’idea di provare da sola ad esercitarmi. Camminando vidi un bastone e lo pressi in mano.
-Accenditi. - e la punta del bastone si accese.
-Sei grande Rose!
-Adesso acqua! - ed una forte pioggia cominciò.
-Oh merda, spero di non averlo fatto io.
Corsi velocemente indietro a andai verso la mia stanza ma mi ricordai che non avevo la chiave ma per fortuna Dimitri era davanti alla porta.
-Che brutta pioggia …
-Si, arrivata così all’improvviso. - disse lui con i tono di chi sospettava qualcosa.
-Adesso la chiave per favore. - e tesi la mia mano verso di lui.
Senza dire niente mi aprii la porta.
-Attenta a non rimanere fuori di nuovo. - disse lui con un leggero sorriso,  Madonna quanto era sexy!
-Non preoccuparti, non succederà di nuovo.
-Ancora una domanda. - gli dissi io.
-Dimmi.
-A che ora dovrei mangiare? Il mio stomaco ha cominciato a fare rumore.
-La sala dei donatori, puoi andare quando vuoi ma devi prenotare.
-Intendi che dovrei infilzare i miei canini nel collo di qualcuno. Scordatelo!
-Allora ti faccio preparare qualcosa?
-Si.
-Che preferisci?
-Qualunque cosa, ma non schifezze e per schifezze intendo cibo raffinato.
-Ho capito, ritorno subito. - se ne andò con quella sua camminata da uomo sicuro di se e persino quella trovavo sexy.
Aspettai circa una mezz’ora e per fortuna la pioggia, che forse io avevo causato, si era fermata.
-Eccoti! - dissi io alla vista di Dimitri con i piatti in mano, era un gesto carino da parte sua e mi sentivo in colpa per aver fatto la viziata.
-Scusa di averti fatto portare la mia “merenda”. - e per merenda intendevo tre pizze.
-Non preoccuparti.
-Guarda che puoi mangiare anche tu, non è tutto per me. - dissi io mentre lo invitai a prendere qualche fetta.
-Se vuoi essere imboccato non c’è problema. - dissi io con il mio solito sorriso divertito.
Sorrise alle mie parole e senza aggiungere qualche battuta si mangio una pizza intera.
Durante la nostra “merenda” gli feci un paio di domande.
-Da che parte della Russia vieni?
-Siberia.
-Puoi essere più esatto?
-Baia.
-Nord, Sud, Ovest,Est?
-Sud.
-Famiglia?
-Ho tre sorelle.
-Qualche nome per caso?
-Karolina la più grande poi Sonya e Viktoria.
-Immagino che sia noioso essere l’unico maschio. E tua madre?
-Olena.
-Tuo padre?
-Non l’ho visto da molto tempo.
-Che gli è successo? - subito dopo mi pentì della mia domanda ma non potevo più fare niente.
-Veniva solo una volta all’anno in Russia e gli piaceva picchiare mia madre così un giorno picchiai io lui e da quel momento non ci fece più visita.
-Quanti anni avevi?
-13.
-Tosto il ragazzo. - dissi io contenta della sua performance.
Al suono di quelle parole mi regalò un leggero sorriso; cominciavo a pensare che solo le mie battute lo facevano ridere.
-E’ finito tutto, vado a buttare i resti. - dissi io dopo che mi  accorsi che la pizza era finita.
-Li butto io non preoccuparti. - disse lui già pronto a prendere i resti.
-Tu ti siedi buono buono ed io vado a buttare i resti, è già tanto che mi hai portato da mangiare a letto. - disse io con un finto tono serio.
-Ok. - si limitò lui a rispondere e di nuovo quel sorriso compare sul suo bel viso.
-Che ore sono?- domandò lui.
-Le 15, come passa il tempo.
-Adesso devo andare. - disse lui riprendendo il suo atteggiamento serio e duro.
-Ciao e grazie per la chiacchierata.
-Di niente,ci vediamo alle nove.
Lo guardai mentre lasciava la mia stanza:
-Rose credo che sei cotta di Dimitri. - dissi io tra me e me.


  
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